Il discorso politico dell'on. Bentini alla Camera sulla riforma dei Codici

Il discorso politico dell'on. Bentini alla Camera sulla riforma dei Codici Il discorso politico dell'on. Bentini alla Camera sulla riforma dei Codici Rema. 2, notte. Montecitorio comincia a si»opolarsi. La seduta si apre con 16 deputati nell'aula, e l'on. Ltssia, sottosegretario alle Finanze al banco del Governo. Effetto del caldo già notevole e del viaggio dell'ori. Mussolini con vari munitili del Governo net Veneto. Entrano dopo alcuni minuti, mentre si dà lettura del ve'baie, U ministro Origlio ed il sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Lupi. Ci svolgono ie interrogazioni. Una dichiarazione del Presidente Indi si riprende la discussione del disegno di legge: « Delega al Governo dilla facoltà di arrecare emendamenti al Codice Civile e Ci pubblicare nuovi Codici di procedura civile, ili commercio e par la marina mercantile in occasione della unificazione legislativa con le nuove Provincie. PRESIDENTE poiché ieri l'on. Baviera ha accennato alla riforma di altri Istituti del Codice civile, non contemplati nel disegno di legge e- l'on. Francesco Bossi ha fatto presente l'opportunità di modificare anche il Codice penale e di procedura penale, ritiene opportuno fissare i limiti entro i quali la discussione deve alla Camera ossero contenuta. Se con questi aerei. ■•• si intendono formulare proposte per aggiungere al disegno di fògge modificazioni di istituti del Codice civile in esso non comprese o la delega a modificare 11 Codice penale e di procedura penale, non potrebbe accogliere tali proposto perchè sarebbe strano che si desse facoltà al Governo di procedere ad ulteriori modificazioni senza «he su di esse fosse presentata una relazione ministeriale e poi quella della Commissiono parlamentare. Se invece si intende soltanto invitare il Governo a presentare iti avvenire un altro disegno ili legge di delega di poteri per mollificare adiri IstHuti del Codice civile ed i Codici penili e di procedura penale, in questo senso potrebbe, accettare proposte e metterle ai voti qualora fossero formulate in ordini del giorno. OVIGLIO. ministro deMa Giustizia e Culti dichiara che non potrà accettare ulteriori proposte di modificazione se non come invi'o per un lontano avvenire. MEDA, relatore, prende atto a nome della Commissione, delle dichiarazioni del presidente e ilei ministro della Giustizia e<l avverte che per suo cento la Commissione come ente tecnico, deve rimanere indifferente di frante ai voti ebe eccedano i limiti del disegno *ì: legge* FL'LCI, anche a nome del gruppo al quale appartiene, dichiara che vote à a favore del disegno di legge anche perchè la delega, come attualmente è stata riehiesta, dimostra li màréior ossequio ai diritti del Parlamentò in materia legislativa. La Commissione infatti che dovrà esaminare i progetti di riforma, è commissione'esclusivamente parlamentare senza elementi estranei di nomina ministeriale cornei altra volta avvenne e la sua importanza deriva anche dal fatto delle precise dichiarazioni del ministro di essere ossequente ai voti e alle proposte che essa formulerà. BAVIERA, per fatto personale spiega che culi si è limitato a riohiedeire che il Governo italiano riunisse in un testo unico le tre convenzioni dell'Eia che si riferiscono al matrimonio ed al divorzio tra stranieri ed altri argomenti dì diritto internazionale privato e ciò perché le convenzioni stesse con la ratifica del Parlamento e la traduzione in italiano sono diventate norme di diritto internazionale dello Stato Italiano. L' on. Bentini L'on. BENTINI parla per sostenere 11 concetto di estensione della" rifirma come fu già aceejinato. Non è in contraddizione colla pregiu-liziale di Gonzales che l'oratore accetta e