Lord Curzon alla Camera Alta riafferma la tesi inglese riguardo al duello franco-tedesco

Lord Curzon alla Camera Alta riafferma la tesi inglese riguardo al duello franco-tedesco Lord Curzon alla Camera Alta riafferma la tesi inglese riguardo al duello franco-tedesco (Servizio speciale della STAMPA) Ld t l G Bt t Londra, 20. notte. Certi fogli parigini, che sembrano vivere nel mondo della luna, che preconizzavano stamane qualche cosa di molto nuovo e piacevole per loro nel discorso che Lord Curxon doveva pronunciare stasera alla Camera dei Lordi, a quest'ora devono essere ancori una volia disingannati. Il pronostico, come tanti altri, era perfettamente assurdo; Lord Curzon ha riconferma© per filo e per segno la politica adottata e mamemiìa fin qui, so 1za la menoma deviazione, da Bonar La.v. Questa politica, come anche noi venimmo ripetendo, prosegue e proseguirà t-ale e quale Ano o che i saggi non mutino consiglio altrove. E non basta. Lord Curzon ha proclamato che le gravi previsioni espresse iipI fénriaio scorso da Bonar Law. e sulle qua'ii ci è fondata e continua a fondarsi la politica inglese, sono st'ate confermate in modo inoppugnabile dagli eventi. Tutti i proge'ti avanzati nel frattempo a destra ed a sinistra si sono manifestati semplicemente inadeguati e impraticabili. Sopra di essi non e possibile imperniare un intervento inglese di alcun genere. E questa dichiaTaziona abbraccia evidentemente anche il progetto di Loucheur. Ma Lord Curzon non si è soffermato qui. Egli ha aggiunto che l'Inghilterra por le riparazioni rimane ferma sul progetto inglese del gennaio scorso, respinto allora con gran dispitto, ma capace «li tornare buono. Di questo costante mantenimento della, posizione inglese originaria., noi abbiamo (riè. informato i lettori subito dopo il colloquio Bonar La.w-Loucbeur; il messaggero francese si era infatti sentito dire dal primo ministro la stessa cosa. Quanto al problema della sicurezza. Lord Curzon ha ammonito che l'Inghilterra non può ammettere alcuna soluzione la quale coinvolga, un aperto o larvato smembramento delia Germania. Tutto ciò si sapeva. E noi lo abbianjo reiterato cento volte su queste colonnp. Ma il discorso Curzon lo ha. rivestito di forma ufficiale e definitiva. L'idea di fare tutto il possibile per mantenere l'Intesa, e il concetto di Indurre nel frattempo la Germania, con parole riguardose, ad avanzare da parte, sua proposte concrete, hanno costituito lo sfondo della riaffermazione e dell'apologia dell'indirizzo inglese. Abbiamo già rilevato come il.Governo su questo Icrreno possegga indubbi appoggi della grande maggioranza del paese, sebbene nei giornali o nei comizi molti stiano soffiando sul fuoco e-reclamando genericamente n vagamente un risoluto attivismo governativo. Lord Bukmaster chiede al Governo che definisca la propria politica E' stato un pari liberale, lord Buckmaster. fe offrire a lord Curzon l'appiglio per pronunciarsi. Egli dinanzi ad un aula popolatissùna ha chiesto al Governo se di fronte 'alla crescente gravità della situazione creata dall'occupazione francese di territorio tedesco non credesse opportuno di informare la Camera sul reale stato delle cose, e di definire meglio la propria politica « Sarebbe follia — ha detto l'oratore di apposizione — cercare di edificare l'avvenire politico inglese sopra un gruppo di frasi fatte. (Applàusi). E la storia dimostra come molte alleanze cementate nel sangue dei campi di battaglia siano poi state rotte. U solo cemento sicuro è quello della simpatia reci- Eroca e della comunanza di fini •. {Applausi). 