Henry Pelissier vittioroso nella Briançon-Ginevra

Henry Pelissier vittioroso nella Briançon-Ginevra IH, G-IEfcO X>I FRANCIA Henry Pelissier vittioroso nella Briançon-Ginevra 11 francese consolida la sua posiziono nella classifica generale — Bottecehia lo segue o lo minaccia a 29 m'imiti (Servizio speciale della STAMPA) Ginevra, 14. notte La quindicesima tappa del Giro di Francia segna Umilmente l'ultima fali.ja montana dei concorrenti e credo che essi tutti ne siano sinceramente felici. I corridori presero la partenza da Briancon alie ore 5,5 di stamane. Mentre il controlio di partenza aveva luogo precisamente ni punto di arrivo della KlzzaBrianeon, a] Campo di Marte, la partenza venne «lata alla porta di Plnerblo. Generale era siato fra gli italiani dimoranti o rimasti a Briancon lo stalo di nervosismo nella giornata di solita pe.' la sorte dei colori nostri nel prosieguo della corsa. Più calmo di tutto il suo entourage l'italiano si allineò stamane In buone condizioni fisiche ed eccellenti disposizioni di spirito. Non si presento invece alla firma Alavoine. 11 vecchio Jean aveva il braccio sinistro cosi malconcio per la ferita riportata due giorni fa da non essere in grado di tenersi in macchina. La ferita ledeva l'osso. Egli 6 partilo In nuiomobile per Sfiint Jean de Manrienne e di li in vagoneIOito per Parigi. La scomparsa di questo energlco e intelligente corridore e. dolorosa dal punto di vista sporlivo, ma rimette il nostro Bottecehia ni secondo posto nella classifica generale. Quarantanovo furono esattamente i corridori elio lasciarono Briancon stamane, avendo abbandonato durante la decima tappa Vertemnli per rottura di una ruota e Catn'an per malattia, mentre Deloffre e Guenót c-iano giunti al traguardo dopo la chiusura del controllo. Avviandosi per la via di Grenoble si fa la chiama ed i corridori si trovano quasi immediatamente di fronte al baluardo più aspro e più duro finora inconralo, il record di altezza di tntto il Giro, il famoso Galibier, valico dai 2f!5S metri. Anche di qui i corridori italiani alzando gli occhi dal loro snervante pedalaro potevano vedere monli della patria, primo fra gli altri quel Cfiaberton enigmatico che pnre seguirli ovunquo con un vigile occhio incoraggiante. Boltecchia marcia bene Il plotone dà l'assalto al monte in pattuglia compatta, ma pochi chilometri sono passati che già i corridori sino disseminati lungo gli innumerevoli toumignets del percorso. Presso il colle del Lautaret. a 25 chilometri dalla partenza, vèrso i duemila metri, una prima selezione e già avvenuta. Bottecehia marcia bene oggi. Sembra ritornalo l'uomo che era prima di Nizza. Il male al reni è scomparso o l'andatura o sciolta e potente. GII stupiti sono questa volta gli avversari, che vedono il friulano rispondere con faciità a tutti i loro attacchi. Ogni tentativo, mprovviso o ben studiato, isolato o colletivo, di staccarlo, tallisce. La strada continua a salire e per quanto questa durissima arrampicato! avvenga nelle prime ore del mattino e non sia -sgravata dal sole cocente del pom-rigffio che trasformò l'altro ieri la scalnta dell'fsonrd in un verro martirio, tutavia la fatica si fa. subito sentire in modo grave. F,' una fatica da alpinisti e non da ciclisti onesti». A 'mando la scalata del monte Everest? L'ultimo tratto di salila da un disllvello del 10 % balza di colpo ni lfi %. Sulla cima (36 l<nv.) cinque corridori giungono alle ore 7/t'. Sono: l.o Henri' Pelissier, 2.o Muller a 30 secondi, 3.o Bellcnger, 'j.o Bottecehia, 5.0 Degy, G.o Colici a due minuti e mezzo, 7.o Jacqùinot e 8.o Normand. Pelissier vince cosi il premio di 300 franchi di traguardo assegnato