Il match Italia-Ceco Slovacchia

Il match Italia-Ceco Slovacchia Il match Italia-Ceco Slovacchia iìlaìiani, iBCMiplati, piagati psr 5 a > (Dal nostro .inviato c;v. • ;Praga, 23. La nostra squadra nazionale 6 Finir, clamorosamente battuta par cinque «nals a uno. L'osilo rifila onrtitn di Praga riempire son-1 za dubbio di vivo stupore tutto il mondo rialcistico europeo c <ii vivo dolore eli ambienti italiani per la rilevatilo marca'ium avversaria. Ma una coso occorre dire subito in protesilo. L'Italia Ita subito la sua prima sconfitta in campo intcrnaxlonate por inerito di una squadra di un valore assolutamente eccezionale. Por forte che sia la marcatura, per doloroso fella sia il colpo all'animo degli sportivi italiani, coloro elio liaruio assistito al match hanno riportalo come noi l'impressione dùplice della formidabile forza dell'undici cecoslovacco o la persuasione che contro tanto avversario nessuna sconfitta b disonorevole. Dalla prova di ieri la Ceco-Slovacchia esce non solo come l'avversario più forte che i'Italia abbia affrontalo nel dopo guerra, ma anche in linea assoluta rome l'undici più as-1 guerri lo di tutta l'Kuropa continentale. Vi fu un Imito periodo del primo temi» del stateti di Pra.-ra ohe fu ne più ni meno die nini le- j Tuono 1 covi eo-uroi ita di once vada giocato il | gioco del toct-ho.ll quando si intende di unire la scienza ail'eKieucia, l'arte alla praticità. H BlaoGo Scemo subite si iintrabo E' successo a noi anello che avevo visto succedere ella Svivtzera duo mesi fa a Losanna. Una grave e scria sconfitta è venni:: a richiamarci alla realtà delie cose del inondo dei sogni in cui vivevamo un po' tutti. Non diamo la colpa a nessuno di coloro che, dopo di aver conquistato ni colori italiani lauti onori, sopportano ora questa ornare?*:.-!. Se le. parola deficienza, va pronunciata, èssa va attribuito esclusivamente per ora a quella qualità tecnica in cui i creo-slovacchi ci sovrastarono ieri. Davanti a SO.OOO'porsòné, l'arbitro rtelzchury. di Vienna, alle 18 chiamò in campo le squadro nella seguente formazione: Italia; Tri veli ini («vescia) ; C.allignrjs (Casale) e De Vecchi (Genova); Brezzi (Alessandria), Burlando (Genova) o A)inerti (Torino); Migliavarcu (Kovst'n), Baloncieri (Alessandria), Moscardini iLucca), Periu (Bologna) e Pozzi (Bologna'). Gcco-iSlovuccliia: Peyr; Hojer e Sfnpl: Seife.rt, Kada e Ccrveny, 'Sedlacek, landa, Kczeluk, lavoracci! e Cisar. La formazione cecn-slovae.ea aveva dovuto subire una modificazione all'ultimo momento col ri loro o del famoso Janda all'antico posto in prima line*. Le più alio autorità dello Sialo e della città erano presenti nelle tribune quando il match si iniziò, mentre da parte italiana l'ambasciatore stesso con tulio il corpo dell'Ambasciala e tutta la colonia assistevano all'incontro. Il calcio d'inizio spettò agli italiani, ma la prima offensiva doveva essere ceco-slovacca e fu di loie e tanta finezza e potenza tecnica da impressionare immediatamente attori e spettatori. I nostri reagirono al primo attacco avversario e giunsero anzi a favore voi mcr,1 e impressionare con un paio di attacchi che erano ben lontani dall'essere un modello di perfezione tecnica, ma che quasi ci portavano al successo. Dopo quattro minuti di gioco Pcrin colpiva in piena faccia, il terzino destro cecoslovacco Hojer con un bellissimo tiro e Pozzi metteva cosi duramente alla prova il portiere avversario che questi con evitava il pericolo che deviando in tutta fretla la palla in corner, I ceco-slovacchi, giocanti per l'occasione in maglia rosso-nera, tornavano dopo di ciò all'attacco e lo spettacolo che ne sestili non sarà lento presto dimenticato da nessuno di noi che vi ita assistito. Non era che. i boemi ci dominassero in modo assoluto chiudendoci nella nostra orca di rigore, non ora clic noi non contrattaccassimo; era il modo con cui veniva condotta l'offensiva (niello che impressionava. Senza riempire colonne con cifre di minuti su di una data avanzata o su di un dato tiro, darò meglio di tutto un'idea di questo primo tempo dicendo che i ceco-slovacchi, in prevalenza per i tre quarti del tempo, riuscirono a dare l'Impressione di cavere nelle mani le sorli della giornata anche prima di segnare: e darò ancor meglio questa impressione dicendo die essi riuscirono ,i far passare gli itaìiani per una serie di stati d'animo, da quello dell'ansia più viva fino a quello della convinta rassegnazione. L'offensiva partiva melodica rial centro di seconda linea e cioè dal miglior uomo di questa posizione che possegga l'Europa continentale, trovava uomini che assumevano posizioni libere come fosse la cosa più naturale di questo mondo e terminava 'in tiri paragonabili a vere e proprie cannonate. Contro urli cosi potenti la nostra difesa aveva dei movimenti e dei sussulti di rullio e di beccheggio cerne una nave in piena tempesta. I tre mediani, o per 10 meno Burlando ed Aliberti, lavoravano disperatamente, ma con poco costrutto. La larghezza enonno del campo c la facilità di muoversi degli avversari, ji poneva in condizioni tuli da dover lottare sempre in uno contro due o tre. Quattro noaìs perduti ne! primo tempo! Ma quello che più sbalordiva era la potenza dei tiri in goal dei boemi. Appena essi giungevano nell'area di rigore, un tiro rapido come un fulmine e ultrapotente come un ariete, partiva dal piede di un uomo in corsa, senza ombra di esitazione o di ritardo. Dvoracek, la mezz'ala sinistra, emergeva specialmente per il suo impeto e per la quantità e. la forza di questi tiri. Ai p.