La guerra dell'onestà

La guerra dell'onestàPARiC; t.'.prilr. Da. ima settimana, il rcaino dell'ago ì» Su rivoluzione. Nelle grandi sartorio del quartiere dcll'Opora il lavoro languc, lo nccollisre del cubito ti mano non pispigliano più o quasi più, trattorie e cniiò conoscono meriggi accidiosi, da città di provincia, durante : quali i tavoleggianti t/raBcinauo i cakogni o gli avventori si guardano attorno disorientati, non rircnìosceiidosi più. Cho iì stato ? Lo sattine lianuo latto sciopero. Sono sciamato via, un laboratorio dopo l'altro, a gruppetti di cinque o sei, tenendosi a. braccetto come all'ora della colazione, lungo i marciapiedi echeggianti dello loro voci argentine. Hanno voltnto la cantonata: o nessuno le ha più viste. Dicono'sieno andate, a finire alle, Camera del Lavoro'. Può darri. Parigi, pel -momcii*to finge, di non saperlo e tiene loro il broncio. Parigi ò una città, che non ammette deroghe nello proprie abitudini. Privarla, proprio sul bel mezzogiorno, del passaggio delle sartine cho vanno a far colazione, c una mancenaa eli riguardo che, permalosa, si legherà al dito. Le sartine le sono necessarie, almeno quanto i passerotti, per dar l'ultimo tocco alla ilr.cnomia della strada, per colorire di una. pennellala nitida e gaia le mattino un po' troppo vaporose della sua primavera. Senza, diro cho le. sono necessario anche perchè i forestieri non tengano il broncio a lei. Poiret ha già dovuto chiuder bottega.. Callob e Pagaia non lavorano più so non con forzo dimezzate. I modelli tagliati si ammucchiano sul pancono, lo clienti pe3tn.n0 i tacchi, al telefono, rifiutandoci a rimandare l'appuntamento per la prova, piacchè hanno un pranzo: giovedì, sera in casa della marchesa do la Cremailiiòro od hanno fissato la cabina sul S ereticar i.a per lunedì mattina. Le disdette fioccano, e non ci sarebbe da meravigliare se qualeho transatlantico scompiacente facesse anche correre della carta bollata. Dove si va a finire così ? E per qual motivo, di grazia ? Perchè lo partine hanno scoperto di non guadagnare abbastanza! Sentite un po' questa! O forse che quello della sartina è un mestiere oome gli altri ? Non i; inteso cho si fa la sartina per vocazione, per gusto, per divertimento, perche è una occupazione che non rovina lo mani o ohe permetto di chiacchierare tutto il giorno, di tener dietro alle novità della raoda o di vestire con elega.nza? B non si è sempre risaputo che 10 sartine, discendenti autentiche -e legittimo di Mimi e di Musetta, benché quello sartina là fossero fioraie, vivono d'aria pura e d'amore, di profumo di viole <: di chiaro di luna ? Francamente, più ci pensa, Parigi, e più ci perdo il latino. Uno sciopero di sartine, le sartine sin eiaculiate : non. c'è più religione! E' la. fine della bohème, anzi della poesia, anzi dell'amorfi. So anche le belle ragazze di Parigi si mettono in capo di darsi alla lotta sociale, invece eh» alla galanteria, sarà venuto meno, col resto, anche il mezzo più efficace di conciliazione tra le classi e il più pratico rimedio all'ingiusta ripartizione della ricchezzaMa è appunto qui lo scandalo : che le sartine in rivolta pretenderebbero, a sentirle, esonerarsi dalla funzione veramente importante assegnata loro dalla provvidinza, per limitarsi pedestremente ai disimpegno di quell'altra che si sono data da so. A quali argomenti credete ricorrano esse nei comizi di questi giorni? Forse alla crisi degli araanti prodotta dalla guerra? Forse all'aggravarsi della concorrenza femminile nella giostra del dio faretrato? Nemmeno par ombra. Non parlano se non del loro piccolo bilancio giornaliero, argomento che venti anni fa si sarebbero ben guardate dallo spiattellare in pubblico, ed anche in privato, come nn titolo gentilizio. Ma vent'anni fa le sartine imparavano ancora il decoro e le belle maniere nei romanzi del Bourget, •Seve non si parla mai del prezzo di un paio di calze ma semplicemente del gusto di sfilarle o di farsele sfilare, e dovo i pranzi e le colazioni finiscono, anziché in un volgare conto con sopra la marca da bollo, in una manciata di luigi buttati con noncuranza sulla tavola. Che cosa vorreste imparassero oggi nei romanci piccolo-borghesi di Enrico Baumann o di Vittorio Marguerite? Parlano, dunque, del proprio bilancio giornaliero. Volete sentirlo? Eccovelo qua: Caffè e latte mattutino, con relativa focaccia fr. 0,60 Biglietto della. Metropolita- ,na, andata e ritorno » 0,35 Desinare » 4.50 Cena • 3,50 Bucato » 0,80 Alloggio » 2,00 Vestiario » 2.00 Spese diverse » 2,00 Totale fr. 15.75 Quindici franchi e. settantacinque al giorno fanno quattrocento quaranta franchi al mese, ossia 5 mila e duecento novanta all'anno. La cifra è abbastanza modesta. Disgraziatamente co n'à un'altra anche più modesta, proclamano, senz'ombra d'imbarazzo, le sartine : quella del loro salario. Le «piccolo mani», che sarebbero come dire lo principianti, salvo la restrizione che ir piccola mano» si può restarlo por tutta la vita, essendo il grosso del lavoro affidato precisamente a questo oscure gregario dell'esercito