da un giornale francese. Appena al d! là del tunnel della cima ricomincia la discesa con uno dei soliti spettacoli impressionanti. m Colie fracassa la macchina X, corridori si precipitano per Te rettilineo e per le curvo ad una velocità che ha veramente del fantastico e del pazzesco. Anc? e P.ottecchia fa il temerario. Non è più de] ciclismo, ma dell'acrobazia cp-ella elio si fa oggi sugli orli dei precipizi. Chi ne rimane vittima is Colle, il leader della seconda categoria, che è spinto dalla ferma volontà di giungevo primo a Ginevra, sua città nntale. A 2,r>0 metri al di là della velia il ginevrino scivola in una curva sul terreno bagnato dalla nebbia e dall'umidità montnna ed evita mlraco!osnmente un volo che lo porterebbe per via diretta in fondo alla valle, méntre la machina si riduce in un mucchio informe di Terraglia. Un lionesc che era salito sin lassù per diporto cede a Colle la sua bicicletta da turismo colla quale, coraggiosamente, il campione ginevrino riprende la corsa. F.ali ha però perduto 25 minuti. Intinto i corridori hanno continuato per la discesa passando a San Giovanni di Morlana (km. fini in quest'ordine: alle 8,7 minuti: fiberghien, Bellenger. Muller, Bottecehia ed Enrico Pelissier; ad un minuto di distanza Francesco Pelissier e Beeckmann : alle 8.9 Huot e Bnysse, alle 8,10 Goethals, alle 8.12 Degv, alle 8,H Normand e Alàncourt. Alle 8,22 transita Colle. Passato il Galibier ed il Colle del Telegrafo la prova si faceva più facile. I corridori infilano la fresca valle dell'Iséro rallentando alquanto l'andatura, cerne per godere del refrigerio, dimodoché, molti degli staccati si ricongiungono ni gruppo di testa. Ad Albertville (139 chilomorii 13 corridori giunsero insieme al controllo alle 10.2S n anticipo di 17 minuti sull'orario nrevts! . I corridori sono: Til«rghien, Boltecchia, Belenger. Muller, Beeckmann, Huot, Degy. Goethals. Alàncourt, Mortier, Standaert e i fratelli Pelissier. Bottecehia fora e i Pelissier scappano A poca dlstnn~a seguivano Pratesi ed altri. Allo ore 10.35 giungono Colle e Dhers, che continuano il loro inseguimento che dura già da più di cento chilometri. Ed eccoci al Colle rìell'Arravls. Qui le posizioni non si sono ancora delineate. Tutti gli attaclii conro Boltecchia, prima di questa salita, erano f miti. Sul J5 Km. di questa dura arrampicat riie riporta il ciclista sino a 1470 metri, avviene una schermaglia prolungala o decisa. Non vi e più il giuoco di équipe Ciò eh? qui comanda è l'interessa individuale. Francis Pelissier fa magnificamente il giuoco del fratello, battendo il passo e rimanendo passivo a seconda del momento, attento ai movimenti dell'italiano, Bottecehia è sempre ne! gruppo di tesla. siamo al punto criticj della corea. Una leggera défaillance ed uno scoppio di gomma possono qui decidere la giornata e forse la classifica generale. E proprio ancora a danno di Bottecehia avviene l'Incidente paventato e fatale. A metà dela salila i corridori trovano un ponticello rotto da una recente alluvione. Nel passaggio a guado del lori-erte i due Pelissier prendono un duecento metri all'italiano. Questi, per nulla scoraggiato, si getta coraggiosamente all'inseguimento, ma si ù appena messo in azione che uno- scoppio di gomma lo attarda. I fratelli Pelissier approfittano di questo incidente per accelerare ancoro, se possibile, la loro velocità. I dislivelli passano quasi inosservati in questa fuga veloce ed in questo inseguimento accanitissimo. Boltecchia dà anche in questo momento, prova di un valore e di una forza di resistenza veramente meravigliosi, ma la gulu'i' si accanisco contro di lui. E mentre ad Anueey (215 km.) Francis