Gli Alleati di fronte alle offerte tedesche

Gli Alleati di fronte alle offerte tedesche Gli Alleati di fronte alle offerte tedesche Vigilia d'azione a Londra? (Servizio speciale della « Stampa ■ 101.ara, il, notte. Il lavorio diplomatico Intorno al memorandum tedesco sembra vittima di un momentaneo tentennamento, sotto il brusco colpo inflittogli da Poincaré, quando ha con tonnato alla Camera la pregiudiziali francesi contro la presa In considerarono della nuova offerta. E' dunque possibile che 11 lavorio In parola segni il passo. E se invece procede attivamente per il canale ordinario delle ambasciate, esso seguo il metodo delie talpe. Non si vede e non si ode niente, liord Curzon è in campagna. Egli tornerà a Londra soltanto domani, nella certezza che nel frattempo le ambasciate alleato abbiano ricevuto dai rispettivi Governi l'espressione precisa delle loro vedute sul memorandum e i loro criteri sul da farsi. Curzon vedrà lunedi mattina gli ambasciatori d'Italia, di Francia e del Belgio. Quindi il Gabinetto terrà consiglio, c procurerà di tracciarsi una linea di condotta ben defunta. Il ministro lord Robert Cecil, reduce stasera dal continente, dove fece sosta a Parigi e vide Millerond, potrà illuminare direttamente tutti i colleglli sul reali intendimenti del Governo francese e sulle sue disposizioni od una ripresa delle grandi conferenze alleate. SI vedrà allora, in base ad ogni risultanza disponibile, se il tentativo di restaurare innanzi tutto l'unità dell'Intesa per giungere ad una risposta collettiva alla Germania potrà svilupparsi a fondo, oppure dovrà ristagnare nella vecchia poltiglia del pli desideri. Intanto sarà forse possibile dar fondo anche al vero atteggiamento del Bolgio. Questo sembra avere ottenuto da Poincaré nell'ultimo convegno la promessa che la Francia si asterrà stavolta dal precipitarsi nd una risposta separata, ammettendo cosi che si svolgano in primo luogo scambi di'voce con l'Inghilterra. Siccome la Francia nel caso attualo credo (che non varrebbe neanche la pena di rispondere, la promessa verrà certamente mantenuta. Resta però a vedore se, cosi stando la cose, il Belgio, che ha sottoscritto alla sua volta le notorie pregiudiziali, avrà modo di promuovere ad anta di tutto quella riuniono preliminare interalleata che senza dubbio sarebbe nei suol desideri. Ornasene dovrebbe diramare gli inviti; ma 'A inviti dovrebbero recare anche la sigla di Poincaré, il quale ha ripetuto in Parlamento che le pregiudiziali rimangono ferme come scogli. Alcuni fluì pensano che gli inviti potrebbe diramarli l'Inghilterra. Per adesso l'Inghilterra sembra aspettarli invece dal Belgio. L'esito probabilmente sarà questo: che occorrerà piuttosto diramare precetti e citazioni, oppure abbandonare l'Idea del rinnovato simposio, e progettare cose meno immediate, ma più naturali e più semplici. " Il grave ammonimento dell'on. Mussolini... „ Il solo indizio chiaro fino adesso si è sprigionato da Roma. Esso e bene accolto: • 11 gravo ammonimento dell'on. Mussolini! — rileva il « Manchester Guardian » — dimostra che l'opinione del Governo italiano «oa può essere ignorata alla leggera >. Gli ambienti ufficiali londinesi u«u canto loro mantengono il silenzio protondo. Nessuno però se ne lamenta. E' giusto che si mediti e si aspetti qualche poco. ■ La questione — osserva il citato giornale — è troppo grave: non permette decisioni precipitate. E' bene che, prima di pronunciarsi anche in via ufficiosa. 