conforta di nuovi elementi ; anzi i due concetti si integrano e si completano. Nella lotta tra il potere legislativo e quello esecutivo, che è Iona di invaoione, la Camera, facendo nuova richieste, riguadagna un po' de-1 terreno perduto. Che cosa fece la Commissione integrando l'insufficienza e la imi eparazfone del Governo ? Rivendicò la Camera. Che cosa significa trasportare la riforma dal campo civilistico e commercialistico in altri campi della legislazione ? Significa rivendicare ancora di più la Camera. E' la legge penale che è in travaglio in tutta l'Europa. Altro che tutela assenza, adozione, quando il delitto ed il sui-ielio prendono per il collo la vita e minacciano di soffocarla ! Noi apparteniamo ad un'-umanità die ha il sangue alla tèsta e -'ie bisogna scongeistionare ed è un'ora di crudeltà contro sè e gli altri che infierisce sul mondo. I limiti dalla dslega L'oratore a questo punto passa In rassegna le principali riforme da attuare nella procedura. Sostiene che bisogna sgombrare il Codice dalle parti che sono crollate ormai per l'urto colla realtà. Polemizza coll'on. Fuloi. .i Delega — dico — e elfi ne dubita ? Quando si ilice codice si dice delega. La Camera può fare delle leggi, ma è difficilmente concepibile che posss. fere dei codici. Non ci si mette in odo e più a fare, 500 e più articoli. Ma, bisogna intenderei sui modi e S'-.l limiti della delega richiesta. Onesto Go-1 verno tende ad averla tutta e la Camera j deve dargliela meno che può. La lotta tra potere esecutivo e noterò legislativo, che ha antiche ■- gloriose tradizioni anche per il nostro paese e che adesso si trascina nell'uso e nell'abuso liei decreti leggo, é grande. E' la maggiore e minoro libertà della nazione. Delega si. ma coi testi alla mano. Ouesta è l'i tradizione della nostra legislatura. Ed i testi non ci sono. Ci si chiedono delle dire ti'.e. Ma le direttive presuppongono del punti di partenza. Ed il punto di partenza In questa maeria è il testo (he manca. Delega meno che mai ai Governi che dime>: ■• o coi fa'ti e (folle parole, che quelchc volta valgono più dei fatti, un senso grossolano, aggressivo eli continua offesa alla legalità. Delego vuol dire credito. Ora, chi può parlare di credito in ine^zo nJlo spirito di azzardo e di avveraure che ci circonda da ogni parte, con la rivoluzione a spizzico, in più tempi, a ripetizione ? Colla politica degli uni e delle ondate ? Ma il terremoto, che io mi sappia — dice l'oratore — non è mai stato un sistema dì governo per un paese, ma semplicemente il disastro ». i.ìvvlousi all'estrema sinistra). La circo'aro Tocnniael L'on. Bentini accenna all'episodio ci; Asti ed all'arrosto di ZannerinL. « Noi vi domandiamo di definire una buona volta il vostro arbitrio e stabilizzarlo. Come vedete, ci accontentiamo di ben poco. Vogliamo sapere quello che non si può faro, almeno quello. Ci basta la liherià negativa. L'oratore si sofferma poi sulla circolare del 26 maggio, del cnixi della giustizia dell'Esercito, che ordinava agli avvocati che dipendono da lui di giudicare senza scrupoli ed incertezze 1 militi della milizia volontaria. Dovremmo disinteressarci della cosa perchè, in sostanza, è un rigore contro gente che non ci vuol bene. Ma. signóri, è un decreto-legge che non è ancora venuto alla Camera; è anzi un allegato al decreto-legge sulla cui base si condannerà alla reclusione, a pene di una gravità eccezionale, alla pena di morte anche per fucilazione nella schiena. Ed è un deputato che si dimenticò o non sentì che ordinava l'esecuzione di una legge che eg!1 per i1 primo non aveva votato a (L'oratore allude al generale Tnmmatt, che. com'è noto, e deViralo popolare). L'oratore rievoca poi le parole colle quali De Net f Stefani rivendicava, or non è molto, l'austerità e