'oratore dichiarò quindi di sperare che a ciò si possa ritornare. Affermò che tutta la questione delle riparazioni è stata considerata fin dal principio sotto una luce sbagliata. « Se la Francia desidera realmente di venire pagata, come può mai credere di riuscirvi paralizzando l'industria tedesca, 'la cui sola prosperità permetterebbe alla Germania di eseguire i pagamenti*. . Qui si entra nel regno dell'impossibile; Anche l'Inghilterra ne soffre le ripercussioni, perchè la-Germania si troverebbe incapace di fare anche agli Inglesi neppure il più piccolo pagamento ». In base a tale principio, lord Buckmaster reclama il ritiro dell'esercito di occupazione inglese, la cui presenza sul Beno — intesa a garantire le riparazioni — e quindi ormai inutile, giacché la font» 'delle riparazioni rimane distrutta- L'Inghilterra, poi deve chiarire bene alla Francia che Va politica francese non è mai stata approvata a Londra, che essa rimane carica di pericoli e che riesce di grande e non necessario pregiudizio per gli interessi inglesù « E' inutile immaginare che .si possa ottenere la Pace in Europa fino a che non si trovi il modo di.stabilire una comune intesa, non soltanto fra l'Inghilterra e la Francia, ma fra l'Inghilterra, là Francia e la Germania e tutte lo Nazioni europee. La Germania in questi giorni possiede un largo numero ili pescicani, i quali con la loro ostentazione lasciano credere che la Germania sia un paese ricco. 'Senonchè. /astraendo da costoro, la Germania si trova ormai sull'orlo della fame e della miseria {Applausi). La sua gente migliore, le classi professionali e istruite, vivono una efcistenza assai più dura che in tempo di guerra ». Secondo l'oratore, se le cose vengono lanciate andare alla deriva, due Gole conclusióni sono possibili. La Germania potrebbe stabilire strette relazioni con la lìussia, e nessun'altra Nazione europea potrebbe impedire questo amalgama, che riaccenderebbe le fiamme che' hanno già ustionato il mondo. L'altra possibilità è che la Germania sprofondi nell'anarchia, e ohe vi si Profili lo stesso fenomeno elle. Per cause poco di verte, si verificò in Russia. « In entrambi i casi bisognerebbe dire, addio alla possibilità di una nuova prosperità europea, e nella rovina 'della Germania altre Nazioni andrebbero certamente coinvolte ». Negli ultimi periodi l'oratore liberale lumeggia una soluzione per il tramite della Lega delle Nazioni ; ma è piuttosto vago al riguardo. Egli però rileva una contraddizione originaria: « La Lega delle Nazioni — egli dice — fu incorporata nel trattato di Versailles ; ma i due. documenti sono basati sopra concetti ben diversi. 11 Irattato si.fonda sulla forza; mentre la Lega e stata basata sopra un criterio di giustizia. Fino a che non subordineremo la forza alla giustizia, noi non conosceremo alcuna pace ». (.lpplausi). I precedenti: il famoso progetto inglese Levandosi a rispondere per il Governo, Lord Curzon aderisce di buon grado alla premessa fatta dal rappresentante dell opposizione. « Gli applausi ciie hanno accolto la. prima parte di quel discorso — dichiara lord Curzon — mostrano come tutti noi siamo d'accordo con lord Buckmaster ». Egli invece dissento dal pari liberale nelle conclusiopi. Secondo lui. l'oratore liberale ha tracciato un quadro più fosco del necessario. Lord Curzon non si propone di entrare, in mólti particolari sulle cifre delle riparazioni e sugli incidenti che. stanno avvenendo di giorno Si giorno sul Reno, o altrove in Germania, e -neppure sui provvedimenti che settimana per settimana i rappresentanti inglesi sono stati' costretti a prendere a difesa degli interessi britannici. Egli intende piuttosto fané un rilievo generale della situazione. « Ciò che la Camera vuole conoscere — proeexue lord Curzon — è la politica del Go.verpo. Essa vuole sapere come il Governo Siustiflchi l'aver seguito tale politica sino Ed oggi ; e in quale modo la politica stessa tocchi e possa toccare i nostri rapporti coi nostri alleati e le altre potenze europee. La Càmera vuole sapere poi se noi intendiamo proseguire in .tale politica, oppure se alcuni fatti recènti possano