I primi discorsi sulla riforma elettorale

I primi discorsi sulla riforma elettorale O. A JXK E> I primi discorsi sulla riforma elettorale ione popolari tupzo Roma, 10, no': Lei (luesi te, e fi r.. me 110 l'i ri il scino molto armi la te. nuche pei iutn. L'aula, almeno nppnronlómentqullld. Qualche gruppo ili deputati verso il centro popolare. Si comibabilmonto 11 grande fimo del gìor- mle dimissioni di Luigi Sturzo. Le dimissioni dell'on. Tovini Aperta la sedala, l'ori. TU' NICOLA d.ì no-1 tizia di ima lettera-di dimis-ioni del deputato Tovini. in seguilo al noto dissenso fra il Tovini ed il suo partito, circa l'atteggiamento d'i popolari ili fronte al Governo fascista mi alla riforihn elettorale. L'on. DUCOS ricorda che il Tovini ha cria 15 anni di ; vita pallimi' 'Mare ed È* un ll'ómo politico ili: •àlòre, Propone che si respingano le dimis- ; Oucos ' Pioni. La Camera approva Iti proposi malgrado il volo contrario dei popolari Parecchi deputali commemorano u politici defumi. 1,0 iitteiTOtra/.ioiii Seeuono alcune interrogazioni. FAUDELLA ,, iniefiòga eiiva le leggi speciali della Basili-! 'caia. L'ori. Conti interrosa circa In costruzione di palazzi per i ministeri n noma. Le spiegazioni de] sottosccrelario ai lavóri pubblici on. SARDI soddisfino il repubblicano Conti. DE NICOLA: — E' soddisfatto? lì le pare puco'.' {Ilarità). Si svolgono, poi, lo interrogazioni doll'on. MAUIOTTI, sullo sviluppo dello linee automobilistiche, dell'on. 1.U1GG1 sui provvedi- j memi per la dilesa dei castagneti, dell'on. | m1SU7.Z1 sugli speciali provvedimenti da tarsi roiiiro i Janni recali dalla siccit coltivazioni. pnNMis1 ma| ila1 sv| (aj I lonini I '1i bI Kj ilta| i rClofaeUn liberale <Jì destra Esaurite jinde11 lo Interrogazioni si inizia la scussloiio sulla riforma elettorale. La discussione generalu si apre ^ del disegno di legse emendalo dalla < missione. Primo malore il liberali iii Mira on. l'i triPo. L'on. FE'I'RILLO dice fascismo appena ti! Governo ;i trovo di fron le al problema ilclleiilo dei soni rapporti col Parlamento. I.a Camera, prima della mari la su Roma, era orientata néttamente a sinistra. La posizione tu capovolta dulia| marcia su Roma, si ebbe un Governo al di fuori, anzi cerno in maggioranza della Camera. Come comportarsi? L'on. Mussolini rscogitò la formula delia deferì nzn Ri..crd0, è vero, venendo alla Camera, solo la fonnalitii, ma dimenticò la deferenza. Ma il ghiaccio era rotte ed ( conlatti erano presi 'Anche in questo modo si rientrava nella realtà Non la Camola giudicava il (inverno, ma iì Governo giudicava e condannava la Camera e si riservava di fissare la pena: due giorni n due amo. la Camera foco di tutto per meritare i due anni, si ritrasse dn parie e lascib die l'esperimento fasci si a si compiesse. Furono riiiesti i pieni poteri e furono concessi, l'u chiesta la delega per i eodici e lu accordala. Ri chiesto un esercizio provvisorio dei bilanci slnedic e l'esercizio, il più lungo che In storia parlamentare ricordi, fu nererdaio. Non indaghiamo lo sii rito, guardiamo i fatti. 1 socialisti si orare ritirali sul terreno innocuo delle interrogazioni, volavano contro, ma senza eccessivo entusiasmo combattivo. 1 popolari, anche dopo !•■ dimissioni di Gavazzimi e compagni — in a ili ri torinesi — si sprofondavano in atti di osscnuin e profferivano i loro desideri di collaborare.' Collaboratori per definizione, in questo almeno erano sinceri. [Vivaci commenti. Voci (lai centro; Questo ci fa onori il RETRILLO: — La M>.