Il pomeriggio del Re

Il pomeriggio del Re Il pomeriggio del Re A Palazzo Reale Balte 14.15 alle 15 il np ha ricevuto a Palazzo Reale le autorità cittadine. In autoincmie, in vettura od anche a piedi le aulorilà canno Incominciato a presentarsi a Palazzo alle 13,45. Primo è slato il conte Passeviii d'Entrèves. Il movimento delle vetture ha rem. mano richiamata l'attenzione del pubblico che e andato ingrossandosi davanti all'Ingresso della piazzetta Beale. La considerevole folla e p^i stata disciplinata da Milizia nazionale e carabinieri che hanno steso l cordoni. L'arrivo delle autorità va infittendo. Notati, perchè giungono a piedi, alcuni gruppi di situila ' reding gnori in tuba < redingote: sono rappreseli-t.-f^ImmenV VT^ a ."T- U°l1M10 «PrS«HCp-r 9?ttanco- sa E',llisir5- tFrassati, 1 •- . Koselti. n enmm. Anselmi del-1 VdiellcwcasoDdotla Deputazione provinciale, il Procuratore del Re cornili. Moggia, i! sen. Rulflni, il sen. Bouvier, il sen. Loria, il sen. Di Saliizzo, il comm. Bozzalla della Camera ili Commi'i do, il sen. Brondi. Giungono poi l'on. Olivetti, l'on. Cesare Rossi, l'on. Devecchi, il sen. Fon, il grand'uff. Corinaldi, l'on. rimi, l'on. Marconcini, l'on. Facta, il Prefetto grand'iiff. Pnlmieri. Arrivano i consiglieri di Prefettura, parecchi alti funzionari rivestenti cariche diverse, come il medico provinciale comm. Sacco, la rappresentanza dell'Accademia delle Scienze con a capo il prof. sen. Ragliarli, e parecchi generali eri ufficiali superiori. Arriva poi in automobile il cardinale. Richelmy accompagnato del vescovo di Susa inons. Rossi, dal cav. Pons e dal cav. Cavallotti. Il picchetto di camicie nere che presta servizio a Palazzo, si schiera e gli rende l'onore dellj armi. Vediamo ancora l'Ordine dogli avvocati, il ministro sen. Teofllo Rossi, il gen. Liuzzi. il gen. Diaz, il sen. Tiltoni. il sen. Biscaretti, il marchese Chiavari, l'on. Pietravalle. vice-presidente della Camera, l'on. Padulli. il barone Giovanni Bossi questore riel Senato, il sen. prof.,D'Ovidio, il sen. Di Rovasenda, il marchese Orsi, il gen. Potuti di Roreto. l'assessore comm. Grassi, ecc. ecc. Il Re ha ricevuto i convenuti nella sala della Coppa, dove Re Carlo Alberto teneva le sue udienza private. Primo a presentarsi al Sovrano è stato il Cardinale Richelmy. clic fu anche il primo a lasciare il Palazzo Reale, di nuovo salutata col « presentat'arm « della Milizia Nazionale. Poi vennero ricevute nell'ordine le rappresentanze del Senato, della Camera, del Municipio di Torino, del Corpo consolare, ecc. Il Re fu come al solito affabile e gentile. Appariva di buon umore. Toccò vari argomenti, ma In special modo insistette sul proprio vivo compiacimento per le calorose, spontanee dimostrazioni ufficiali e popolari avute nella sua visita a Torino. Tale soddisfazione egli espresse specialmente al Sindaco grand'uff. Cattaneo. Il prefetto Palmieri ha presentato al Re gli impiegati governativi, il Sovrano ebbe un cordiale colloquio col comm. Alessandro Luzio, sovrintendente degli Archivi di Stalo. Mostrandosi pienamente a giorno dei tesori racchiusi in questo grande deposito storico di documenti di Casa Savoia. Sua Maesià chiese e udì con interesse, particolari informazioni dal comm. Luzio circa le corrispondenze estere che ne costituiscono il massimo pregio, dato il grande valore del personale diplomatico d'-allora. Disse d'aver seguito attentamente le recenti importanti pubblicazioni del comm. Luzio su Carlo Alberto, e si compiacerne di apprendere che un'altra serie cospicua