Governo fascista e operai

Governo fascista e operai Governo fascista e operai Collaborazione sul terreno economico? (Intervista con Umilio Colombino) L'accordo stipulato il mese scorso tra il Consorzio Operaio Metallurgico Italiano, il Governo e l'Istituto Nazionale di Credito per la Cooperazione (che aveva sollevato molto rumore nei diversi campi politici e nei giornali di tutta Italia) è ormai alle sue conclusioni concrete. Sapevamo delle laboriose trattative che il presidente del Consorzio, Emilio Colombino, conduceva attraverso frequen-. ti colloqui col presidente del Consiglio dei Ministri, on. Mussolini, e con gli altri ministri competenti, trattative sulle quali venne però mantenuto uno stretto riserbo. Queste trattative avrebbero sortito con esito favorevole alle richieste del Consorzio Operaio Metallurgico. E poiché le decisioni prese non hanno soltanto un puro carattere economico, ma rivestono una particolare fisionomia politica, ci è parso interessante sentire dalla viva voce di Emilio Colombino le sue impressioni su questo fatto di non comune Importanza sindacale e cooperativa. — Siete soddisfatto dell'esito delle trattative? — abbiamo chiesto. — Soao soddisfattissimo — ci ha risposto — e come non lo potrei essere se con il 'nostro primo accordo e con le ultime decisioni del Consiglio dei Ministri si è riusciti ad editare il crollo\ o la snaturalizzazione di uno del più audaci, del più importante, ma anche del più pericoloso esperimento di Cooperartene Industriale operaia7 Questi esperimenti possono solo vivere se si riesce ad ottenere una ferma disciplina interna e un'atmosfera cordiale di simpatia da parte del Governo e degli Enti Pubblici. Nel caso concreto poi ti Governo colle sue decisioni ha saggiamente operato, inquantochè ha saputo difendere bene i 4u milioni che l'Istituto di Credito aveva impegnato in questa iniziativa, e nello stesso tempo ha saputo tutelare i sani e legittimi interessi di migliaia di lavoratori, consacrando cori un atto ufficiale un nuovo principio di economia industriale a forma cooperativa. — Quale è stato il tono delle sue conversazioni col Presidente del Consiglio? — Nulla di straordinario. Sono stato ricevuto sempre colla massima cordialità e le conversazioni sono state improntate a vera famigliarità che mi riusciva tanto più significativa in questi tempi di polemiche non sempre pacifiche e serene. — E per la sostanza delle vostre questioni cosa avete ottenuto? —. Dalle polemiche del tempo passato avrete conoscenza della struttura del nostro Con-i sorzio e delle difficoltà nelle quali si dibatteva appunto per la crisi politica che. da più di due anni imperversava in Italia: crisi che uccideva ogni e qualunque attività economica, sociale e industriale. Nessuno prendeva più decisioni e se le decisioni venivano prese in alto, queste erano soffocate nelle spire della burocrazia statale. Avvenuto il cambiamento di Governo con i mezzi e con il programma da tutti conosciuto, era nostro dovere, mettere a disposizione dei nuovi governanti i nostri posti e consegnare ad essi l'Amministrazione di un Ente Pubblico che disponeva di una cospicua somma dello Stato. Non volevamo che il colore politico degli antichi amministratori potesse nuocere all'Istituzione, agli operai e in definitiva all'Erario, cioè al paese. La nostra offerta venne respinta e fummo invitati a rimanere ai nostri posti, al patto però, per me superfluo, di non fare una politica di parte, di sapere difendere gli interessi reali dell'istituzione e del Paese, rispettare le idee di tutti gii associati, ricondurre la disciplina nelle masse operaio occupate e sottoporsi infine ad un severo controllo da parte dell'istituto finanziatore. Come si ricorderà, queste condizioni sono state accettate all'unanimità dal mio Consiglio di Amministrazione, dopo di che si è passati alla nomina di una Commissione straordinaria, alla quale è stato deferito l'incarico di proporre tutte quelle riforme e quei provvedimenti atti ad assicurare lavoro e finanziamenti al nostro Consorzio, assicurando nello stesso tempo i capitali investiti dall'istituto finanziatore. La Commissione in meno di un mese ha steso la sua relazione ed ha presentato le sue conclusioni. Queste sono stata pressoché integralmente accettate, tanto dall'istituto finanziatore, quanto dal Governo. — In che consistono le decisioni del Governo nei vostri confronti? — Con uno speciale decreto si viene a creare un'amministrazione speciale ad: hoc, al di sopra e ah di fuori di ogni competizione di parte, assicurando la pacificazione interna e nello stesso tempo dando le maggiori garanzie tecniche e morali per il buon esito della impresa. Essa dà modo agli operai di. rendersi veramente proprietari delle loro aziende con un serio e pratico piano di ammortamento, in modo che.dopo qualche anno di sacrificio gli operai avranno un loro proprio capitale a disposiziono. Tale provvedimento inoltre permette al Consorzio di emettere, e all'Istituto di credito di sottoscrivere, azioni di preferenza per l'importo di parecchi milioni in modo da garantirci i finanziamenti che ci occorrono. In forza di esso ci verranno assegnati quei lavori, ora normalmente aggiudicati alle sole Ditte private che, da due anni noi attendevamo invano, mah-, grado le reiterate promesse dei Ministeri' precedenti, in modo particolare poi l'on,: Mussolini si è interessato vivamente delle va-; rie iniziative ohe il nostro Consorzio ha al.-, lacciato all'Estero per importanti lavori ed. ha assicurato tutto il suo appoggio perchèr l'iniziativa abbia il successo che merita. —- Dunque completo successo? — Non si tratta di successo, ma di un paziente lavoro per arginare le furiose correnti, di diversa provenienza, che da qualche tempo imperversavano contro di noi e minacciavano di portare a rovina le più importanti Aziende Cooperative d'Italia, come U nostro Consorzio e l'Alleanza Cooperativa di Torino della quale pure, in unione all'on. Buozziv mi sono interessato presso il Presidente. — Siamo dunque su un terreno di collaborazione tecnica uon priva di valore politico e forse in contrasto con la politica dei Partiti politici di avanguardia? — Non so se sia in contrasto con le direttive dei Partiti. Spero che non lo sia. Ria certamente la nostra azione e perfettamente intonata alla politica dei Sindacati e del movimento Cooperativo, il che è una cosa alquanto diversa. Ad osni modo, anche in questi giorni alla Camera abbiamo sentito parlare, proprio d-ii banchi dell'Estrema, di collaborazione tecnica. E' nelle cose. Come se ne potrebbe fare a meno? Lo stesso ope-; raio che lavora e non sabotta la produrlo- ■ ne, fa opera ili collaborazione. In politica (brutta bestini io cose possono cambiare.-' Ma questo non è il mio campo. Io sono Tor-^ ganizzatore che pensa non-si possa, nè sl;'

Persone citate: Emilio Colombino, Mussolini, Umilio Colombino

Luoghi citati: Italia, Torino