di Henry Pelissier, passano soli in testa, mezz'ora prima d Il'orario previsto, a 15 km. dall'arrivo Bottecehia che slava riguadagnando terreno, è nuovamente a terra. Ogni probabilità di successo, che mai come in quesla giornata sarebbe stato un giunto premio, è perduta. La fortuna ha voluto anco.a attraversare la strada al nostro campione. Egli tuttavia termina bene in una lunga volala in cui regola con facilità Mnncoui't e Dnysse. L'arrivi è situato in un magnifico reiiilinco a Cirnndlciicy a buona distanza dalla ritta ed i fr:itei![ pelissier vi giungono soii e cosi in anticipo sull'ora prevista elle quando ossi tagliava:::) il traguardo il pubblico si trovava ancora nella sua grande maggioranza per iti strada. ! 11 1 : • : 1 ' I M;j ! U1 i ; Bottecehia p9ò ancora sperare tii vincere? Rofiec-hia ha marciato ben* oggi. I primi a riconoscerlo sono gli avversati, essi che dopo Briancon lo credevano finito Svanito l'incubo di Alavoine i Pelissier appuntano oggi la loro attenzione, muovono lo ostilità contro l'italiano. La combinazione di squadra e lettera morta in questa circostanza. Nulla ha il potere di far Piare Enrico Pelissier cosi veloce come lo scoppio di una gomma del compagno di scuderia, il quale, superato il periodo di debolezza della Nizza-Briancon (che non era forse altro se non un improvviso e violento ricordo fisico dei 7300 e più chilometri clic il friulano ha nelle gambo in meno di un paio di mesi) è bene in gr.ido di rendere la. pariglia, su l'occasiono irli si presenta. La partita non è ani-ora definitivamente giùocata non ostante le enormi dSfficoitit d'ogni ordine che si trigono contro il Retteceli in. Non si può chiudere questa cronaca della giornata, senza il ricordo deliri corsa di Pratesi che terminò oggi in eccellenti condizioni ed in ottimo posizione, e che dà l'impressione di correre meglio di mano in mano che la corsa si avvicina al termine. Scomparsa la minaccia di Alni-cine, che poteva anche mettere d'accordo i due contendenti, la Inda del Giro di iroricia è ora circoscritta a Pelissier ed a Boltecchia, campioni di una stessa squadra costretti ad affrontarsi per il massimo successo. In terza posizione,, abbastanza minaccioso, sopravviene Bellenger, che porrebbe nuche non aver detta l'ultima sua parole. Viuorio Pozzo. L'ordine d'arrivo l.o Henry Pe1i--ier. In ore 9,50'2I"; 2.0 Francis Pelissier, in 9,50'21" 3.o Bellenger, in ILCS'ó-i"; 4.o Goethals, in tO.4'17": S.o Bai; b-crlna, id.: f,.o Alàncourt, id.: 7.o Buysse b'~ So Beeckmann, in ore 10,7'.V)"; 9.0 Muller, id.; lo.o diveller, id.; ll.o Dhers, in 10,8*4"; l'?..o Huot, in 10,18'15": 13.0 Prn'esi. in 10.12' 15"; l-i.o Degy, in I0,14'23": 15.o Despontin, 10,14'23"; I6.0 Colle, 10.15'41'; 17.0 Thiberghien. 10,19'!2": !8.o Mortici-, 10,2.i'35": V.ì.o JncniiDPt, 10,30"50"; 20 o Normand, 10,30'5G": -Lo Diiboc. 10,30'56"; 22.r. P.irel, 10,3GT4"; 23.o Ruffoni, 10.f)'.'57": 24.0 Cento, id. ; 2ó.o Bollo, id. ; 26.0 Longoni, lo.àO'3"; 27.o HUdsin, n,)'32": 2S.o Hersard, U,5'8"; 2!).o Standaert, 11,8'3"; 30.0 Vari Aken, id ; 31.o Royr; 32.0 Kamm; 3.o Rossìgnoll; 34.o Eroolani, id.; 35.0 Kich. La classifica generale l.o Pelissier. in ore 1G0,38'21" 2o Boltecchia, in 1G1.7'33"; 3.o Bellenger, in 16l.43'35" ; 4.0 Thiberghion, in 161,58*57" ; 5.0 Collii, in lt;2. 42*32"; fi.o Alàncourt, in 16?..',6'-i2": 7.o Buysse, in 163.4"?7'; S.o Bc^nontin, in 103.10' 50"; 0.0 Dbers. in 1C3, IS'9*'; 10.0 Huot, in 163,41*25"; ll.o Pratesi, in 164,1*48': 12.0 "Miller, in 104.18'fi". Seguono: Duboc, Goethals, Normand. Deg;.-. Beeckmann. Francis Pelissier, lacqninot, Cuvelier.

Luoghi citati: Anueey, Francia, Ginevra, Nizza, Parigi