di documenti sul Re magnanimo, comparirà presto tra le memorie dell'Accademia delle scienze. Col Sindaco, il Sovrano, parlando delle riuscite manifestazioni di questa primavera, si intrattenne sull'esposizione fotografica, da lui visitata nel mattino, e parlò con vera competenza dei migliori lavori esposti, dello fotografìe colorato, ecc. manifestando il rincrescimento di non potere visitare più minutamente la Mostra. Alle 15 circa l'udienza era terminata, e le autorità lasciavano il Palazzo Reale. Alle 15,45 il Re lasciava il palazzo e si recava in automobile all'ospedale di San Vito festosamente salutato dalla folla in piazza Castello e lungo via Po. pScldrgDPRPlvdlfcpslzSlsnrclbinSnrpcpen1rcAll'Ospedale di San Tito Sulla collina in flore i pennacchi ros?i dei carabinieri e una lunga schiera di bimbi festosi cominciano ad indicarci clic l'Ospedale di San Vito è vicino. Già da parecchio tempo prima delle 16 una folla di invitati (■ redingotes » severe e graziose t toileiies ») e di personalità ha invaso l'ospedale ed i giardini adiacenti. Notiamo, tra il personale dell'Ospedale, il prof. gr. uff. Quarelli, capo della sezione medica, con i suoi assistenti dott.. Canterno. Ando Gianotti, Deregibus, Pandale; il prof. De Bernardi, capo delia, sezione .chirurgica con gli assistenti dott. Perone, Cucco, Dovico, Vecco; il direttore del gabinetto radiologico prof. Bendi Trotti, i professori Marro, Serafini, Burzio. Della Cassa Nazionale Infortuni e del relativo reparto sono presenti il senatore l'errerò di Cam'ni ano, il barone Accusarli, il prof. Serra, il dott. Sogdo, il doli. Bruno. Tra gli amministratori mons. Maffei, il canonico Piovano, i canonici Benone, Benna. Poi il prof. Pinaroli, il commendator Tommasina, il comm. Barberis, il1 teologo Perotto, consigr.or Giuganino, l'on. Quilico deputato di Ivrea, il senatore Di Bovasenna, il segretario generale comm. Pezzana. ecc. Alle 13.45 giunge il Sinduco gr. uff. Cattaneo con un grillino di consiglieri o di assessori (Gobbi. Giay, Gribaudi, Battistini, ecc.) e alle 10 precise udiamo i battimani del pubblico scaglionato lunc/o n percorso che annunciano l'automobile reale. Sua .Maestà è accompagnata dal Duca della Vittoria, "da! ■tetto cornm. Palmieri, dal generalo Cittadini, dal generale Peiitti di Horelo, Comandante del Corpo d'Armala, e dal questore generale Zamboni. Accolto da un fragoroso applauso e da commosse grida di « Viva il Be » Sua Maestà discende e viene, ricevuta del Presid. dell'Ospedale gr. uff ing. Corrado Gav che pronuncia, con voce vibrata, il seguente saluto: « Maestà! L'Amministrazione dell'Ospedale Maggiore di S. Giovanni Battista e della città di Torino, i sanitari, il personale ili assistenza, i ricoverati, in nuesto fausto giorno gioiscono p'r la sovrana degnazione ondo la Vostra Maestà ha disposto di visitare la nuova sede os]iedaliera di San Vito la quale, per volere degli amministratori dell'Istituto presidente il sen. Di Rovasenda — e per l'appoggio della città di Torino, essendone sindaco S. E. il conte senatori Teoiìlo Ross), sorse in questa ridente zona colli iosa, con 1? trasformazione del già educatorio delie Suore di San Giuseppe. Il nobile vostro atto, di pietà. Sire, che a lutti gl'italiani foste e siete esempio ili virtù, sia in guerra, che in pace, ci ricorda che già nel 1S%, unitamente alla preziosissima nostra, amata Ree ina visitaste 1 i sede nostra principale: ci rammenta la continua, vigile e premurosa vostra attenzione durante i quattro anni di guerra prodigata ni valorosi' feriti