Poincaré risponde al Papa dalla tribuna del Senato

Poincaré risponde al Papa dalla tribuna del Senato Poincaré risponde al Papa dalla tribuna del Senato Il presidente del Consiglio riafferma l'intransigenza, e il Striato approva votando i crediti per la Rulli*. | i e o o r a o 1 d a a o e n r l Parigi, SO, notte. Al Senato, durante la discussione sui crediti p: r la Ruhr, il presidente del Consiglio Pi tucani pronuncia un discorso nel quale ri! iva che lo spese per la Ruhr sono fatte dai tre Alleati nell'interesse di tutti gli Alleati. « Io voglio — soggiunge Poincaré — dimostrare ancora una volta all'estero, alle Potenze temporali e spirituali, quanto sono giustificato lo misure che noi abbiami preso 0 che prenderemo in seguito, -e sarà necessario, contro il debitore recalcitrante». Dopo avere fatto una rapida storia della questione (lolle riparazioni fino alla occupazione della. Ruhr. il presidente del Consiglio continua: « Se avessimo avuto mire politiche e militari noi avremmo occupato la vallo del Reno, por tagliare la Germania in due parti : abbiamo invece volutu solamente esercitare una. pressione economica eftìe.iee, e per questo abbiamo occhi -ito la Ruhr, cassaforte del debitore reca! tirante, e, secondo un'espressione rli Bonri- I.nw, vena iugulare tirila Germania. » Poincaré sostiene quindi che la Germania ha pensato di opporre una resisten:,! «che essa dice passiva, ma clic è in realtà attiva, insidiosa e criminosa » : ed afferma che l'idea di tale resistenza ò parliti dal Governo di Berlino e dai grandi industriali. " ... a dispetto di tutti continueremo per questa via... „ Poincaré continua: « L'estero, e porticolannerìle la Santa Seda, ove pure possono co'iimel tersi errori, non se ne resero scm'yii conto. Avremmo preferito non dover ricorrere ad alcun atto di rigore; ma fu necessario applicare misure di coercizione. Abbiamo continualo; e a. dispetto di lutti continueremo per questa via. La Francia vittoriosa non intende rinunciare alla sua littoria : ed opporrà la. sua volontà a quella del vinto, che non vuol riconoscere la sita sconfina ». I Dopo avere salutato i ferrovieri fra.n- ¬ cesi, Poincaré rileva « come la Francia ha risposto al sabotaggio della Germania» e « come sia. decisa ad agire eyualmeiltc in lutti i campi. Noi abbiamo risposto — continua Poincaré — con una specie di blocco che colpisce soltanto alla loro uscita dal bacino minerario il carbone, ed i metalli, e non tocca affatto i rifornimenti alimentari della regione occupata, nella quale i viveri entrano liberamente. Le truppe d'occupazione non consumano i prodotti del paese ». Poincaré sostiene quindi che "è il desiderio di privare la Francia del carbone e del coke che ha spinto la Germania alla resistenza: poiché, i Tedeschi conoscono mogliu di ogni altro lo stato delle officino del nord. « Ora — continua Poincaré — noi siamo I riusciti ad accaparrare al nostro paese, gli slocks cho abbiamo accumulati con il blocco. Per assicurare la continuazione della resistenza, la Germania, distribuendo danaro ai funzionari, agli operai c agli industriali, aggrava, quotidianamente la situazione, c si aggira nel più pauroso circolo vizioso, non facondo nulla per uscirne. Non passa giorno in cui uno dei suoi industriali non cerchi di mettersi in contatto con industriali o uomini politici francesi. Io ne sono sempre avvertito. Questi incontri del testo non hanno mai avuto luogo. Talora la Germania spera nell'intervento dei nostri alleati. Talora attende, la sua salvezza dal nostro scoraggiamento e dalla nostra stanchezza. La Germania si inganna grandemente. Abbiamo fatto conoscerei le nostre volontà sostanziali, e non le