-iaVdeii,oerazia, pronuba un lempn degli amori collaborazionisti, fa lodevole ammenda dei suoi trascorsi giovanili. Ad un iraito l'orizzonte si abbuia. Le procellarie di Cocco-Ortu {ilarità) volleygiano nel cielo di Montecitorio. 1 socialisti scendono in campii; 'non sturzo mobilita <• persino la democrazia italiana, che e stata presa da desiderio intenso di dissolvinvenlo, mostra velleità di rivolta. Abbiamo lilialmente un'opposizione. Momento e terreno male scelti. I.a Cameni italiana 0 stata sempre diffamata- l maligni possono credere che sino a quando si e trottato di fare l'esperimento in cantore. iili della nazione, la Camera abbia lascialo correre, ma ora che la cosa tocca ai signori deputati nelle loro rispettabili, ma non indispensabili persone, faccia dello zelo e'reagisca (t'furjci commenti). Dopo la marcia di 1 Ionia lutti èrano diventali fascisti... GIUNTA: — t'irò fascisti! PKTltU.l.O: — Accetto la correzione. Voci dui Centro: — Accettala per tuo •omo'. {Ilarità, applausi al Centro ed all'estrema sinistra). PETRILLO: — Per mio conio c'è '.atto il mio passato. CINCiOI.AM. popolare : fosti sottosegretario con sieri l'acta (Applausi ni listi''. PETRILLO: — Dopo In marcia so Roma... : CINGQLANl: — Tu l'hai chiamala una cai' ne va la tal marita vivissima.. Auro; applausi dei popolari e dei socialisti). Voci i/o rune. porli: — Toccalo! Toccato! PETRILLO: — Ciiigolaiiì ed i suoi amici hanno ragione di essere vivaci! C1NCOI.ANI : — Ma l'on. Giunta ha ragione i rispetto a te! I nei dei popnlari: — Pila! Filai PK'I'RILI.O, alludendo alle dimissioni di don ! Sturzo o continuando: •- li quando il gatto se ne va, i sorci ballano (Commenti . Quindi prosegue: li' Umano che ti depir ldei- j mallé I tip,dmivmadurLcnl'dnvcai g| rscledaansi dlcpdgtstaftalpj j i gi I j z; i | — Lascia amiate, me nei due SliniCentro e dei soeia- eonseriare il SUO Sistema dei voli di lista, di Ile i giunte, i! suo sistoli a |) testamento, ma vorrebbe se medesimo. Questo e sogna clic il Governo di Governo di maggioranza mento eh'dorale, se la oppone n che il fasci! niente alla legalità, sai lltà delle conseguenze. oleti •oferenzó. de anelale. Dev diventare er molto dittici minoranza attraverso I Camera ulti no aderisca sua I: Non si :le di \ Btì venti I rf sì po: d snonosoerfi i diritti della rivoluzione. La leg^-e elettorale fi pi onta per il passaggio élla legalii,i (Vivaci ctiiiiiticiitij. I.a proporzionale può giudicarsi alla stregua del risultati. Nel parlava di essa In sede di bilancio ■ ili O.-a abbinino (imitiro anni ili i del sistema. !■',' vano parare della odia guerra, li male della proporli accentualo if.'an ninno •che la era allontanato. I.a legge soltoIh al iio=tro esame non e perfetta, ma « sola (.tic renda possibile un Governo di ima si pi l'i , ut consoni coiieauzinnale guerra popi I. n gabinetto in regime costituz.ionalc cosini di governare esige una maggioranza omogenea. La legse attuale di una maggioranza assoluta (i"ii'a--mblcn assegnata dalla iiihggloranzó relativa nelle elezioni è copiata dal disegno di legge socialista perle elezioni amn.'inisirative. li moi-tj,'! -ante per l'on. Acerbo, ma ì! brevetto dell'invenzione del sistema spelta all'on. Matteotti. « 1 socialisti volevano i 7;'!0. i poi levano anch'ossi il premio di magi l'i-rih" tanto scalpore se il disegnò trasporta nell'assemblea politica il già accettato per le assemblee uni Uve"! ll"i"i ipialiro anni possiamo l jjhffiinaglo dell'esperienza; I socinlis deli-i marcia ?u Homn, prendevano iìvn e fil'iva alla soluzioni' delia fe'ggìav.r c lo loro opposizione, li a seconda delle loro combinazioni mari \ rioranz •Il leu con il ì P dosa 1111 opricordi iiliiiii ' • la : e n|,|.