Il Prefetto di Torino espone all'on. Mussolini la situazione del fascismo torinese

Il Prefetto di Torino espone all'on. Mussolini la situazione del fascismo torinese Il Prefetto di Torino espone all'on. Mussolini la situazione del fascismo torinese Altre espulsioni ed esoneri dal Fascio di Roma — Calza Bini in congedo — Il Consiglio Nazionale del P. P. riafferma nuovamente lo spirito del Congresso — Il fallimento dei tentativi secessionisti. Roma, 16, notte. Il dissidio del Fascio romano è dagli alti esponenti del fascismo o dallo stesso onorevole Mussolini preso in ponderato esame. Intanto il fiduciario del Lazio avv. Vaselli ha diramato il seguente ulteriore ordino del giorno : . Lo assemblee sono vietule. Contro chiunque tentasse contravvenire a tale ordine, anche con semplice adesione a richieste ili convocazioni, procederò nel modo più risolutivo. A seguito del fatti avvenuti Ieri espello ancora dal partito, per Indegnità, 1 seguenti fascisti: Pelizzari Germano (da non confondersi con Vito Pelizzari), Dt Mario Ilario, Fjgaroll Ciro, Terrazzi Edoardo, Sennoner' Arturo, Iialtlarl Italo, CòUesantl Mario, Pesci Poltre Carlo, DI Roma Nicola. Esprimo il mio compiacimento a tutto lo sezioni ,11 Roma ed a tutti 1 Fasci del Lazio por il mainillco esempio ili disciplina, dato in questi giorni « i^er la risolutezza colla quale hanno reagito contro i imclii facinorosi che oggi vengono messi fuori del partito por la sua salvezza e per la sua dignità». Il presidente del Consiglio si è occupato personalmente stamane, nuovamente, della, questione. Dopo il « gran rapporto », cioè verso le 10 e mezza, ha fatto chiamare a palazzo Chigi il generale della zona del Lazio, Calza Bini, ed il console fiduciario avv. Vaselli ed ha voluto che i due gli esponessero la situazione del fascismo nella capitale. L'onorovole Mussolini ha ordinato cho torni immediatamente la tranquillità assoluta n la più rigida disciplina nei fasci della capitale. Quindi il Calza Bini c il Vaselli hanno lungamente conferito col direttore generale della P. S., De Bono. Anche il vice-segretario politico del Fascio, Gino Baldi, comunica: « Vista la circolare diramata ila rniesfa segreteria generalo Invitante gli avanguardisti ad astenersi dalle beghe esistenti nei vari fasci, e visto l'ordine del jlo-mo del fiduciario per il Lazio del partito nazionale fascista, avv. Giovanili Vaselli, si delibera: il sig. Augusto Cro e esonerato dalla carica dt delegato regionale per il Lazio; 11 slg. Mario Collcsantl è radialo dal quadri dell'avanguardia fasciata e destituito, quindi, dalla i-arlca di segretario provincia!» della l'edeiiizlone avanguardista laziale .. Intanto l'ex-segretario politico del fascio laziale, Calza Bini, che 6 anche luogotenente generale della milizia, nazionale, ha chiesto due mesi di congedo quale comandante della milizia medesima. A roggero tale carica durante il suo congedo è stato chiamato il capitano Cesare Vioia « medaglia d'oro ». Domattina allo ore 11 si riunirà nuovamente la Giunta esecutiva del partilo fascisla per esaminare le varie questioni fasciste pendenti, in relazione anche al dissidio sorto nel Fascio romano ed ai fatti di Alessandria. Nella mattinata il presidente del Consiglio ha avuto — prosente il sottosegretario agli Interni on. Fmzi — un lungo colloquio col prefetto di Torino, comin. Palmieri, che aveva chiamato a Roma 11 Palmieri ha fatto ima esposizione dettagliata della situazione della capitalo piemontese, dei rapporti tra i partiti della città e della situazione del fascismo locale, anche in relaziono con tutto il movimento fascista piemontese. Poi il presidente del Consiglio ha ricevuto una Commissione di notabili fascisti di Messina che era accompagnata dal regio Commissario delia' città, generale Denza, e dal