dell'ago, non percepiscono di salario se non duecento quaranta franchi al mese, ovvero tre mila e centoventi all'anno. Ce n'è, quindi due mila e centosottanta di meno del bisogno. Dove trovarli? A questo punto, Parigi si vela- la faccia, n" . sapendo se compatire a tanta ingenuità o non piuttosto adontarsene come di un oltraggio alla sua riputazione di metropoli dello spirito. Dove trovarli ! Son domando da farsi? A cho serve, allora, avere due occhi biricchini e una caviglia ben tornita, una vesticciola aggiustata con garbo e un cervellino a posto? Due mila franchi! Ma duecento mila no trova, a Parigi, nel quartiere dell'Opera, una bella ragazza, per poco che voglia ! O sarebbero, per caso, lo sartine dei nostri giorni più- schizzinoso dello •ignora di Moraines di vent'anni fa? Ma ve l'ho detto:. 1« povere fanciulle hanno smesso di leggere Bourget. Parigi ha 11 torto di giudicare "anche su questo capitoIo accademicamente. Lo sartine della realtà non sono quelle della tradizione o, piuttosto, della leggenda. Non si nutrono di chiaro di luna, poiché sono già abbastanza anemiche, e non cercano un amante, poiché l'avventura le sgomenta, sopratutto quando ]o attrae. Le sartina d'oggi appartengono a una generazione di dnr.no che ha perduto l'abitudine di essere viziata e ha acquistato, in compenso, quella di essero negletta. Come amante, l'uomo non offre più loro nessuna garenzia, poiché se è ancora relativa¬ mente facile trovarne, uno, conservarlo, data, per servirci del linguaggio dagli economisti, la superiorità dull'oherta muliebri», sulla demanda virile, è troppo difficile, per non diro impossibile. In quanto al marito, meglio non parlarne: o l'eccezione. £:-9a sono dunque sole, ridotto a non fare, assegnamento re non sopra di sè. La loro eleganza? Mera necessità professionale, spiega, ni comizi, la signora Guillon, del Sindacato della via Lafayotte. So la sartina è mal vestita-, nessun padrone la piglia pili. Dovo il verbo pigliare va pigliato, s'intendo noi suo senso .meno equivoco, tira, prima, della guerra nelle grandi sartorio vigeva la usanza delia grotte, ossia quella di lasciare elio io ragazze adibissero a proprio uso e consumo ora lo scampolo di stoffa, ora il ritnglio di nastro, ora il califfo di piuma. Era il tempo dell'abbondanza.: Ja sari ina si vestiva senza spendere un soldo. Oggi lo tocca pagare ogni cosa, dallo scarpe al cappellino. Ce n'e abbastanza per rovinarlo il buon umore, in attesa di rovinarle il carattere . a Sintantoché le. esititi e rideranno, orservava il cronista dell'-1 venir, nessuno et farà erodere che abbiano fame ». Il guaio ò che, appunto, lo povere figliole cominciano a non ridere più, anzi a faro il viso lungo. Alla Camera del Lavoro seggono composto e serie, rammendando un paio di calze, mentre ascoltano gli oratori: e la loro leggerezza di uccellino sembra, moria per sempre, nella gabbia della piccola fronte preoccupata. Il padrone minaccia la serrata, il padrone rifiuta di trattare prima della ripresa rM lavoro... TI padrone: il. ptv scinto vanesio dalla barba a ventaglio o "dalle labbra di carmino, tutto zucchero per 10 bolle clienti, tutto sussiego o nervi por la. timida bimba, agucchiante nel laboratorio senz'uria, sotto i ietti, donde, escono lo vesti elio le prime gii pagheranno duo o tre volto più curo di un rr.xno di. salario della seconda! Pecisando lui, la sartina si sente, rimescolare il sàngue, finisce, di essere la damigella in ghingheri cui non dispiace vedersi di tanto in tanto correr dietro un vecchio signoro asmatico lungo :i marciapiedi della via della Pace, per ridiventare l'operaia e, la popolana, di Belloville, dai capelli arruffati e dalla ciabatta vendicativa. Ancora un po' e il suo volto chino sul rammendo evocherebbe quello delle tricotcwses di trista merooria. .Ma non. soli più quei tempi! Parigi non è più dalla stia. .11 Journal des Débats getta 11 discredito sull'esercito dell'ago, accusandolo di t'arsi sobillare dall'oro russo : ed ecco Ja guerra dell'onestà, mutata nella ->iù disonesta delie, guerre. Ancora qualche comizio, qualche grido sedizioso, qualche assembramento sui bastioni, tra un cordono di agenti congestionati e una. trepidante muraglia di veicoli che hanno fretta: e tutto saia finito. Le sartine infileranno di nuovo, a gruppetti di cinque o sei, lo solita scala, di servizio, e. il. padrone ripigliare a lisciarsi la barba, profumata, misurando a passi rii gendai'me i, laboratori soffocanti dovo le multe, fioccheranno, per qualche giorno, tanto per rimettere le testo a posto. Ma Parigi, soddisfatte-, tornerà a sorridere e stenderà, generosa, la mano inguantata di giallo allo ribelli di un'ora, pronta a fare la pace. E n'udremo i suoi poeti, perfetti cortigiani, ritesaere, come prima, l'elogio dolio sartine. Ca.re figliolo! Vispi augelli ! Industri, api ! Letizia della, strada, ! Non ri poteva più vivere senza, di loro. Parigi mancava di sole. Bove si erano cacciate? Chi le aveva portate via? Eccolo qua. Tornano, sciamano. Evviva! Ridete, ragazze, pispigliate, fateci l'occhiolino. 