ed ammalati, contagiosi e non, nprrli "Spedali, osoedalétti e posti avanzali e ci richiama a tutta ima gloriosa iradizione cella Casa vostra per la nostra i-iitnzìone ospedaliera « E quest'ano vostro di somma pietà s'.'Ona premio ambitissimo e fervoroso incitamento a quanti con l'opera e con sussidi iinanzari anche nel difficile momento economico, maggiormente curano l'assistenza, agli infermi, e in particolare agii umili, poveri e lavoratori ». Rammentale le varie molteplici forme in cui si svolile l'attività dell'Ospedale '.Cassa Nazionale infortuni. Reparto malattie del lavoro, letti per ì poveri e per 1 pensionati, scuole oiir infermiere, ere. ring. Gay cosi conclude : « Maestà! Vogliate degnarvi di procedere nella visita e ili accogliere la devota, cornine.— se espressione «li imperituro gratitudine per :'s.Uo tanio buono e c-ritatevole che ancora una volta conferma l'amore della Casa Savoia per il suo popò..) o per eh umili, amori che noi fortissimamente ricambiamo c ,-lie giubilanti riassumiamo nel gridò di: Viva Re! ». Ha quindi principio la minuziosa visita , all'Ospedale, di una lindura esemplare, •■ i munito dei nifi moderni ritrovati e ieiitiilci La posizione meravig'iosa de,.'edile io per | mette alla luce di piccare sulle Pianelle pareti, sui cortinaggi, sui candidi lem Sua.Maestà è condotta " Presidente Gin attraverso lutti i ninni e*< reparii (donne, uomini ti1mbP sulle verande da cui si scorge un panorama prodigioso, sulle terrazze destinai.. aH'eliotérania. " 00 si soffe- oa preso Hi . •■imi! ali. • in (special modo a! letto ae! rag. Bnus htorbrme- \ decerne da oltre s< : m(>cj »,pr itti Infortunio tranviario cu viene , rs • • l'Sìior l'irci, la veneranda infermiera che parecchi lustri presiede all'Ospe- ■ Giovanni, di cui quello di San recMvpblmldatsdlvsiIScrsumzrm1lsA N—CmI a! nI gi Hj Pi torSEpSomo vt.-- -..j,... ici.&il-il e" fatio" «Peno alle pi «1» >™ ^ 'iòni top art? degli iSi tati e del iiul.Mico camnestre che gremiva la 1 VIt; è una dipendenza. Poscia Sila Maestà discende ai. Istituto per lo iure flsicue, sotto il piano /terréno dove gli vengono mostrati eli apparecchi por le cure elettriche e radio logiche, e sosia, (invanii ai locali della Scuola infermieri'. Dovunque, il Ho viene acco.io con viva simpatia o atti di ossequio, e ricew gli omaggi dei malati e gli applausi dei convenuti. Egli ha parole cortesi e s'interessa1 a mito, e il generale Diaz accarezza attenuo-1 snmente i bambini malati, che sgranano gli occhioni stupiti. La visita ó durata circa ire quarti d'ora. 1 De ha ponilo rendersi perfeliiunenle .. dello modernità dei criteri a cui e informala [™ouesla istituzione snedaliera e sì è vivameli-hjte congratulato con i membri. Alle 16.40 eg'i pittoresca strada di san Vito. Alla Scuola di Guerra Di ritorno da S. Vito il Re ha visitato la Scuola di guerra, assistendo aìlu annunciata conferenza del colonnello dott. Maravigliali Ho vi giunse olle \~ precise accompagnalo dal duca della Vittoria gen. Dia/ e .lai generali aiutanti di campo Cittadini e Merìi-M ghetti. Alla cerimonia intervennero aneli' C nlìPstla» ; djT• m. IPU I cDuca d'Aosia, il Duca di Genova, i Duchi ti! Pistoia e di Bergamo, il generale Pctilti di Ròreto, il sindaco grand'uff. Cattaneo e il Prefetto gr. uff Palmieri. 