- .Kllfli! siiti. ' ;midia rende. '.'(istilli Slzione di ani utimeii :■ ..'unni prò chi i in formn; a Gioliti! isti PO i de U il an.co compiigli • •iì" accentuata ina non. i b" aveva portato al i -.-un quartiere. Se lo' lo barricale-., di > ani Ilarità). I popolari u .iziiinelilà e de! ic-'inu iiiiie di eentro. 1 • ini Mussolini, e fi [.sci e tenero per n N.ui per il e coe blanvenu :i! buon|(lei sèi b aguzziito agl:■ ed alri pubìistri ei Miniomo il■ li ogn• \ partito popolari diloro • "«un Donami lasciarono la crosta ••Cri partiti. Pensnrono allo spi -inporKle: grazia e giustizia t ilei ini'.usirlii ed Istruzione. Aia m: ,i- -, ■ : ,rl crino i meno. Iti ogn . :■• ii ' - ni ifllrio vi era il loro u ■ funzionava da semaforo ■ .. . ». = ., per citi il pmmìo i'»)--' òtuva •' canal •■• ,-ui uuisavano lutto l.arazie minteterii i. -11 Consiglio de embro di diri ti o ^'ì';: a ministri avevo come ; lil segretario politico del \vpmMecrree lsmmdstrilpartito popolare e spesso i provvedimenti era o postillali di pugno e siile di don .Sturzo, infa Egeria o. meglio, la Eminenza nera del inistero (vivaci commenti). Ma non voglio fierire contro un caduto. BRESCIANI, popolare: — Tra noi non ci no dei caduti ! PETR1LLO: - E vennero i voli per il foraggio a grana rima e la velala opposizione, poria oc/pi (vivaci commenti). CAVA/.ZONI: — L'on. PetriUo non ha fatto sua storiai Lia parlato sino al primo niiniero Kacta; contìnui sino all'ultimo, se non uole mutilarla ad arte e Cadere nel ridicolo pplausi al centro). PETR1LLO : — L'on. Fa età non accettò cer il potere per ambizione di dominio. Qunn° il veto ili don Sturzo mise fuori di comatti mento un uomo ionie l'on. Gioliti!, l'on. acta, da perfetto gentiluomo, accetti) di fare Cireneo per evitare che l'Italia si presensse alia 'Conferenza di Genova senza rio- GAVAZZO nza. VICINI, f; avnzzoiit ? ■ VVAZ7.ÓNI : MERI/ZI: — de in storia! Pt-.TP.ILI.iì : va Ili nazione agguerrii unni NI: -- Ma parli della sur s isti ; — li la sua - E' inattaccabile Gravo, Pctrilio, 11 nza, on. dieci con La Camera non rapprcsenma le elassi più numerose erano quelle che trovavano il io di patroni. Non più alla Caera i in demandata la difesa dei edntribuóh ma -il Governo con un'inversione delle rli. Oggi si vuole portare la Camera ad io l'esponente della nazione sottraendo il eputalo all'asservimento del collegio uninoinale e sottraendo il Governo alla tirannia ai ricatti dei partiti. 11 Governo fascista uole eri intra nella legalità e formarsi una aggioranza ioti mezzi leciti e semplici. Non sumiamo la responsabilità di un rigetto ella legge. I.e minoranze hanno assicurato n numero sufficiente di posti. Nelle minonze conia la qualità e non la quantità. on. chiesa da solo ha vinto Importanti ampagne. I socialisti in -i" valevano più che on oggi. Del resto l'on. Bon'omi, conclude on. l'C-trillo rumoreggiato vivamente, ha incalo il rimedio: ia fusione delle opposizio. Fatela e so riporterete la enaggioranza, orrà dire che il paese e eoli voi e noi ei inhineremo alla volontà del paese. Ma opporsi ia legge, ni suo principio informatore è nere a priori l'esperimento fascista legalitno e spingere il paese in nuove lotte. Il pae, chò guarda e