l'indipendenza della magistratura, e .eliceva che, per pochi che si piegano, c'è un'oscura e gloriosa falange di magistrati che lotta e resiste contro 1 comandi di tutti I dittatori, quelli della piazza e quelli di palazzo. ««Meno male — esclama 1 oratore — e noi la salutiamo! Ma una cosa cne deve finire è la minaccia ai giurati dello tolle passionali che gremiscono le nule. Contraddizione, no, anzi concetti che si aiutano a vicenda, sino ad inteerarsi. Più la Camera rientra nel proprio diritto, più si ritrae il Governo dalla sua usurpazione ». SARROCCHI: — L'esemplo è venuto vpii Ricordatevi il coso di Grosseto del IMO che io portai alla Camera a suo tempo, allora lo fui minacciato col bastone! ' REXTINI: _ Se le cose stanno cosi, vuol dire che io mi associo alla sua deplorr.zlone, che del resto suffraga la mia tesi. Ma dal caso di Grosseto ad oggi, quanti casi che dato voi! ~ guesto esempio l'avete L'on. Rr:\TINI combatte a fondo II sistema processuale, che dà il giudizio In mano alI accusa porche ne faccia quello che vuole. Troppa rumore di mercato intorno alla Mio „iS'J»!f<U ri.torn° all'antico sistema. D. marlm^Vnn^nT11'0 °Pn 6 "Magistrato giudi,^ L'rv™ due anime e due mentalità diveie. Chi raccoglie le prove non può giudicare ?f-nndf',a 'SE? f™^tezza. Esaminarla poS zione della difesa nel giudizio, che è di mte~ VJÌZL 6 ^".'Ortifteazicne. La difesa è eh interesse pubblico come l'accusa e va trattata con parità di riguardi. Si migliori l'avvocatura, c e troppo rumore di mercato attorno alle aule. Cè chi traffica il cliente come merce in concorrenza ai ribasso e col sensalaggio. Via! via!, esclama l'oratore I giovani han.no da arrivare alla sbarra per la via luminosa ed armati della loro lealtà l. avvocato rispetti l'avvocatura e la civiltà rispetti l'avvocato;: una civiltà che non abbia il senso della difesa e del rispetto del1 nomo che la esercita è condannata (appiausi). siamo la patria di Poerio e dì Mario Pagano, prosegue l'on. Rentiai, ma pare ormai sia più di moda Farinaccio, il triste legislatore della tortura di Beccaria. Adesso tutti fanno la faccia feroce. Si copia Roma e ci si modella sopra, ma si dimentica che persino l Impero, nelle sue pio oscene e crudeli ranpresoivtaztoni, salvaguardò la difesa, che la Repubblica aveva glorificato. Ed ora c'è il tumulto alte spalle dell'avvocato che difende e tutte le apparizioni di intimidazione e di violenza. Talvolta, esclama l'oratore, l'avvocato invidia il suo cliente: quello almeno si trova tra due carabinieri ! L'oratore passa poi a trattare la Giuria, che è la vera ed unica giustizia pei- grande parte del pubblico che la guarda da vicino e coll'occhio delle sue passioni, n soqquadro di certi verdetti colpisce in pieno l'idea della giustizia. Non ci fu mai un numero cosi rilevante di remissioni 1 processi viaggiano più del bagaglio ni un commesso di commercio. Vi è persino fa remissione delle remissioni, com'è avvenuto nel processo pei latti di Ferrara, sbalzato prima a Bergamo e poi a Mantova. Tutti sentono che pesa su queste cause l'atmosfera della giustizia sommaria. L'oratore accenna alia Commissiono deil'ex-mlnlstro Alessio che non funzionò ed il male è venuto aggravandosi. E' tutta una vicenda eli impunità scandalose e di condanne ancora r-m scaneralr.se. e la coscienza della gente ne rimane proion.daro.er.te turbata L'on. Rentini accenna atl impressionanti episodi di violenza eontr i le giurie. Che almeno le si proteggano — esclama — contro lo folle urlanti nelle aule e contro le scorrerie che le atir trsano lungo le vie della Corte, conno i ::• '•• :«•« .i: ogni specie, dimodoché lombi i li rirovi e la nnmma di odio non sia tra ! uomo ed il suo verdetto. L'oratone ricostruisce il momento legislativo che attraversa l'Europa, net grandi e