Il discorso del generale Giardino

Il discorso del generale Giardino Il discorso del generale Giardino Aeroplani trasvolano su la piazza, mentre prende la parola il generale. d'Esercito Giardino, già comandante in guerra dell'Armala do! Grappa, oratore ufficialo della cerimonia: « Maestà! Altezza Reale ! Compagni d'arme 1 Concittadini! « Ai Cavalieri d'Italia ! Ai Cavalieri dell'Italia maestosa del secolo ventesimo, che nella grande guerra — Cavalieri e fallii, mitraglieri e bombardièri, artiglieri od aviatori — combatterono, vinsero e morirono in quella assise di battaglia, che l'arte oggi eterna nel bronzo e nella gloria: ai cavalieri dell'Italia in rinascenza del sleeolo scorso, che di qui, pochi e valenti, mossero a varcare il Ticino, e, ingrossando poi le schiere delle rodente Provincie italiane da cui trassero nuovi nomi e più larga lena, cavalcarono arditamento in guerra sull'aspra o sanguinosa via lei destini della Patria — o che noi reverenti onoriamo con la affermazione di questo giorno, scssantaqualtresinio anniversario di una delle loro gesta maggiori, Montebollo: ai cavalieri del vecchio Piemonte Regio della fine del '600, c di tutto il. '700, che in questa vecchia Torino logia, noi oggi rievochiamo, perchè da essi tutta la. linea dei cavalieri discende ! Linea di fedeltà ed onore, di decisione e di ardimento, di disciplina, e di sacrificio, della quale la tradizione gloriosa qui, dove essa nacque, si custodisce e si tramanda (la quella seno, la che, da cento anni —ari ardimenti seni; prò nuovi e maggiori e a sempre nuovo for" me di lotta, ma sempre nello stampo nobilissimo o con la dura tempra degli avi — forgia il cuore dei cavalieri d'Ikilia. Per tutti, una la linea, una la gloria, una la rievoeaizone e la onoranza degli Italiani. E' patrimonio'rli tutti ; sono IMO anni di sto ria e di gesta. Non si na riti no. non si compendiano degnamente in breve. Si leggono in parte su questi stendardi — 30 medaglie al valore — tre sono d'oro. Si leggono, in parte, nell'albo del valore dei cavalieri — dal '59 ad oggi, ;':t le sole medaglie d'oro. Se ue leggono i nomi su questo monumento — sono molli — oggi, qui, è giuoc.oforza rinunciare al illustrarli ed anche soltanto a rievocarli lijtli ; li leggerete: sono nomi di gloria. « Lo. gesta dei vecchi dragoni del vecchio Piemonte regio ._ nuli fra il il)8o ed il 1692 — progenitori diretti, in online di tempo, dei reggiménti Genova, Nizza. Piemonte Reale e Savoia -- e i-iipiiine.-i dei cavalieri d'Italia — riempiono di guerre e di battaglio un intero sècolo, clic ria 'issai più di un secolo è scomparso noi tempi. Guerre contro tutti, guerre por tutto le causo. Ma era, in realtà, il piccolo Piomonte, ches ,otto la guida sapiente e valorosa dei suoi Re, gettavi ini ogni sbaraglio la sua anima guerriera, e si batteva e si dibatteva, senza li'egiiii e senza puura, per difendere il .