comandante della zona, generale Vilolli. La Commissione ha illustrato i maggiori problemi che interessano la vita dell'importante città siciliana e sopratutto Io maggiori necessità per i lavori di ricostruzione. L'on. Mussolini Ita dato affidamenti. Poi la Commissione messinese ha avuto una conferenza col ministro dei Lavori Pubblici on. Carnazza. Camera ed elezioni Il Mondo dedica un lungo articolo editoriale alla riapertura della Camera. Dopo avere dichiarato che parlando dei Parlamento non intende parlare del parlamentarismo, e cioè di quella degenerazione del costume parlamentare cho conduce a trattare O mezzo come fine, con tutto le deformazioni e deviazioni che da tale errato punto di vista fatalmente derivano, l'artìcolo cosi chiudo: « Su i tempi rendono delicato e grave l'adempimento del dovere connesso al mandato politico, i rappresentanti della nazione devono tuttavia assolverò quei doveri per intero con serena e sicura coscienza, non curanti dei sacrifici personali elio essi comportano, per trasmettere intatto all'avvenire l'inestimabile vantaggio della nostra costituzione liberale. Essa nacque con lo Stato italiano, anzi con l'idea italiana ed accompagnò l'Italia attraverso tutta la sua vita di Stato italiano, confondendosi con la stassa coscienza unitaria del nosiro paese uscito finalmente, a costo di audacie memorande e sacrifici indimenticabili, dalla sua preistoria politica. La Camera ha oggi sopratutto il gravo e delicatissimo compito di custodire e trasmettere al domani, face che illumina il cammino della nazione italiana, la Carta delle libertà costituzionale. La sua capacità di rinunzia a geiti storili, la sua ferma volontà di non tradiro ciò che ha giurato di osservare e conservare, salveranno il suo ouorc e parimenti assicureranno agli italiani l'avvenire di un popolo civile ». Il Giornale d'Italia, a sua volta, occupandosi dello stesso argomento, scrive invece cosi : a Quando l'on. Mussolini si presentò por la prima volta alla Camera col suo Ministero pronunziò un dilemma che fece correre un brivido neUa schiena di molti deputati : duo giorni o due anni. Due giorni sono passati da vari mesi ed i deputati in carica anelano naturalmente ai due anni, o questa è puro un'ottima ragione per dissuadere non pochi rappresentatili della Nazione dalle velleità oppositrici, essendo chiaro che il Governo attuale per la sua genesi reca con sè la facoltà di appellarsi al paesi: in caso di difficoltà parlamentare. Questo per i deputati. Quanto al Governo è evidente che esso non ha interesse a provocare la catastrofe della Camera attuale sinché la riforma elettorale non sarà un fatto compiuto e sinché la situazione dei partiti e dello stesso partito fascista non sarà chiarita in guisa da offrire al Governo stesso un buon terreno di manovra. Sicché, in conclusione. Governo e Camera riprendono contatto con reciproco spirito pacifico e, quanto al paese, non desidera complicazioni che lo distraggano dal rude lavoro di ricostruzione al quale si è, conio risulta da chiari segni, dedicato e che ha bisogno, per essere bone sviluppato, della più completa tranquillità all'interno. La parola d'ordine non può essere che questa: laboremus. ij'F.poca, circa la notizia di elezioni a novembre, annunziata dal giornale popolare l'Italia, scrive: « Tutto può accadere, ma sino ad oggi nulla, ò deciso. E quanto alla riforma elettorale ì< probabile l'ho il compito sarà sottratto dalla Commissione per gli intorni, per essere deferito ad una speciale Commissione da nominare per l'esame della nuova legge. Altra volta si ò fatto cosi. Quanto alla data delle, elezioni, una sola cosa 6 cerla: v'.ia si faranno ouando desidera che si facciano l'on. Mussolini ». Anche la Tribuna dice che ogni notizia circa la data delle elezioni ù prematura. Quanto