Manzoni commemorato alla Camera

Manzoni commemorato alla Camera Manzoni commemorato alla Camera Un'autorizzazione a procedere respinta <• Il discorso di un metallurgico sulle tariffe doganali - Mussolini e la liquidazione delle vertenze fasciste. Roma, 22, notte. La Camera ha ripreso, dopo due giorni di vacanza, i suoi lavori con una tranquilla ma interessante seduta. L'assemblea ha sbarazzato anzitutto il terreno da una controversa questiono, cioè la domanda di autorizzazione a procedere contro il deputato socialista massimalista di Parma, on. Picelli. tuttora detenuto per la grave imputazione di organizzazione di bande armate. Si tratta, naturalmente, di bande sovversive, che avrebbero, secondo l'accusa, meditato un complotto contro il Governo nel periodo che seguì l'avvento del fascismo al potere. L'on. Picelli era inoltre accusato di detenzione abusiva di armi e di esplosivi per essere stato trovato, al momento dell'arresto, in possesso di tre pistole 0 di due chilogrammi di polvere. La Commissione parlamentare, esaminando la richiesta di autorizzazione a procedere, si divise in due parti. La maggioranza della Commissione, relatore l'on. Cao, ha ritenuto doversi proporre alla Camera il rifiuto dell'autorizzazione a procedere, essendo risultala la non partecipazione dell'on. Picelli all'azione criminosa denunziata, ed essendo, per contro, risultato che il deputato massimalista di Parma fu vittima di una persecuzione polizie sca. La minoranza della Commissione, re latore l'on. Ollandini, proponeva invece doversi concedere l'autorizzazione a procedere, risultando l'on. Picelli colpevole di attentato alla sicurezza dello Stato. La Camera, dopo brevi osservazioni dell'on. Gonzales, ha rifiutato a notevole maggioranza l'autorizzazione a pro'ceclore. L'on. Picelli verrà pertanto scarcerato. Ripresosi quindi la discussione delle la riffe doganali si ebbero discorsi degli on. Tofani, Ruozzi ed Eugenio Chiesa. L'on. Tofani, di destra liberale, si è manifestato protezionista senza attenuazioni. Il suo discorso fu sostanzialmente un'invocazione contro i pericoli del « dumping ». L'on. Ruozzi, segretario generale della Fiom, è intervenuto nella discussione con un notevole ed equilibrato discorso denso di contenuto che incontrò l'elogio anche degli avversari. Il deputato socialista unitario si è valso dell'esperienza acquistata come organizzatore e conoscitore delle condizioni dell'industria per affermare che la siderurgia in Italia può c deve vivere. Posta tale premessa, l'oratore ha riconosciuto doversi chiedere una ragionevole riforma della protezione per l'industria pesante. Il successivo discorso dell'on. Eugenio Chiesa fu in sostanza una carica a fondo contro il dazio sul grano. La discussione sulle tariffe proseguirà domani e parlerà, probabilmente, rispondendo ai vari oratori, il ministro Teofìlo Rossi. La seduta fu chiusa da una opportuna, quanto ' inif/jnvvisala coitimemoraiione manzoniana. .Essa ha presentato il curioso aspetto e subì cioè, come tutto ciò che si svolge sotto il lucernario di Montecitorio, una colorazione politica, vale a dire che, salvo il'Presidente della Camera, on. De Nicola, che si limitò, parlando per ultimo, ad esaltare in Alessandro Manzoni uno dei più grandi artisti della latinità, tutti gli altri oratori considerarono l'autore dei Promessi sposi dal punto di vista del loro partito. Così l'on. Meda esaltò nell'opera di Manzoni l'elemento cristiano e umano, l'on. Turati rilevò particolarmente il fustigatore di duo tipi, cioè del soprafattore Don Rodrigo e del pretonzolo alla Don Abbondio, in vesto talare e borghese. L'on. Turati ha segnalato infine, nell'esaltazione della bontà latta da Alessandro Manzoni e nella sua pietà per gli oppressi," un sentimento che. può avere qualche punto di contatto col socialismo. Il ministro Foderzoni ha rilevato nell'opera manzoniana