-un ilirilto alla vita fra Stati grandi e polenti, e pei conservare od allargare nel ni In il suo posle ed il suo respiro, quel posto e quel respiri, che poi lo posero in grado di essere la cellula vitale e propulsiva della unita e della indipendenza d'itnlia. Ondo e che quei vecchi dragoni, che in quelle guerre per lui lo un-secolo si .batterono, non furono soltanto i capolinea, ina furono già. essi stessi Cavalieri d'Italia. E dei Cavalieri d'Italia segnarono la linea. Di latito battaglio. _ dalla Staffarda a Luzara, a Torino, a Guastalla, al Tìdone, a) Bricchetto di MorióWì — soltanto l'ultima, elio è del 1796, è segnala su questi stendardi — duo. medaglie d'oro su quello stendardo dpi Dragoni ilei He che il Cornetta Roberti di Castelvero, rotta la sciabola nella carica, adoperò nella mischia a guisa, ili picca.. Sono le solo, perché medaglie al valore — pririia delle attuali croate poi nel 18M3 —• orano stillo istituite soltanto Ire anni prima dei Bricchetto, sul finire di epici secolo di guerre. Secolo di tricorni e di parrucche incipriate, ma secolo di ferro — secolo di Pietro Micca, alla cui memoria, assai più tardi degnamente onorata, l'attcstato d'onoro, Ufi anni prima del Bricchetto, era la facoltà itila sua famiglia di ricevere giornalmente dallo- Stato il pane del soldato ! Ma queste fino, medaglie bastano da. sole. Sognano la linea quei due piccoli squadroni di Dragoni del Re, forse cento cavalieri in tulio, che, guidati in persona diti colonnello del reggimento, attaccano souzii esitazione un corno di dragoni e di ussari nomici assai superiore — Io caricano a corpo perduto cogliendolo in manovra — lo rovesciano — lo disperdono — v salvano cosi dall'avvolgimento funesto la retroguardia già. battuta d'un csercitn in ritirala. Decisione, nnliniento, sacrifìcio, por i camerati o per la vittoria, sempre dominio dello spirilo, sui numero, sulle mini, sull'avversa fortuna! Questa linea del Bricchetto noi ritroveremo incontaminata, nello formo più svariate, nella buona e nell'avversa "fortuna, a Novara, a Montcbello, a Custoza, Villa^ franca. Monto Vento, a Posimi Schiavonesoo, ii Pozzuolo del Friuli, a Beivars, a Vittorio Veneto: sempre e dovunque! «Due anni dopo il Bricchetto, il Piomonte oiii sommerso dal torrente della rivoluziono francese. I vecchi Dragoni piemontesi dovevano battersi, agli ordini di Napoleóne ad Austcrlitz, a Rodrigo, a Saliiuianca. ii I.uizen, a Crannnc e Lao; liei 1815 tornavano piemontesi o si battevano contro la Francia. Risorgeva il Piemonte: si avvicinavi! l'alba della epopea nazionale italiana. Di qiiostn epopea, dal '-ièal'TO, la storia o lo gesta sono a noi prosenti. Nominarlo vuol dire ricordarlo tutto. Guerre in campo apollo : frequenti i momenti per la ..Cavalleria, arnia del momento; ricca la serie dello gestii da Pastronco a Coito .a Staffalo a Milano, dalla Sforzesca ai Novara, da Monfebollo a Palestre a S Martino, da Pesaro :i Caslelfidardh al Ma-I if.Toni' al Gnrlgli.-inci a Gaeta, da Custozii a! l'unii- di Versa. Valgano i nomi oler-: •iati sul monumento. Valga la tradizione legittimamente orgoglioso, che vive nei vecchi reggimenti : «La cavalleria Malia-1 na ha sempre veduto, le groppe 'di quella austriaca ». Valgano le medaglie, che sono sugli stendardi: diciassette: una è d'oro. Valgano le medaglie d'oro ai 'cavalieri: setto. E. riclln assoluta impossibilità di rievocare tutte, le gesl.a, valga per tutte, ili questo giorno, la rievocazione di Montebello, 20 di maggio, 61 anni oggi sono ; medaglie di «Novara» o «Monferrato»; medaglia d'oro do! generale Do Sonnaz. Le gesta sono scritto, dal tirati Re, nel suo ordino del giorno di elogi:. sMa cavalleria: «Con vigorose e replicati cariche ritardava l'avanzata delie poderose colonne nemiche lino a clic le prime truppe della divisione Forey, accorrendo, entrarono in linea; giunto questo, con altre animose cariche secondava