L'esercizio provvisorio alla Camera Animato inizio di discussione

L'esercizio provvisorio alla Camera Animato inizio di discussione L'esercizio provvisorio alla Camera Animato inizio di discussione i l i e i a a , e i a ei e o; i i a e si n e i psi e o e ià aa oa eoa al d hé sn :i d noma, 26, notte. Sotto la presidenza dell'on. De Nicola, la seduta si apre alle ore la. Al banco del Governo sono il ministro Rossi, i sottosegretari Acerbo, Lupi, Bonardi. All'on. Bassino il sottosegretario alla Guerra on. BONARDI dichiara chf. la sistemazione degli ulficiRli in posizione ausiliaria speciole è già stata oggetto di estimo da parte del Governo. Non è possibile accogliere tutte le richieste d'i quegli ufficiali, ma si stanno studiando delle provvidenze che verranno presentate alla Camera con un progetto di legge non appena si avrà il parere del ministro delle Finanze. BASSINO prende atto. Una Interrogazione senza risposta. Segue l'interrogaziono dell'on. Chiesa al Presidente del Consiglio dei ministri, per conoscere « se il Governo non ritenga conveniente opporre una proprio affermazione alle pubbliche proteste sanfediste), circa pretesi inammissibili diritti della Santa Sede su Roma interamente italiana, e tanto più di fronte a miseri ed equivoci accomodamenti con i quali si risponda dal Vaticano alle blandizie che gli sono fatte ». L'on. ACERBO, sottosegretario alla Presidenza, dichiara, non per mancanza di riguardo all'ori. Chiesa e tanto meno alla Camera, ma per motivi di opportunità politica, clie trova inutile illustrare la necessità di richiamarsi all'articolo 115 del regolamento della Camera. Dichiara rit non poter rispondere all'interrogazione dell'on. Chiesa (commenti). On. DE NICOLA: On. Chiesa non le resta che prendere atto. {Ilarità). CHIESA: Ero preparato alla risposta per modo eli dire, che l'on. Acerbo mi ha dato. LANFRANCONI : E allora perchè ha presentato l'interrogazione? CHIESA: Io contesto che fosse inopportuno rispondere alla mia domanda. Non è questa la sede adatta per una discussione di questo genere? Voci da destra: Quando è cosi, lasci andare. CHIESA : Ascolti la Camera il pensiero di Giovanni Bovio I LANFRANCONI : Ma e. morto da venti anni. CONTI : Aveva la barba come te ma molto più gonio di te, Lanfranconi. CHIESA: Diceva Giovanni Bovio... Da destra: No. no non vogliamo sentire niente... CHIESA: — Bovio diceva alla Camera ii 1U giugno 1SS7... VICINI : — Roba di ieri. CHIESA (accalorandosi): — Sono moniti che non invecchiano. Bovio dunque... DE NICOLA: — Non prosegua, on. Chiesa. CHIESA riesce a leggere un brano del discorso di Giovanni Bovio sui rapporti fra il Governo d'Italia ed il Vaticano. La destra accompagna la lettura con risatine ironiche e parole di scherno. Infine l'on. CHIESA siede gridando: — Potrei andare avanti un pezzo, se lo volessi. DE NICOLA, e la Camera-. — No, per amor di Dio. Allo stesso on. Chiesa l'on. SARDI, sottosegretario ai Lavori Pubblici, dà successivamente spiegazioni circa il contratto di navigazione sul Lago Maggiore con ima ditta non italiana. Non si tratta', dice l'on. Sordi, di una ditta straniera, perchè il capitale italiano vi è largamente rappresentato. Per la chiusura di' un circolo. L'on F1NZI, sottosegretario agli Interni, dichiara all'on. Mastracchi che ii Circolo postelegrafico di Catanzaro non era un circolo di divertimento, ma ira circolo politico, dovo vi era anche una raccolta di armi. Perciò fu chiuso. MASTRACCHI: Quello che ha detto il sottosegretario agli Interni non risponde a verità. LANFRANCONI : Ma la vuol finire con questo sistemai DE NICOLA: Lasci parlare, on. Lanfranconi. BELTRAMI ! Fa benone. Mastracchi ha detto male di Garibaldi. LANFRANCONI: Ma se sono già tre o quattro volte che ci secca BELTRAMI: Ti cuciremo la bocca. BUTTAFUOCHI : Una fortuna per il paese! MASTRACCHI: protesta vivamente contro 10 scioglimento del circolo postelegrafico di Catanzaro, qualificando l'atto dell'ufficio politico una inaudita violenza. « Dica quello che vuole, on. Finzi: era un circolo di divertimento e niente affatto un covo di bombardieri «. LANFRANCONI: Nell'un caso e nell'altro, l'iialia non ha perduto niente. Seguo l'interrogazione dell'on. Bresciani. 