sovratutlo il punto di vista patriottico italiano cercando di ricongiungere l'ideale manzoniano al sentimento che ha guidato l'Italia nei giorni in cui essa decise il grande evento della sua entrata in guerra. L'on. Mussolini non ha fatto oggi apparizione alla Camera. Il Presidente del -„ „ .1Consiglio e^attualmente impegnato a fondo!nella grande questione creata dal fascismocampano dalla vertenza Padovani-Greco che ha condotto alle dimissioni del comandante della 12.a zona, capitano Padovani, dalle file del fascismo campano. Tale vertenza risale, come è noto, alla richiesta da parte del fascismo campano della espulslone dal fascismo dell'ex deputato nazionalista Greco. Le missioni affidate dall'on. Mussolini al gen. De Bono e ad Italo Carlo Balbo e ad altri'non hanno dato alcun risultato. Il capitano Padovani insiste nelle dimissioni qualora l'on. Greco non esca dalle file del fascismo. Viceversa l'on. Mussolini non può, senza gravi conseguenze politiche, infrangere il patto della fusione nazionale fascista. Per trovare una via d'uscita è stata indetta per domani d'urgenza una riunione della Giunta esecutiva del partito fascista. Sarà presieduta personalmente dal Duce che dovrebbe domani sera partire per la cerimonia del Ci maggio sui campi di battaglia. Nessuna novità per la riforma, elettorale osteggiata, per quanto riflette il collegio nazionale, dall'on. Salandra per ragioni politiche e per ragioni tecniche 0 dall'on. Casertano presidente della Commissione parlamentare per i problemi elettorali. >. S. La seduta Roma, 22, notte. La seduta si apre alle 15. Presiede l'on. De Nico.a. Sono al banco del Governo i ministri Origlio. Rossi, Thaon di Revel, i sottosegretari Finzi, Acerbo e Sardi. Dopo l'approvazione del verbale, l'on. Do Nicola comunica una lettera di dimissioni determinata dalla situazione politica in Sardegna, dell'on. Lussu. L'on. Cao ricorda cho Lussu è un valoroso ex-combattente ed un uomo politico stimabilissimo. Propone che le dimissioni siano respinto. La Camera approvala proposta Cao. Interrogazioni Si passa alle interrogazioni. La prima, dell'on. Lazzari, dice: «Al Ministro degli Affari Esteri per conoscere i criteri che consigliarono la scelta del marchese Della Torretta comò ambasciatore, ricordando il contegno poco italiano da lui tenuto a Pietrogrado, di fronte alla rivoluzione dell'ottobre 1917 ». L'on. Acerbo, sottosegretario alla Presidenza', dichiara che il Governo non ha risposta di sorta da dare in proposito. L'on. Lazzari protesta. On. DE NICOLA : — 11 Governo rifiuta di rt. spondeje: si è valso di una sua facoltà. Lei può appellarsi alla Camera [commenti). LAZZARI e vari socialisti: — Non vale la 1 pena, lasciarne! andare. I Segue una interrogazione 'dell'on'. Repossi. comunista, a proposito dell'occupazione del locali di via Paolo Sarpi, a Milano, affittali dallo stesso on. Repossi. L'on. FIXZI risponde brevemente che l'occupazione avvenne per ragioni di ordine pubblico. 11 ministro della giustizia, Oviglio. di-1 chiara a sua volta che è di competenza della j magistratura vedere se l'occupazione denunziata dall'on. Repossi costituisca 0 no reato. REPOSSI: — Ma io volevo appunto sentire un parere di avvocato del valore dell'on. Caviglio, [ilarità). Il deputato comunista protesta poi contro l'atto dell'autorità di pubblica sicurezza di Milano, chiamandolo arbitrario. Circa l'arresto del sindaco e degli amministratori del Coniane di Rornbiolo. interrogante l'on. Mastracchi', il sottosegretario agli interni, on. Finzi, dichiara che. i suddetti signori erano imputati di una lunga seri3 di reati, rapine, estorsioni, minaccio, ecc. L'on. Mastracchi sostiene che le accuse erano false e la stessa autorilà giudiziaria lo riconobbe mettendo gli arrestati in liberta.. « Perchè questo Governo ha ordinalo nuovamente l'arresto ? Per favorire le vecchie clientele reazionarie ». Il Mastracchi pronunzia una violenta requisitoria contro il fascismo del Mezzogiorno. On. DE NICOLA : — Sono possati i dieci minuti permessi, on. Mastracchi. MASTRACCHI: — Sono apoena sette, ho l'orologio davanti! Voci da destra'. Va male, va male {ilarità). Domanda di autorizzazione a procedere contro l'on. Picelli Si passa all'autorizzazione a procedere contro l'on. Picelli. arrestato, come è noto, per contravvenzione alla legge sul porto d'arme e successivamente denunziato per aver tentato di promuovere un movimento insurrezionale nel Regno. L'on. Cao. relatore per la maggioranza, ha proposto il rifiuto dell'autorizzazione a procedere motivandolo con affermazioni di persecuzioni poliziesche a carico dell'on. Pirelli, e negando che esistano. elementi sufficienti per giustificare tanto l'arresto che la denunzia per i reati predetti. L'on. Cao afferma che l'esame degli atti ha dimostrato l'assoluta assenza di nesso fra i fatti e l'opera del Picelli circa i suoi supposti proposiit criminosi. OLLANDINI relatore della minoranza annunzia che sono stamani giunti alla, segreteria della Camera nuovi documenti: propone perciò che si rinvìi la discussione della domanda di autorizzazione a procedere e che sì deliberi intanto sulla proposta di scarcerazione. CAO relatore della maggioranza crede di poter serenamente affermare che i nuovi documenti non arrecano alcun nuovo elemento per l'istruttoria. Ritiene che la Camera non debba sospendere ìa.sua decisione sulla domanda di autorizzazione a procedere e propone quindi che sia respinta la sospensiva. ACERBO dichiara che il Governo si astiene. PRESIDENTE pone a partito la proposta dì sospensiva dell'on. Ollandini. (Non è approvata). CAO relatore della maggioranza preg* la Camera di accogliere la proposta di respingere la domanda di autorizzazione a procedere contro l'on. Picelli poiché egli fu arbitrariamente arrestato per persecuzione po litica e mancano elementi sufficienti per giù- stiflcare la procedi,*, inizia, contro di WParlano ancora Ollandini e Gonzales. PRESIDENTE mette a partito la proposta della minoranza della Commissione che sia concessa l'autorizzazione a procedere contro il deputato Picelli. Avverte che se questa proposta sari respinta, rirrarrà senz'altro assorbita la questione del mantenimento 0 meno dell'arresto preventivo. Se invece l'autorizzazione sarà concessa, porrà ai voti la proposta, in cui concordano maggioranza e minoranza, relativa alla scarcerazione. ACERBO dichiara che il Governo si astiene (La proposta di concedere l'autorizzazione è respinta). Le tariffe doganali Seguito della discussione del disegno di legge: «Conversione in legge del regio decreto 9 cìuwio 1921. che approva la nuova tariffa del dazi doganali ». TOFANI svolge il seguente ordine del giorno: « La Camera, udita la discussione, invita il Governo a tener presente nelle trattative commerciali la inefficacia della tariffa generale contro il grave pericolo del dumpinii. riservando esplicitamente il diritto a provvedimenti ùl difesa per i prodotti per i quali il dumping fosse applicato •. Concludo affermando la sua fede Protezionista fino a tanto che la lotta tra le Nazioni continuerà ad essere impostata, come è oggi, sulla base dell'interesse economico, e non come vorrebbero alcuni idealisti su basi umanitarie e sentimentali. Chi vuole l'interesse del proprio paese non può che essere sola- 1 mente protezionista (Applausi a Destra). ! <* RUOZZI, come appartenente al Partito so- e i a a o . i a o i a i . i a i. cialista unitario e come membro della Commissione, risponde alle critiche mosse qui e fuori di qui alle tariffe doganali, sopratutto Per quanto riguarda l'industria dei metalli. Rileva che le industrie metallurgiche e meccaniche, insieme con le industrio chimiche, sono nuelle che si evolvono con grande celerità, e perciò richiedono, più che le altre, che