semplifica lo questioni, dirà rto che Ja Camera ha un solo punctam dovi <: si è risoni ita perche, toccata nel suo ebole: il modani ino. C/tumori di centro ed i cstremn sinistra). Dopo il discorso dell'on. Potrillo la Camera pparo per numero veramente imponente. Soo certo presenti piti di 400 deputati, cómpre quasi tutti gii ex presidenti del Consiglio, leaders dei vari gruppi nonché j membri ella Commissione dei 18. Vii popolare cMcapPsooplidualSegni di vivissima attenzione si hanno nelassemblea allorché il presidente on. De Niola dà la parola all'ori. GRONCHI di pari,; opolare. L'on. GRONCHI comincia dicendo che il suo scorso rappresenta un altro tentativo che il ruppo popolare intende fare per poi re esatamente le linee del suo atteggiamento ni (li opra di ogni deformazióne polemica che, niaverso i giornali e le manifestazioni degli vversari, disorientano 1q pubblica opinione, ocili gruppi, come il popolare, possono vantare coerenza di condotta in questa particoare questione eie: ioi a le, come sul problema iù generale della collaborazione ni Governo. Presidente del Consiglio ricorderà che i! ostro punto di vista sulla proporzionale gli u esposto doll'on. Gavazzimi all'atto delia omposizione del Ministero. Il Partito, in seuito, ii ha costantemente insistito. Il Conrosso ili Torino l'ha riaffermato sùlennemente, li gruppo parlamentare, senza deviaioni nò. attenuazioni sostanziali, lo riassunse, nquini; andolo nella concezione generale degli nteressi i el paese od i capisaldi del ci ntegiio ei popolari., dentro e inori del Parlamento, urono il presupposto di una leale, per quano libera, collaborazione coi Governo, l'utità di esprimere il proprio dissenso quando osse ncee.-sario si: problemi particolari e coniderare ogni questione :n confrontò degli ineressi generali della nazione e non digli ineressi particolari del partilo. Non vi è dunue nessuna contraddizione ira questa pr bili i collaborazione e la resistenza alla iforma elettorale qual'è proposta «lai Governo e dalla Commissione, perchè; essendo il ine (i-ilia collaborazione popolare adesione llo sforzo di inserzione del fascismo nella ostituzione, la attuali' rif-uina rappresenta 'allontanamento e non l'inserzione rispetta all'attuale regime costituzionale, e ciò coni:.sta nuche coU'interosse del paese. r Le ragioni che sostengono la riforma si compendiano soprattutto tnil'arfeimuta necessità di dare una salda e sicura maggioranza al Governo, contrastando le fluttuazioni paramentari cosi frequenti negli ultimi «inni. Ma, secondo l'oratore, la proporzionale può garantire In sicurezza del Governo, purché non sia escbisivauieme di mi partito, e a lei non possono essere attribuite esclusivameuté b- cause del decadimento parlamentare. Non vi è congegno elettorale che possa astrarre dal costume politico che ò la vera causa del decadiménto. 11 collegio uninominale dette -mpi deplorevoli. Se la proporzionalo non corrisposto interamente alla sua funzione, si dovette appunto a quei residui uninoiiaJi.