ì.o minuto, sul primo corner in favore della Ceco-Slovacchia gii italiani si disponevano in modo cosi sirenò che la palla veniva a cadere ai piedi di Sedlacek, l'ala desini avversaria, la quale, tutta sola, non ebbe che la fatica di sospingerla in goal. Ma fioco prima Trivellini o De Vecchi avevano salvato una situazione assolutamente disperata, nella quale so i boemi avessero segnato nulla vj sarebbe stato a ridire, I-lilornavano i nostri all'attacco, appoggiando quasi esclusivamente alla sinistra in cui i bolognesi Perin e Pozzi davano piova della migliore intraprendenza, mentre Baloncieri e Moscardini giungevano anche a provocare una situazione favorevole. Ma nell'area di rigore gli sforzi deiia nostra ^vanguardia si rompevano contro l'estrema diiosa avversaria come la punta di una sciabola contro una corazza Al 32.0 minuto la superiorità dei boemi si concretava in un secondo goal classico per bellezza di preparazione e per tócco finale. Dalla sinistra alla destra ogni attaccante czeco-slovacco partecipò all'azione e !'a]:i «lustra .Sedlacek ancora una volta sigillò il lavoro di tutti con un traversone preciso e polente che lasciò Trivellini completamente battuto. Fra uno di quei goals che addolorano, ma che convincono. Moti c'era nulla da dire. Non rimaneva che approvare sportivamente il valore; avversario. Al 44.0 minu'o Sedinoci: ancora sfugge alla sorveglianza dei noslri e in piena corsa, da una posizione che pareva di fuori gioco, batteva ancora, una volta il nostro portiere con un tiro impossibile a pararsi. E la palla, era appena s'-ata rimessa al eentro che la mezz'ala sinistra, Dvoracek. l'uomo die più spesso aveva tentato h. via dol goal, raggiungeva finalmente 11 suo scono guizzando In mozzo alla nostra estrema difesa < sferrando un potente tiro appena giamo n pochi passi solamente da Trivellini, che toccava bensì la palla ma non la poteva fermare. V. su un calcio di punizione contro l'Italia terminò il primo tempo. Raìihirsa riscossa Moscardini senna per nli italiaui La ripresa vedeva un cambiamento notevolissimo nelìij disparita delle forze. Come 6e gli italiaui fossero siali sterzati a sancue dallo sfregio che si slava recando al lco magnifico stato di servizio di tre anni di gioco, come se essi si fossero metaforicamente e materialmente rimboccate lo maniche, partirono all'attacco "un rabbia e se non sempre poterono portare a tondo i loro progetti, almeno riuscirono a tenero a freno gli avversari. Appena iniziata la ripresa si presentava ai nostri l'occasione più fucile di segnare che si sia avuta in tutto il rnntch da ambo le parti, su un centro ci Pozzi. L'occasione non veniva i irò colta a volo da nessuno dei nostri. Pochi minuti dopo invece. Moscardini rovesciava in goal un dmicilc pallone che urtando il palo trasversale e tocranda le mani di Pevr deviava u: goal. 1! Punto improvviso rianimò gli italiani ... veniva accolto con un glaciale silenzio da un pubblico che non peccò certo di soveichia gentilezze e di plauso verso i nostri rappreaentanti I nostri continuarono a mantenersi Smmé'fino a circa il 30.o minuto, in cui dunptfnaarssacepgpcgldmppgpcrsavasrPKrLMvPnTacKS(r0TaopsnmtgncvGrfcppcrlrmèidfStpcprBè2dcdrsdmp4A(4qc2gdAG2G3M332231it5rCnOrz3nBCttn1 un subitaneo risveglio della squadra ezecoslovàcca rimetteva in pericolo la nostra porta. Due volte consecutivamente il terzino Caliigarls od il portiere Trivellini venivano duramente toccali tanto da rimanere qualche minuto a! suolo. Improvvisamente «1 34.0 mintiti il centro avanti czeco-slovacco Kozeluk. dal limite dell'arca di rigore faceva partire un fortissimo tiro che sorprendeva Trivellini il quale non arrivava elio a sfiorare in palla con la punta delle dita. Due minuti più tardi Calligaris doveva essere trasportato fuori dal campo in seguito ad una contusione riportata in un urto contro un attaccante avversario. Subito dopo la nostra linea di attacco aveva una beila occasione per segnare, ma fu conto il canto de! cigno «iella nostra squadra e it fischio (Unla trovò gli czecoslovacchi meritatamente vincitori e ancora all'attacco. Vittorio Peno.