ne sia garantita l'esistenza con provvedimenti a loro favore, che tengano conto di aueste peculiari condizioni. Le industrie siderurgiche e meccaniche h_nno radice nella vita stessa di ogni paese nel suo progresso economico e nella sua difesa. Perciò ogni Nazione non può disinteressarsene, sia essa a tendenza liberista o a tendenza protezionista. Il problema di queste industrie Si presenta come un problema statale, a qualunque Governo e a qualunque partito. Perciò, come rappresentante della classe operaia metallurgica, l'oratore sì dichiara favorevole a un sano protezionismo di queste industrie, per non inaridire le sorgenti del lavoro nazionale. Si è obbiettato che la protezione industriale, sopratutto la protezione siderurgica, è nociva all'agricoltura e rappresenta un ostacolo al ribasso dei prezzi e quindi del costo della vita. Ma quando ciò fosse, ed egli ne dubita, è d'avviso che per l'alto numero di operai impiegati nello industrie, metallurgiche, esse debbono essere mantenuto e Poste in condizione di vivere. '*nfn più die U problema del caro vivere, sebbene importantissimo, non può preoccupare al punto da far subordinare ad esso la vita industriale di un paese. La produzione delle industrie metallurgiche, si presenta pertanto come una necessità indiscu'ibile. 11 problema doganale non può essere considerato astraendo dalla, situazione generale economica del paese e dalle particolari condizioni in cui si svolge la sua vita industriale. Concludendo, l'oratore si augura che nulla venga a turbare questa ripresa di laboriosità, perchè quando trionfa la violenza il lavoro non può non risentirne (Applausi all'Estrema Sinistra). CHIESA svolge il seguente ordine dei giorno, sottoscritto poi dall'on. Macrelli : « La Camera invita il Governo a cancellare il dazio sui cereali, e considerato che la tariffa generale dei dazi doganali proposta all'approvazione del parlamento è stata predisposta in un periodo extra-economico e sopra dati che il dopo guerra lia in gran varie trasformato completamente; considerato altresì che tale tariffa è stata tuttavia vincolata da trattati internazionali, del quali è necessario calcolare esattamente 1 risultati: invita U Governo a disporre immediatamente la Più rapida raccolta di tutti i materiali di indagine occorrenti intorno allo stato attuale dell'industria, dell'agricoltura, dei commerci e dei consumi, in base ai quali sia stabilita lasta per quanto riguarda la produzie,ne paria, e di una revisione della tariffa in base ad un esatto accertamento delle reali condizioni in cui l'industria svolge la sua attività (Approvazioni). 3Ianzoni Alla fine della seduta ha luogo la commemorazione di Alessandro Manzoni. L'aula è abbastanza affollata. Al banco del ministri siedono fili onorevoli Federzoni. Rossi origlio ed il sottosegretario on. Acerbo L'onorevole MLD^ chiede di parlare e dice: « Credo che la Camera non possa chiudere i suol lavori senza ricord-ire che. si compie oggi mezzo secolo dal giorno in cui la grande anima di Alessandro Manzoni saliva I dalla polvere del mondo mortale in più spi rahil aere. Se di lui qualcuno poteva dire che non ha avuto fuori d'Italia la meritata fama, noi diciamo, Per contro, che in Italia la sua memoria vive 0 splende oggi in Intensissima luce. Non vorremmo essere anzi tacciati d! esagerazione se affermassimo, come affermiamo, che nessuno, doro Dante, ci apparo più di lui dcsno di riverenza e di esaltazione. Narratore insuperato ed insuperabile, Alessandro Manzoni va onorato non solo Per la sua produzione letteraria, ma anche, e sopratutto, per l'esempio <-i virtù civile e ci nobiltà d'anima, che ci è stato da lui trasmesso quale sacro retaggio. E' interesse altissimo della nostra Nazione che la sua memoria passi inlatta attraverso i secoli, contro ogni deviamento del rensiero e del costume. Alessandro Manzoni, giova qui ricordarlo