Sciagura automobilistica presso Piossasco

Sciagura automobilistica presso Piossasco Sciagura automobilistica presso Piossasco Quattro feriti La nottata* di una, gravo sciagura automobilistica si spargeva ieri sera, in cilta, ed agli ospedali veniva telefonato scherano stali ricoverati dei Ceriti. La voce dora disgrazia parlava infatti di un morto o di tre feriti. La notizia in questi tei mini non era perii esatta, o solo a tarda ora essa veniva ristabilita secondo realtà. Fortunatamente nell'accidente automobilistico non si erano avuti a deplorare morti; vi erano però quattro feriti, di cui uno grave. Ieri, priorno di domenica, la famiglia del commerciante Marino Bay, di circa •10 anni. | abitanlo in piazza Cristoforo Colombo, 1. si fi recala a faro una gita di piacere in automobile, fino a Cavour. Vi presero parte il Bay. la sua signora Anna, il figlio Carlo di anni 10. lo chauffeur Giuseppe Gaz/ola ed una conoscenza dei Bay. una signorina che abita pure in piazza Cristoforo Colombo, 1. Circa le oro IT la comitiva fece ritorno verso Torino. Al volante si era messo il proprietario della, macchina, sig. Bay. L'automobile, una macchina leggera da fòùrismo, procedeva a disci età velocità. L'accidente avvenne fra l'iiierolo e Piossasco, a circa 3 chilometri prima di questo paese. Come avvenne !a sciagura Davanti all'automobile del sig. Bay viaggiava un motociclista, che teneva il mezzo della strada. Il nav suonò ripetutamente poiavere via libera. Ma pareva che il motociclista non udisse; egli continuava a rimanere nel centrò della strada. Non fu che quando l'automobile era vicinissima al motociclista, che questi cede la strada, portandosi al lato, sopra la banchina. Il Bay, soddisfatto doliti risoluzione finalmente presa del motociclista, ebbe un'istintiva esclamazione: — Oh, ha scartato una buona volta! Nulla forse sarebbe avvenuto se egli si fosse accontentato di esprimere la sua soddisfazione a voce; il malo si fu che, a (pianto risulterebbe, egli volle esprimerla anche rol gesto, o precisamente con un gesto il meno indicato per uno che sieda al volante. Nel menila pronunciava quelle parole il Bay alzò le mani in alto, quasi, come abbiamo detto, a rincalzare quella frase di soddisfazione, e questo fu l'origino e il motivo della disgrazia. La macchinai rimasta senza controllo, sbandò immediatamente verso le rotaie del tram e foce qualche tratto disegnando un pauroso zig-zag. Il guidatore non potfi riprendere il comando e rimetterla in carreggiata. Le ruote sinistre sorpassarono la rotaia interna e si portarono sulla sode del binario. Una delle ruote anteriori incontrò una cunetta di una certa profondità evi battè dentro con violenza. I raggi di legno si spezzarono, e il pneumatico si staccò completamente La macchina si fiaccò quindi o si inclinò improvvisamente, quasi impuntandosi, da quella parte, che fece, come centro a una specie di improvvisa rotazione in causa della quale l'automobile ribaltò violentemente. I viaggiatori furono sbalzati dai sedili, mentre srida di spavento, specialmente da parlo delle due donne, partivano dni loro petti; ehi venne gettato lontano, e chi rimase sotto la vettura. In più critica posizione rimasero il guidatore: o lo « chauffeur »« i primi soccorsi A disgrazia avvenuta ed allo grida del 'disgraziati accorsero alcuni contadini che si trovavano noi prés i. e fecero del loro meglio per soccorrere , disgraziati gitanti. Ad essi si aggiunsero poco dopo i viaggiatori di un'automobile ohe passava diretta a Torino o che, alla vista del disastro, si era tosto fermala. Fu sopra questa sopruggìunta vettura che vennero, con le maggiori cautelo possibili, adagiati i feriti per essere trasportati al vicino paese di Piossasco. La signorinaconoscente dei Bay era rimasta incolume: essa fu l'unica a non riportare nessun danno nel tragico accidente. Gli altri, purtroppo, dal più al meno/avevano riportato lesioni di una certa gravità. Lo « chauffeur • si lamentava di un certo dolore ad una spalla, il signor Bay sembrava aver riportate lesioni interne, e alla sua signora doleva un piede. Tutti poi erano variamente contusi od in preda a grave « choc » nervoso. I feriti vennoro ricoverati in un pubblico esercizio di Piossasco, l'« Albergo del cannòn d'oro». La signorina prosegui per Torino con la stessa automobile soccorritrice, o si rostitul alla sua abitazione. I foriti, Irasporlall in due modeste camerette al primo piano ed adagiati ognuno sopra un tettuccio, -on[ tap toipeui pop iruiisjA odop ooocT. puxunj go, dottori Rocco e Alfano. Il nostro sopraluogo L'albergo del « Camion d'oro », dove sono slati ricoverati i feriti, si trova all'estremità del paese. e' un basso e largo fabbricato del tipo della fattoria piemontese. Davanti alla porta staziona ima vasta vettura della Croce Verde con alcuni militi, ed una diecina di abitanti del luogo commentano la disgrazia, ma' la vettura essendosi rovesciala a qualche chilometro di distanza non sanno darcene particolari molto precisi; Una barella è appoggiata al muro in attesa di poter trasportare il ferito che si dice sia meno grave. Ma prima di procedere al trasporto si attendo l'arrivo del chirurgo dell'Ospedale San Giovanni jirof. Serafini, al quale fi stata comunicata teloronU-ameiite la notizia. Prima che il prof. Serafini giunga saliamo a visitare i feriti.JDalla-sala a pianterreno che ha tutta l'apparenza di un'osteria a mala