Baldwin chiamato a succedere a Bonar Law

Baldwin chiamato a succedere a Bonar Law Baldwin chiamato a succedere a Bonar Law Da cancelliere dello Scacchiere a " Premier „ (Servizio special© della STAMPA) Londra, 22, notte. « Grorie; ma molto più che le vostre congratulazioni, adesso mi occorrono le vostre preghiere » — ha risposto or ora alle felicitazioni di un nugolo di renorters politici l'on. Stanley Baldwin, ex-Cancelliere dello Scacchiere, mentre usciva dalla Reggia, trasformato all'improvviso in primo ministro d'Inghilterra. Giorni or sono il Premier in gestazione senza saperlo confessava, al termine di un pranzo parlamentare in onore di un vecchio deputato, l'ideale della sua vita: «...Ritirarmi nel mio fondo nel Worcestershire; leggermi in pace tutti i libri che non ho avuto ancora il tempo di leggere, ed allevarvi maiali ». La sorte invece stasera lo ha spinto di colpo ad occupare, per scelta del Re, il posto tempestoso che ha fiaccato le forze di Bonar Lavv: ossia a reggere il timone dell'Impero britannico. . L'uomo e il politico Il nuovo Premier, che descrivemmo ieri come l'alter ego di Bonar Law, ha innumerevoli affinità col maestro. E' anche lui ;un uomo di gusti estremamente semplici, ninttostn ritirato alieno da nani nosa ^^? pSS?mofe&& l^enHi a ì a o U ù e a evidente sincerità. Viene egli pure dagli affari deU'industira metallurgica e dal mondo bancario nelle sue espressioni più limpide, e non è, neanche lui, uno di quei grandi statisti die riescono a dettare qualche nuovo itinerario alla storia ; sibbene ha tutta l'apparenza di un timoniere sagace e di un uomo capace. Ha meno carriera di Bonar Law, minore maturità, forse meno profondità di giudizio, ed è ancor lungi dall'entrare nel cuore del paese, assumendovi quell'influsso nazionale che poco alla volta si era conquistato il tranquillo ed acuto canadese di sangue scozzese. Tuttavia Baldwin, che ha soli 55 anni, possiede il vantaggio dell'energia fisica. E' lui uomo sanissimo, e nessuno può realmente dire dove possa e non possa arrivare. Ch'egli non sia una mediocrità, ha già avuto occasione di dimostrarlo in questi ultimi mesi, durante l'assenza del Premier, quando seppe pilotare la barca governativa alla Camera dei Comuni con minor numero di errori che non si attendessero da un novizio. In realtà egli non è un uomo nuovo alla Camera, come apparivo, al Paese, giacché siede alla Camera dei Comuni da ormai sedici anni. Cosi pure, la sua esposizione finanziaria dell'aprile scorso suscitò larghe lodi. Egli venne giudicato soprattutto un uomo pratico, di idee chiare, di equilibrata prudenza e di saggio rispetto per le dottrine tradizionali. Inoltre Baldwin riuscì a far dimenticare agli ufficiali di cavalleria del suo partito, ovvero ai « Die Hards », il fatto incriminato che egli aveva servito come ministro, e fino all'ultimissima ora, nel Gabinetto coalizionista di Lloyd George, dove tenne il portafogli del Commercio ; mentre lord Curzon, benché spiritualmente meno lontano di lui dagli ufficiali di cavalleria, non ha potuto ancora farsi perdonare dalla Mornlng Post il suo connubio ministeriale col gallese. Nelle circostanze in cui il partito conservatore si dibatte, questo tour de forre di Baldwin indica più di ogni altra cosa che egli è un uomo molto abile: è possibile anche che il nuovo Premier risulti una rivelazione. Depone in suo favore il fatto che, ad onta della sua buona infarinatura letteraria (non per nulla Baldwin è cugino ed amicissimo di Rudyard Kypling) egli, quando parla in Parlamento, usa su per giù lo stile rlisadorno ma penetrante di Bonar Law, che iu parte è quello di Giolitti. Ma j>er ora Baldwin è in realtà un punto