-.ti che non era riuscita a distruggere, n è possibile' nei tempi alinoli concepire Governo di partito capace di domi *vconPnsopilmcopCcorastpaorafaindstfu(lmptesun. sa egdvclidtieacclattdqvI etectczmec(zrI aI i; nnlppdle m: So un ir eselusiviimeuto da soli . inazioni, li frazionarsi 'ppi ' .fondilo d ano divisioni pi situazione del cMiimente in (file volta a volta, degli interessi, ritii culturale, il modo vedere i problemi sociali .tiche numeroso. La sti-sIppo-guerra vi contribuì iioievolinenie m quésto senso. A questa considerazione più complessa bisogna rifarsi per giudicare le cause vere del decadimento par lamentare. I.a riforma attuale non debello ìcbbc -I parlamentarismo, nnzf. sopravalutando il fai lamentìi. pCrchCi pone a b:ii-e del Governo un rapporto di maggioranza parla mentale e non un reale rapporto di correnti di ideo o di foi/.e'nel paese, alimenterà le pi ■occupazioni parlamentari della maggioran za e delle minoranze e la costituzione di lutei essi particolari ni elettorali di esse a scapito della preoccupazione degli interessi gelici ali nazionali. « Ciò dice la stessa coalizione occasionale 0, uomini e di partiti che approva lu legge, pur ritenendola ingiusta e dannosa e propendendo per il collegio uninominale. L'interesse che muove la maggior parte della Camera favorevole al progetto, è (niello di diicudl i' la propria situazione e la propria medaglietta, come l'on. pctrilio attribuisce invece ni difensori della proporzionalo. Lasciando di considerare i gravissimi Inconve!,!• uti derivanti dal congegno l'articolare del progetto, il reale ibridismo esistente tra il collègio nazionale e lo circoscrizioni regioerequazìone tra regione e regione, oi nazione della situazione politica di col ci vogliamo fermare sopraturto che. per noi, ó il problema vero e itale, cioè il rapporto esistente ira la H : Hiuilé ed il problema costituzionale iluzionnle. L'on, 6ronchi cita un brano i ai tienlo dell'on. Titillili sulla iViioco il valore sociale In de certi 11 znpvselCmcsc! t itolo uà del r.U'i che ili suffragio universale, coinè liei •: degli istinti di violenza delle masse, come mezzo dì avviarle verso la difesa legale e ino ilice, dei loro diritti col solo, anziché i-olla 'orza bruta del loro nùmero, valore che pili e- ivi solo se i! metodo elettorale conlervn l'uguaglianza di tutti ! votanti, iì Ora l'attuale sistema crea al cittadino, | i be -,t•! ;■ '.iene ai parliti di minoranza, una , condizione di interiorità rispetto al votante i per il partito di maggioranza coll'enorme j sproporzione dei rispettivi quozienti e. crean ! do uva maggioranza pletorica, riduce l'cnI ina (Ielle , ìhorunzè cosi senslbilmcnti da 1 f.-.i- ii lei .e f) a'.!-'nu.sse clic, per..influir! sulla — dilazione, i:, funziono parlamentare sia, Per loro insilili lènte ed Occorra invece la violen-basoorreluvo eli 1 za della eoo azione diretta. Quindi la ba. costituzionale del nostro regime rappresenta sarebbe fortemente inlaccala. (C'o?n- ivo ne vi enti). GIUNTA: Siete fuori del momento storico! GRONCHI1: Va ugualmente rilevato come il princìpio di assegnare la maggioranza parlami mare ad una qualsiasi minoranza elio riMilti maggioranza relativa niello elezioni, dà effettivamente al Governo la possibilità, di creare e costituire a suo modo tale maggioranza. .Si ha ciì.-ì il potere esecutivo elio'in realtà crea il potere legislativo. Il che può essere un epilogo della rivoluzione, ma non e certo la legalizzazione di un movimento, lab pericoli sono cosi evidenti e talmente sono ingranditi dalla sproporzione tra il numero dei voti e la maggioranza eletta, che molti dei sostenitori del progetto proposto si difendono affermando che esso non può esere concepito che come un provvedimento ransitorio. Sono amici e rollaboratori che l Governo non dovrebbe augurarsi di avere perchè sono veramente degli czinl'i n, ! sI sliI r| lodnpliveramente degli nmiei equivoci clic subiscono lo stato