il loro attacco, contribuiva alla splendida vittoria., e riscuoteva l'ammirazione degli Alleati ». Sintesi scultoria ; e sintesi della sintesi miell'avvcrbio «lìtio a. che!». L'ammirazione degli Alleali ò nell'ordine del giorno francese: « La cavalleria piemontese, comandata dal generalo Ue Sonnaz, ha dato prova di intrepidezza rara ». Animirzione di singolare valore, perchè francese. La testimonianza del nemico è nella relazione austriaca, che rende ripetuto omaggio alla bravura dei cavalieri italiani, e dico : « Pochi di essi tornarono indietro, annientati la maggior parte dal fuoco ben aggiustalo ed a breve distanza della fanteria imperiale, formata a gruppi, ed a quadrali ». E' il sacrificio dei cavalieri: ma la fanteria imperialo, a gruppi od a quadrati, non può avanzare « Ano a che» non han tempo di arrivare i fanti accórrenti che vincono la battaglia! « Anche nell'avversa fortuna, ritroverete questo, linea, a Custoza : nelle cariche delle. «Guide», durante tutta la battaglia; nelle cariche di « Alessandria » a Villafranca contro la brigata di. cavalleria austriaca Pultz; nelle cariche di «Aosta» a Monte Vento, che arrestano l'insegiomento nemico « fino a che » non si riesce a riunire le riserve del Corno d'armata, << rendendo — cosi dico la motivaizone della medaglia d'oro — uno splendido od eminente servizio » : Sì ! nella buona come nell'avversa fortuna, servizi splendidi ed eminenti —- meglio, servizi inestimabili, elio troppo spesso, dai piti non vengono stimati* al loro giusto valore, perché fugaci episodi — ina. servizi che decidono o della viitoria e della valorizzazione della vittoria, o delia salvezza', o che costituiscono perciò da soli, fossero resi anello una sol volta in un secolo, la ragione d'esscHe c la gloria di un'arnia. « Fra questa epopea, che por ragioni dell'ora io ho tanto selvaggiamente sciabolata, e la grande guerra, lo gesta coloniali: le due medaglie d'argento di «Lodi» ad Ilcimi-Buineliaua ed a Monterùs Nero, in Libia;, le medaglie d'oro del capitano Gàrchldio e Kassala, del teneute Solaroli, di « Lodi », a Bumeliana, del sergente Fodde. di «Foggia.», a Bellina, del tenente Bardazzi a Regima. « Finalmente, la grande guerra. E' di ieri ; e nominarla vuol diro riviverla. Guerra di trincee reticolate ; rari forzatamente i momenti per la cavalleria, arma del momento ; ma ugualmente ricca la serie delle gesla, perché allora i cavalieri diventano guerrieri di tutte le armi e di tutti i momenti. Rari i momenti por l'arma, ma sopravvissuti, come probabilmente sempre soprawiveranno, i momenti chissiri di valore inestimabile, la cavalleria italiana non ne ha perso mio. NelJ'avversa fortuna, dono Caporetto è dappertutto, per la salvezza dell'esèrcito e delle sorti futuro della guerra. E fra « Alessandria» a Stupizza • «Aosta» e « Mantova » a l'agugna ed a Travesio, « Roma » e. « Monferrato » a Fusian-Schiavonesco (medaglia d'oro al capitano Casi elbarco », di «Ruma»; « Sai uzzo » al Torre ed a Beivars, dove porrlo un terzo della forza, e guadagna la medaglia d'argento ; « Firenze » a Porlo Btìffolo ; e « Piemonte Reale », che concludo la sua lunga lotta dal 'ragliamento al Piave con un episodio eroico nel quale, perdo il suo colonnello fiossi — medaglia d'oro —- tocca proprio ai vecchi Dragoni del Bricchetto, insieme u « Novara » di compiere la. gesta più espressiva della odissea gloriosa: «Genova » e « Novara», che, contrastando l'avanzata al nemico imbaldanzito, costretti ad asserragliarsi in Pozzuolo del Friuli, vi fermano il nemico por 24 ore, tino a che, isolali ed accerchiati, riaiontano a cavallo e si aprono il varco a sciabolate tra io fanterie avversarie Lasciano sul terreno il 60 per cento degli effettivi. Medaglia d'argento ed entrambi i regcimcnti ; medaglia d'oro al capitano Ca.stfliiuovo del reggimento «Genova» ' Nei prosperi Aventi, appena si riacquista qualche possibilità eli movimento la (•inai'ma entro in azione. Tipica, Gorizia; n squadroni si-gettano subito -Itre 1 Isonzo, sul nemico battuto. «Udiri. mc- d-.glia di bronzo, a .Mema, in terreno difficile e rotto da apprestamenti difensivi, corica tre volte, stendardo in testa, retroguardie nemiche. Ma ecco, appena oltre Gorizia, un'altra linea continua di reticolati e trincee) da otto mesi predisposta. Dove si ferma la oavalleria ?... Sotto il S. Marco sanguinoso, un tratto di trincai austriaca era dai miei fanti dominata « del cavalleggero».: perchè' un c.avallèggero italiano giaceva là, morto crivellato, hii ed il suo cavallo, in mezzo al reticolato nemico. In quale azione furiosa, era. balzato e piombato in quel groviglio di spino d: ferro? Chi era quel cavalioggero ignoto? Eva la raffigurazione ignota e gloriosa del limite umanamente insuperabile dell'azione di un'arma I «Tipiche ancora, al Piave, alla riscossa italiana che ruppe nel giugno '18 la spina dorsale del nemico, le azioni di cavalleria, fra i tronconi dei reticolati o delle trincee, spezzali dalla lunga battàglia. «Milano» e «Vittorio Emanuele») merlaglie di bronzo sul medio e sul basso Piave, sul Montello, a .Gioverà, i lancieri di « Firenze » medaglie di bronzo che in ima azione di macchino da guerra autoblindate o di reparti d'assalto di fanti inserirono con pieno successo tubazione di pu- • riFsimo stile di cavalleria, con una. armonia o con una efficacia che forre, daranno impronta olla formazione ed alla condotta, delle unità coleri moderno] A Vittorio Veneto, al di là. ormai di tutti i reticolati, in -campo orinai libero, riappare l'aziorio classica. Tutte e quattro lo divisioni di 'cavalleria, a cavallo, guidato da S. A. E. il Conte di Torino, comandante generale, irrompono, nell'ora decisiva, a dare alla vittoria dell'esercito tutto il suo valore e tutto il suo snlendore definitivo, come voi sapete. Le ultime resistenze, brillantemente rovesciato ; intere colonne nemiche catturate; ponti sorpresi intatti e salvati per l'avanzata dell'esercitò vittorioso ; lo Provincie rapidamente liberate :' l'Isonzo raggiunto al momento nel 'inale l'armistizio impone di fcnnarsi: medaglie d'argento a « Vercelli » -. di bronzo ad «Aosta», alle «Guide»..a «Mantova», a « Savoia ».'Caratteristica In medaglia d'oro al capitano Libroia, di « Saluzzo », che si avventa col suo squadrone sopra una. batteria nemica in azione, e, sebbene gravemente colpito a tutte e due le gambe, trascina la carica sui nozzi fum.nrjti, e, colpito ancora a morie, spira Dell'atto medesimo nel quale li conquista. « Intanto, al di là do! mare, in Alba- ! ma, alla Malakastra, e nella volle del Sotneni, ancora in operazioni offensive, le medaglie d'argento rlol reggimento « Catania» e degli squadroni Sardi, e'la medaglia di bronzo del reggimento « Palermo ». «Fin qui. cavalleria a cavallo. A Piava, a Monfalcone, alla