Ponti o tunnel in Canal grande?

Ponti o tunnel in Canal grande? Cronache Veneziane Ponti o tunnel in Canal grande? I leoni di «San Marco VENEZIA, Maggio. Ricordate? T.!n anno fa a Venezia non si parlava elle ili congiungimento e .ila terraferma, liti ponte. (Imo ponti, tre penti: quanti poi? Ma | loro sostenitori lasciarono le caie!"1 provinciali, i progetti furono depositati negli archivi, al . .'.aitili subentrò .il silenzio, li pericolo fi scomparso. Ora s'nsita •■ conio! — un'altra questione 'ti ponti, 'li quelli interni, e non por costruirne, per abbatterne. Quanti sono i ponti sui t.anal tirando? Tre: lo storico di Rialto, e quelli in ferro di Santa Micia (dinanzi alla stazione) e ili p. vio (dinanzi all'Accademia). Condanniamo questi ultimi. Distruggiamo la bruttura. L'idea f; vecchia, ma il grillo oggi e alto o fiero. R' vero: nulla di più un tir estetico, por questa, singolarissima città, elle quei sovrappassai.ti lugubri con due fannloni alle lot-tmo, e rosi o cento volte rappezzati; eppure la comodità dei cittadini invoca una via pedonalo specialmente là dove il movimento dej viaggiatori è contini;-.. Sissignore a questo si ò già pensato; si farà un tunnel traverso il Canal Grande, anzi più d'uno.- staziono, Accademia, pescheria di llialto. roll'isola della Cliurleccn, eoll'isoia di Lido, magari col nuovo porto industriale. Avremo il mfilrn veneziano. Le fantasie corrono e gii ingegneri lavorano. E già è. spuntato un Trogolo di tunnel tra Santa Sofia e la pescheria anzidetta, per mettere in comunicazione il popoloso sestiere di Cannaregio con Rinlt ■ sedo dei princir.ali uffici cittadini e dei more .ti del pesco e della verdura. Il • metro ■ e i gondolieri I gondolieri fanno varietà di scongiuri. Non mancherebbero che i tunnels Per mvinar del tutto la condola. Non bastano i vaporetti? E i precursori vantano i diritti di Precedenza. — L'idea è mia. Avevo già tracciato uno schema... — E perche non del comm. Spada, che aveva fallo fare gli assaggi in laguna? — Ma. — scrive l'ing. Cavizago — il 2fì giugno in-:;; io la ho esposta in Consiglio comunale. Tunnel traverso il Canal Grande, con una spesa preventivata di ottocento mii~ lire. L'Ufficio tecnico municipale l'ha esaminata ed ha concluso per un milione e mezzo. Ho avuto dogli anidamenti. Si trattava di procederò col mezzo di carrozzoni autofondanti, cine di ctissoni armati ili cpmenlo, i quali permettono di lavorare all'asciutto. Che novità son queste? I'oi c'è un morto. Quello non parla e non rivendica, ma rivendichiamo noi il diritto ch'egli ha al ricordo. Pieci anni or sono egli pubblicava coll'ausilio della Camera di Commèrcio un progetto di riforma della nostra staziono ferroviaria il quale con esattezza di dettaglio dimostrava l'opportunità di costruire un tunnel tra la riva dei Sabbioni e la riva di n i a e io per lo sfollamento dei viaggiatori E ciò il povero Patuzzi — povero e ricco d'ingegno — rimuginava da molti anni prima senza pensare a possibilità di gruppi finanziari che lo aiutassero a... dare ancora un colpo allo caraneristiche rnaravigliose della città adriatica. Non già per dire che oggi la finanza si occupi davvero 'lei progetti cho sorgono; se ne )vula cosi, rome di eventualità poiché essa è troppo avvertita per non attendere che si sieno pronunciati gli esponenti della opinione pubblica. Intanto il popolo si esprime con pittoresca molteplicità di commenti che, in sostanza, si riassumono cosi: Perche do vrenirno pagare il Pedaggio di una via subacquea? Se i ponti di l'erro son brutti — -ì le sono — sostituiteli con altri dì migliore aspetto. Pagheremo più volentieri al sole Non occorre mica fare dei ponti grandiosi come quftllo di Rialtol Bastano dei ben co strutti manufatti che armonizzino coll'atubitnte. Si