di necessità colla spe- ' Milza in cuore che esso passi presto ed è pre- gcasamento l'atteggiamento che a certa stampa rparvo di dovere, scoprire nel Parlilo Po- gPolare. pL'on. GRONCHI. eOTilinnand o il suo discor- * so. rileva poi come i popolari non si siano ' costinati in una difesa teorica ed infransi-1 dponte della proporzionale, ma. valutando reaisticamente la situazione, e ri lenendo come dato di fallo la volontà del Governo di creare una maggioranza sicura, avevano offerto ini adattamento transattivo colla proposta delon. Do Gasperi nella quale l'interesse '••"• ,'. - i iii-ua quaie i interesse go¬ ernativo ora conciliato colla preoccupazione ostituzionale, attraverso la fissazione del linule mimmo necessario per avere diritto al Premio di maggioranza ed il limile massimo ni .!■;) contro una maggioranza p!oton>a e oprnlfatrice.' «Questa proposta distrugge anche ]'accu=a artigiana c ingiusta che nei popolari nreoinim mvecq la preoccupazione del proprio mietesse particolare ed elettorale, giacché so osi fosse, sarebbe da considerarsi essere io vantaggioso il sistema approvato dalia Commissione colla lista rigida che assicura omunque una fraziono sicura alla minoanza, i.a proporzionale stessa sarebbe il sitema più sicuro giacché teoricamente il artito predominante potrebbe raggiungere ssai pni che i due terzi dei seggi. Questo oneslu dissenso ha inasprito, por l'intolleanza di molta parte della stampa del partito ascista. 1 attuale situazione politica nefando n effetto il libero esercizio della critica e ell opposizione che la slessa relazione miniteriale riconosce come utile e necessaria unzione della minoranza. Cosi si è parlato i contraddizione ira l'affermalo atteggiamento di collaborazione ed il dissenso sul progetto, di antifascismo larvato come carateristica del partito, di opposizione reale ubdola. Nessun partito ha avuto il alrltto i reagire contro il tentativo di attacchi dal esterno e di disgregazione dall'interno' nesuno ha avuto la sua compagine sottoposta a più dure prove. Qui l'oratore rita tutti gii episodi di spostamenti da prima del congresso di Torino ad oggi, ed a proposilo delle ultime manifestazioni colie qilnli si è voluto distinguere i cattolici nazionali ed i attolici popolari, mette efficacemente in riievo che i molivi delia sviscerata adesione dei cattolici nazionali ù esclusivamente tatica ed opportunistica e si colora di paura e non di convivenza ideale: per esempio, non adesione ideale alle ragioni della guerra che tanta portata hanno per il Governo giacche so vi sono neutralisti nel partito popoare, ve ne furono tenacissimi tra i firmaali, ad esempio, dell'ultimo manifesto catolico, F.' bene notare che la parte più viva del partito, dissenziente ora sui: . riforma è quella democratica cristiana che fu interventista ed ebbe i suoi nini jii i come Vaina e Hor/i. La distinzione vera fra questi cattolici e popolari sta ne'la loro concezione eonservuirica sul terreno economico e sociale. A loro piace del Governo attuale l'atteggiamento antidemocratico; i' loro concotto statico della fede li dispensa da un'azione intensa sociale di fronte al rioonnsrjmento che i! Governo fa dei fattori religiosi e morali: ma il Governò attuale, che non è conservatore, che non vuole faro \a politica (inli-elettorule, che è contrario alla utilizzazione economica che certi celi padronali vorrebbero fare di questa situazione politica, è assai più vicino alla nostra concezione ecoiiomiea sociale