Congresso dei dipendenti comunali delle provinole di Torino e Cuneo

Congresso dei dipendenti comunali delle provinole di Torino e Cuneo Congresso dei dipendenti comunali delle provinole di Torino e Cuneo L'orientamento politico della, classo Nel salone di via Corte d'Appello 4, è stato tenuto il Congresso dei dipendenti comunali delle Provincie di Torino e Cuneo', che aveva 10 scopo di trattare alcune importanti questioni e raccogliere su di esse il pensiero ed i voti della classe per trasmetterli al Governo. La presidenza venne tenuta dal segretario del Sindacato fascista signor Ruggiero, assistito dal rag. Vi vare! li. Alla seduia inaugurale intervenne il Sindaco prof. Cattaneo accompagnato dall'assessore comm. Gobbi e dal segretario capo comrn. Fubini, ed il rappresentante del prefetto, avv. Prunas-Tola. Il presidente, nell'aprire il Congresso ringraziò le Autorità intervenute, porse il benvenuto al grand'uff. Rebuzzi, segretario capo di Salsomaggiore, elle assiste al Congresso e spiegò gli scopi ed i metodi del sindocalismo fascista. Il grand'uff. Rebuzzi portò ai convenuti 11 saluto dei dipendenti comunali della provincia di Parma, soggiungendo che l'adesione ai sindacati nazionali non deve essere atto dì coazione morale, ma spontaneo, ragionato impulso, e che i dipendenti comunali debbono dar prova della loro capacità di armonizzare tutti gli interessi in una chiara visione del bene generale del Paese. Il discorso del Sindaco II Sindaco Cattaneo, accolto da una prolungata ovazione dà parte dei congressisti levatisi in piedi, imprende a parlare e ringrazia del saluto rivolto, non a lui, mia al Capo del Comune, cioè alla cittadinanza. Si compiace di questa cordialità perchè l'Amministrazione comunale ci tiene a mantenersi in sereni contatti e rapporti coi dipendenti, dei quali vorrà sempre essere collaboratrice cordiale in quanto si attiene al concetto dì Patria e Amministrazione. A nome di Torino saluta i congressisti rivolgendo loro la parola, non soltanto del Sindaco, ma come pensiero della Giunta. Augura che i.lavori del Congresso siano calmi sereni e fruttuosi, ciò che avverrà certamente se tutti avranno a guida il pensiero della Patria, a cui tutto dev'essere subordinato. Proseguendo, il Sindaco dice che è ormai passato il tempo in cui il prevalere degli interessi egoistici soffocava ed inceppava ogni sviluppo della vita collettiva. La collaborazione di classe « concetto utopistico in se stesso » può essere utilmente conseguita ove sorregga ed aiuti la buona volontà di tutti nel campo pratico e potrà ilar ottenere l'alto e nobile scopo del benessere generale. Concludendo il grand'uff. Cattaneo dice: «Cominciate pure i vostri lavori con animo sereno e noi attenderemo di conoscere le vostre deliberazioni per le quali noi saremo — entro i limiti che ho accennato — vostri collaboratori ». Un prolungato unanime applauso corona la fine del discorso del Sindaco, e si rinnova allorché il prof. Cattaneo prende commiato dalla presidenza e lascia il Congresso, dopo ehe il presidente Ruggiero lo ha vivamente ringraziato dandogli l'assicurazione che l'Amministrazione Comunale può coniare sul sincero spirito di collaborazione dei dipendenti. E, dopo questo simpatico inizio, il Congresso intraprende i suoi lavori, dei quali, per ragioni di spazio, siamo obbligati a dare solo un cenno riassuntivo. Il grand'uff. Rebuzzi parla sul primo tema: «Orientamento della classe». Rileva che l'ora presente è particolarmente grave perchè bisogna che la classe prenda posizione nell'importante vicenda che attraversa il Paese. Il delicato ufficio che è commesso ai dipendenti comunali in mezzo al giuoco dei Partiti e delle fazioni, non consente ad essi di lasciarsi trasportare inerti alla deriva, ma lo.'o impone di assumere deliberatamente e risolutamente una posizione netta. Dopo aver svolto con abbondanza di argomenti la sua tesi, il Rebuzzi conclude che è opportuno dare adesione ai Sindacati nazionali, non, come genuflessione della classe al Partito dominante, ma come riconoscimento della realtà attuale. Occorre sopratutto, dice, difendere e tutelare la dignità della classe ed in questo momento il nostro posto, sindacalmente considerato, è accanto a quelli che lavorano per la grandezza delia Patria. [Avviami). L'aw. Remogna di Moncalieri, che parla dopo, si associa, con un breve discorso, alle conclusioni del precedente oratore presentando un ordine del giorno in tal senso. 