Le dimissioni dell'on. Devecchi da membro del Governo

Le dimissioni dell'on. Devecchi da membro del Governofe doganali e la riforma dei codici. Durante quest'Ultima discussione vi sarà un tentativo di far rientrare dalla finestra lo. questione del divorzio finora cacciata dalla porta, ma non si avranno a quanto si v>rcvede nò discussioni nè voto politico. Il Senato discuterà i! 23 maggio il discip)momento dei decreti-legge. Nessuna velleità di opposizione finora, forse neppure dei socialisti. Il gruppo socialista massimalista si riunirà bensì il 5 maggio a Montecitorio per discutere dei lavori parlamentari, ma si limiterà a prenderò atto della relazione che i deputati Lazzari, Mancini, Buffoni. Mnililasso, Nobili. Lucci, Pagella, Df-lhello, Romita, Riboldi, Sandrini, presenteranno ai colleglli sullo tre questioni: riforma elet.tnrale, riforma dei codi'-i e tariffe dop-anali. Il 7 maggio si riunirà, seniore a noma, la direzione del partito socialista massimalista por discutere sulla situazione politica parlamentare del partito, nonché sulla, stampa socialista, sui rapporti internazionali, ecc. Ma le personalità del partito dichiarano ohe nulla vi è in questa riunione che oltrepassi il proposito di tenero, malgrado U vento contrario, il proprio nosto in quella larva di' eomnotiziorie rjolitica che è oggi consentita tifile circostanze. S. Le dimissioni dell'on. Devecchi da membro del Governo una svolisi ?? Rema, 2, notte. Le dimissioni del sottosegretario onorevole Ucvecchi costituiscono la dimostrazione: di una frase pronunziata oggi dallo stesso dimissionario, cioè: «il fascismo si trova ad una svulta della propria storia L'alionianaincnto dell'on. Devecchi dal Governo deriva bensì, anzitutto, da ragionini puramente occasionali. Esse censirono nella imposibilità di un Governo di sostenere uno dei propini componenti responsabile di frasi come quelle contenute nel discorso di Torino. Consistono altresì nel disscuso creato tra ion. Dcvecchi e gli altri esponenti del fascismo al Governo dal veto poslo dall'alto commissario delle ferrovie on. Torre alla candidatura del fratello dell'oli. Devecchi nelle elezioni amministrative di Casale Monferrato. Si diceva anzi oggi, a Montecitorio, che ion. Devecchi si decise a dimettersi anche per non aver ottenuto dal capo del Governo la stigmatizzazione del veto fascista posto contro la candidatura di suo fratello; ma prudenza suggerisce dì allenerai, circa le ragioni occasionali delle dimissioni, a quella ammesse dallo stesso on. Devecchi nelle sue dichiarazioni odierne, cioè nell'apprezzamento non favorevole incontrato nelle sfere del Governo fascista dal discorso del 22 aprile al teatro Alfieri di Torino. 11 Governo non poteva solidarizzare su questo punto coll'on. Devecchi: se lo avesse fatto, se nulla fosso avvenuto, il Governo avrebbe autorizzato la supposizione che il nuovo Governo intende riservare all'Italia un periodo di violenza sanguinaria, come quello adombrato dall'on. Devecchi col prospettare la necessitò di «una mezz'ora di stato d'assedio e di un minuto di fuoco». Queste parole ed altre più misteriose pronunziate a Torino sulla necessità di « ripulivo le stallo d'Augia », ecc. non potevano avere corso, senza che il Governo, di cui l'on. Devecchi faceva parte, stabilisse una differenziazione tra il proprio pensiero e quello dell'on. Devecchi stesso, onde non far credere all'estero all'esistenza in Italia di una situazione basata sullo spargimento di sangue. Perciò l'uscita dell'on. Devecchi dal Ministero era divenuta inevitabile, tanto più che il dissenso di oggi non era che il rinnovarsi di dissensi recenti, quali, per citarne solo qualcuno: la conclusione dell'inchiesta dell'ori. Giunta sui fatti di Torino; la disparità di vedute esistente nel Governo circa l'impostazione del problema delle pensioni racchiuso nel progetto Devecchi non approvato dal Consiglio dei ministri. Ma siamo sin qui, come dicevo, sul terreno delle ragioni occasionali delle dimissioni