L'arresto di tutti gli amministratori della Cassa Rurale di Bagnolo

L'arresto di tutti gli amministratori della Cassa Rurale di Bagnolo L'arresto di tutti gli amministratori della Cassa Rurale di Bagnolo Sai uzzo. 21, notte. In seguito alle prime risultanze deil'istrultoria a carico degli amministratori della Cassa rurale c'.i Bagnolo ed ai rilievi fatti dal curatore fallimentare, la Pro* cura del P.c, mercoledì sera, ha spiccalo mandalo di catturo contro tulli gli amministratóri medesimi, ad eccezione dell'on. Giovanni Zncconc per il quale n necessaria l'autorizzazione a procedere della Camera. Nella notte stessa funzionari di Pubblica Sicurezza, coadiuvali da carabinieri specializzati, precedevano all'arresto nello rispettive abitazioni delle persone colpite dal mandato eli enti'.ira e provvedevano nella mattinata d'oggi a tradurli con ii"-'i autovettura doliti .'Società bargeso di autotrasporti» alle carceri della nostra città, a piazza Castello. Fu appunto per un lieve accidente doH'aulo-vcttura che l'nrrer-lo degli amministratori dello Cassa ili Bagnolo fu conosciuto dalla popi-lazi-• io. Infatti l'esecuzione del tn.iini.ito di cattura era avvenuta durante In notte o precisamente aile tre. ed il trasporto allo carceri giudiziarie fu compiuto n!le S di quertn mattina, Senonchè alla solita del Castello, tra il Municipio ed il Tribunale, un pneumatico delPauto-vettura scoppiava e questa doveva fermarsi. Il funzionàrio che scortava gli arrestati coi carabinieri fece alloro scendere gli amministratori, che crono ammanettati c li Invitò a proseguire per via delie Scuole il resto del breve tragitto, a piedi. La presenza tra gii arrestati dell'arciprete di Bagnolo, mons. - Giovanni Battista Cavalloni, direttore della Gassa, il cjtiale era in abito talare, richiamò l'attenzione dei passanti ed in breve la notizia dell'arresto si divulgò in città. Gli arrestati sono: mons. G. 13. Cavallotti, direttore della Cassa ; il cav. Chiaffredo Genovesio, presidente del Consiglio d'amministrazione ; Matteo Bruno, vice presidente ; Giacomo Fenoglio, Chiaffredo Natalia, Alfredo Chiapperò, Giacomo Piccotto, cav. Ambrogio Zaccone e ragCarlo Zacconc, fratelli del deputato Giovanni Zaccone, procuratore generale della Cassa rurale, il quale ieri era a Torino. Naturalmente la notizia dell'avvenuto arresto ha prodotto vivissima sensazione, particolovn'ienie a Bagnolo, dove gli amministratori erano notissimi. Tutti gli arrestati si trovano ora rinchiusi alle nostre carceri giudiziarie in attesa di essere interrogati da] Giudice istnittoie incaricato di condurre la rigoroso inchiesta. L' superfluo ricordare tutti gli episodi che si sono svolti nello scorso marzo e-in fiorile e che culminarono dieci gioriTi fa nella dichiarazione di fallimcnlo. Come abbinino avuto occasione di scrivere recentemente, laboriosi e tenaci crono stati i tentativi e le trattative per sistemare la precaria situazione dell'istituto, e ultimamente era parso che Io via fosse spianata o loie sistemazione. Questa poteva essere opero dei soci della Cassa Barale di Baimelo e delie altre Casse impegnate con fi. Soci e rappresentanti delle Casse tennero varie rimiipiii. allo scopo di escogitare i mezzi onde risparmiare il tracollo del pericolatile ente. Si ricorderà in proposito l'ultima e più importante adunanza degli azionisti, la movimentata assemblea in cui si era cercata ed approvala una temporanea sistemazione, che parevo potesse permettere all'azienda di rialzarsi e superare la grave crisi che l'aveva colpita. Il tentativo invece fallì ed il 14 corrente, su istanza del signor Caschino, presidente del Consiglio della Cassa di Andezcno, il Tribunale di Saluzzo, presieduto dal cav. Camillo Seni-fiotti, dichiarò il fallimento, nominando a curatore provvisorio il rag. Bottino di Torino ed a giudice delegato l'avv. Giuseppe Perotli. La Cassa di Andezeno vanta verso quella di Bagnolo un eredità di un milione. Già nella sentenza d^! Tribunale ernno me ;sc in rilievo le pessime condizioni in cui era venula a trovarsi la Cassa e si rilevava altresì dall'esame degli ultimi bilanci che l'esercizio chiusosi il 31 dicembre 1921 presentava un avanzo di ?3.000 lire, e quello dell'anno seguente si era chiuso con un disavanzo di sette milioni e mezzo. Altri rilievi avvennero in questi giorni e condussero al provvedimento dell'arresto. A quanto sembra gli arrestati chiederanno la libertà provvisoria.

Luoghi citati: Andezeno, Saluzzo, Torino