Labriola ed Alessio

Labriola ed Alessio Labriola ed Alessio Prende quindi la parola l'on. LABRIOLA (segni di viva attenzione). L'oratore pensa che gli avvenimenti di ottobre abbiano coudannatot lasciando intatta la Corona, non soltanto la Camera ma anche 11 Senato. Ritenne subito che degli avvenimenti suddetti dovessero essere giudici gli elettori ed in conseguenza dagli elettori aspetta il giudizio, ritirandosi anche dal gruppo di democrazia sociale a cui appartenevo, non partecipando ai lavori parlamentari. Ma, oggi, sente il dovere di parlare. Dopo avere rivendicato alla Camera dei Deputati il diritto di controllare l'opera del Governo e di legiferare liberamente, l'on. Labriola riconosce al disegno di legge lo scopo di dare al Governo una maggioranza per la continuità della sua opera, ma ritiene che la riforma Acerbo abbia finalità che le leggi elettorali non permetteranno mai di conseguirò. 11 compito di una buona legge elettorale è di darci una rappresentanza legale. Se U paese è turbato, lui'bata sarà l'assemblea Se il paese sarà in pace, in pace sarà l'assemblea ed avremo un governo stabile solo se il paese sarà tranquillo ed ordinato e se il Governo saprà guadagnarsi la fiducia dell'assemblea. Non sono le leggi elettorali quelle che danno la stabilità al Governo. Lo dimostra il fatto che la Francia ha avuto in 50 anni un solo Governo stabile; il Comitato di saluto pubblica che si rinnovava ogni mese. La stabilità del Governo è molte volte nelle sue frequenti rinnovazioni. « Dei resto, questa stessa Camera, che ha concesso solo cento giorni a Sonnino, ha poi dato 9 anni all'on. Giolitti e quasi altrettanti a Crispi e a Depretis. La questione della stabilirà di Governo, come si vede, e complessa. Essa è soprattutto questione di uomini. In fondo, noi, della democrazia, concepiamo il Governo come un organismo che difenda la sua esistenza giorno per giorno e cosi, in caso affine, il suo senso politico saggia U suo programma e trova le vie propizie per le fortune del paese. I governi assolutisti hanno potuto — è vero — allontanare per molto tempo le crisi, ma con ciò essi non hanno fatto che avvicinare sempre più il paese alla rivoluzione liberatrice. Si conservava un presidente del Consiglio ma si comprometteva il regime. E bisogna ancora riconoscere, continua l'on. Labriola, che il Governo democratico dell'on. Giovanni Giolitti segui il rifiorire del nostro paese nel campo civile, politico ed economico. ABISSO, interrompendo: — Non c'era la proporzionale alloral (Urla generali). LABRIOLA: — Mi sono accorto in questa discussione che lo persone coerenti sono poche. La storia parlameniare inglese coi suoi avvicendamenti alterni di conservatori e liberali ci ammonisce che si può formare una coscienza politica dei popolo, cosi che essa si rispecchi nella Camera e nel Governo. Già altra volta, parlando alla Camera, ho cercato di far coincidere il mio socialismo colla necessità di portare il maggior numero possibile di persone ail'interessamento per la vita pubblica. Ma, per far ciò, occorre un sistoma elettorale semplice, chiaro, immutabile. Il collegio uninominale sarebbe l'ideale, specie per me cho non ho molto rispetto per le organizzazioni rigide di partito e non sono entrato In un partito, se non a patto di uscirne 4S ore dopo. (.Ilarità). Quando però si meccanizza il sistema del suffragio in modo tale che l'elettore non sa bene dove sia andato a finire ii suo voto, avviene ineluttabilmente il fenomeno del disorientamento e del disinteressamento delle masse chiamate ai comizi. 