'Abbiamo bisogno di voi: di to, Mimi, o di te, Musetta. Domani è luna piena. Non vi basta? Che vi occorre di più? Alla fin fine, se proprio lo vorrete, n<ous serons hons prince», pour une fois: vi condurremo a cena ih; un sai Ottino riservato... CONCETTO PETTINATO im ai n„ r (Servizio speciale dona « Stampa ») Parigi, 25, mattino. La banda dei ladri internazionali sembra quasi interamente in potere delia giustizia. Dono gli otto ai-resti effettuati il 23 marzo ed i tre dell'altro ieri, si sono messi al sicuro undici banditi più attivi. Ma il dodicesimo è ancora uccel di bosco ; egli se non è il cano effettivo della banda ne è per lo meno l'anima dannata. E' una figura di bandito di alto stile, che si fa chiamare successivamente Smith, Johns e Creili], con-etto, istruito, il « capitano » come è chiamato dai suoi complici, per poco non mancò di essere colto nella retata che la polizia parigina fece il 23 marzo scorso. Ma, avvisato, non si sa come, poche oro prima rli quanto lo aspettava, potè prendere posto al Bourget. a bordo di un a.reoplano cho egli.noleggio a colpi di biglietti di banca. St seppe poi cho si era recato ad Anversa, ove si sono perdute le sue tracce. La particolarità che dovrebbe rendere la sua cattura più agevole 6 che il. famoso « capitano » ha una gamba artificiale. Dai suoi complici si 6 saputo che egli aveva perduto la gamba sul campo dt battaglia di Paschaendaele, nelle fiandre, o di ciò lo Smith si vanta. Si conoscono ora e.lcune sue operazioni, di rui fu l'ispiratore, e che spesso realizzò in persona. Uno di questi colpi gli fruito duecentomila franchi. A Roma egli era riuscito ad assicurarsi la complicità di mi impiegalo di una grande agenzia di viaggi, al duale aveva fallo firmare, col compenso di cinquecento lire, una ricevuta constatante la. registi-azione di quadro bauli del peso ili (SO chilogrammi, assicurati per duecentomila franchi. Naturalmente questi bauli non giunsero mai a Parigi, ed il « capitano » potè ri.seuoie.ro il premio dell'assicurazione. Un commissionario in gioielleria, pure a Romn, al quale lo Smith era riuscito ad ispirare fiducia, ebbe un bel giorno la sgradita sorpresa di trovare la sua valigia cambiata con un'altra nerfelfnmente eguale, ma che invece di Gioielli conteneva ciottoli. Si sa pure che lo Smith aveva fondato a San Luigi, nel in"'1 una Ranca che prese abbastanza sviluppo' Oliando lo Smith ritenne elio i clienti avevano abbastanza fiducia tentò un colpo che gli fruttò circa duecentomila dollari. L'indomani olii lasciava gli stati Uniti, dove non si fece più vedere. L«a crociata di padre Calasanz contro la moda femminile Parigi, 25, mattino. Un monaco spagnuolo, il padre Calasanz. ha intrapreso la riforma dei costumi della società madri lena e per conseguire questo lodevole scopo egli si attacca sopratutto alla immoralità degli abiti moderili. Per dare maggior forza alle sue argomentazioni, il padre Calasanz aveva immaginato di illustrare il suo sermone, facendo sfilare por servire d'esempio alla folla, una serie di ritratti femminili, le cui toilettes erano a suo parere troppo scollate. Alcune signore, costernate, furono costrette a riconoscersi in questa poco desiderata esposizione. Senonehè il loro corruccio diminuì sensibilmente quando fra le fotogral!e così presentate flgurava anche il ritratto della Regina Vittoria di Spagna. M. più che l'uditorio, fu il predicatore che rimase sorpreso dellV'etto della sua trovata, polche il suo vescovo non si mostrò per nulla contento rli questo scandaluccin e lo interdisse. • padre Calasanz, prima dì recarsi a meditare nella cella. In fondo a qualche sperduio convento, sugli inconvenienti del modernismo, riseli.'a di far conoscenza anche col Tribunale spagnuolo, poiché e_li deve rispondere di reato di lesa maestà. Nuovi particolari delia presa di Agetìabia Roma, notte. I U.1 torio] i notizie pervenuto al Governo ' dulia Cirenaica recano particolari circa le i ^razioni elio bornio condotto nli'occupane dì Ageti abiti e le azioni successive. Prima ad impegnarsi nell'azione la mattina del 21 aprile fu la colonna centralo agli ordini del colonnella Ronchetti col 7.o battaglione libico sulla sinistra del quale venne più lardi a schierarsi il 15.0 battaglione misto. Mentre col l'appoggio dell'artiglieria da ambo le parti ;;i svolgeva vivace l'azione sopraggiungeva da ost la colonna orientalo agli ordini del maggiore Melelli che col 7.0 hattagliane eritreo tentava l'avvolgimento dell'ala destra dell'avversario. Per effetto di questa minacciosa manovra i senussitl iniziavano il ripiegamento in direzione sud tentando, colj'azione diversiva di un nucleo di cima l'.fift cavalieri lanciati di minacciare di avvolgimento l'ala sinistra del 7.0 battaglione eritreo. Tale minaccia c stata prontamente sventata e controbattuta dai nostri reparti. Quindi i tre. citati btittaeflioni e il i.o squadrone savari e gli automezzi, superando notevojl difficoltà causa la pesantezza del terreno sabbioso, hanno, energicamente a!.aerato, travolto ed inseguito l'avversario che ha. subito perdite ingenti, dai nostri calcolate in 30 tra morti e feriti, ma che più precise informazioni successive fanno ascendere al doppio di questa cifra. E' rimasto mortalmente ferito anche il comandante dello forze sentissi te, li negro El Gheggia; è morto in combattimento il capo AbdaJlah bu Solhrrn. At bottino precedentemente annunciato si debbono agcriiungere un pezzo da 70 ut dato, due pezzi da. montagna di. fabbrica : esca, due vetturette e un autocarro. 