11 comandante della Scuola di Guerra., generale Linz/.i. Si trovava con altri ufficiali superiori all'Ingresso del palazzo per ossequiare gli augusti visilatori. La folla all'arrivo del corteo reale ha fatto una calorosissima e lunga il'mosirazHi- coni'pogmito'liaf gHiewio'LiuzzV n Rivisito ìe j Qimallcprincipali saio (iella Scuola e gradi la presentazione del Corpo insegnante e degli allievi. Nel salone di scherma e dello conferenze si erano iadunali intanto gli muoiali della Scuola, i rappresentanti di tutti i Corpi militari del presidio e gli invitati. La magnifica sala appariva completamente gremita. Erano presenti i generali Bonzani, segato, barattieri di San Pietro, Martinongo, Cavaciocchi, Bobbio, .Merealli, Rovelli FUipponl. Solaro, Piva, Bostagno, il Questore gen. Zamboni, il colonnello Armandi dei carabinieri, il colonnello raracovi degli alpini, il colonnello Pratis comandante in seconda della Scuola di Guerra, i professori Battoli e Fenoglio della B. Università, il pluf. Binando, ring. Bianchi, preside del B. Ginnasio-Liceo e Gioberti », l'on. Pino, il comm. Anselmi. presidente della deputazione provinciale, il comm. Grassi, assessori, alla polizia ed altri pochi invitati. Dopo Ut visita alle sale della Scuola il De ed i principi vennero accompagnali nel salune ove presero posto nelle poltrone d'onore. 11 colonnello Maravigna disse la sua conferenza s\iii'i ideale militare in Buina antica » qgglgarMttbuUtsvacafuncche riuscì una interessante rievocazione sto- \ m1 deva , i r | o n o ! : e en rlea. L'ideale nulitare — ha delto l'oratóre era la ragione di vita dei cittadini romani che desideravano la guerra perche fonte di Mondezza e di potere dello Siato e che donavano allo Sialo tutto, gii averi e la vita, compresi come nessun popolo deilo spirilo di obbedienza, di disciplina e di sacrificio. Anche l'idea religiosa si identificava con l'ideale multare: Vimpcìium aveva un fondairienlo legale e religioso rafforzato ancora dalla identità delle istituzioni civili e militari. Fino a che l'ideale militare fu profondamente sentito anche dagli umili. Reina fu grande: essa decadde con l'impero, quando a ilo spirilo della massima morale Salits patriae suprema lex csla subentrò, insieme con il desiderio di vita gaudiosa e con la politica di pace lo spirito della massima di PacuVio; Pallia est iibicam ,itv Itene osi. Solo la saldezza delle Istituzioni e qualche piccola influenza filoSùlico-lenemiia valsero ad allonianare di alcuni secoli la caduta. L'oratore vuol irai re un insegnamento dal rapido esame della vita di Roma. Egli constala che l'epoca nostra è caratterizzale da un risveglio dell'ideale militare, per l'orientamento del quale, egli afferma, può essere prezioso il ricordo del più grande popolo guerriero della storia. E conclude, dicendo elio come l'ideale militare di Roma antica era simboleggiato daile aquile romane, il nuovo ideale' si raccoglie attorno all'aquila di Casa Savoia. La conferenza del colonnello Maraviglia è stala segnila con vivo interesse. Il Re si è complimentato a lungo coll'oraiore e gli ha chiesto informazióni sui suoi smeli. Salutati militarmente, il Sovrano ed i Principi hanno lascialo la Scuola di guena alle 1S. salutati da ima nuova acclamazione della folla raccolta sul corso Vinzaglio. Fsmbvm'BCiCgbiadtsIduII banchetto alla Filarmonica Il Municipio di Torino ha voluto raccogliere, nei lussuosi saloni della <i .Società Filarmonica » In piazza San Carlo, u.