averci indotti a mutare le nostre idee »'. .... À , 13 ministro, incominciando la sua dimofejraxione, rievoca il progetto inglese presentato alla conferenza del gennaio scorso. Egli ne riassume tutti i particolari, inclusa 11eraposta riduzione dell'indennità a venti nuardi e mezzo marchi oro. « Il Governo inglese annunziò pure che era disposto, qualora, tutto il suo progetto fosse stato accettato — .ricorda lord Curzon. — a cancellare ì fb$iti dj-'euerra .delia Francia e dell Italia verso la Gran Bretagna, eccettuate certe piccole somme che rappresentavano i depositi aurei fotti qui a Londra, ed alcuni riaggiustamenti minori. Queste proposte sono state resninte dal Governo franceee, che era appoggiato dai Governi belga ed italiano; ed il Governo francese dichiarò ben chiaro che esso non avrebbe consentito ad alcuna riduzione del debito tedesco, e non avrebbe ammessa alcuna altra, moratoria, se. non impadronendosi di certi pepili. Nei riguardi dei debili di guerra della Francia e dell'Italia il nostro progetto era. cosi generoso che, secondo me, nessun'altra Potenza, ne avrebbe fatto uno simile. (Applausi). Quanto alla Germania ed alle riparazioni tedesche, il nostri obbiettivo era di ottenere dalla Germania lo massime cifre che le sue finanze permettessero : ed in caso estremo eravamo disposti a ricorrere a severissime, sanzioni, se. il grande Consiglio finanziario di cui noi suggerivamo la riunione avesse riferito in senso contrario alla buona fede ed alla sincerità della Germania. Le proposte avanzate dai Governi francese, belga ed italiano non poterono essere prese in favorevole, considerazione da noi per i motivi che in varie occasioni sono già stati detti, orbene quando il primo ministro si diciharò incapace di accettare le proposte francesi egli accompagnò tale after inazione da una. dichiarazione che la Camera mi permetterà di leggere ancora una volta». Qui il ministro legge parola per parola la famosa dichiarazione rli Bonar Law, che diceva che se le proposte francesi fossero state, mandate ad effetto, esse non avrebbero soltanto mancato eli ottenere l'esito desiderato, ma, con tutta probabilità, avrebbero avuto un effetto grave e forse anche disastroso sulla situazione economica in Europa. In tale circostanza Bonar Law proseguiva dicendo di non poter prendere parte all'impresa, né di accettare alcuna responsabilità al riguardo. In pari tempo egli riaffermava il sentimento di amicizia dell'Inghilterra verso la Francia. La Camera applaude la rievocazione documentaria. Il Governo inglese non intende abbandonare Colonia Dopo di che lord Curzon Proclama che le parole dette allora da Bonar Law rappresenlavano fedelmente le vedute del popolo britannico, n Governo si astenne dal Prendere la parie dei francesi oppure dei tedeschi nelle controversie die seguirono, adoperandosi solo ad appianare amichevolmente gli attriti entro la zona di Colonia e a sostenere gli interessi commerciali inglesi In complesso i suoi sforzi in questo senso sortirono successo. Comunque, il Governo non ha abbandonato Colonia e non intende abbandonarla, sebbene tale sia il desiderio di una sezione estremista a Parigi: « desiderio che però non è condiviso — aggiunge lord Cua-zou — dai Governi francese e belga». Quanto agli scambi inglesi con la Ronania, essi sono bensì gravemente danneggiati, ma i traffici tra l'Inghilterra e la Germania in generale sono piuttosto aumentati, che diminuiti, c la Germania da parte sua si accinge a rimuovere le ultime difficoltà che rimangono all'attività inglese nei territori occupati. Il contegno delle forze di occupazione a Colonia viene elogiato calorosamente dal ministro. . I soldati inglesi — egli dice — sono circondati da simpatie unanimi », e lord Curzon spera che nessuno rinnovi la Propo-sta di evacuazione, perchè il Governo non potrebbe appoggiarla. « Noi abbiamo