11 sottosegretario on. ACERBO dichiara che il Governo ha effettivamente l'intenzione di compilare un album d'oro di tutti i caduti d'Italia nella grande guerra. Infine l'onorevole SARDI, sottosegretario al Lavori Pubblici, dà affidamenti di interessamento alle condizioni di disagio igienico in cui sono costretti a vivere molti inquilini delle case economiche e popolari di Messina, dipendenti dall'Unione edilizia nazionale. Il primo oratore socialista sull'esercizio provvisorio Si apre successivamente la discussione sull'esercizio provvisorio. Primo oratore è il socialista unitario BASSO, il. quale accenna subito a quella che chiama la coreografia finanziaria dell'on. De Stefani. La Destra insorge subito. GRECO: — E' ora di finirla; siamo stanchi di sentirvi parlare in questo tono. LANFRANCONI: — So andava lei a 'Milano, che poteva dire, che poteva fare, la ballerina? 1 BASSO sostiene che l'avviamento al pareggio, tanto vantato dal Governo, è artificioso. VICINI : — Ma artificiosi e filisi siete voi, che sfruttate l'Italia da venti anni. LANFRANCONI : — Che faccia tosta; tutti padri eterni, lo.-o! DE NICOLA, vivamente all'on. Lanfranconi: — La richiamo all'ordine. VELLA: — Non importa, presidente, sapevamo già che si erano preparati per questa festa. Voci da Destra: -■■ No, troppo onore! BASSO, alla Destra: — E' inutile che continuate! tanto non riuscirete a smentirmi- L'oratore apre poi una parentesi nella critica alla esposizione finanziaria. Per osservare che il Governo ha schiaffeggiato la Camera facendo parlare a Milano fon. Do Ste faniquattro giorni prima «he il Parlamentosj aprisse fCommen'i). Cose dell'altro mondo! (Rumori). VICINI: — Ma anche la Camera non è di questo mondo BASSO afferma che il disavanzo sale per 10 mano a quattro miliardi, e trova, fra l'altro, che è stato inutile sopprimere la guardia regia per poi costituire la milizia volontaria. E' la stessa sresa. BUTTAFUOCHI : — Ala come si molte d'accordo con Barberi.-> : non volete più sopprimere la guardia regia? BASSO: — Il ministro dice di proporsi sforzi energici per il pareggio e noi non ci siamo mai nascosti questa necessità, perchè 11 pareggio interessa sopratutto ii proletariato. Le altre classi possono guardare con una certa indifferenza allo squilibrio del bilancio. Cosi non è del proletariato, senza contare che il disavanzo crea uno squilibrio monde di cui i primi a risentirne sono gli operai. Questo deficit continuo e progressivo ha portato all'arresto della vita della nazione sopratutto per l'onere degli interessi. Perciò, ripeto ancora che noi, che rappresentiamo qui il proletariato, ci sentiamo maggiormente interessati al risanamento del bilancio Purtroppo, però, i provvedimenti annunziati non sono snl'iicenii a raggiungere i] pareggio: e infalli per l'esercizio 1923-24 il deficit viene tanto dall'Einaudi che dal Cablati e dal Flora preveduto in una cifra assai superiore a quella annunciata a Milano dal ministro sia ixu-ché tutie le economie annunciate non saranno tutte effettive, sia perchè il previsto I aumento di entrate deve ritenersi illusorio 1 Lon. Basso espone qul'idi lu iasioni di dis¬ sesi frNosononotutudeMcocoPcisoziHzalenchgrNfiszincdNBlapzlmnNvcrlsscdinsvnmpncddtpfnlplnepretnzrcapmaclen e i e o e e l a i , i oea - rae j o! i r la a. cisi ci è an ia o li o oraro ti git al re o on to is¬ senso che divido il Governo ed i socialisti e si addentra cosi nell'esame minuto delle cifre. Circa la milizia nazionale osserva: — Non possiamo calcolare la spesa che essa assorbe, perchè non conosciamo i suoi quadri, non conosciamo i suoi spostamenti, non conosciamo le sue esigenze. L'art-. 