costruirebbero delle Società pai tunnel? Potranno affrontare con maggior benemerènza un'opera più degna. Tanto, au no più anno meno di e iu ballo si balla... No, il popolo veneziano che ama la luce e pfi calore non e punto propenso a inviscerarsi nei cilindri di cemento. Ruggiti di leoni a Palazzo Ducala Mentre dall'una parte si medita rinnovazione, si lavora dall'altra a ripristinare d^'i etri, significativi segni di venezianità. i.a pteposta fu laudata iin giorno dal conte Piero Foscari di ridonare alla città i leoni mar-, merci che. caduta, la Repùbblica Veneta, i democratici del tempo s erano affrettati a fa: scalpellare » illudendosi con ciò di cauc-llare lo vestigie di tanta grandezza » ora raccolta da.l Circolo di coltura Veneta, sta per essere realizzata. E il Circolo stesso inizia l'opera ponderosa, alla qualo porterà prtacii.ale ausilio il Comune, col ricollocare per primo il leone già esistente nella lunetta dotta porta maggiore della chièsa della Salute. Ir leone, questo £..ribolo di forza, ora raffigurato diffusamente dovunque e. a Venezia c nei dominii di Inori: lo si vedeva scolpita :-ui portoni dei palazzi, sui particolari architettonici, sulle bande dei ponti, campeggiavi dipinto noi saloni privati e in quelli pubblici, tessine sugli arazzi, affrescato sui muri. E non è tutto. Il prof. Mario Brunétti, conservatore del Museo civico ci ricordava :n ouesli giorni, che i veneziani dei buon tempo antico poterono ammirare per lunghi anni dei leoni viventi e ruggenti in ben munita gabbie nel comic del palazzo ducalo. i-.a «clizia nuovissima, la trovo in un volume ddi « Patti « del nostro Archivio di Stato. In fctti. fra documenti diplomatici e convenzioni e trattati, scovò il precesso verbale, ro»;tit(> in perfetto stilo cancelleresco dal notaio ducalo Giovanni Marchesini, d'ordine del doge Giovanni Soranzo, per stabilire che la {Chitina di domenica dbl 12 settembre 1310 la leonessa, racchiusa in una gabbia col maschio sotto il porticato dei cortile del l'alazy.n. aveva partorito tre « leoncini vivi e nelóii »: due femmine e un maschio. Ilice .1 Brunetti, olio dal documento del notaio vene zittno sprizza una vena d'umorismo per Pi gravità o sostenutezza dello tile in contrasto co.i il contenuto, che ci vorrebbe invece far vedere il ih,i.ben uomo tutto compreso della sia nuova qualità d'ufficiale dello Stato civile della bella famiglia leonina. Questo curioso ricordo verrebbe in appoggio di un propositi lanciata ilall'avv. Ugo liioppo. Poiché l'anima popolare, ti suo avviso, ama il simbolo vivente, tanto è vero che io. Campidoglio è la lupa, nel laghetto presso Busseto ò il cigno, nel giardino di Cerignoìà la cicogna, egli chiede che il Ho del deserto trovi ospitalità in un rdi'lcio in Giardinetto Reale. L'idea lui già fatto strada. Venga :1 leone. Intanto e venuto, anzi è tornato, quello prezioso dipinto dal Buonconsiglio (1495153'j; olio nel )s38 gli austriaci avevano portato n Vienna o elio Vienna restituì perle buone pratiche ilei comm. Modigliani direttore ai Piera. Potentissimo — dica il Focolari — ? il leone o sembra piuttosto .li guerra che di pace, fatto ner fronteggiare Turchi ed Pscoechi. Fuori dalla considerazione artistica, quando avverrà di riseolpìro i leoni distrùtti, meglio faremo a ricordarci di quelli del Carpaccio e di .laeobello del Fioio etto ornano la ìititeie continua di una delle salo dell'appartamento privato del coge, dacché esprimo ni anziché, furore un'unione di forza e di saggezza cho più s'adatta alla nobiltà del proposito. absrnpcm ] ema I vn,a | cpd'pedaggio, quando si

Persone citate: Brunetti, Giovanni Marchesini, Giovanni Soranzo, Mario Brunétti, Modigliani, Patuzzi, Piero Foscari, Spada, Turchi

Luoghi citati: Busseto, Rialto, Santa Sofia, Venezia, Vienna