quota Ili, reggimenti di cavalleria entrano in linea rome reggimenti di fanti, e combattono nell'attacco e nella difesa di trincèa. N> scolpisce le gesta, in una sintesi epigrafica, S. A. R. il Duca d'Aosta, comaurianle della HI Armata: «Lasciarono le visioni di impetuose battaglio — e di Imvulgenti cariche — si raccolsero nella itaniobile ed oscura trincea — si cimentarono nei duri lavori del Carso — emulando j fanti nei sanguinosi assalti -- o nella faticosa opera. — Dell'usato valore — o dell'inusitato sacrificio — la Patria è loro più grata ». Io aggiungerò soltanto, che. su 30 reggimenti, ben. 29 fornirono reparti a quelle divisioni di cavalieri-fanti. Nominerò soltanto, lo medaglie d'argento di «Nizza», «Vercelli». «Treviso» e «Genova». Ricorderò soltanto che altri cavalieri ancora vennero ad assumere il cornando di fanti di fanteria, li guidarono nell'aspra lotta, crm ossi si sacrificarono ; la medaglia d'oro del (oliente colonnello Pisciceli!, di "Nizza, Cavalleria», morto su! campo, comandante di un battaglione di fanti. «Ma che potrò dire io, elio potrà diro la storia, di quelle compagni • di cavalieri mitraglieri, o di cavalieri bombardieri, che a nessuna unità appartenevano o con tutte le unità combattevano, in una epica incessante trasmigrazione da uria all'altra fronte, dovunque si orceudesse la battaglia >. Più di 13.000 cavalieri combatterono in trincèa colle bombarde — e voi sagole the cosa significasse ! —-. Lo dico la medaglia d'oro dèi capitanò Caretta, del reggimento « Monferrato ». Cavaliere bombardiere era S. A. R. il Conte di Salemi, spento da morbo fatalo ai piedi del Grappa, alla vigilia della riscossa vittoriosa. Intorno a 30 furono lo compagnie di cavalieri mitraglieri. A titolo di onore, ricordiamo, por tifilo, che quattro di esse, a Zagomilla ed al Vodice, lasciarono sul • campo l'SO per cenlo degli ufficiali ed il 40 per cento della truppa ! «E fin qui lo gesta dei cavalieri, fanti mitraglieri e bombardieri, sono àncora gesta di reparti. Ma, su 3000 ufficiali del1 arma, circa 800, proporziono, formidabili:, divennero isolai amento organi di collegamento, artiglieri, osservatori d'artiglieria, aviatori, informatori Per ossi manca la possibilità di qualsiasi nifi modesta rievocazione. Valgano le esemplificazioni più fulgide. Per i cavalieri che divennero artiglieri, la medaglia d'oro di rulcien Paoluoei De Calboli, di «Savoia » Per i cavalieri che divennero aviatori, le medaglie d'oro di Baracca di «Piemonte Reale», „ di Ruffo % ° Calai l. ,i— cavalleggeri «Foggia... Per i cai alien che divennero ufficiali di colle gamen o. ed informatori dei cornati di 1 a ™°'.i ,rcr ,llUl ' cavalieri che isolatamente furono prodi in tulli i Cann° le d'0r^dì l,n adissimo" i-n r. m,i 1UlÌ.s/e.nV,hcc dragone dì «Genova»: mnin-t* iabnftl« P'Annunzio, volontario, mutilato di guerra, orco in terra sul marò e nel] aria, e quella di Elia fiossi '.—.■vanti, «cinque volto forilo, tre ■■■■nv- annilato, c sempre tornalo allo lolla, soldato, più clic di carne e di nervi, dall'anima o dal corpo forgiati di acciai», - d'ottima tempra », conio' bene afferma la motivazione. " Tutte ie ormi hanno potufo raccoglf> re le memorie dello proprie .gesta, giorno por giorno, reparto per reparto ; o la storia lo tramanderà. I cavalieri, no. E l'or, so mm riuscirà neppure la storia a raccogliere gestir cosi disperso in tatti i cani- •.-