11 ro..,ando delle truppe segnalano il valore dimostrato dal 7.n battaglione eritreo durante tutta l'aziono e specialmente il valore o la' fedeltà del T.o battaglione libico che. primo ad impegnarsi nell'azione, moltiplicò la propria energia ed i rropri sforzi non appena, gli ascari ri conobbero olio gli avversari erano guidati dal valoroso negro El Gheggia. Pervenuta la Cornando rli Agedabia notizia che un forte concentramento di armati r. di popolazione accampava ad una quarantina di chilometri e sud-est di Agedabia. il giorno 23 è stata lanciata in otiella direzione una colonna aut.ooorta.ta. Le prime notizie recano che detta colonna ha incontrato un accampamento rli circa 600 nei-sone in nrevalenza vecchi donne e bambini, con mezzo migliaio di cammelli, e circa 3CO0 ovini. Contemporaneamente alla azioue su Agcdabia le. truppe della Trtpolitanla, che avevano avuto ordine di tenere contegno aggressivo, hanno effettuato quattro puntate per una. quarantina di chilometri rispettivaimente a sud dt Tli.aru.na di el Gusbat, :li Sliten e di Misurata. La colonna partita da Tiiaruna si è spinta sino ad Uestata dove 'ha. pernottato rientrando quindi alia propria base. La colonna partita da. el Gusbat ba riconosciuto la regione del Gebel El Gattarn. e si ti spinta sin verso Tareglat. La colonna partita da Siitten ha riconosciuto la regione sino ad el Cesco, e Ga.sr Chalil. La colonna partita ria Misurata la mattina del 10 ha pernottato la. notte sul 2(1 a Bir el Sindia si è .spinta l'indomani sino all'Uadi di Sasu, ha pernottato a Bir Gelud ed è rientrata il giorno 31 a Misurata. Un forte ghil>lt ha reso pesanti queste rnaircie ed ha quasi assolutamente vietato l'attività aviatoria. Le. zone percorse dalle colonne sono state'trovate perfettamente tranquille. I nostri reparti non hanno incontrato che alcune famiglio fli indigeni dirette a raggiungere le loro residenze nelle zone più settentrionali. (Stefani). ~ I^IBRI « " I re allo specchio „ ■Utche in un'epoca di re democratici e, per cosi dire, svelati, la sovranità rimane pur sempre circondata di un certo t'ascino romantico. Vi sono prestigi tradizionali che si possono distruggere nella coscienza dei popoli, non nella loro fantasia. Sapere come vive un monarca, che cosa fa una regina, come vestono e come si svagano, quali relazioni iutrattengono con il loro entouraac, quali pensieri e infine quali passioni determinano le loro azioni, o le. dissimulano, costituisce sempre una ghiotta varietà anche per i palati più indifferenti e per lo più infiammale -bocche demagogiche. Pur senza giungere alle esagerazioni di certi legittimisti raffinati e di quegli snobs araldici che vedono nell'Almanacco di Gotha il capolavoro letterario, — come Stendhal vedeva nel Codice un manuale di stile, — si può dire che un romanzo intorno a monarchi ed a Corti moderne, il quale presenti certi elementi rli verosimiglianza, che rasentino in certi momenti l'allusione, non può esser privo di interesse. "E' il caso di un recente romanzo di Jolanda De Blasi • a X re allo specchio » (Vallecchi, Ed., Firenze, 1923, L. 10). Può darsi che non sia stato nell'intenzione dell'autrice, ma e certo che qua e là l'azione, e per là scena che le fa da sfondo e per l'evidenza di certe figure, sembra ricordare alcune circostanze contemporanee ed esercita la mente del Ietterò in un gioco di raffronti e di ricerche che aumentano l'Interesse della narrazione. Primeggia nel romanzo la figura di una giovane e bella Sovrana: Wanda, regina di Vennstria. Albano XI Romagnano Paleologo, re di Venustria, avendo incontrata la principessa Wanda in ima, caccia imperiale, alla quale insolitamente ella partecipava, se n'era innamorato e ne aveva ottenuto la mano. Ma re Albano Y> soltanto un bellissimo maschio, dedito ad ogni cosa' gioconda, a ogni atletico spasso, ai piaceri e alle donne, u Una breve, luna di miele basta a dare alla nuova e giovane sovrana la delusione amarissima. Intrepida e inquieta., energica e sognatrice, la. regina Wanda risponde ad un tormentata tipo di donna contemporanea, ohe sta fra l'eroina e l'amazzone. Di. quest'anima contraddittoria ella ha'tutti gli impeti, le risoluzioni virili e lo femminili debolezze. Ed ecco s'abbatte improvvisamente sul regno di Venustria, una dichiarazione di guerra dell'impero d'Altamagna. Wanda intuisce che Re Albano (il quale fra l'altro- ha già cominciato a tradirla), rilutterà ad accettare la sanguinosa partita e, comunque, farà un illusorio duce, proprio nel momento hi cui gli eserciti di Venustria abbisognano di un simbolico condottiero, di un regale vessillifero. Un fantastico progetto attraversa la mente dell'Augusta donna. Ella ha un fratello, il Duca St etanolo, adolescente, fragile n malaticcio, enigmatico, di cui tuttavia la opinione pubblica favoleggia. La regina Io farà, nominare generalissimo, ma fidando nella rassomiglianza fraterna, ella si travestirà virilmente, militarmente, e guiderà gli eserciti al posto di Stefanolo. Il progetto, esposto ^alla regina a] generale Costanzo. 