11 suffragio, di regola, porta all'uninominalismo. Tuttavia, per un processo un po' temerario, noi accettammo quattro anni fa la proporzionale che supponeva un paese organizzato alle lotte politiche e consapevole della riforma. Perchè si vuole cambiare ancora'/ Dalia proporzionale avremmo logicamente potuto staccarci dopo mezzo secolo di esperimento negativo e non dopo due sole applicazioui che non pochi ancora ritengono soddisfacenti. L'oratore rileva che nessuno in Italia vuole il voto plurimo e la condanna del voto plurimo si riversa sul progetto governativo, che è in sostanza un progetto a voto plurimo. Le Statuto riconosce e sancisce l'uguaglianza dei cittadini, uguaglianza nei loro diritti e nei loro doveri. Ora, invece questo rapporto di uguaglianza verrebbe spostato a favore di un partito e di una casta. Quando la Corona non avrà da scegliere tra due partiti, avrà anche cessato di esistere; quando non avrà da sostituire un partito coll'al-tro dovrà necessariamente annullare le sue facoltà ed infeudare il partito al Governo. Il progetto di legge divide la Camera in due parti: un Senato elettivo da uria parte ed un corpo di impotenti protestatari dall'altra. (Ilarità vivissima). Il disegno di legge precostituisce la maggioranza e le dà uno stato di privilegio e precostituisce lo minoranze o dà loro una condizione di evidente inferiorità; he vi è la speranza che il monopolio di un partito possa giovare alla nazione. Chi guarda al fenomeno russo, potrebbe trarre norme da osso. Osservo che la dittatutra del proletariato non è la dittatura della borghesia. La dittatura del prrletaiiato ha mezzi e fini che una dittatura borghese non potrebbe avere in quanto nella borghesia non vi sono eguali interessi e concezioni omogenee. Se mai, una dittatura borghese dovesse farsi, ad essa dovrebbero partecipare tutti I gruppi che. interpretano gli interessi vari e contrastanti della borghesia. Il lavoro estorto coll'oppre.ssione e la violenza è un lavoro infecondo e improduttivo. (Rumori, applausi). BUTTAFUOCHI, fascista: E sei stato ministro del lavoro! LABRIOLA continuando : La classe borghese.... D'AYALA: Marion c'è classe borghese (urla). GRAY: I lavoratori non vi credono più. LARRIOLA : Io guardo ai fenomeni come studioso e non ho mai fatto l'organizzatore ilei lavoratori. Rilevo soltanto che un paese è formato precipuamente dalle sue classi !a- I vorntriri e laddove le classi lavoratrici sono attive ed intelligenti, là il paesi1 e prospero e felice. Se si colpiscono ■ lavoratori s: colpisce, la specie stessa. Ai sindacali orti si sono so- i stituite le corporazioni e si assicura che le cor» iinrt'/innj iv>rt s ino s:ato creat.; a cnrhprtn e >i.'nr''--i" delie ''tassi pàuroti'ail', Orb.-ne. r,n. j ■ h> in lotta .ti cittì...ìi e insopprimibile, io ~.m sicuro che ■■va le corpiruzioni faranno ineluttnbilinentti ciò che facevano i sindacati ed i vostri nomini sostituiranno gli uom ni •1--I t-iì"il.-» scrialistl Tornando alla legge elettorale, che escluderebbe dalla vita pubblica gran parte degli uomini che oggi vi partecipano, io mi domando se sia possibile improvvisare, in un paese come il nostro, una classe politica preparata e informata. Non credo che ciò sia possibile e malinconicamente osservo che se i democratici non fossero accorsi così galantemente in aiuto del vincitore, se essi avessero opposto soltanto qualche riserva, oggi non sarebbe stato un prete a levarsi in difesa delle libertà conculcate. (Grandi applausi al centro e all'estrema sinistra). Don Sturzo, nell'abbandono colpevole della democrazia, è il solo conservatore che vi sia stato in Italia. Una voce al centro : Viva Don Sturzo 1 (Commenti, rumori). LABRIOLA: Signori del Governo, le difficoltà che voi incontrate vengano dall'essere assai più forti della umana volontà. Voi avete tanta forza nelie mani che, se volere definirvi, vi definirete, se non vorrete