che non a quella dei nazionoli. Questa divisione nel campo cattolico non •• un nuovo orientamento: è lo sviluppo logico di posizioni iniziali da cui sorso la prima democrazia cristiana e poi il partito sedcrrimespudpopdnrlade e nCdfanfizmsgp ipolare, che è lo svolgimento dinamico della vita slessa del partito. Voci n destra: — Mtalioli! MiglialiI GRONCHI, continuando: — Questa divi■ione non ci diminuisce né ci svuota. Nessun motivo può assumere la nostra fun•nella vita politica del paese, poiché ragioni ideali per lo sforzo di la dLnrmrdToGbcmRitsadmiCbposctafscUri zinne noi abbiamo permeare nel cristiano la democrazia e vita social del jiaese: ragioni economiche e soclnli per la rappresentanza delle varie eia isi elio trovano nel nostro movimento la loro più adeguata espressione (Applausi al Centri)). Ecco porcili! il partito popolare rimarrà og^-i saldo contro ogni tentativo; anche oggi se un alfiere cade — e per fortuna solo metaforicamente — altre mani salde raccolgono In imita ieri a n l'esercito riinane compattò alle sue santo e civili battaglie. I.'allusione chiara alle dimissioni di don Sturzo provoca una imponente dimostrazione del gruppo popolare che applaude in piedi a lungo entusiasticamente. BUTTAFUOCHI, fa-cista: — Silurato! Silurato 1 GIUNTA : — E' una storia che non ci interesso. Inreridotevela col Vaticano. — E cosi rimanendo — conclude l'on. Gronchi — noi possiamo dire lealmente anche il nostro proposito di collaborare, ina non tolleriamo che si spregino le nostre idealità, che ci si ponga contro la nazione, che si conronda la nostra difesa della Costituzione con una opposizione faziosa, che si alienti con insidie alla nostra compagine, perche ciò rende più difficile e delicato, come oggi disse don Sturzo — L'uomo che 6 la sintesi della nostra fede e del nostro paese — ogni sfòrzo verso situazioni conciliatrici (mnjrì prolungali applausi dei popolari). Voi avete bisogno, on. presidente, dei più larghi consensi, voi non potete credere elio il riassetto economico basti alla nazione: per un popolo valgono piò le ragioni ideali e non l'interesse economico, e sono quelle clic dònno anima alle rivoluzioni. 1! partito fascista, clic- lui origini idealistiche, non può dissimularsi questa verità. 11 nostro dissenso sulla riforma elettorale rimane e ci fa mantenere la noslra opposizione ni passaggio degli articoli. Ma desideriamo che il nostro atteggiamento chiaro ed onesto sia giudicato nella sua portata e.nei suoi limiti: non può essere da noi accettata che una legge elettorale equa ia (piale assicuri al corpo'elettorale la libera e adeguata espressione della sua volontà. I-i chiusa del discorso dell'on. Gronchi è salutata da duo grandi ovazioni. Il deputato .popolare ricevo poi moltissime congratulazioni e calorose stretto di mano dai suoi compagni di gruppo. Dopo il discorso Gronchi l'aula si sfolla rapidamente fra le discussioni cri i eminenti piò animali. . — In comunista Ila la munì: 11 deputati e e a a r, -l o l parola l'on. GAROSI la. frequentemente Interrotto dàlia I | destra, afferma che esiste oggi un punto di) conlallo fra la guerriglia reazionaria e quella sovversiva: la persuasione de! decadimento ,!"1 regime parlamentare, seppure, per diverse ragioni. Passa a eiiticare le disposizioni della riforma non una sola delle quali •• ~' i-i di contenuta di pura reazione Noi co. munisti, dice, abbiamo avuto la scnsoy.ii . scpdibsca- iascisla: — E siete salp¬ ile! pericolo. Iti ITAFUOCH1 