dell'on. Devecchi. Esistono altre ragioni che vanno al di sopra dei dissensi su questioni specifiche e che si ricolle■ gano alle' citate parole dell'on. .Devecchi fsecopdo lo,:quali -il fascismo si trova ad una svolta della propria storia. Questa •svolta è venuta a coincidere-'col rifiuto dell'on. Mussolini alla collaborazione popolare e -deriva?in parte dalla nuova situazione'apolitica creata dall'uscita dei rappresentanti' 'del- partito-,''popolare dal Ministero,, L'on. -Mussolini ha cercato di rimediare subito agli'"inconvenienti della nuova situazione' concedendo ' clamorosamente" ai popolari''-un'" punto essenziale decloro programma, cioè l'esame di Stato. .'Inoltre, ha cercato di volgere a suo favore .la deliberazione del convegno diMilano-., del: partito liberale.; Infine si è affrettato a; consacrare nel comunicato ufficiale del Consiglio dei ministri di ieri che il Governo fascista non intende intaccare* lo Statuto nè assalire il regime, rappresentativo. Ma più che a ragioni politiche la svolta' storica nella quale il regime-fascista si trova deriva' da ragioni interne, anzi dà una vera crisi interna del"-partito. Il fascismo si trova oggi alla soglia-di orna-fase-'evolutiva, che'deve affrontare. I sintomi di questa situazione, che deve essere risolta con un nuovo inquadramento delle forze fasciste, che in linguai povera viene a significare - la revisione dei .proprii elementi., sono numerosi: i discorsi. come quelli' 'dell'on. Devecchi a Torino ' e di Italo Balbo a Milaino; la-difficile situazione del fascismo verificatasi in alcune regioni; i duelli tra personalità'del fascismo terminati senza riconciliazione dei duellanti; l'abolizione degli-4alti-.commissari politici del fascismo sostituiti.-'coi fiduciari politici; la minaccia .della stampa ministeriale di ricorrere alle « verghe » qualora la disciplina fascista non venga osservata; il divieto del Gran Consiglio di pronunziare discorsi senza il consenso' del Duce.- Ecco" una parte dei sintomi dell'attuale disagio del partito dal quale si devono eliminare — dicono i più autorizzati interpreti del pensiero fascista — i « proconsoli » e 1 « viceré » della provincia. Di qui il nuovo inquadramento deliberato dalla nuova Giunta esecutiva del partito e la revisione delle liste da compiersi entro il 15 maggio. Quali sono le ragioni di questa, situazione che conduce il fascismo « ad una svolta della sua storia? ». Le ragioni riconosciute da autorevoli scrittori del f-.scismo sono queste: taluni elementi del fascismo hanno esaurito le loro funzioni, gli elementi dotati di spirito di azione, che fu prezioso nei giorni | della marcia su Roma, non posseggono ora le qualità necessarie per le funzioni ricostruttive essenzialmente affidate al partito fascista. Di qui la necessità di una separazione, dura, dolorosa separazione, ma necessaria. Avrà il nuovo regime la forza di adempiere a questa necessità proclamata da *aluni tra i più autorevoli suoi esponenti? E' quello che' vedremo. Intanto è chiaro che la separazione dell'on. Devecchi dall'on. Mussolini costituisce un primo passo del fascismo sulla nuova via. Si direbbe che questa verità lo stesso on. Mussolini abbia voluto consacrare nella lettera oggi diretta all'on. Devecchi nella quale, tacendo completamente dell'opera prestata dal sottosegretario dimissionario, come uomo di Governo, riconosce in lui « ottime qualità di soldato e di fascista » e si riserva di fare assegnamento su di lui per la milizia nazionale. Anche in presenza di questa nuova situazione, che l'on. Mussolini mostra di affrontare coraggiósamente, il Governo fascista può dire che nulla gli intralcia la via. L'opinione pubblica non è forse oijpri quella che era rispetto al Governo quindici gioì ni or sono, sóvratutto prima del distacco dei popolari; ma nulla ostacola l'aziono del Governo. La Camera si riaprirà il 16 maggio, ma non per discutera la riforma elettorale, bensì le tarif¬

Luoghi citati: Casale Monferrato, Italia, Milaino, Roma, Torino