pena illuminata da una candela che sembra sia siala dimenticata sul banco, per una angusta ed oscura scaletta saliamo al- ballatoio del primo piano che corre all'intorno del fabbricati, e dà sul cortile. Ci troviamo dinanzi ad un. primo uscio dal quale escono sommessi lamenti. Un gruppo di persone parla sommessamente nell'ombra vicino allo stipite della porta. Apprendiamo che in quella camera si trovano ricoverati il padrone della disgraziata macchina signor Marina Bay e la di lui consorte «Ignora Anna. Dalla finestra vediamo i due coniugi distesi su due lottucci separati, col capo abbandonato sui cfuanciali. Sulla faccia della signora sono evidenti tracce di collimasi ma il suo aspetto non si presenta grave. Essa parla sommessamente, lamentosamente e chiede al marito come. si senta. Più grave ci appare invece la condizione del signor Bay: unrobusm uomo sulla, quarantina, sul cui volto è diffuso un impressionante pallore Le sue mani stese brancicano lo coperte ed ha nell'occhio la cuna irrequietezza dei feriti gravi. Larghe chiazze di sangue macchiano in prossimità del capo i cuscini e le lenzuola. Passiamo di qui in una seconda stanza dove sono ricoverati il figlio Carlo e lo chauffeur. Anch'essi sono stati adagiati su due letti, l.o chauffeur, un uomo robusto, sulla trentina, di aspetto bruno, è in uno staoi di sopore. Da quando a quando qualche lamento esco dallo sue labbra tumefatte. Egli ha il naso sanguinante, e gl'i occhi chiusi. Il braccio sinistro denudato presenta un'evidente tumefazione nella regione dell'omero. Dal figlio che appare nelle migliori condizioni di tutti, e si lamenta soltanto di un non forte dolore all'addòme, a! lato sinistro, riusci-amo ad avcre le diretti: Informazioni sul come la disgrazia avvenne. Tuttavia il giovanetto dopo avr ricordato che il padre, non npnena 11 motociclista fu oltrepassato, alzò le braccia rial volante, ci (|icC di non riuscire a ricostruire i particolari della caduta. Dal momento in cui egli si accorso che la macchina riinasta senza guida cominciava a sbandare i suoi ricordi si perdono nella memoria fino al momento in cui udì delle grida dt soccorso lanciate da mi contadino che si trovava nella località. Il ragazzo racconta noi che egli assieme coi suoi genitori e collo chauffeur fu trasportato con un'automobile fino al vicino paese di piossasco. Egli soggiunge che .sentendosi non gravemente 'erito ma solamente i:i preda ad una violenta emozione, si preoccupava esclusivamente della condizione della inanima e più specialmente del babbo, al ipiale osmi più piccolo movimento strappava un grido di dolore. Lo stato dei feriti . — Giunti al paese. — prosegue a narraro H giovanetto — dove speravamo di ottenere un pronto ricovero e pronti soccorsi medici, all'ospedale la suora ci disse, con non poca nostra sorpresa, che non essendo presente il medico, non poteva ospitarci. Finalmente potemmo essere allogati in questo albergo che spero di lasciar presto assieme al miei genitori. Essi non sono gravi non è vero? Così almeno mi hanno assicurato i dottori che mi visitarono ingiungendomi di starmene tranquillo. T feriti, non appena allogati nell'albergo, erano stati visitati dai due medici locali, il dott. Bocco ed il dottor Francesco Alfano, che prodigarono loro le prime cure. Vediamo i parenti ai quali chiediamo qualche supplementare indicazione, ma essi nulla possono aggiungere a quello elio abbiamo già appreso. Al tocco giunge in automobile il prof. Serafini, ricevuto deferentemente dai due medici locali che lo accompagnano nella visita dei feriti. Il notissimo chirurgo si attarda a ciascun letto, interrogando. L'occhio suo abituato a riconoscere a prima vista lo sfato degli infermi, fà subito una diagnosi sicura di ognuno. Egli non lascia però trasparire alcuna preoccupazione, conforta ciascuno con parole rassicuranti e solamente quando, a visita finita, si apparta cogli altri due modici, dice le suo constatazioni. DI tutti i feriti uno solo lo preoccupa grandemente, il Marino Bay. Egli ha riscontrato In lui la lacerazione di un rene ed una grave commozione visreralo. Dato il suo stato neaVfe possibile fare una più minuta visita, mirti professore dubita anche possa essere avvenuta la fratturo del bacino. Non è possibile formulare una prognosi, come non è possibile, senza grave pericolo, smuoverlo dal letto dove giace. In quanto agli altri non sonò gravi. La sl;gnora Anna ha riportata la frattura del malleolo del piedo sinistro e lo chauffeur Gazzola la frattura dell'omero sinistro e quella del setto nasale. TI giovane Carlo non ha ebe lievi contusioni ma fi consigliabile so no stia a letto. Le diagnosi del prof. Serafini confermano quello già formulato dai medici locali i quali si assumono di prodigare a tutti i soccorsi indicati per ciascun caso. Solamen te lo chauffeur, il quale si fi svegliato durante l'esame medico e ctridtt di dolore per lo spasimo elio prova all'omero, viene caricato sulla barella che i militi della Croce Verde portano attraverso lo stretto ballatoio e l'angusta scaletta nell'auto-ambulanza che attende sulla strada. Poco dopo la voluminosa macchina si avvia col suo corico a Torino diretta all'Ospedale di S. Giovanni. Nello sperduto albergo del paese non rimangono che i feriti assistiti dai parenti e dal»personale dell'esercizio.

Persone citate: Bocco, Cavour, Francesco Alfano, Serafini

Luoghi citati: Piossasco, Torino