pati. GAROSI: — Noi non siamo mai scappati (commenti)^ L'oratore fa quindi considerazioi i di vario online sulla situazione interna 'Intenzione di dimostrare che qualunque ugge elettorale ti sia per approvale impererà in Italia una sola forza: uuclla del bastone. GIUNTA: — Precisamente « va, benone, GAROSI • — Vede, om Giunta... ,4 ' GIUNTA: — Desidera? Vuole mi pi ili ricino? (minori all'estrema sinistrai. GAROSI proseguendo, ritiene inutile dis< tere i particolari «li questo progetto, poic esso e noi suo complesso mostruoso ci insincero tendendo alla compressione della volontà popolare. Crede però suo dovere rilevare l'ingiustizia della disposizione dell'ari I0C con cui si toglie il diritto di volo ni disertori, perchè non bisogna dimenìi, aie elio vi sono disertori e disertori. V'é. una diserzione che noi: è fruito di villa ma è una affermazione di idealità. A questo puntò la destra insorge violentemente: Rosta! basta! grida l'on cimila. Lei è un ignobile individuo. OC VECCHI: L'apologia della diserzione nei: può essere permessa ne. qui nò fuori. GAROSI: lo ho espresso un pensiero. CHAT : Glia porcheria. concisi: MascalzoneI mascalzone! GAROSI prolesta contro le violenze della slampa e particolarmente contro la soppres sione del Lavoratóre di Trieste. I.a destra: Hanno fallo benissimo. CARUSI osserva che come si comprime la libertà di stampa, si limitano e si llmite ranno ancor più. in tempo di elezioni, tulle lo libertà dei cittadini, (nvmori e proteste di-i fascisti). Concludo dicendo clic i comunisti voteranno contro il progetto di leggo perchè insincero e nefasto per il popolo ilaliano. (Applausi dei. comunisti). Un democratico LARUSSA svolge il seguente ordine del giorno: • ia Camera approva i principi delia rifoirna elettorale e passa alle discussioni dògli articoli ». Ricorda i gravi perturbamenti prodotti nella nostra vita pubblica dal si- stoma proporzionale colla frequenza delle crisi ministeriali che os«o provocava, e colle difficoltà chela soluzione di quelle crisi pre sentava. Noterà perciò a favore del progetto di riforma proposto ilal Governo in quanto che esso segna un ritorno al sistema maggioritario, quantunque l'oratore, avrebbe preferito che si fosse proposto il collegio uninominale, rome il più idoneo a rispecchiare le esigenze del popolo italiano. Ritiene che il progetto debba essere emendato e suggerisce un sistema per ottenere die. là distribuzione dei seggi spettanti alla lista prevalente sia posta in rapporto alla votazione realmente ottenuta in ogni circoscrizione. E' contrario perciò alle proposte falle dalla maggioranza della Commissione e ritiene che si debba tornare al progetto del Governo che cori lievi ritocchi può diventare perfetto. Afferrila che la protesa dei popolari che In lista prevalente deliba raggiungere almeno il 10 % ò assurda e mira per traversa via, ad un ritorno puro e semplice della proporzionale c l'oratore non può elio essere contrarlo a tale proposta. Conclude affermando che e. dovere di tulli di consentire che l'esperimento del Governo fascista si compia e elio il paeso convocato nei romizi possa esprimere liberamente la fiducia che ha nella sua opera. (Approvazioni, confjratìiiaziotìì). Dopo il discorso Larussa il presidente comunica' i risultati della votazione a scrutinio segreto sul disegno di legge per le tariffe doganali. Favorevoli 536, contrari li". La seduta é tolta alle ore l'iàO

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