-i un inolio sipnorile convito i membri del Comilato per il Monumento inaugurato domenica al Cavaliere d'Italia. Alla cordiale manifestazione si compiacquero di associarsi le Loro Altezze il Duca di Aosta, il Duca di Pistoia ed il Duca di Bergamo che intervennero al banchetto. Al centro del tavolo d'onore seti Duca d'Aosta il quale aveva alla destra il Sindaco di Torino grand'uff. Cattaneo, il Duca di Pistoia, S. E. Diaz, Duca della Vittoria, ministro della guerra: a sinistra il Principe Fabrizio Colonna, il Duca di Bergaino. l'on. Pietravalle e S. E. il generale d'esercito Giardino. Fra le personalità intervenute obbiam notato i senatori Frassati. Agnelli, Frola, D'Aragona. Brondi, Ferrerò di Cambiano, Setti, i deputati onorevoli puilieo e Villabruna, il primo presidente di Corte d'Appello Prato, il procuratore generale (.ronella. il Prefetto, il Questore! il presidente della « Filarmonica I- avv. grand'uff. Carrara, il presidente della Deputazione provinciale avv. comm. Anselmi, il presidente della Proruotrice Belle Arti comm. Soleri. lo sculiore comm. Canonica, fesieggiatissimo, il vicepresidente della Camera di Commercio comm. Bozzalla, tutti i membri della Giunta, il comm ine. Marchesi, ecc. Al termine del banchetto il Duca d'Aosta 6i leva a parlare. Timi i convitati si alzano in piedi. Il Principe esordisce cosi: .Ringrazio il sindaco di Torino dell'invilo fattomi che mi ha permesso di assistere a quella cordiale riunione fra i cavalieri d'Italia ed i cittadini di Torino ». E prosegue dicendo che lutto quanto riguarda questa città gli ricorda la sua prima giovinezza e l'amato suo genitore. In questi giorni in cui Torino tributa meritate onoranze all'arma di cavalleria egii si sente commosso. Gli aifel.U suoi fraterni e paterni sono tutti per l'arma gloriosa, ed il suo cuore palpita dei più alti sentiménti. Si rivolge infine agli ufnciall di cavalleria, numerosissimi al banchetto, e dice che egli ne ha ammirato le alte doti durante la guerra, e porge loro il suo saluto di alletto imperituro, lutine, alza il calice alla Maestà del Re ed invita tutiti a gridari: con lui: » V'iva il Re ». I ti poderoso grido ili lutti 1 commensali rispondo all'invilo, mentre una scroscianti' ovazione sottolinea la chiusa del discorso dell'Augusto oratore. Si alza a parlare subito dopo il Sindaco Cattaneo, il quale dice che il suo compito e quello della cittadinanza non consiste che nel ringraziare i Principi che hanno voluto onorare ili toro presenza la riunione che i> dimostrazione di onore ai cavalieri d'Italia, e di attaccamento alla Dinastia. Ricorda brevemente quali ìntimi cordialissimi vincoli di affetto legassero il Principe Amedeo alla cittadinanza torinese e brinda al Re ed ai Principi di Casa Savoia. Il presidente dell'Associazione nazionale del cavaliere italiano «principe Fabrizio Co-.lonna rinsrazSa brevemente-'a nome dell'arma e inneggia ari ossa, terminando con un uv- viva al Re ed ai Principi di Casa Savoia. Fragorosi unanimi applausi salutano le pn- lale del Sindaco e del Principe Colonna. |Terminati i brìndisi i Principi, ossequiali rlalls /Vuloritu e dai numerosi generali pn'-1sentii lasciano la Società Filarmonica* verso j" 2"'30 ..i,. Il programma di oggi Ouesta mattina, alle 8, il Re M recherà a visitare le caserme e assisterà ad una stilata delle truppe del Fresidio e dei reparli premilitari e di Milizia Volontaria, sulla piazza d'Armi nuova. Alle ore 10 Sua Maestà farà una visita agli stabilimenti della Fiat-Lingotto r nel oomeriggio visiterà anche la sede desìi ■ ufficiali in congedo. In Colonia Profilattica « Principessa Lacinia, e. l'Istituto Bouafous. Il Re laseierù Torino alle ore ls.lìO. sul percorso -i itovi ramni schierate le truppe conio s'è fall i mimica all'arrivo. In stazione renderà gli onori ima Compagnia del.3.0 alpini con labaro e musica. I[