modificheremo. Vogliamo elio il trottato di paco sia eseguito. Il Belgio e. tu Francia hanno deciso di non esaminare le proposte tedesche fino a che non sarà cessala la resistenza. Non sgombreremo la Germania se non a mano ti mano che saranno eseguili i pagamenti: come si comportò la Germania nel 1870. Il solo mezzo che noi abbiamo per costringete ia Germania a pagare è che la Germania desideri di riavere In Ruhr. Non abbiamo alcun pensiero di annessione : e respingiamo energicamente ogni accusa di imperialismo ». " Le ultime proposte della Germania non meritano risposta Il presidente del Consiglio ha cosi concluso: «Non vogliamo confiscare la Ruhr. La conserveremo fino a che la Germania avrà pagalo i suoi'debiti. Le ultime propaste della Germania non sono serie; e non meritano risposta. Se la Germania non comprende, tanto pegijio per essa: i.in abbandoneremo un pegno cosi prezioso come quello della Ruhr prima che la Germania, si sia sdebitata. Se la Francia ripassasse il Reno prima die ciò sia avvenuto, sarebbe far credere che essa ha dovuto sopportare l'umiliazione ili una rivincita. Che farebbe allora la Germania, a quali follie non si abbandonerebbero i partiti nazionalisti e militari tedeschi?... Le truppe francesi così difendono non soltanto trattati firmati, mala Repubblica tedesca stessa contro le aberrazioni nazionaliste. Esse compiranno la loro opera di giustizia e di pace; ed avranno così ancora una volta bene mei itiito dalla Patria ». Dopo il discorso del presidente del Consiglio Poincaré, vari senatori parlano sull'ultima, lettera del Papa al cardinale Gasparrì. Uberi, radicalo, cilicio a Poincaré quale sarà il suo atteggiamento di fronte atr« internazionale cattolica bianca». Ptfavadsr(FrAeRacmcrcpcPaRne Poincaré risponde che egli « conosce soltanto la Francia e la Repubblica ». Saint Maur, rattolico, dice di rimanere favorevole alla, occupazione della. Ruhr; ed aggiunge che sosterrà il Governo. 11 conte Deblois dice che fra i suoi doveri di cattolico e di francese non esisto alcuna antitosi; ed aggiunge che, profondamente rispettoso verso il Papa quando si tratta di dogma e di disciplina, egli rimane libero nei suoi atti, quando si (ratta della politica interna ed estera della Francia. Gallctt, radicale, esprime il suo rammarico per avere approvato i crediti per la Ambasciata francese presso la Sarta Sede, ed aggiunge: «Approvo i crediti per la Ruhr, dando ni min volo il significalo che approvo l'azione del Governo, e protesto con indignazione contro il disconoscimento della giustizia della causa francese »: . Il presidente dello Commissione senatoriale desìi Affari Esteri, De Selves, dichiara infine: «E' utile che. l'estero sappia che noi mnrovinmn pienamente lo dichiarazioni del presidente -lei Consiglio Poincaré. Questo è il significnto che noi annettiamo" al voto sui crediti per la Ruhr ». I! sennto-.-e Perensrer rileva eh" In. pronhwndn tedesca tu» numerosi tentacoli, -(tino di es.-i — esli dice — si ft erteso fino ni Vaticano : e ci fa diti,ilare della eflioocio d'ella nostra- rappresentanza nresr so lo. Santa Sede ». Il senatore Berenger t"r>nina. invitando il Senato ad annrovn.ro all'unanimità il nro"etto sui crediti por la occupazione della Ruhr. Voto unanime Si procede qi'inrti allo votazione. Ta. concessione dei crediti, che ammonta a 307 milioni, è approvata all'unanimità di 203 votanti. TI Senato anprova. m'indi il nrocretto relativo all'accordo fi misto a Forieri il 1? settembre 1010 fra il ministro derrij Esteri ftpiiT RepuhWjca francese e l'amhasointore óVItnlia a Parigi, per la fissazione delle frontiere tra la Tri noi ita nia e i'possedimenti francesi d'Affrica, (Afi. Scfani).