11 signor Morello, di Rivalta, intrattiene il Congresso sulla riforma della Cassa di Previdenza, proponendo l'istituzione di una Commissione di studio. A questo punto i lavori sono sospesi e rimandati al pomeriggio. Le deliberazioni Alla ripresa pomeridiana si nomina subito la Commissione proposta da Morello, nelle persone del proponente, dell'avv. Cocchi di Vigone e del geom. Chiaretta di Alpignano. Quindi l'avv. Boursier svolge il seguente ordine del giorno: «Riconosciuta la necessità di regolare la preparazione dei candidati agli esami di patente a Segretario Comunale: l.o) si tolga alla speculazione privata l'ingerenza di preparazione al detti esami; 2.o) si istituisca presso ogni R. Università un corso biennale teorico-pratico con segreteria modello ». L'ordine del giorno, dopo brevi osservazioni di De Cesaris, di Morello, di Remogna, e di Comba di Brandizzo, è approvato alla unanimità. 11 geom. Chiaretta riferisce poi sulla rir forma delia Cassa di previdenza sostenendo la tesi che si provvede meglio all'avvenire dei dipendenti e delle loro famiglie con una tor-. ma assicurativa, visto she la spesa per la previdenza'ammonta adesso al 14 per cento desìi stipendi, senza dare adeguata sicurezza per l'avvenire. De Cesaris vorrebbe si (ormasse un blocco unico di tutte le Casse di previdenza dei maestri, dei medici e dei dipendenti. Chiaretta acette. -a .oroposta e Remogna l'approva. A questo punto entra nei salone ti segretario generale delle Corporazioni signor Bagnaselo, ohe viene, salutato da vivi applausi ed assume la presidenza. Il grand'uff. Rebuzzi prende occasione della presenza del Ramasco per far presente a lui ed al (inverno il travaglio dei dipendenti comunali pregando il Bagnasco di segnalare a Roma la necessità di non deludere, ancora una volta le loro legittime aspirazioni. Il signor i- Bagnasco assicura che il Governo fascista intende rendere giustizia ella burocrazia operosa e leale. L'avv Remogna illustra con brevi considerazioni la tesi, fin qui invano propugnata, della necessità di trasformare l'istituto del Segretario comunale in una specie di Commissariato governativo locale, abolendo cosi -la inutile, ingombrante, dispendiosa vigilanza governativa attuale. In quanto all'annunciato Decreto che darebbe facoltà ai Comuni di rivedere i propri organici allo scopo eli ridurre il personale e diminuire le spese, afferma essere assolutamente giusto e necessario che il Decreto tuteli o faccia salvi i diritti acquisiti dal personale attualmente iti servizio. {Applausi). La trattazione dei temi ali ordine del giorno 6 terminata. Il presidente Bagnasco chiude con brevi parole il Congresso, che lo applaude a lungo, e delibera di inviare un telecrrpmma a Mussolini, a Rossini, ed auguri al Console Brandimarte. Ecco gli ordini del giorno più importanti votati dal Congresso: « I dipendenti comunali della Provincia di Torino e Cuneo, udita la relazione del grande uff. Rebuzzi, segretario-cavo della città di Salsomaggiore, sull'oriente..,ento della clas: se; considerata la necessita che la classe dei dipendenti desìi Enti locali dia al Governo la propria sicura eoRiborazione per la Testaurazione nazionale che costituisce preciso dovere di otfni bwm italiano, e ritenuto che ciò valga a valorizzare, la classe Per la tutela dei suoi giusti diritti ed interessi, deliberano di fare adesione ai Sindacati fascisti ». « Il Congresso dipendenti comunali delle rrovincie di Torino e di Cuneo, ricordando come il Governo abbia annunciata la pubblicazione di un decreto, che la classe deve temere lesivo dei diritti acquisiti nella hmga éd onorevole ;.rova di funzionari : attesoché giova ritenere che il Governo non possa, pur nel saggio proposito di contribuire all'assetto delle finanze loceli, chiedere ai direndenti comunali di concorrere a tal fine con sacrificio che costituirebbe una lesione evidente dei diritti ricordati, e che pertanto e ad aspeliarsi una revisione dei criteri informatori del decreto come sopra accennato, fa voti che le conclusioni del Governo si informinoai criteri di una rigida giustizia, non trascurabili da parte di chiunque abbia nozione esalta del valore e dell'efficienza dall'opera dei dipendenti comunali ».