interrogativo, tappezzato di buoni affidamenti e sormonta'Io da vario assicurazioni concrete. Egli non giunge al livello di Bonar Law in possesso della sua forza fìsica ; ma supera quello di Bonar Law precipitante verso l'invalidità permanente. Da ciò si vuò presentire che Baldwin non commetterà errori dovuti a impulsività ; egli andrà piuttosto coi piedi eli piombo ; se sbaglierà sarà molto più nel non fare che nel fare. ldsnèpmzLa presumibile linea di condotta del nuovo " Premier „ La politica interna di Baldwin si presume appisolatrice, come quella di Bonar Law ; ma resta a vedere se le sue intenzioni di tranquillità non verranno perturbate assai più di quelle di Bonar Law da alcuni formidabili antagonisti che aspettano al varco il nuovo primo ministro, e che si chiamano, tra l'altro, Lloyd George... Quanto alla sua politica estera, essa sarà assolutamente identica a quella lasciatagli in eredità da Bonar Law. E' una politica che l"ex-Premi'er ha instillato al suo buon allievo, ossia la inevitabile politica uazio- ; jhiltorrà conviene morto, fino a 1 i , i i l ù i e è a n i e . a i che la situazione non si chiarisca meglio. Perciò Baldwin non brandirà certamente la spada fiammeggiante dall'arcangelo Gabriele, e con tutta probabilità si darà subito d'attorno perchè lord Curzon, se, come pare, rimarrà ministro degli Esteri nel nuovo gabinetto, smussi graziosamente il taglio del brando, sollevato senza troppa necessità e perspicacia verso l'insalata russa. Ricorderete, a tal proposito, come la settimana scorsa ar Comuni l'on. Baldwin versasse alquanta acqua sul focherello del discorso che l'atmosfera del Foreygn Office aveva dettato all'iracondo sottosegretario Mac Neil. Quest'ultimo sostanzialmente aveva tuonato contro Mosca; ma il facente funzioni di principale governativo intervenne con parole che, se non erano di dedizione, erano certamente di conciliazione. Baldwin non guarda il mondo dalla torre di avorio della diplomazia protocollare: per questo egli ha scavalcato in un baleno l'antica e melanconica candidatura di lord Curzon alla presidenza del Consiglio: il nuovo » Premier », uomo essenzialmente d'affari, guarda piuttosto al mondo secondo la maniera degli uomini pratici; 0 non possono piacergli gli arzigogoli diplomatici tirati coi denti, e le grandi teorie rigide, che ammazzerebbero il mondo, incluso l'impero britannico, nell'intento di disciplinarlo e salvarlo. Nei riguardi poi della politica francese e della crisi delle riparazioni l'on. Baldwin, in un discorso pronunziato sabato scorso nel suo collegio elettorale, stabiliva bene esattamente la coincidenza delle sue idee con quelle di Bonar Law e di Curzon. Egli infatti diceva: < Nessuna ripresa generale del commercio internazionale a vantaggio dell'Europa occidentale è possibile, sinché non si ristabilisca ia pace completa tra gli alleati e la Germania, e sinché non si trovi una completa soluzione del problema delle riparazioni e dei debiti tra gli uni e gli altri. Esiste tuttavia una situazione spaventosamente difficile, a causa delle autentiche divergenze di vedute tra 'a Francia ed il Belgio da una parte, e della Germania dall'altra. Per il momento noi non possiamo che attendere quelle nuove comunicazioni che la Germania potrà inviarci, e sperare che esse offrano qualche punto sul quale possiamo fare presa in modo da riuscire a promuovere tra gli alleati un accordo che finisca per condurre ad una sistemazione generale. La situazione odierna è di tal genere che non può prolungarsi per un tempo indefinito, senza reagire in modo estremamente dannoso sulle nazioni coinvolte nella contesa ». Curzon resterebbe agli Esteri Come si vede, ogni