11 Governo consulti i suoi Alleati. Giova che esso maturi con calma la sua azione». Ma l'aspettativa generale ò che in Downing Street si maturino azioni vere e proprie, anziché nuovi incrociamenti di braccia e nuovi sospiri. L'uomo direttamente sulla breccia In questa nuova crisi è il primo ministro in persona. Lord Curzon stavolta non e che un aiutante di campo. Un alro aiutante di maggiore competenza pratica sarà prossimamente l'on. Mac Henna, che, sulla soglia del Ministero, non rimane inattivo: qualche giornale anzi afferma ci te egli tiene eia in cantiere per lo riparazioni un progetto nuovo da varare sotto la bandiera britannica, qualora non 6ia possibile "una comuolzione di piani colla Francia. Ed in ogni modo 11 formidabile Mac Renna si accingerebbe a fare parte della delegazione inglese per qualunque eventuale conferenza in prospettiva. Senonchè il t deus ex machina » è l'on. Baldwin. Il problema e puramente • economico si ripete intorno a lui; ed egli è l'economista di tutta la falange ministeriale: il problema delle riparazioni e dunque di sua assoluta competenza. Nessuno elle lo tocchi. Questa impostazione è intesa a tenere in rosole 1 « die Hards », gli ultra-francoflli, gli Imperialisti puri e gli isolazionisti che fanno capolino anche nel Gabinetto. SI tratta stavolta di combinare un grande affare risolutivo. Tutto 11 Gabinetto deve affidarsi al proprio capo, con Curzon ni fianco per 'e rugiade diplomatiche di contorno, e prossimamente con Mac Kenna, capo di Stato Maggiore conferenziale. "m noi slamo in pari tempo Europei, Orbene in un discorso pronunziato iersera ad Oxford, alla fine di un pranzo semiletterario l'on. Baldwin ha creduto bene di inserire queste parole: « Non dobbiamo scordarci che mentre siamo inglcii, scozzesi, gallesi o irlandesi, noi siamo in pari tempo Europei; e il nostro paese, per U tramite del Governo attuale, ovvero di qualche altro Governo, ha il dovere di recare la pace nell'Europa sconvolta. La stessa esistenza della civiltà occidentale dipende dalla stabilità europea .. E per la stabilità Baldwin ha voluto intendere il ripudio di ogni esperimento ulta russa, l'ordine costituzionale ed il regime democratico. Egli ha insistito anzi a dipingere il Governo inglese attuale come supremamente democratico. E tutta la democrazia non sta adesso invocando che Baldwin entri decisamente in azione ? « I termini del memorandum tedesco sono tali elio il nostro Governo non deve declinarlo — proclama oggi il Times : — L'Inghilterra non può ricusarsi di assumere la parte che le spelta in un così vasto e urgente problema, senza una grave mancanza al dovere che essa ha verso se stessa e.verso tutto il mondo ». Un altro organo conservatore dichiara che • saremmo grandemente delusi, qualora il nostro Governo non assumesse d'ora in poi un altro prestigio nel dirigerò gli avvenimenti ». Intanto gli informatori politici del giornali confermano che nelle più. alte sfere belghe regna 11 silenzio. Si riconosce evidentemente che il memorandum soddisfa tutte le ragionevolt aspettazioni. Altre cose si leggono poi in queste colonne di informatori autorevoli. — La tacita presunzione, apparentemente nutrita a Parigi, che il Governo francese possa a suo talento assumere la direzione diplomatica; degli Alleati — dichiarano essi — manca di ogni fondamento. Il punto saliente emerso dagli ultimi avvenimenti è che la Francia non e più padrona della situazione. Se Parigi si rifiuta di prendere in considerazione la politica inglese di pace., il tenore e l'andamento di quest'ultima dovranno mutarsi. A meno che Parigi non adotti un nuovo tono, assisteremo alla terza e forse ultima illustrazione della impossibilità di una collaborazione franco-inglese. — Questi sono gli avvertimenti dei migliori informatori politici. Ed il collaboratore diplomatico del Daily Teiearaph, dal canto suo, ci riferisce la frase seguente .attribuendola ad una altissima personalità: « Attualmente noi stiamo assolvendo gravi obbligazioni verso l'America, senza nulla ricevere in acconto dai nastri debitori, tanto solvibili quanto insolvibili. Dunque questi sacrifici non hanno prodotto nè la pace nè la ripresa commerciale. E' uno stato di cose che non potrà tirare innanzi all'infinito ». Tali sono evidentemente i concetti che predominano nelle sfere importanti. Corrisponderà alle intenzioni l'energia degli atti? Per il