adottato -- - riprende il mtnista-o —- un ugualo atteggiamento di amichevole distacco dai suggerimenti che ci sono stati fatti per indurci ad intervenire. Ab-Diamo avuto il senso che 6ino a quando trala Francia e la Germania "non si facessero aperture, ogni ingerenza di terzi sarebbe stata inutile ed avrehbe prodotto più male che bene (Applausi). I discorsi dei ministri francesi dimostrano quanto fossa fondato questo timore. Neanche la Germania si è mostrata sinora disposta ad approfittare dei consigli di estranei. E' dunque certo che se fossimo intervenuti. a.vremmo attrici un insuccesso, e ciò giustifica la polìtica alla quale ci atteniamo. « E' stalo detto che la. nostra politica è una politica di impotenza. Questo facile sarcasmo può essere diretto contro ogni forma di neutralità. Il neutrale però non è affatto unafigura trascurabile. La più utile forma di azione non e necessariamente l'azione diretta o la aperta partecipazione ad un conflitto: è invece di ««tare errori; ed attendere, il momento propizio per intervenire. Non è questo un indirizzo negativo ; ma un indirizzo che può essere, non solo tatticamente saggio per il momento, ma. che. risulterà alla luinga degno del più alto senso politico. Questo indirizzo, accetto ad entramhi gli antagonisti, ci lascia, libe.ri di intervenire con efficacia quando che sia; e comunque nessuno sinora ha suggerito un'alternativa preferibile. Lord Curzon poscia afferma che l'atteggiamento assunto dal Governo inglese alla Conferenza di Parigi è stato pienamente giustificato dai fatti. «Noi crediamo^ ~- egli dice — che l'invio di pochi funzionari tecnici, i quali si supponevano sufficienti per assicurare le consegne del carbone e del legname, e. che avrebbero dovuto essere assistiti, se necessario, da poca truppa, si sarebbe, sviluppato ili una prolungata occupazione. Ciò è avvenuto. Noi vaticinammo che i risultati economici sarebbero stati sproporzionati alle spese e ai sacrifizi. Credo che finora, la profezia si e verificata. Noi prevedemmo che sarebbe sorta una situazione la quale avrebbe non solo ritardato il restauro economico dell'Europa, ma avrebbe portato la esasperazione fra i Tedeschi e i Francesi. Cento giorni sono ormai passati dal principio dell'occupazione, e mon sembriamo più vicini d'allora alla fine ». «Quale ò la posizione in cui la Germania ora si trova Essa è la potenza debitrice. Posso comprendere la riluttanza del Governo tedesco a precisare una somma, perché anzitutto esso può dire che le condizioni si sono mutate al punto che quanto era possibile in gennaio pud o più possibile in aprile. Inoltre, di fronte alla Germania sta il fatto che la. Trancia ombra restare ferma sull'impossibile cifra del maggio 1921. bi capisce quindi la riluttanza a far proposta concernepti una cifra definita, la quale verrebbe immediatamente rifiutiate.. Per altro io penso che se la Germania facesse uno offerta della propria disposizione e intenzione di pagare, e nel senso che i pagamenti venissero fissati da appropriate autorità, e si) ossa, al tempo stesso" offrisse, specifiche garanzie per In continuazione dei pagamenequalche progresso verrebbe compiuto. La Francia più ""di una volta ha indicato le prò prie disposizioni ad accettare aperture si fili sia che vengano fatte ad essf. sola, nequa.! caso essa si è impegnata a comunicarla subito agli Alleali, sia che vengano fatte a tutti quanti gli Alleati. E' nell'interesse generale che una apertura simile venga fattaPresto o tardi si arriverà a questo; c secondo me, tanto pi" presto, tanto meglio. Tale è in sostanza il consiglio che ho sempre dato al Governo tedesco». "Punto morto quasi insuperabile 11 brano successivo del discorso rievoca le varie dichiarazioni esclusivistiche fatte nel frattempo dai ministri francesi e belgi« L'atteggiamento del Governo francese in questo momento — osserva Curzon — è di ferma inflessibilità e di implacabile risolutezza ». Da qui l'inopportunità, di ogni intervento. « Tuttavia, benché gravi, i risultati dell'occupazione franco-belga fino ad oggi appaiono meno disastrosi di quel che taluni prevedessero nell'avvenire immediato. La Germania ha dato prova di una fiera volontà di sopportare perdite e privazioni — constata lord Curzon: — Senza dubbio essa si è trovata in posizioni estremamente difficili1. Negli ultimi giorni vi e stata un'altra disastrosa • adu'o del cambio; e confesso che la situazione dal punto di vista finanziario crea la più profonda, ansietà . « Nondimeno -,] Governo tedesco non è andato più in Ja di questo: di rinnovare il suggerimento originariamente fatto dal mi¬ nistro degli Esteri americano, che la sua capacità, di pagamento venga deferita ad una Commissione intemazionale di' esperti. Questo suggerimento fu immediatamente respinto dalla Francia. Poi la Germania ha suggerito, per la futura sicurezza della Francia, che l'Inghilterra, la Francia, l'Italia e la Germania e. so vogliono, anche gli Stati JJniti, si impegnino solennemente a non fare più guerre per un periodo di trenta anni. Questa proposta non ha alcun riferimento alla situazione immediata. Stamane ricevevo da Berlino un telegramma il quale mi riferisce cho il sentimento generale colà è di piena approvazione per la politica seguita finora dal Governo nei riguardi della Ruhr. L'opinione pubblica é completamente unita in favore della continuazione della resistenza passiva. L'impossibile condizione che l'evacuazione debba precedere i negoziati è stata saggiamente ritirata: ma di fronte ad ogni questione circa il futuro regime della Renania i tedeschi hanno appassionatamente declinato di considerare ogni proposta che sia incompatibile con la loro sovranità ». Esaminaa cosi la posizione della Francia da un lato e quella della Germania dall'altro, lord Curzon rileva che tutto fa credere che « si sia giunti ad un punto morto quasi insuperabile. Due orgogliosi e potenti popoli si sentono ]l'uno convinto di essere, ingannato e defraudato da un nemico battuto, l'altro persuaso che si sia approfittando della sua debolezza e del suo esaurimeno per indurlo in uno stato di servitù permanente- Si è mai veduto una situazione più difficile' e complicata? Dove si troverà la via per uscire da questo apparente fondo di sacco?... ». Lord Curzon tratta con rispetto la proposta che si faccia intervenire la Lega delle Nazioni ; ma è costretto ad escluderla, porcile la Germania non è rappresentata in quel consesso, le decisioni del auale potrebbero quindi apparire, parziali. Di più un intervento della Lega potrebbe coinvolgere l'uscita della Francia. Si è poi proposto, come via di uscita, di considerare un piano relativo alla sicurezza dei confini francesi. Ù'Inghilterra da parte sua è disposta a considerare un piano di questo genere. Ma per ora la questione delle riparazioni è in cima di tutto. Quella della sicurezza potrà essere'discussa più tardi. « Chi devo fare il primo passo? » — si chiede lord Curzon. Egli allude poi al rapporto laburista sulla Ruhr, che invi- i il Governo inglese a muoversi prima dc'ii altri. Ma lord Curzon. analizzando le richieste laburiste, crede di poter dimostrare che con questo suo discorso egli le soddisfa pienamente. Negli ultimi tre mesi il Governo inglese si è tenuto in costante contatto coi rappresentanti delle due Potenze in contesa. « Dal Governo di Parigi non ho ricevuto — dichiara lord Curzon — alcuna dichiarazione, all'in fu ori di quelle incorporate nei discorsi di Poincaré e di altri. Quanto al Governo tedesco, non ho mai man caio di dare ad esso ciò ohe mi sembrava la miglior forma di consiglii. Al momento di andare in macchina non ci £ ancora pervenuta la. fine di questo fonogramma del nostro corrispondente londinese. i