24 dello Statuto stabilisce l'eguaglianza dei cittadini: tutti hanno facoltà di aspirare alle cariche dello Stato. Noi. invece, sappiamo che della Milizia nazionale possono faro parte soltanto coloro che sono iscritti ad un partito. FINZI: — Non è vero! Non è vero! BASSO: — E' un fatto mai visto che si sia costituito un corpo armato agli ordini del Presidente dei Consiglio. Questa è la guerra civile in permanenza! FINZI : — Non è vero! GRECO : — E' falso! Lei mentisce! BASSO : — Dico la verità che tutti sanno.GRECO: — Ma taci, sobillatore! Le violenze sono finite da quando si è costituita la milizia per la sicurezza nazionale! MATTEOTTI a Greco: — Abbiamo capito! Hai il biglietto di riammissione! BASSO: — Un partito armato... a differenza di tutti gli «Uri! FINZI: — Non è vero! La milizia nazionale non è a servizio di un partito, ma della nazione. BASSO: — Prego il Governo, prego anche' chi è sopra a tutti i cittadini a riflettere alla gravità del momento (applausi dei socialisti). Noi preferiamo leggi rigorose all'arbitrio sconfinato. Combattiamoci pure a viso aperto, ma smentiamo la turpe leggenda di cittadini nazionali e di cittadini antinazionali. LANFRANCONI: — Lei è tra questi ultimi! VELLA: — L'on. Lanfranconi è un brillanlo interruttore ma di discorsi non ne ha ancora fatti. DE NICOLA: — Insomma la smettano. E" dalle tre che andiamo avanti in questo modo. Non posso consentirlo. . Il monito presidenziale permette all'on. Basso di r-iprendere il suo discorso in una relativa tranquillità. L'on. Basso critica con particolare vivacità il sistema d'ella liquidazione dei danni di guerra che trova troppo lento e troppo poco equanime, ma nel Parlamento italiano, dice il deputato socialista, non si discuto piò a fondo ' alcuna questione. Negli altri Parlamenti si discute. MUSSOLINI: — Negli altri Parlamenti si vota soltanto. BUTTAFUOCHI: — Non sappiamo che farcene deile vostre chiacchiere! L'on. BASSO si occupa del problema delle riparazioni. Lamenta che il Parlamento italiano, a differenza di quelli degli altri paesi, sia tenuto dal Governo completamente all'oscuro della posizione dell'Italia riguardo al conflitto della Ruhr (in'ejTi/iione del Presidente dei consiglio). Afferma che il progetto inglese presentato a Parigi per le riparazioni era abbastanza vantaggioso per gli interessi italiani, sicché il Governo non avrebbe dovuto respingerlo senz'altro. Deplora che la nostra politica estera condivida sostanzialmente le responsabilità che assume giorno per giorno la Francia inasprendo la situazione in Renani». In questo modo l'Italia finirà col perdere le sue riparazioni rendendosl^iiù dificile il pareggio dei bilancio. Bisogna quindi avvisare ai mezzi per provvedere altrimenti a tal pareggio che deve essere oggi lo scopo preminente di ogni Governo. Conclude affermando ohe il gruppo unitario desidera che non sia arrestato il progredire civile e sociale del paese. Esso non rinunzia, pertanto, a perseguire ardentemente il suo duplice ideale : da uh lato la libertà e l'uguaglianza per tutti i cittadini e dall'altro l'amore fattivo per il proletariato (approvazióni all'estrema sinistra, congratulazioni). Per la valorizzazione della terra. DUGOS, svolge il seguente ordine del giorno: « La Camera, convinta ohe la fortuna economica de! paese è sopratutto basata sopra una più intensa valorizzazione della terra quale si può avere con una razionale estensione dell'irrigazione, constata che l'articolo i della legge venti agosto 1!)21, n. 1177 non ha pratica applicazione per la mancanza, di stanziamenti nel bilancio di agricoltura: fa voti che il ministro delle Finanze, compreso della grande utilità che l'erario avrebbe in