fu anche, uno del nostri maggiori patrioti. Egli visse e sentì l'alba od il destino do! Risorgimento. Presidiò col sorriso .reno c colla volontà tenace e presaga il destino de! nostro popolo. Vorrei che l'Italia, rivivendo osgi il grande lutto che la colpì cinquantanni or sono, tenesse- viva la fiaccola del culto manzoniano, culto che ben può riassumere la missione del nostro Paese nella storta della civiltà umana» [Vivissimi e generali avviatisi). Parla poi l'on. TURATI il qualo dice: — Colto alla sprovvista da questa commemorazione, ini domando se non sia irrispettoso narlare di cosi gra:ide memoria e se non sia '. altra parte Irrispettoso e sciocco tacere, la. iando per avventura credere che il nome di .-.lessa rirlrc Manzoni apparenza ad un settore di.'..- Camera 0 ad una parte poliiica. E' tal no..:e, del resto, quello di Alessandro Manzon , che si commemora da se. Io voglio tuttavia porgere alla venerata memoria di lui n mio saluto, quello del mio gruppo, quello del mio partito e sopra'utio quello del prole lariato di Milino che lo riconosce, che lo ricorda 0 lo ama. Di Alessandro Manzoni si può dire che nessuno fu for?.- quanto lui più altamente religioso e scettico, nessuno p!ù cristiano o cattolica, cristiano benché cattolico. Egli fu Italianisslmo od universale, aristocratico e plebeo. Il suo fu forse il primo e vero romanzo della plebe. Sono trascorsi 50 anni dalla sua morte. Ricordo le solenni onoranze rese alia sua salma e ripensandovi ancora ne sono commosso. Ma non è il morto di mezzo secolo fa die io ripenso. Alessandro Manzoni è un morto di ieri; è il vivo di oggi. Il poeta intuitivo di Renzo e Lucia, il filosofo che scrutò la grande anima di Federico Borromeo, che fu 11 fustigatele di due tipi speciali, i bravi il: don Rodrigo ed i prc-tonzoli alla don Abbondio in vesto talare oborghese; ques'o io ricordo e ricordo anche che l'oppra sua fu la esaltazione della bontà umana. Ripensate al rnor.ito della stia vita: 1 Siam fratelli, siam stretti ad colui che lo infrange un patto-"malcdoTto IC'.'' tutto Manzoni conclude il deputato" socialista, in questo mol nito ed è proprio questo monito che io vorrei I fosse l'epigrafe dell'era nuova [vivi applausi). FEDERZONI, ministro delle Colonie, dichiara die il Governo plaude e consente al nobile invito dell'on. Meda con taato più schietto fervore ùi quanto già stimò suo dovere promuovere, in questa ricorrenza solenne, per iniziativa dello stesso Presidente del Consiglio, degne commemorazioni del nome e dell'opera-di A. Manzoni in tutto le sedi appropriate, comprese le rappresentanze dello Stato italiano nei paesi esteri dove i nostri connazionali devono maggiormente sentire l'amore; verso chi sommamente onorò la patria. Il ministro termina dicendo: — Oggi, mezzo secolo dopo la sua morte, egli vive nel pensiero e nel culto dell'Italia riconsacrata a più alti e degni destini, splende segnacolo di gloria per incitare tutti ad adempire il suo voto e il suo ammonimento (vivi, applausi). PRESIDENTE: — Gli on. Meda, Turati e Federzoni si sono resi interpreti fedeli ed eloquenti del pensiero della Camera inviando un commosso saluto alla memoria di A. Manzoni che fu una delle più fulgide espressioni del genio latino. La rappresentanza nazionale, che non rosta mai estranea alle manifestazioni che riconsacrano e affermano la gloria dei grandi italiani, si associa riverente alle onoranze che si rendono al poeta, al pensatore, allo scrittore insieme che donò alla letteratura italiana il capolavoro immortale della sua arte serena e superba {vivissimi generali applausi). PRESIDENTE comunica che le' condizioni di salute del generale Ricciotti Garibaldi sono gravi mei non disperate. Rinnova gli auguri Più fervidi per il suo ristabilimento e si renderà interprete presso di ini dei voti unanimi della Camera (approvazioni). La seduta termina allo ore 19,20.