Vivace dibattito sollevato dai comunisti per le interpellanze sulla Ruhr

Vivace dibattito sollevato dai comunisti per le interpellanze sulla Ruhr La ripresa parlamentare In'Francia Vivace dibattito sollevato dai comunisti per le interpellanze sulla Ruhr (Servìzio speciale della STAMPA) Parigi, 8, notte. Ea' ripresa dei lavori parlamentari si sarebbe svolta tranquilla — come si prevedeva — tanto più che dopo aver proceduto ad un esame d'insieme della situazione il gruppo socialista aveva deciso di non insistere sulla discussione delle interpellanze sulla politica estera del Governo, finche non sieno state fissate doflniUvamente le trattazioni impegnate tra le varie sezioni dei partito nei paesi alleati ed Ih Germania, per elaborare un plano di riparazioni — senza un incidente provocato dai comunisti. Alla seduta assisteva anche Marcello Cachiti, che, ridiventato ieri sera provvisoriamente libero cittadino, fece II suo ingresso nell'aula, quando 11 presidente aveva finito le commemorazioni dei deputati morti durante le vacanze. Applaudito dai compagni dell'estrema, e abbracciato e baciato dal deputato Berthon, il direttore delVHumanltè sedette al suo posto, mentre 11 ministro di Agricoltura, CUeron, saliva la tribuna per parlare sul progetto per le Camere di agricoltura. Ma, prima ancora che egli avesse aperto bocca, il comunista Ber- thon «rrid* rthe non era un dibattito «uli'a-thon gridò che non era un dibattito sull'a gricoltura quello che la Camera si aspettava, ma bensi di vertere Poincaré alla tribuna, per parlare della Ruhr. 11 presidente lo interruppe subito, per dichiarare che avrebbe fatto rispettare il regolamento, e che non si sarebbe passato a fissare lo interpellanze s,> non alla fine della seduta. 11 deputato Làfon, tra le risa del suoi colleglli di estrema, propose al presidente di decidere di essere alla fine della seduta, menlre il Berthon dichiarava « idiota » il regolamento. Siccome questo intermezzo aveva però impedito al ministro di cominciare il suo discorso, Il presidente disse che il ministro era alla tribuna, e che doveva parlare. Ma quando il ministro Cheron invito la Camera a passare alla discussione degli articoli, si constatò che né il presidente nè il relatore della Commissiono erano presenti : coslcchft si dovette passare al secondo oggetto inscritto all'ordine del giorno : un progetto sull'eseroizlo delle farmacie. Poincaré rifiuta la discussione La Camera, che sino all'ultimo momento aveva evidentemente conservato la speranza che Poincaré avrebbe fatto una dichiarazione o avrebbe accettato un dibattito sulla politica estera, accolse con rumori questo annuncio. E ne segui un breve scambio di parole tra i rappresentanti di vnri gruppi: cui pose fine lo stesso Poincaré, che, alzatosi dal suo banco, si diresse rapidamente alla tribuna. Nell'aula si ristabili un silenzio profondo. « Non condivido in nessun modo l'opinione di coloro che si meravigliano che la Camera discuta il proprio ordine de.l giorno — cominciò Poincaré — perchè, procedendo in tal guisa, essa dà un chiaro esempio di calma e di serenità. Il Governo, per i progetti fissati all'ordine <lel giorno, è pronto a discutere. Io non accetterò che si capovolga la discussione -delle interpellanze, e chiederò alla Camera di rispettare l'ordine precedentemente fissato. In questo mese vi saranno tre occasioni per chiedere spiegazioni al Governo sulla politica estera ; o cioè quando si discuteranno i crediti per la Ruhr ; quando si discuterà il bilancio delle spese ricuperabili ; e quando si discuterà il dodicesimo bilancio provvisorio. Oggi, devo dlrvelo fran■camentc, non potrei nulla aggiungere a quello che è stata la risposta alla Germania del Belgio e della Francia». IApplausi sul bandii della maggioranza, e proteste all'èstrema sinistra). Morel insiste affinchè il presidente del Consiglio faccia alla Camera un quadro generale della politica del Governo ; e Laffont reclama dichiarazioni del Governo sulla sua politica generale. Ma la Camera decide di iniziare la discussione dei progetti iscrijli all'ordine del giorno. Siccome però sui banchi dell'estrema sinistra si continua a protestare, Poincaré, rivolto versò i banchi dei comunisti, conferma il suo proposito di non fornire per il momento alcuna spiegazione, nè di rispondere a quelle interpellanze che mirano alla politica orientale, sulla quale non si può deliberare mentre siede la Conferenza di Losanna. . Quanfo alle nuestioni che si riferiscono all'ultima nota tedesca — continua il presidente del Consiglio — ritengo che. dopo l'invio della risposta del B»lgio e della Francia, un di-battito sarebbe inopportuno. Per conto mio non l'ncrcttorò. A ciascuno di assumere le proprie responsabilità ». La questione di fiducia Lunghi applausi dalla .'cstra acco.gono fale dichiarazione. Berthon insiste presso- la Camera -affinchè si accetti immediatamente un dibattito sugli affari della Ruhr; e rum monta quello che avvenne dinanzi alla Commissione delle Finanze e le dichiaranti.) ni fatte in quella occasione da Poincaré Quindi l'oratore ricorda come la maggiorSarte dei paesi riprovino l'occupazione dei'a uhr. Finalmente protesta contro le misuro prese in Isvizzera per impedire la presenta a Losanna degli inviati dei Sovieii. Si