11 vecchio quartier mastro generale degli eserciti di Venustria, è giudicato dapprima puerile : quindi arrischiato per la nazione : poscia pericoloso, per la salute della Sovrana. La .guerra con le sue. fatiche ed i suoi strazi non e affare da donne, ohbietln rudemente, il vecchio militare. Ma infine il generale Costanzo acconsente. Tale è la principale vicenda romanzsca rie «I re allo specchio». Ma intomo a questo figure principali, si muove tutto un moti- I do Pittoresco, vario, agitato di principi e di dignitari, rii belle donne e di snidali e su di essi passa anche di quando in quando, il soffio rovente della sruerra. Talvolta, forse, il lettore rimarrà stunito che i re parlino un po' troppo borghesemente e le Duchesse ciarlino rome grisette*. Ma l'autrice stessa ! ha ammonito in una breve prefazione ni volume: « Il piccolo mondo delle Corti è tanto lontano dall'esperienza della maggior parlo dei viventi die taluno immaginandoselo sulla scorta, di vieti figurini stuccati e indorati, potrebbe accusarmi di inverosimiglianza o, peggio, di goffaggine. Accasa ingiusta: perchè la mia vecchissima e nobile amica r.adyTrench Saint-Georges mi ha liberalmente offerto le preziose te^timonianz» della sua notoria e limerà consuetudine nella Intimità di nifi che una reggia ™. Non inespe-' rienza artistica, ouindi, o inadempienza stilistica, ma realismo autenticato d'ai dati della verta. Si tratta, ad ogni modo, di vedere qua e là, nel punti dove la narrazione mnare meno convincente, se bastino sempre all'arte le intenzioni Artistiche, anche se generose e non prive ili promesse. C M. Libri ricevuti FAUSTO MARIA MARTINI: «La vetrina delle un ilchita ». — Milano-Roma, A. Mondadori, L. 9. Scena Impressionante in Tribunale si procasso per l'uccisione d'un fascista Firenze, 26, notte. Dinanzi alla noslra Corte d'Assise è cominciato il processo por l'uccisione del conte Annibale Foscari, fascista, avvenuta il 13 del mese di luglio 1921, a colpi di trincetto, nella calzoleria di corto Mario C-artiglieri, comunista, dalla cpialo il Foscari ed altri suoi cpmpagui avevano udito provenire il canto di una. canzone, suonante offésa alla memoria del fascista Giovanni Berta. Nel conflitto che ne segui fra i fascisti, il Ga.rufflteri c certo Mario Corti, anch'egli imputalo, rimase gravemente ferito anche il fascista. Cimino. Dopo la costituzione della giuria il presidente ha proceduto all'interrogatorio del. due imputati, che hanno negato di avere colpito il Foscari. Il Garugiieri ha ammesso soltanto di avere ferito il Cimino, perche sopraffatto da onesti. Si è quindi proceduto .all'interrogatorio dei testi di accusa. Essi sono concordi nel designare l'imputato Garugtieri come colui che colpi a morte il Foscari. n Garuglieri, a più riprese, e insorto contro questo affermazioni, interrotto dai fascisti intervenuti numerosi in Corto d'Assise, tanto che il presidente ha cominciato a far sgombra.ro l'aula. Il teste Padovani dopo aver deposto contro il Ciarnglieri ha aggiunto di. essere a conoscenza rho l'altro imputato, il Corti, si è vantato pili volte di aver sputato al. fronte, sui volontari di guerra moribondi. Questa dichiarazione suscita esclamazioni vivissime contro gli imputati ed ti il preludio della tempesta, che si scatpna poco dopo duranle la deposizione del teste Rumili. II Guruglieri sottopone il teste ad un fuoco di fila di contestazioni o poi si scaglia contro di lui con una filippica. I fascisti scattano ed urlano. Il Garug.ltori si rivolge loro e grida: « Non. st fanno cosi gii interessi del paese, non si fanno cosi gli interessi della giustizia! ». Scoppia un nuovo baccano e si sentono imprecazioni di: « Assassino 1 Assassino 1 », ti presidente scatta in piedi e sospende la seduta, si ha un momento di silenzio e rii incertezza, poi si odo un grido: « Fascisti, a noi! 3. Allora .si assiste ad una scena impressionante. Il banco della slampa è sorpassato di furia, il tavolo degli avvocati spinto lontano. I fascisti si precipitano all'impazzata contro la gabbia dei detonuii. I carabinieri di scorta fanno argine con la loro persona; gli avvocati, alcuni degli stessi fascisti più autorevoli ed altro persone tentano di impedire violenze irreparabili. Il presidente si getta con coraggio da solo nel tumulto e. cerca di imporsi e con lui il procuratore generale e gli avvocati. Anche il fratello ed il padre del conte Foscari tentano di arrostare i fascisti, che ormai sono giunti alia gabbia e si sono aggrappati alle sbarre inveendo contro il Corti e il GtiTUglieri, tempestandoli a colpi di bastono e gettando dentro la gabbia