definirvi, non vi definirete. Ma ritengo che una definizione sarebbe utile e necessaria. Io credo che sia un grande errore pensare coi nazionalisti che il progresso storico consista nel passaggio dalla nazione allo Stato. Il vero progresso storico è il passaggio dallo Stato alla nazione. Con questa legge voi "portate la vostra azione nel paese alla massima espressione. Non crediate che qualcuno vi insidi, voi non siete insidiati che dall'opera vostra. Ma maggiore Insidia contro di voi è nella vostra legge. Io non darò il mio voto a questa legge ed esorto la Camera a respingerla e ciò faccio non per ostilità settaria ma nell'interesse supremo del mio paese e della civiltà nazionale. Quando è venuto il momento supremo, ho saputo subordinare agli intefessl generali 1 miei particolari convincimenti. Io sono un eredente, nell'avvenire del nosrrn paese ed è per questa fede che vi esorto a respingere una lettre che non instaura una dittatura, non annulla un Parlamento, ma cancella tutta la storia italiana dal 1R?1 ai giorni nostri. (Vivissimi prolunaati applausi all'estrema sinistra, al centro ed a sinistra, molte congratulazioni. Vanno fra gli altri a strini ere la mano all'oratore gli on. Faudella, Amendola, Bened.ii.ee Alberto. Alessio. Conno Ortu, Sacchi, Corradini. Micheli, Giuffrida. Turati, Ventini, Fulci, Benedetti ecc.). Un oratore socialista FRONTINI dichiara che l'opposizione del Gruppo socialista unitario si diversifica da quella di altri Partiti, perchè non ha subordinate di sorta e mire a combattere soprattutto io spirito e i fini della riforma. Si è detto che questa riforma deve guarire la degenerazione parlamentaristica, rna quel che oggi vien qualificato per degenerazione, non è altro che la conseguenza inevitabile del regime parlamentare. La lotta parlamentare sarà fatale anche in seno al futuro Parlamento, quando la maggioranza pletorica dovrà necessariamente scindersi, poiché la storia dei Parlamenti insegna che non vi sono blocchi o coalizioni i quali non finiscano col disgregarsi. « Il sistema elettorale ora proposto ferisce In pieno la sovranità popolare, poiché l'assemblea non sarà la rappresentanza topografica della situazione del Paese, come dovrebbe essere. D'altronde, se veramente il fascismo ha, come vanta. la maggioranza nel Paese, perchè esso rinunzia a valersi della passibilità che la proporzionale gli offre ui Kundagnare la grande maggioranza idei mandati? La verità è che si vuole svalutare il Parlamento, allontanandolo dalle sue origini e dalle sue vitali funzioni. Votaro questa riforma significherebbe avallare la consegna dello Stato italiano nelle mani ilei Partito fascista e non si comprende come ciò si apprestino a fare i Partiti democratici senza richiedere alcuna garanzia al fascismo, che pure non cessa di annunciare i suoi ulteriori sviluppi. E ciò proprio oggi, mentre in tutti i Paosi europei si accentua il movimento per rafforzare il regime liberale democratico •. Non crede cho l'ora attuale sia conveniente per la convocazione dei comizi elettorali, date le condizioni anormali del Paese, ove non è consentita alcuna forma di propaganda per rarte di chi è contrario al Governo. L'esperienza fatta nelle elezioni amministrative, ove fu perfino impedito di presentale le liste di minoranza, è stata la prova più evidente di tale situazione. (Vivaci rumori a Destra). I risultati dei comizi elettorali saranno cosi fin d'ora svalutati nella storia della vili politica italiana. Il Partito fascista si propone di espellere dalla Camera gran parte dei rappresentanti socialisti, rna ciò sarà poca cosa, poiché fin da ora i socialisti riprendono il loro lavoro per preparare più tardi 11 trionfo d.lle idealità socialiste. (Vivissimi