breve tempo da una più vasta e più scientifica coltura del suolo, provveda a mettere a disposizione le somme necessaria alle più utili e urgenti opere di irrigazione compatibili, da un lato, con una vigorosa valutazione, economica dell'interesse dell'erario e dall'altro con le necessità del paese che non può arrestarsi nella via di progresso cosi vigorosamente intrapresa ». Un oratore comunista GAROSI, viafferma le ragioni ideali filosofiche e storiche del movimento comunista. Non indagherà i motivi della rivoluzione fascista dell'ottobre scorso. Si limita a constatare, che il Governo fascista è deciso a rimanere al potere anche con la violenza ed, ha. a questo scopo costituito una speciale milizia al disopra dell'esercito. Però qualunque G-overno rivoluzionario ha il dovere di specificare la portata del suo movimento onde evitare l'arbitrio regolando con nuova leggi i suoi rapporti con i suoi oppositori. Invece il Governo fascista, mentre non rispetta le vecchie leggìi, non ne fa delle nuove. Eppure un Governo, sia pure bolscevico, non può vivere alla giornata senza regolari rapporti tra cittadini e cittadini e tra partiti e partiti. E' un assurdo elevare l'arbitrio a dotlrina morale o politica e giuridica, come fa l'attuale Governo. L'oratore chiede pertanto fin dove un partito politico può ancora agire nella legalità. Avrebbe compreso l'occupazione della sede comunista di Milano, l'arresto di deputati, la soppressione della libertà di riunione, se il Governo avesse esplicitamente dichiarato di volere regolare in questo modo i suoi rapporti con i partiti avversi Ma il Governo ha fatto appellu, per legittimare questi atti, alle leggi e. alla stregua di queste, tali atti non possono non apparire che atti di arbitrio. Afferma che l'arbitrio è la caratteristica del Governo fascista il quale persegue l'unica direttiva ili stroncare tutte le'organizzazioni e le conquiste del proletariato credendo di intravvedere dappertutto fantastici complotti contro di esso. Di tale stato d'animo è inoltre esempio tipico la soppressione della manifestazione del primo maggio, testa intemazionale del lavoro. Il fascismo si è voluto indentincare con lo Stato e perciò chiunque si è pronunciato contro il fascismo è stato perseguito sotto l'imputazione di avere attentato all'integrità dello Stato. Ora, di fronte ai molti arresti operati per questo titolo, l'oratore in nome del gruppo comunista; ci tiene a riaffermare che il suo partito non ò una setta ma un raggruppamento politico, e che i suoi aderenti lottano per un movimentò di classe, ma non sono dei complottisti a oltranza. Del resto, il fascismo che parla tanto di gerarchia e di ordine, non ha saputo instaurare al Governo una vera gerarchia ma invece ha favorito il sorgere nelle varie regioni di altrettante piccole tirannie locali. 1, oratore ha. fede però che il partito comunista non sarà fiaccato e. che i suoi principi ideali dovranno invece col tempo trionfare. Intanto esso non può non chiedere che vengano tolte le ingiustizie dell'ultima amnistia estendendola anche ai reati di puro pensiero. La minaccia della rottura dei rapporti commerciali tra l'Inghilterra e la Russia ne è grave indice. Perciò l'oratore vorrebbe dal Governo la dichiarazione esplicita che l'Italia non si làncieru in cosi tragica avventura: 11 proletariato d'altronde non combatterebbe contro i fratelli slavi rei soltanto di avere abbattuta la tirannide e instaurato un nuovo regime. Ad ogni modo, il partito comunista ha lanciato l'appello del fronte unico a tutti) i lavoratori. Esso appoggerà tutti i partiti di masse che aspirano alla formazione ài un Governo proletario. E. pieno di fede nei suoi principi] idea li. opporrà compatto le sui forze alla reazione 0 al medio evo che ai avanza ••/».•• ••• .7.->.<»; all'estrema sinistra). La seduti! teniìiiiu allo oic l'J.