Trattative tra Governo e Popolari sulla riforma elettorale dopo un colloquio di Mussolini col Re

Trattative tra Governo e Popolari sulla riforma elettorale dopo un colloquio di Mussolini col Re Trattative tra Governo e Popolari sulla riforma elettorale dopo un colloquio di Mussolini col Re Terso nn accordo? - 11 presidente del Consiglio cliicderà domenica alla Camera un voto di fiducia Roma, 13, notte. Lo complessa situazione politica, accenna ad entrare nel suo periodo di chiarificazione. Fino a stasera la situazione sembrava non presentare altra via di uscita che il rigetto della riforma elettorale ed il conseguente scioglimento della Camera. Stasera si manifesta invece una specie di dolente nella tensione dell'ambiente parlamentare. Ciò è dovuto ad un fatto nuovo oggi verificatosi: cioè, l'inizio di trattative tra" fascisti e popolari per la composizione del dissenso, che divide i popolari dal Governo a proposito della riforma in discussione. Il fatto nuovo viene posto in relazione al lungo colloquio avuto ieri dal presidente del Consiglio col Re. Malgrado il riserbo mantenuto intorno a questo colloquio, è trapelato che esso deve essere posto in relazione con, la situazione politica e specificatamente con la discussione in corso alla Camera. Le questioni trattate nel colloquio di ieri sarebbero le stesse prospettate nel discorso di ieri del fascista Terzaghi, vale a dire, ciò che potrebbe avvenire se la Camera respingesse il progetto di legge ministeriale. La Corona potrebbe in tale caso entrare in scena sotto due forme, cioè, rispetto ad un eventuale decreto di scioglimento della Camera, nonché rispetto alla problematica richiesta di approvazione per decreto reale della riforma respinta in ipotesi dalla Camera. Sembra che sulla prima richiesta non vi sia dubbio circa raccoglimento. Le maggiori riserve vengono prospettato invece per il caso in cui la seconda richiesta, gravissima dal punto di vista costituzionale, non venisse accolta. In ogni modo, è certo che l'inizio delle trattative indirette fra Governo e popolari è successivo al colloquio di Mussolini col Re. A questo colloquio ne è poi seguito un altro del presidente del Consiglio col presidente del Gruppo parlamentare fascista, generale Mazzucco, col segretario del Gruppo stesso, on. Buttafuochi, e l'on. Terzaghi, rappresentante del fascismo nella Commissione dei 18. La situazione creata al Ministero dall'opposizione dei popolari alla riforma Acerbo, venne ampiamente esaminata. Poco dopo questo secondo colloquio, gli on. Terzaghi e Casertano (relatore quest'ultimo per la maggioranza della Commissione dei 18), prendevano contatto con l'onorevole Rodino (successore di don Sturzo) o con l'on. De Gasperi, presidente del Gruppo parlamentare popolare. Un secondo colloquio avveniva nel pomeriggio fra gli on. Terzaghi e Casertano e gli on. Rodino e Micheli. La conclusione di questi colloqui è che trattative ufficiose, se non ufficiali, sono aperte per accordare Governo e Popolari. Il Governo, dopo il colloquio di Mussolini col Re, si mostra disposto a venire ad un accomodamento. Quali sono le basi sulle quali si tratta? Esse sono precisamente queste : sostituzione dei 3/5 ai 2/3 dei seggi per la formazione della lista di maggioranza, premio di maggioranza per 3/5 dei mandati alla lista nifi forte che abbia però conseguito il 41 % degli elettori votatiti. Non è possibile dire in questo momento se le trattative iniziate approderanno a risultati positivi. Molti ritengono chel una volta iniziate le trattative, è difficile il loro naufragio, tanto più data la tendenza del Governo a concedere. I vecchi parlamentari ritengono che soltanto domenica sera, cioè, dopo le dichiarazioni di Mussolini, la situazione apparirà completo mente chiarita. Nella seduta di oggi furono notevoli due discorsi eli carattere polemico: quello del socialista Routini e quello del renubblioano Conti. TI discorso di quest'ultimo provocò anche un fatto personale dell'alto commissario delle Ferrovie, on. Torre. Domani verrà chiesta la chiusura della discussione generale e domenica sarà te unta seduta per il voto, al passaggio alla discussione derrli articoli. Nella seduta do menicale parleranno il softo-secrretario Acerbo, rispondendo per il Governo adi oratori contrari alla legge: dopo l'on. Acerbo parleranno i due relatori, Casertano per la mmrginronzn e Bonomi por la minoranza. Gli on. Turati e Lazzari faronno per i socialisti brevi dichiarazioni. Infine prenderà la parola il presidente, del Consi'jlio. che chiederà alla Criniera un reciso esplicito voto di fiducia. Le dichiarazioni dell'on. Mussolini saranno molto importanti, non solo perchè prospetteranno il nroirrarnma d»'l noverilo nel momento attuale, ma anche il programma avvenire e sovrattutto le conseguenze di un eventuale rigetto della riforma. La situazione, considerata tino a ieri con pessimismo, è stasera valutata con maggiore serenità. I capi partito costituzionali, cominciando dall'on. Giolitti, cho ha consigliato i suoi amici a, votare la riforma, hanno portato il loro contributo al rasserenamento della situazione. L'ambiente esterno è però violentemente eccitato contro il Parlamento. Stasera grande folla, poco benevolmente disposta verso la Camera, stazionava innanzi a Montecitorio, attendendo la fine della seduta. Si prevede che la pressione esterna aumenterà per la probabile seduta di domenica. S.

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