applausi all'Estrema Sinistra,- congratulazioni). L'on. Alessio Prende quindi la parola l'on. ALESSIO (segni di viva attenzione). L'on. Alessio comincia dicendo che è per obbedire alla sua coscienza che egli prende la parola in questo dibattito. GHAY: — Si risparmi! — Da ogni parte si insorge contro il deputato nazional-fascista di Novara. DE NICOLA: — On. Gray, lasci parlare, rispetti il diritto di parola. La richiamo all'ordine. ALESSIO: — Parlo per un dovere prescindendo dall'interesse personale. Uulcc et decorurn. est prò patria mori, diceva lo scrittole latino. La Camera, discutendo questo progetto, rispecchia, è vero, le coriaizioni del paese che vuole uscire dall'attuale marasma, ma il rimediò non e il più adatto. .Noi con l'attuale progetto andiamo verso un sistemi costituzionale simile a quello del cancellierato esistente prima della guerra in Russia, in Austria-Ungheria e in Germania. Questi paesi sono andati verso la rovina perchè le minoranze non hanno potuto controllare le classi dirigenti. Non è il caso d) sollevare qui le così I detLe questioni tecniche. Noi ci dobbiamo t preoccupare di stohiliri- cjual! siano le ragioni | per le quali i) Governo fascista ha potuti ottenere consenso dono In marcii; ?u ri -ma nel 'paese, si; il -ìs=.->i;.-. elettorali, proposti trovi - rmiièi nell'anima itnli.sna se i'. . ti..w, jói-wiiV alla «|,; i alili > '-vn:;i • duna coltura pojiitou italiani:, i/iilvnir.i italiana e sovrattùtto mi.-':; i, ;.* i.-KviV. ma ' è dotai.! d! un certe buon sènso istintivo por i il quale gii inglési dicono che da uni »i dico¬ no molte bestialità ma se ne fanno poche (ilarità). L'oratore ricorda la mentalità de.l popolo italiano, che. è passata facilmente da una rivoluziono all'altra. Fa la distinzione fra le organizzazioni socialiste e il socialismo. Il partito socialista ha molte responsabilità e sarebbe puerile nasconderlo. Il nostro paese, che non avevo glorie militari, ha sap.ito vincere al Piave ed a Vittorio veneto da solo, rna questo, purtroppo, non impedì ct"i i nostri valorosi ufficiali fossero disprez. >;i per un momento e si valutassero uomini ed atteggiamenti cho meritavano il disprezzo più profondo. Egli, cho si onora di apparie.nere al parlamento democratico, non può cho dissentire dall'atteggiamento che in questa circostanza hanno tenuto i gruppi della democrazia. Ricorda di aver sostenuto la fusione di tutte le forze democratiche in contraddizione con l'on. Di Cesarò, che fu per la dein arcazlone. VICINI : — Ma questo non ha a cho vedere con la discussione delia leggo. DE NICOLA : — Tocca a me dirlo, non a lei. ' ALESSIO passa ad occuparsi deila disuguaglianza esistente fra le varie regioni d'Italia. La guerra, è vero, ha suscitato ancho nel Mezzogiorno nuovi orientamenti di spirito nell'indirizzo politico del popolo meridionale, ma la concezione dello Stato resta differente fra nord e sud nel nostro pnose. Lo S'alo, che doveva svilupparsi nella sua struttura unitaria, creò in taluni ceti, specialmente meridionali, un senso di sfiducia nell'eguaglianza dell'esercizio della sua autorità e dei suoi vantaggi sociali. Forse l'attuale disegno di legge è la panacea della crisi in cui si dibatte il popolo italiano? La lotta elettorale è fatta per il partito fascista cho non risponde ai bisogni attuali del paese. Del resto non è il nominalismo di un partito che può oggi mutare la situazione economica nazionale, la crisi della produzione e del lavoro dalle quali la crisi politica dipendo. GIUNTA: — Ci parli di Noè. DE NICOLA: — On. Giunta, la richiamo all'ordine. ALESSIO: — Non è esatto, del resto, che il Governo attuale abbia la maggioranza dei consensi. Tale maggioranza potrà dire di averla soltanto