bottiglie, bicchieri e quanto altro era sul tavolo degli avvocati. II conto Cesare Foscari si accascia tiri un certo momento su di una sodia e piange dirottamente. Un fascista che ha avuto tre fratelli morti in guerra 6 colto da una violentissima citisi nervosa; un altro si dibatte fra le convulsioni. Nell'aula è un chiasso ed una confusione enorme. Dentro la gabbia il Corti o il Ga.ruglicri, rannicchiati in un angolo, tremanti, lividi, vengono colpiti ogni tanto da bastonate e sputacchiati da ogni parte. Per fortuna, però le sbarre della gabbia sono solide e impediscono il linciaggio. Infine con un po' di violenza e con un po' rii persuasione i fascisti sono allontanati dall'aula e l'incidente continua nei corridoi, si ha infatti, un. incidente tra i fascisti c l'avv. Vanni, nominato difensore d'ufficio del Garuglleri in mancanza dell'avv. 'fargetti clic si trova a Roma. Poi l'equivoco è chiarito e tutto si appiana. L'udienaa è quindi riaperta con la esclusione del pubblica II presidente rinvia il dibaittimtaito al pomeriggio e rende noto che il pubblico sarà escluso fintanto che tutti i testi non siano stati uditi. Nell'udienza pomeridiana nessun avvocato si 6 sentito in grado, dopo i fatti accaduti, di assumere la difesa, sta pure d'ufficio, dei due imputati. Cosi che il processo è stato rinviato- a martedì. MM Un morto e parecchi feriti in una rissa a San Miniato Flrenre. 25 notte, nn grava tatto rU saligne originato da nn divertito, st è avirto a deplorare quest'oggi presso ia stazione di S. Minimo. In quella stazione si trovavano l'Industriale Pcegetti Giulio, col Aglio Oresi*. Ticino ad un biroccio del Poggetti era un autocanro. Sembra che il meccanico nel. mettere tn moto la macchina abbia nrtato il cavallo. Ne 6 nata una violenta discussione, ma tutto e unito senza alcuna conseguenza. Poco dopo ti Poggetti ed il oglio Oreste presso la loro abitazione sono stati raggiunti da un'automobile sulla quale si trovavano cinquo persone, tra le quali era anche il meccanico col quale il Poggettl poco prima aveva litigato. I passeggtetn dell'automobile scesero e slanciatisi addosso al duo li malmenarono. No è nata una violenta znfTa a baso dt pugni e di bastonate. Un altro figlio del Poggettl di nome Adelindo, visto il padre Iti pericolo accorse in suo aiuto ma contro di lui e stato sparato un colpo di rivoltella che lo uccideva alllstante. Anche gli altri due Poggetti sono rimasti feriti, ma non gravemente. Gli aggressori! si sono quindi allontanati. Tanto 11 morto che 1 teritl erano Iscritti al partito fascista. I carabinieri hanno accertato cho tra gli uccisori era pure i fratelli Mori, contro 1 quali è stato spiccato mandata di cattura. Uno del Mori e membro della Federazione fascista e consigliere provinciale. Il fatto ha destato penosa impressione. Una Mostra missionaria inlefia ne! 1925 1 Roma, 25, notte. Pio XI ha disposto che nell'anno 1925, anno santo, sia inaugurata in Vaticano mia Mostra missionaria, li Papa ha diretto in proposito una lettera al cardinale Van Rossum, prefetto della Sacra Congregazione della Propaganda, Fide. Nel documento è detto tra l'altro: * Avendo noi sommamente a cuore, come di dovere la propagazione della Fede nel mondo, siamo soliti rivolgere le nostre speciali cure ed i nostri pensieri a tutto ciò che si riferisce alla sistemazione ed all'incremento delle Missioni cattoliche. A raggiungere tale scopo noi pensiamo che un mezzo assai utile sia quello che abbiamo già manifestato e cioè che in questa città capitale del mondo cristiano venga raccolto ed esposto in pubblico tutto ciò che valga ad illustrare la natura e l'azione delle Missioni cattoliche, i luoghi dove esse si svolgono e quanto altro ad esse si riferisce. E poiché a te stesso sembra che ciò potrà farsi con la dovuta convenienza e decoro, noi decretiamo che nell'anno santo del 1925, quando da ogni parte converranno, come speriamo che il Signore conceda, numerosissimi in quest'alma città i devoti figli della Chiesa in pio pellegrinaggio, si tenga nei Palazzi Vaticani una Mostra missionaria, della quale affidiamo a te la preparazione ben conoscendo la tua prudenza e la tua ardente volontà. A te spetta dunque, o diletto figlio nostro, di attendere sin da adesso all'importante incarico ricevuto e prendere quelle decisioni che stimerai più opportune per condurre le cose felicemente a termine ». La morte dell'ex-Gran Duca di Sassonia Berlino, 25, mattino. li' morto l'ex-Grauduea di Sassoniu Weimar, Guglielmo Ernesto. teatri e concerti <« l Telefoni della « Stampa » portano i numeri 11-15 Direzione — 11-36, 52-40 Redazione — 65-01 Seguendo la Cbonaca Untebcomunali). romiiiedia in Ire atti ai Biro e LeiigycL {Teatro Garignnno ■:; aprite 1023) l.u protagonista della «Zarina», sebbene non indicata, con assoluta precisione, è evidentemente Cai erma II li Russia. Ma avrebbe, torto chi cercasse nella commedia di Biro e Lengyel una llguruzione rigurùsamenstorica dell'imperatrice: Bernard .Sha-v no tracciò già una sàtira feroce, cho ci paro assai più vera del disegno minuzioso tentato