inizia poi la discussione per fissare l.i data dello svolgimento delle interpellanze sui la riforma dell'insegnamento secondario. In di Moutet prendo a sua volta la parola peraccomandare che si discutano al più presio possibile le sue interpellanze sulla polilin.i nell'Europa orientale e nell'Europa occiden tale, preoccupandosi specialmente della si tuazione in Ungheria. Cachin a questo punto lascia il suo bancoi tra gli applausi vivissimi dei suoi compagni, e si dirige verso la tribuna. v « Da quattro mesi un'istruttoria — egli co mincia — è aperta su di un complotto...». Poincaré interrompe : « Sarebbe forse Proferibile regolare, per il buon ordine del di battito, le questioni di politica estera... ». Al che Berthon risponde che la Camera può bene stare a sentire un uomo che ha fatto ingiustamente quattro*' mesi di carcere preventivo. Il presidente, Peret, interrompendolo, dice che è inammissibile lasciare passare una simile interruzione, che non può se non turbare il dibattito. Poincaré sostiene che si sarebbe Potuto flssai-e al Lo giugno il dibattito relativo al l'Ungheria, e poiché la discussione sulla Ruhr non potrebbe venire che pifi tardi della fino del mese, la Camera potrebbe prima di quel momento esaminare la questiono dei crediti. Blumm chiedo che il dibattito sulla Ruhr abbia luogo prima di 15 giorni. Ma Poincaré insiste : « La Camera si pronnnzierà. Io chiedo l'i scrizione alla data del 22 maggio dei crediti per la Ruhr e del bilancio dello spese recu pèrabiM. Aggiungo ohe il Governo Pone sull'iscrizione in quella data la questione di fiducia ». Parla Cachin Un documento processuale risultato falso E siccome il comunista Btum Insiste nel etiiedere che venga fissata la discussione dell'interpellanza sulla Ruhr e sulle riparazioni al 15 maggio Poincaré ancora ribatte: « E* proprio contro questa domanda che pongo la questione di fiducia. Promotto spiegazioni per il 22. Se queste spiegazioni non soddisferanno, la Camera potrà allora interpellarmi. Ma mantengo la mia domanda di discussione sul crediti della Ruhr e sul bi lancio recuperabile per il 22 maggio». La Camera rinvia la fissazione della discus •Ione sulle interpellanze per la Ruhr e sul bilancio ricuperabile con 498 voti contro 76.n deputato Cachin riprende allora il suo posto alla tribuna. « Una istruttoria contro di me e miei compagni è stata aperta su di un preteso complotto. Tra i documenti, che eostitul scono l'incartamento processuale contro di noi, so no dei rapporti di polizia non firmati. Alcuni di. questi documenti ci sono apparsi come falsi. Per uno di questi abbiamo domandato una inchiesta, che è stata compiuta dal giudice istruttore e da tre esperti, 1 quali ultimi hanno riconosciuto che si trattava di un falso. Noi non abbiamo commesso nè complotti nè attentati. Ci si vuole impedire di parlare... {applausi all'estrema sinistra'. ) Noi vogliamo sapere lo misure che si prenderanno per colpirò gli autori di questo falso ed i loro complici ». [Applausi all'estrema sinistra). Un altro comunista, Vaillant Couturier, chiede la discussione prossima delia sua Interpellanza sulla liberazione del comunista Feri e del doputato tedesco Hoellein. Insistendo affinchè questi due detenuti abbiano lo stesso trattamento di miolli che sono stati rimessi ih libertà ieri. . Bisogna — dico li deputato comunista — die voi rendiate la libertA a Hoellein, affinchè egli possa riprendere .11 suo posto di combattimento al Relchstag, contro la borghesia tedesca e contro di voi... (accenna- colla mano al centro ed alla destra) che non differito per nulla da essa!. Ma anche il rinvio di tole interpellanza viene deliberato. Un mutamento all'ordine del giorno è stato però fatto im line di seduta. E' quello della iscmlono sull'ordine dol giorno di domani del dibattito sull'ora d'estate, dibattito che venne deciso, dopo prova e controprova con 271 voti contro 251 -rio fh»hTZ' vedere che la lotto? fra | partigiani"e^«avversari della riforma sarà domani calorosa, Al Lussemburgo: "Non dobbiamo giudicare dei reati d'opinione,, Più calma che non a Palazzo Borbone fu la ripresa dei lavori parlamentari al Senato, ove per altro la lettura del decreto convocante il Senato in Alta Corte di Giustizia per giudicare i comunisti accusati di attentati contro la sicurezza dello Stato venne accolta con segni non-dubbi di scarsa soddisfazione su molti banchi dell'Alta Assemblea, e da protesto vivaci su quelli della Sinistra, Per quanto il Presidente. Ooumorgue, rammentasse essere dovere del Senato ascoltar con attenzione uikv comunicazione del Governo. « Non siamo qui per questo — grida il sena tore Milan — non dobbiamo giudicare dei reati di opinione! ». « Ouando un individuo commetterà qualche furterello, vorrà pure condotto dinanzi all'Alta Corte di Giustizia per essere giudicato?», chiedo ironicamente l'on. Ranson. Qualche altra interruzione dello stesso genere, scambiata in mezzo ai rumori, non impedisco però al presidente di continuare la lettura del decreto, che stabilisce che l'Alta Corte si riunisca 11 21 corrente : «. Quel se. Datori che non vorranno funzionare da giù dici — concludo il presidente — non avranno che da astenersi in quel giorno dal compn rire ni Luxemburgo, o saranno esclusi di autorità... ». cccaisqcsp