quando, nel libero svolgimento dei comizi elettorali, un sufficiente numero di suffragi lo avrà dimostrato. MANNARESI: — Ci parli della sua eiezione. GIUNTA: — Quattro rnilo voti in meno. MANNAREST: — Parli %iccinato. DE NICOLA : — Lascino parlare. BUTTAFUOCHI- — Non ha il diritto di parlare per dire slmili cose. DE NICOLA a Buttafuochi: — La richiamo all'ordine. GIUNTA, GRAY, MANNARESI : — Non deve parlare. DE NICOLA, vivacemente: — Ha il diritto di parlare e parlerà. Stiano sicuri che parlerà. — La calma si ristabilisce fra vivi commenti. L'on. ALESSIO, facendo una analisi delle vario forme del potere, si sofferma a parlare di alcuni casi storiai tipici, come quello di Cromwell, per dimostrare che quando speciali organismi vogliono mettersi al di fuori e al di sopra della legge, 11 popolo si ribella (rumori a destra). Voci: — Imparate! GIUNTA: — Non slamo qui per Imparare lezioni di storia. DE NICOLA: — Ma lei vuoto esfiwro ascoltato. GIUNTA : — Io tengo a considerare... DE NICOLA: — La libertà di parola deve essere rispettata; faccia silenzio 1 ALESSIO : In interviste e in comunicati ufficiosi si fanno larvate minaccia e si fa sapere che se la Camera non approverà la legge, il Governo ha in tasca il decreto di scioelimento. Io aderisco a quanto disse l'on. Salandra interrompendo un oratore popolare, che cioè spetta alla Corona di decidere dello scioglimento della Camera. Del resto, chi ha seguito l'opera di Vittorio Emanuele durante la guerra sa fino ari ora cho le sua decisioni saranno ispirate alla vera conservazione deila nazione. MODIGLIANI: Lo vedremo alla prova. ALESSIO: Il Parlamento contribuisce all'educazione deila libertà. CARUSI: Si ricordi della passata legislatura quando i socialisti non lasciavano parlare. ALESSIO: Gli esempi della compressione della liberta sotto Luigi Filippo... CAPANNI, interrompendo: Da Noè siamo arrivali più giù. DE NICOLA: Faccia silenzio. L'on. Al-eìsio par!crii fino a che vorrà. ALESSIO: 1! gen. l'o'Janger in Franila.. GIUNTA: Bolla roba la Francia! (Ilarità clamorosa). lì RI. LOTTI Pietro: Fa silenzio, on. Manganello. ALESSIO : Quale esempio magnifico di forza nella libertà il popolo italiano offri dopo Caporettol Tutti i partiti, tutti gli italiani ii strinsero spontaneamente intorno alla difpsa della patria. Cento anni noi abbiamo lottato per la conquista aé-H'integrità territoriale della nazione. ABISSO: — Tu eri un disfattista. (Rumori attissimi). ALESSIO:: Ma in quectl cento anni, insieme col sentimento della patria, noi abbiamo, difeso il sentimento della libertà. (Applausi vivissimi all'estrema sinistra). GIUNTA ad Alessi.. : — Ti ho visto io con il bo?mne« che gridavi: A noi! PAGI.UCCI : — Corno gridava? GIUNTA : Gridava: A noi! (Rumori altissimi). DE NICOLA: On. Giunta, la richiamo all'ordine per la seconda volta. L'on. Giunti contigua ad interrompere fra i rumori della Camera. PF, NICOLA: On. Giunta', l'ho richiamata all'ordine per la seconda volta. La terza volta applicherò il regolamento a suo riguardo. (Coroni *>n fi). •ALESSIO conclude dicendo: In nome della liberrft, del diritti del Parlamento il progetto di legno dovrà essere respinto dalla Camera. (Applausi vivissimi all'estrema e su parecchi banrìii di. sinistra. Molti deputali si recano a congratularsi con l'oratore. Voci all'estrema.: Viva la liberiti). I fascisti a questo grido rispondono con violente Invettive: Parlate ora di libertà! L'on. Mussolini, al quale si era avvicinato l'on. Finzi, sembra molto irritato. Frattanto l'on. De Nicola, fra 11 baccano continuo, leva In seduta alle ?0 e 15. L'aula si vuota fra 1 più animati commenti ed i clamori delle due estreme.

Luoghi citati: Francia, Germania, Italia, Novara, Russia, Vittorio Veneto