Il discorso di Cuno a Königsberg

Il discorso di Cuno a Königsberg Il discorso di Cuno a Königsberg Rathenau solennemente commemorato al Rstag (Servizio speciale do a a d e a Ceri ino, 25, notte. In questa lotta di nervi e di resistenza che si conduce per la Ruhr da parte del paese e del Governo, cerimonie come quella di ieri, per commemorare il sacrificio di Rathenau, assumono carattore di incitamento e di esaltazione che trascende il significato originario della cerimonia stessa. Poeti e scrittori illustri, presenti in ispirito e di persona alla cerimonia al Reichstag, hanno dato un'aperta adesione, in nome della repubblica letteraria, alla repubblica democratica germanica. Gherardo Hauptmann sedeva addirittura al posto del Cancelliere. Fritz von Unruh ha letto una sua lirica alla memoria di Rathenau, qualificato da lui come il « Cancelliere della ragione », e di cui esaltò la vittoria e il trionfo dello spirito. « Guai al popolo se non ha fiamma ! Tale popolo è destinato a scomparire». Poi ha parlato l'ex-ministro Preuss. Egli dietro i « ragazzacci incoscienti » che hanno commesso il delitto di Rathenau, vede la responsabilità dell'Europa intera. «A tutti i popoli stranieri — ha detto — possiamo gridare : Avete avuto una gran parto di colpa nel delitto ! Con la negazione di tutti i principii della democrazia e del diritto dei popoli avete portato all'estremo il turbamento nell'animo dei Tedeschi». Finito il discorso nella sala risuonò l'.u adagio cantabile » di Haydn, a cui erano state apposte le parole dell'inno tedesco « Deulschland uaber alles »... La sala era decorata di ricche corone: quella dell'Associazione Repubblicana Nazionale recava sul nastro le parole del Petrarca pronunziate da Rathenau nel suo discorso di chiusura alla Conferenza di Genova: « 1' vo gridando : pace I pace ! pace ! ». Il Cancelliere non ora presento alla cerimonia. Cimo si trovava ieri a Koenigsberg, al confine, orientalo estremo della Prussia distaccata territorialmente dal resto della Germania. Si è voluto vedere un simbolo in questo fatto: un ammonimento ai Polacchi, e la intenzione di riaffermare la integrità del territorio tedesco, non solo ad occidente, ma su tutte le frontiere della Repùbblica. Nel suo discorso, il cui tono non perfettamente esplicito ha suscitato commenti diversi anche negli stessi partiti governativi, il Cancelliere sembra abbia accennato alla possibilità di mutamenti della politica intransigente, almeno a giudicare da! seguente, periodo, che manca nel testo ufficiale dell'Agenzia Wolff, ma che è contenuto nel testo diffuso dalla Tclcgraphen Union : « Il Governo tedesco si è accinto a trattare la questione della lluhr con un alto senso di responsabilità e con cuore assai grave. Esso però non ha potuto prendere nessun'altra decisione che quella di respingere con un — -no — decisivo la prepotenza nemica e l'arbitrio di Poincaré e dei suoi aderenti. Questo no tuttavia dovrà aver valore solo fino a quando non abbia a pregiudicare gli interessi di un libero svolgimento economico della Germania, la sua indipendenza e la sua sovranità. Questo spiega il tentativo del Governo per cercare una soluzione alla questione delle riparazioni. Non ha nessun significato il perseguire una politica idealistica, quando le forze che si hanno a disposizione sono troppo deboli per farlo. Abbiamo bisogno ora di una politica di considerazioni pratiche, una politica eh* sia salda suUa base della realtà e dei risultali praticamente raggiungibili ». Per il resto, il Cancelliere ha difeso le misure prese per sostenere il marco, anche contro il parere dei circoli più interessati. E' la prima volta che il Cancelliere Cuno accenna così chiaramente alle divergenze di interessi fra la politica e l'industria. D'altra parta anche i tedesco-nazionali non hanno voluto lasciar passare la giornata di ieri, che nella loro cerimonia rappresenta la Festa del Solstizio d'Estate, per procedere a dimostrazioni di natura nazionalista e monarchica. A Potsdam le dimostrazioni furono turbate dall'intervento dei comunisti. Non si ebbero però, a lamentare vittime. Incidenti più gravi" sono avvenuti invece ad Eislcben, dove in uno scontro fra nazionalisti e comunisti si ebbero 19 feriti e un comunista morto. Secondo notizie, per il momento non ancora controllabili, dalla Ruhr, sarebbero rimasti uccisi un capitano e un sottufficiale francesi da un posto di guardia francese. L'ufficiale, che si trovava in compagnia del sottufficiale e di un ingegnere francese, non avrebbe risposto al le "intimazioni della sentinella, la quale fece fuoco, uccidendo sul colpo l'ufficiale e ferendo gravemente il 'sottufficiale, che moriva poche oro dopo. o r a e Riguardo al discorso del Cancelliere Cuno l'Agenzia Stefani trasmette il seguente dispaccio : Koenigsberg, 15. — Il Cancelliere Cuno. dinanzi al rappresentanti ed alle Autorità dei partiti politici ed allo grandi Federazioni economiche, ha pronunziato un discorso, nel quale ha dichiarato: « Tre anni or sono conclusi io stess.0 il primo trattato di navigazione con la Russia, in vista dell'importanza della ripresa delle relazioni con l'Oriente. Ciò che allora dichiarai all'Oriente, lo dichiaro egualmente all'Occidente: il suolo tedcsro deve rimanere tedesco. La resistenza nella Ruhr oggi è cosi calda come quando le truppe straniere la i)tvasero; e perciò la nostra politica deve essere leale, dritta; ma deve anche ispirarsi al principio di non prolunti ire inutilmente le sofferenze dei cittadini dr'.la Ruhr. Abbiamo tu-tto tentato, sia prima eie dopo l'invasione della Ruhr, per trovare una soluzione che. dopo l'esecuzione dei nostri obblighi, renda la libertà all'intera nostra nazione. La parte essenziale di ciò che ha potuto essere realizzato dei memorandum stato realizzato. Sapevamo aia che ì negoziati con la Francia non sono possibili da un. giorno 'all'altro; quello ehc si è potuto ottenere è stato di convincere il mondo che la Germania desidera di vivere in buon vicinato con le altre nazioni; e non soltanto di promettere, ma anche di pagare le riparazioni fino al limite del possibile, é naturalmente a condizione che l'esecuzione degli opblighl ci renda la libcrlà ». ■ Il Cancelliere ha poi cosi continuato: et" stato realizzato un importante progresso, ben. chtx la. Francia, non abbia ancora disposto per negoziati, e benché essa chiPia la cessazione della resistenza passiva, la quale non nacque in seguito ad ordini del Cover-nUbnvssuCb della STAMPA) no, ma per volontà della popolazione, feslUtenza del resto che nessun Governo potrebbe far cessare con un ordine, e la cui fine non potrebbe essere desiderata da alcun Governo tedesco, prima che esso possa dimostrare alla popolazione martirizzata, come risultato della resistenza, la via che assicuri una soluzione giusta^ ed equa ».

Persone citate: Cancelliere Cuno, Gherardo Hauptmann, Haydn, Petrarca, Poincaré, Polacchi, Unruh