dai due autori con insistenza forse soverchia. Caterina di Jiiinsìa fu — coinè noto a. Lutti — un esempio insigne di dissolutezza, di ambizione che non conoscevi ostacoli, ma ebbe altresì qualità paniche eminenti e aspirazioni intellettuali che non restarono senza frutto per la civiltà del suo paese. Partendo da ifuesli dati il Biro e il l^cncryoi hanno costruito un intrecciò intero sànie, piacevole., con desìi effetti di commozione e. ili itrammotlclta capaci rli avvincere il pubblico. Quando si alza il velario dei primo atto vediamo il Cancelliere preparare fi-li intrighi che -.di permettono di dominare la politica delia sua sovrana: strumenti dei suoi disegni sono — naturalmente. — degli uomini giovani, belli e a lui devoti. Ma ecco sopragViungere un ufficiale, il conte Alexei Cerny, che intendo parlare d'urgenza aU'lmperiUiriec: egli lui sc;> nerbo un complotto e lo rivela ti. Caterina. Sorpresa dall'impeto rude d'd conte, riconoscente per la, prova di fedeltà, Caterina lo attira, a sé: ne farà il suo favorito. Ma l'imprevista e improvvisa ascensione di Alexei ha scompigliato i piatii del Cancelliere, che cornava presentare alla. Sovra na l'ambasciatore francese e servirsi della sua avvenenza per farle firmare un trattato. Il ministro quindi si oppone con tulli i mezzi a.l conte Cerny, il quale da parie sua — travolto dalla vertigine dell'amore - • comincia a prepararsi la caduta. Alexei, mentre rivede e. abbraccia, la sua antica, fidanzata, Annie, è colto da Caterina che, gelosa, lo scaccia. Ciò serve a impigliarlo vieppiù, nelle file della congiura da lui scoperta, e che aveva 11 compito di sorvegliare. .KijrioSo, tenta di vendicarsi unendosi ai rivoltosi e cercando di impadronirsi dell'Impératrice, ma ti giocato sottilmente dal Cancelliere, e — poiché non si rassegna a separarsi dai complici -- l'atto arrestare. Caterina però ama Alexei: sente, inoltre, che. quesla tempestosa passione sarà una delle sue ultimo e che il cielo dell'amore sta per oscurarsi. Rivede il suo favorito e lo ammira, imperterrito, innamorato sempre, ma non disposto a. piegarsi, a diventare uno schiave., poi, la presenza dell ambasciatore francese — squisito, galante — lo suggerisce l'indulgenza: perdona a. lutti e, dopo la. graziti, porge la sua imperiale bellezza, al bacio dell'invialo di Francia. La tigm-a di Caterina — cosi come i due autori ce i;l presentano •- 6 quella di una donna capricciosa, sensuale, vendicativa, ma in cui le passioni non Inumo presa di..aiuta. Occorre considerarla con un certo distacco di ironia., e guardare alla commedia come a un gioco scenico. In altri lermiui, u"rl s| può parlare di creature, rli caratteri. <• gli elementi storici debbono essere presi come sfondo, e nulla più. Insomma, la •< Zarina » b costruita alla Sai-don con molla abilità, con grazia: interessa e diverte, non commuove. È' un'opera di teatro, non un'opera d'arte. I.a signora Borelli si e valsa di tutte le sfumature della figura di Caterina per comporre un personaggio vivo, e vi é perfettamente riuscita. E' passata dai toni scherzosi, leggiadri, della donna Innamorata a quelli duri, violenti rlell'imperatrice senza sforzo, e con naturalezza e spontaneità notevolissime. Grazie a lei. l'Imperatrice si é. mostrata in tutti i suoi atteggiamenti, ha sviluppato gli accenni, le possibilità del suo temperamento. L'interpretazione, intelligente eri efficace e. stata, una delle site creazioni più singolari. Il Giorda — che era Alexei Cerny — ft apparso volta, a volta appassionato, umile e superbo, rivelando la sua qualità più vera: la" forza espressiva: un applauso a scena aperta l'ha ricompensato. Graziosa la >Merighi - che impersonava Annie -- e assai fine il. Barnabò, un Cancelliere discreto e scaltro. Bellissimi I costumi di Cai-amba, elegante la mos-sa in scena. Il pubblico ha compreso quel che si poteva chiedere alla n Zarina » : si è interessato alle perinezie ed fi stato cono ni.-! lato dardi episodi passionali ,-« tragici. Tre chiamate a.d ogni atto. LA " Zarina • si replica, stasera: domani Si riprende «Monna. Vanna >■ di MaotiTlink. Vice. vi siete mai domandato t^-'che all'appressarsi della primav.-ia un soffio di viti nuova sembra fluire per le vostre vene1 perche ugni organismo vivente avverto, IL suo benefico intuisse? Perche liuti hanno la sensazione di essere più forti, più tepRort, pili giovimi? Questa che e cognizione- empirica comune, ha II suo rincontri) nelle scoperte della hio logia. La quantità e la iroarttà »rnost.rj. succhi vitali varia col. variar delle stagioni; e l'«optinani » di questa curva coincide cot -ritorno della primavera. La perle licita e l'indico e la espressione più misteriosa della vita' Valorizzare questo momemo favorevole, tn cut la vitalità spenta o che st-i. per spe finer.sl tondo spontaneamente a risollevarsi; è un dovere per tutti i sofferenti, ali indeboliti, i tireeocemcnlc Invecchiati. E: *i nr.u debbono lasciare RfniTgire l'attimo futrtreiile In cui madre natura offre loro condizioni ansiliatrlcl cho non rit^ireteranno pili. E quando — come il più delle volto avviene — la gran madre non basta al .suo periodico compito di rigenerazione, delle forze Linimenti, è un «irroro Irreparabiló non correre In suo ài uro. La. medicina niodcrna non conosce alcun aiuto clic sia più valido o sicuro del Utile per ogni evenienza t viaggiatori si ricordino di portare una scatola rii Unguento Foster. Tagli, contusioni, piccole abrasioni possono capitare quando meno si aspettano. Con l'Unguento Foster presso di voi, voi siete, preparati a rrualunque evenienza. — Ovunque: L. 5,-- (boDo compreso}. Per posta aggiungere 0,50. - Dep. generale, C Giongo, W Cappuccio, Milano (8). Il concerto della "Polifonica Romana,, al Regio Teatro gremito; per essere precisi, solo qualche palco era vuoto. Successo caloroso, spesso entusiastico, segno di emozione intima, immediata. Le magnifiche, musiche della grande polifonia, presentata ih tutta la loro vita lirica, in tutta la loro intensità drammatica, nella loro colorazione varia e possente, conquistarono istantaneamente. Furono ammirate le acute e logiche interpretazioni del Casinriri, eccellente temperamento di crìtico e di artista; furono ammirati i mezzi di tali interpretazioni, e cioè le ottime voci dei cantori, sicure, allenate, squillanti e commosse. Del resto, rilevando tali caratteri dell'arte del Casimiri e tali pregi dei suoi, cantori, ripeteremmo quel che già fu detto a proposito del primo concerto torinese, della .. Polifonica Romana ». Il pubblico chiese, unanimemente, Ire bis. li ottenne, ed tu più ebbe un'mottetlo di Luca Marenzio ed un saluto finale del Casimiri. La folla indugiò ancora in teatro, alla fine del concerto, salutando con Clamoroso ovazioni il direttore ed i cantori. Al maestro Casimiri ed alla « Polifonica Romana », istituzione che onora tutta l'arte italiana, che oggi ripartono da Torino "er continuare la tournee, in Italia, diamo un cordiale, commosso, riconoscente « a rivederci, e presto ». AL LICEO Stasera, concerto del violinista, Guetta e del pianista Gallino, sotto gli auspicii deità Pro Coltura femminile, che concede facilitazioni ai soci. Programma: Handel, Franck, Nardini, Kreisler. GLI SPETTACOLI D'OGGI CHIARELLA (Compagnia drammatica A. Falconi). Ore si: >Anima allegra., comm.. del Fratelli QtUntero. ALFIERI (Compagnia di operette Netla Regtnll. — Ore 31 : ■ Scugnizza » operetta di M. Costa. CAntCNANO (Compagnia dranim Alda n<-.rellll ... Ore 21.' «La Zarina» commedia di Biro o Lentrye» BALBO tStagione lirica). — Oto -JO.tó: «Carmen» opera di Bizet. ROSSINI '.Compagnia piemontese M. Casalegglo).— Ore il : « Tuk-me-nen » vaudeville di Manca. T'ìianom — Ore 21: Rivista, con Maria CampL MAFFEI — Ore 21: Spettacoli di varietà. giucco PALLONE VANCH. ore 16, fraudi partite. «LA QUADRIENNALE » (Esposizione Nazionale ci Belle Arti, l'arco del Valentino). — Aperta tutti i a-iornl dalle ore i alle 12 e dalle 14 allo 19. Un incidente di viaggio ei conti Calvi Principio d'incendio al vagone Roma, 25, notte. Soltanto ora è dato apprendere da Sarzana un incidente occorso alla principessa Jolanda e al consorte conte Calvi di Bèrgolo nella notte dal 22 al 23 corrente. La coppia, in partenza da San Rossore, e diretta a Nizza, viaggiava in uno scompartimento di prima classe del treno 4, quando giunto il convoyiio alle ore 1,40 alla stazione di Sarzana, il verificatore avvertiva che l'asse del vagone su cui &i trovavano ì conti Calvi si era dissaldato sì da provocare un principio d'incendio. Il capostazione informava suhito gli illustri viaggiatori che stavano riposando, ed essi prendevano posto in un altro srompartimento di I elasse. —i». I documenti dell'archivio di Re Nicola (Servizio sciale della • Stampa ■) Parigi, 25, mattino. l.':i telegramma da Belgrado annuncia che secondo il giornale La Tribuna, da certi dr> cumentì trovati negli archivi segreti di Re Nienti del Mont:negro, risulta che questi era al corrente del tradimento dei suoi capi militari, eh i abbandonarono in mano agli austriaci, senza combattimento, la posizione del monte Lowcen. nel 1015. Prossime partenze/T^^g cl« G15NOVA (salvo variazioni) per gli STATI UNITI NORD AMERICA: Vapore i COLOMBO » 18 maggio 1S23 par N«w York direttamente, por II SUO AMERICA : Vapore « GIULIO CESARE n 2 maggio 1023 per Bar. cetlona, Rio Janeiro, Montevldeo e Buenos Aires. Vapore « RE VITTORIO » 5 maggio 1323, per Barcelione (event.), Rio Janeiro, Santo», Montevldeo e Buenos Aires, Vapore v PALERMO », 10 maggio 1023. per Napoli, Rio Janeiro, Santos, Montevtdoo e Buenos Aires, LINEA DEL CENTRO AMERICA E SUD PACIFICO: Vapore n BOLOGNA » (La veloce), 23 maggio, per Centro America e Valparaiso e Scali Intermedi). Per informazioni, anche sai servizio merci rivolgersi all'Ufficio Passeggeri della Società In Torino: Piazza Castello angolo via Barbaroux. N. 2 Gli Uffki della N. G. I. sono anche Agenzie dell'Ufficio Svtzvero del Turismo e vendono biglietti ferroviari Italiani ed esteri, nonché polizze per la assicurazione del fca<raell. xi, 7 T. Torino. 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