momento, nel campo dell'azione, Baldwin si conserva una incognita. Ma siccome la Germani., ha fatto le offerte che l'Inghilterra per bocca 01 Lord Curzon aveva richiesto, < non sarebbe possibile — osserva il Datlv Tilegraph — declinarla senza distruggere leI ultime vestigia del prestigio diplomatico Inglese ». Frattanto per la prima volta viene prospettata qui apertamente la possibilità che si possa agire prescindendo dalla Francia, ossia che si imbocchi la via degli accordi dove questi siano praticabili. Uua grande rivista politica conservatrice sostiene oggi che la Germania dovrebbe mettersi senz'altro inelle mani dell'Inghilterra. Alcuni informatori osservano poi che se la Francia continuerà a respingerò l'Idea di una inchiesta internazionale di periti, ebbonel tale inchiesta potrà aver luogo anche senza la Francia. La partecipazione francese, benché desiderabile, non è affatto indisponsahile. L'Inghilterra o l'Italia potrebbero decidere benissimo (li nominare, in risposta alla richiesta tedesca, siffatta Commissione ; e non sarebbe ad esso difficile ottenere i servigi delle più alto personalità finanziarie d'America e della Germania e dei paesi europei. La maincanza dei periti francesi, e magari anche del belgi, non danneggerebbe i lavori della Commissiono; e la Francia da ultimo sarebbe poi libera di considerarli. lo scoglio della pregiudiziale francese Il redattore finanziario del Times . a sua volta offre questo indicazioni degli umori, che esistono nella City. — Se non 6 possibile un accordo interalleato, l'Europa occidentale continuerà a scivolare per la china della bancarotta. — E' dì vitale interesse por l'Inghilterra che ciò non avvenga; o nel circoli influenti si sostiene che so non è possibile una azione collettiva, dovrebbe essere considerata la questiono di un'azione indipendente, la quale prowederenbe i mezzi con cui scongiurare un completo disastro economico in Germania. I giornali discutono la pregiudiziale francese Intorno alla resistenza passiva della Germania. Che l'Inghilterra giunga a sanzionare direttamente od indirettamente l'impresa della Ruhr, ò escluso del tutto. Cosi essa non farà alcuna azione collettiva insieme con la Francia per ottenere la cessazione della resistenza. — Ma che cosa è realmente la resistenza passiva di cui la Francia si lagna? — si domandano 11 Times ed il Manchester Guardian, aggiungendo una Alza di quesiti tra i quali il seguente: quale concessione sarebbe pronta la Francia a fare in contraccambio? consentirebbe ad evacuare la nuhr una volta che la somma delle riparazioni fosse fissata?... Ad ogni modo 11 concetto svolto da lutti i commentatori 6 che la resistenza passiva in massima parto e un movimento spontaneo della popolazione della Ruhr. Con tutta la buona volontà del inondo, il Governo tedesco non potrebbe farla cessare, sinché la Francia rimarrà nella Ruhr senza alcuna ben definita promessa di evacuazione. Esigere come condizione preliminare per le trattative che venga messo fine a qualche cosa che fu interamente- causato dall'azione francese, 6 come dire che la Francia non vuole trattare in alcun caso. Se non si dovesse fare niente finché tutte le resistenze passive scompariranno dalla Ruhr, le prospettive sarebbero buie davvero!... In qual modo potrebbe procedere il Governo Inglese, se la Francia insistesse nelfa sua pregiudiziale? « Esso dovrebbe — secondo il Times — proporre che si determini senz'altro la capacità di pagamento tedesca, e si tenti di concertare l'ammontare ed il metodo del pagamenti. La Francia modificherebbe poco alla volta la sua prima impressione ».: il Times, come il Manchester Guardian, si rifiuta di credere che il Governo francese finirà realmente per respingere di colpo un Invito che venga formalmente ad esso fatto dal Governo britannico, di prenderò in considerazione le offerto germaniche. M. P. slidnnssGdvccmsfeostfcctFlnscmnqcmopspsfpqstidttGtbgpdldzgcdFteddnr