e qualsiasi orientamento nuovo della politica britannica è qui del tutto escluso. Basta del resto a comprovarlo il fatto che lord Curzon è già stato officiato a rimanere al Ministero degli esteri con Baldwin. Non si conosce ancora quale sia la sua decisione finale. Quasi certamente, benché sia un po' dispiaciuto, Curzon finirà per rimanere. Ad ogni modo, anche un altro ministro degli esteri non potrà se non tenersi sulla grande linea deila politica nazionale, che può essere tutto, fuorché di volontario e deliberato appoggio diretto o indiretto ai disegni della Francia. Il cambio di personale può soltanto alterare il grado di vigilanza e di sensibilità con cui questa politica verrà perseguita. Non sembra però alle viste in ogni caso, almeno inizialmente, alcuna intensificazione in nessun senso. Probabilmente si continuerà a marciare innanzi a tappe quasi impercettibili, una specie di — armiamoci e partite! — come in sostanza è accaduto sinora; sebbene sulla via giusta qualche progresso sia stato realmente fatto. D'altra parte, come osservammo, nella personalità di Baldwin esistono elementi tuttora indefiniti. Egli è assai sensibile agli umori ed aHe spinte dei ceti. industriali e commerciali. Tutta l'attivissima horghesia conservatrice dell'Inghilterra del nord è con lui e per lui. Infatti si dice che fu la pressione di essa a determinare la nomina di Baldwin anziché quella di Curzon. La Federazione industriale, alla ; quale la Ruhr fa 1 effetto di carboni ] accesi |sotto i piedi, è piena di uomini alle cui constatazioni ed esortazioni Baldwin ò molto incline a prestare orecchio ; e la City, ossia l'acropoli bancaria e finanziaria, preferisce certamente Baldwin a qualsiasi altro Premier di alternativa. E' quindi possibile che prima che -l'acqua giunga proprio alla gola dell'Europa, e die l'Inghilterra si trovi ripiombata in una grande crisi economicu, il fido confidente di Bonar Law dimostri al mondo che il primo ministro di Inghilterra è anche capace di agitarsi e reagire a fondo. Vien citato l'esempio di Mussolini Alcuni cominciano ora a indicare a politica Hards, piein que „ Camera 1 dei Comuni e tutti gli istituti raopresen- tativi) l'esempio di Mussolini, osservando come il capo del nostro Governo, insieme col sen. Contarmi, abbia recentemente invitato a pranzo l'ambasciatore di Germania, e poi tutti e due siano andati a pranzo eia lui, essendo presente anche l'ambasciatore d'Inghilterra. Un po' di diplomazia dinamica, anziché statica, incomincerebbe ad essere gradita evidentemente anche quassù ; e sta di fatto che Baldwin non è nò vecchio nò triste né malato. Quanto alla politica interna, l'assunzione di Baldwin al potere non sembra affatto un passo più a destra. Il nuovo Premier si manterrà sulla via media segnata da Bonar Law ; e crederà suo compito precipuo di tenere in regola i «Die Hards», perchè il partito conservatore .britannico non può e non vuole, nel suo grosso, cadere sotto l'accusa di essere reazionario. Lo spirito eli Baldwin del resto è sostanzialmente avverso ad ogni reazione vera 0 propria. Egli ha risvegliato troppe simpatie in v America, dove andò per "il consolidamento del debito, per non avere istinti profondamente democratici. La cura maggiore di Baldwin sarà quella di provvedere al pieno risorgimento finanziario. Il compito precipuo di qualunque Governo, secondo lui, è in questo momento quello che concerne le finanze. Un punto però sul quale Baldwin contrasta un poco coi principi: essenzialmente liberali, è nella sua inclinazione a favorire il protezionismo. Per altro ha già riconosciuto che attualmente il protezionismo non può far parte di una politica attiva inglese. M. P.