costa la milizia fascista? Circa le speso per la milizia volontaria Per la sicurezza nazionale, il Mondo rivolge. Preciso invito al Governo che. insieme alle tabelle di stipendio per gli Ufficiali della mllizja. ipiihbticato dalla Gazzetta l 'fidale venga stabilito ancnr l'organico » uff! ciati, i cui limiti non potranno essere superati dalla relativa spesa. « Sinché questa determinazione non avvenga occorreranno decreti-legge registrati dalla Corte dei Conti. Noi abbiamo tutti il diritto di mantenere lo nostre osservazioni o di affermare che la spesa per gli stipendi agli ufficiali può magari salire (10 mila ufficiali con dieci mila li-, re in media) a cento milioni. Cosi questo punto è esaurito. Circa net il punto relativo al drenaggio dai fondi dello scomparso' Corpo della R. guardia e la smentita dell'Agenzia Volta, l'Agenzia non si accorge che dà la più esplicita e ferma conferma ai rilievi da noi fatti già da parecchio. L'Agenzia conferma che il drenaggio e avvenuto, e sembra in proporzioni assai ampie, alla quali difficilmente potranno far fronte — so l rimborsi saranno sinceri e completi — i 50 milioni stanziati in ernesto esercizio ed i 2-"> stanziati per il 1923-24 a favore della milizia volontaria per la sicurezza nazionale. Anche qui prendiamo atto che le disposizioni Per la regolarizzazione contabile sono date. Domandiamo di conoscere l'entità dei rirabuisl e desideriamo altresì sapere qualche cosa di una delle due forma di drenaggio da noi denunziale e .sulle quali è assoluto il silenzio nella dllt_ea nota ufficiosa. Siamo troppo facili profeti nel presagire che alle cifre che saranno per ora assegnale prò forma in al. cimi capitoli della milizia, si dovrà aggiungere uno zero. Non c'è da stupirsene, perchè dove regna assoluta ed incontrollata la discrezionalità delle s: . i ed il bilancio del partito si innesta a quello dello Stalo, sono possibili le maggiori sorpre*» -. L'ordine del giorno Sturzo Il Consiglio nazionale del Partito popolare italiano, a chiusura della discussione sulla situazione politico generale ha approvato il seguente ordine del giorno di don sturzo con emendamento dell'Oli. Flodinò: " fi Consiglio nazionale dei Partito popò-' lare italiano, avuta comunicazione dei documenti riferentisi all'uscita dei popolari dal Ministero in seguito al Congresso di Torino, nonché della successiva deliberazione ' dei gruppo parlamentare di atteggiamento di sincera collaborazione al Governo, e sentiti gli schiarimenti dati dai rappresentanti del gruppo stesso, ne prende atto. Ritiene doveroso por ogni partito rivalutare lo sviluppo pratico e realistico della vita pubblica nello spirito e negli indirizzi del proprio programma e del proprio contenuto ideale affinchè i consensi e 1 dissetisi tra i partiti abbiano un valore politico ed etico al di sopra delle contingenze e delle passioni e segnino una via sicura in mezzo alle deviazioni e alle oscillazioni dei pavidi e degli insinceri. A questo ha mirato il Congresso di Torino, che rimane ne la sua chiarezza e forza la norma per la volontà di tutu i popolari d'Italia. Riconferma u dovere di continuare a cooperare, superando anche difficoltà locali, alla normalizzazione e alla restaurazione della vita nazionale e allo sviluppo dei valori etici ed economici del paese, senz'altro fine che il bene a Italia, corcando con ogni sforzo di diminuire le cause di dissenso e di valorizzare le cause di consenso nella fiducia che la Costituzione e lo Statuto, come ha recentemente affermato il capo del Governo, rimangano la base intangibile del nostro regime .. Infine l'assemblea ha espresso il suo vivo compiacimento per la attuazione dell'esame di Stato introdotto dal ministro Gentile nelle scuole medio facendo voti che esso venga introdotto anche nelle scuole universitarie. Ha poi fatto voti che il Parlamento, ncll'approvare la riforma al Codice Civile, respinga qualsiasi tentativo di introdurre anche indirettamente il divorzio nell'istituto famigliare, e che nell'approvare lo tariffe doganali si ispiri a indirizzi di graduale libertà contro il protezionismo esagerato che tanto danno arreca alla economia dei popoli. Il Consiglio ha inoltre approvato varie modifiche al regolamento generale e ho stabilito le norme dei rapporti con la stampa popolare dipendente ed aderente. Il deputato popolarti on. Paolo Cappa, interrogato sulte decisioni del. Consiglio nazionale del p. p., ha fatto le seguenti dichiarazioni: — Nello animate discussioni dell'ordinato e numeroso Consiglio (eravamo quasi al completo), pur udendo gli echi di stati di grave disagio locale in cui si trovano amici nostri in molte nrovincie per l'intolleranza e l'indisciplina di taluni fascisti, nessun concetto di opposizione antiguvei nativa ha potuto prevalere. Noi ci rendiamo conto degli sforzi ricostruttori del Governo dell'on. Mussolini. Comprendiamo a quale tremendo tra'vaglio andrebbe incontro la nazione, quando questo tentativo dovessu tallire od il fascismo si esaurisse com.uuu.uu senza essersi inserito ordinatamente nella vita del paese ed avere tracciata la via allo possibilità della sua fatale trasformazione. La rielezione di don Sturzo carne i provvedimenti disciplinari che dolorosamente il Consiglio ha dovuto prendere nei riguardi doli'on. Tovini hanno assolutamente astratto da qualsiasi spirito antigoveriiativo. I provvedimenti nei riguardi dell'on. Tovini, che sono assolutamente fuori di ogni risentimento o preconcetto personale, esprimono alla loro volta la ferma decisione del partito di mantenere la più rigida disciplina anche nei rapporti della rappresentanza nazionale. L'insuccesso dei tentativi secessionisti, la nessunissima rispondenza che hanno incontrato nello nostro organizzazioni, illuminano questo stato d'animo cho è nella letalità dello masse aderenti al partito. — Crede lei possibili altri tentativi di scissione ? .— Tutto a questo mondo è possibile; specialmente chi non vive molto a contatto, in provincia, degli aderenti al partito può lasciarsi indurrò a considerare le possibilità di successo di qualche movimento personalistico. Non so se qualcuno pensi a ripetere il tentativo dei cosidelti « popolari nazionali » personificati in Pestalozza, Tortai o Aroca Non lo credo, ma non posso dire che sia dà escludersi. Quello che posso escludere è che tentativi del genere, anche se condotti colla maggiore abilità, incontrino consensi nelle nostre masse, f secessionisti sono destinati a restare isolati, li Congresso di Torino qualcho cosa deve aver indicato al riguardo. — E nei riguardi del Governo continuerebbe a far parte della maggioranza? -- Come ho dotto il Consiglio ha preso atto della rinnovata dichiarazione del gruppo uaramentare. Questa va confermata attraversò la decisione dell'assemblea e del direttoriocho se collaborazione diretta non ù più possibile in quanto l'on. Mussolini ha creduto le dimissioni dei ministri e sottosegretari popolari noi intendiamo perù ih considerazione degli interessi del paese pio seguire nella cooperazione disciplinata all'opera del Governo. Un'Interrogazione sul sequestro deli'" Avanti!,, Roma. 16, notte. L'on. Matteotti ha presentato la seguente interrogazione al Ministro dell'interno: «Se risponde ai criteri di giustizia fascista il sequestro di un giornate socialista il Lo maggio per contravvenzione al riposo festivo ed il privilegio, anche economicamente valutabile, concesso ad un giornale fascista ». L'on. Matteotti allude al Giornale di noma, colla pubblicazione del teitg dell'esposizione finanziarla e la rivendita in edizione sfraortììiiurìa