Don Sturzo ha chiuso il Congresso

Don Sturzo ha chiuso il Congresso Don Sturzo ha chiuso il Congresso Inneggiando alia democrazia cristiana 1! Congresso del P. P. n Torino, si è chiuso ieri sciti. Nella seduta antimeridiana '1 presidente on. Rodino, tra le acclamazioni dell'assemblea, ha pronunciato calde parole di saluto all'indirizzo del Principo ereditario, ospite delia città. La riforma costituzionale Quindi l'on. Doggiano-Pico ha riferito sulla riforma costituzionale dello Stato, giungendo a queste conclusioni: • '' «Ritenuta la necessità di una riforma di taluni istituti che toccano l'ordinamento cos'.ituzinnalo dello Stato, allo scopo di maggiormente rinsaldarne la compagine, rafforzarne i'auto-ità, elevarne il prestigio, ed insieme ronfici' più pronta ed intensa la sua attività nelle molteplici vie in cui e^sa si manifesta; « riaffermando il convincimento che "istituto parlamentare ancor oggi costituisci il maggior presidio di liberta politica, di indipend .za civile, di guarentigia dei foadamentali diritti dei cittadini; conviene nella necessità di perfezionare il metodo col quale esso funziona; « conferma il proposito di sostenere: a) in ordine alla lormazione della Camera dei Deputati, il sistema elettorale suda baso della proporziono della rappresentanza secondo l'efficienza rotile dei pani,;. b) relativamente al Senato la sua lormazione sulla base della rappresentanza organica di secondo grado dei corpi costituiti (accademie. magistratura, esercito. Consiglio di St-ito), delle amministrazioni pubbliche (Comuni e Provincie) e delle organizzazioni riconosciute delle varie classi, rendali dono elettiva la composizione per i tre quarti o l'altro affidando alla nomina regìa; « invoca la costituzione elettiva, di Consigli Superiori, in relazione ai grandi Interessi della economia, del lavoro degli Emi iocali, della pubblica beneficecza. dei lavori pubblici e del. i scuola, cfbn funzione consultiva e regolamentativa per la propria amministrazione e c.1 diritto di iniziativa per la presentazione ai.Ministri competenti di proposte di leggi. « conferma il voto pel decentramento dell'Amministrazione dello Stato e la costituzione dell'ente regione, emesso al 3.o Congresso Nazionale tenuto a Venezia. « la appello a tutti i cittadini allineile nella conservazione e nel rinvigorimento '-elle tradizionali autonomie degli enti locali, nel perfezionamento dell'Istituto Parlamentare e sulla base dei diritti politici del popolo si rinnovi ia coscienza civile e politica della Nazione ». 11 itusv.1 Consigliò nazionale Nella seduta pomeridiana, l'ultima, c'è tato tolto lavorio per la, nomina del Cònsig .j Naz. I congressisti, più clic interessarsi dei lenii che sono Ui discussione, pensano olle ti mine. Le urne, secondo lo dichiarazioni dell'oli. Rodino avrebbero devino aprirsi alle 11 e chiudersi alle li. si apriranno invece alle 15 e si chiuderanno al termine dei lavori. Anche nei congressi popolari l'uomo propone e si agisce a rovescio. 11 Consiglio Nazionale, il massimo organo dei Partito ù formato da trenta persone. A Venezia il Consiglio venne formalo con una lista di concentrazione: sinistra, e destra. A Torino il centro (con l'appoggio di parte doliti sinistra) presenta una luia di -'s nomi, con si capo don Sturzo. Ne fanno parte anche, come rappresentami del centro, revocato Cappi di Cremona e l'avvocato Piccioni di T'orino, eli.: nel passato Consiglio erano rappresentanti della sinistra. Olire quesla lista di maggior-iiza ve n'é una di minoranza presentata dalia sinistra. Ecco i risultati della votazione: votanti 138.052; lista di maggioranza voti I03.0SÌ; I lista di minoranza zti.Gtu. Schede nulle I.043 Tutta la lista di maggioranza facente capo a don Sturzo resta eletta; della minoranzi sono eletti Gioachiuo Quarello di Tori;::', avv. Francesco Kerrari dell'Emilia, perciò ! Consiglio .Nazionale restii cosi conio -.-i > Sturzo don Luigi. Campali dottor Pietro. Cappi avvocato Giuseppe, Caslèliùcci ing. Edmondo. Ghiri avv. Ercole. Colonnelli prof. Gustavo, Del Giudice prof. Vincenzo, betel!i ing. Pietro, Matleini avv. Evarlsto. Miglior; avv. Giovanni Battista, Novi-Scanni Giuseppina, Piccioni avv. Attilio. Ruffo Rufo deila Scaletta. Segni prof. Antonio. Smuraglia Eugenio, Spataro avv. Giuseppe, Valente dott. Giovanni Ranista, Zoli avv. Adone, Maschio Giovanni, Alberti avv. Antonio, Bianco t-'ra:ireseo, Candolini avv. Agostino. Terrazza ing. Guido, Galletto avv. 'tortolo. Giovene prof. Achille, La Lumia prof. Isidoro. Pasculli av-;. Raffaele, Mazzetti ing. Leonello: e per la minoranza: Quarello Gioachino (Piemonte), Ferrari avv. Francesco Luigi (Emilia;. L'ordine del giorno sulla politica estera Frattanto, mentre si procedeva alle elezioni. 11 Congresso ha approvato le relazioni 2-ia discusse dalle Sezioni. Quella sul problema finanziario da occasione a don Sturzo di inviare un saluto a^ii ex-Ministri Meda « Bertone. lite .j^a politica estera riferisco il principe », Dà lettura, ira grandi applausi, riolle seguenti conclusióni, il Congresso riconosce; (Jlio la politica Italiana lieve tendere a cooperare con ITiuriillterra e Stati Oiiltl egualmente iniereasau. r«cr la ricostriizioiie dell'economia eurorwa, c por conservare la paco all'Europa, i*r risolvere II ptolilema delie riparazioni, comie^so con qiiato del ilebttl interalleati ■• U-iioccupa/ione della Utilir tenendo conta delio elusili ncces«fe*-. 1njiu*l!itì«t. f«.s-ee»i. .— Che la ricostruzione del. economia ,ieL-ll siati danubiani con il line «il avvicinar» odi unite il loro sistema economico r.m quello italiano sia d'interesso fondamentale por l'Italia, rli reciproca utilità, o ìndispon-ahila per una più prospara vii» dèi reni di Trieste e di Flmno — Clie l'Italia debba avere u.l Meni terranco ijiietla posiziono «irniente che la situazione geogralira c l.i storia le assegnano per sviluppare t rapporti commerciati e culturali ti.i PEuropa o l'Oriente — Che l'Italia debba svolger» nel M. diterraneo la politica 'Iella liberta nazionali ove questa i^=sa adattarsi al grado di rottura dei ionoli e alla politica generale italiana vervi le potenze europeo. e;.,, specialmente in Tunisia. Algeria o Marocco i diritti del nostri connazionali debbano ossero tutelati. — rjic occorra slam, riconosciuti c garantiti i iliiltti cristiani e specialmente quelli catlolic! e Italiaiii nella Palestina. — Clio possa ebbero presto coronata da successo l'attuale politica coloniota teiwlento all'assetto completo della Libia, clic Imi., te nostre colonie possano essere ii..\- » in valore c die stailo completai*) cui i quel con pensi spellanti all'Italia per l'art, la del l'atto di Londra. Grandi ovazioni provoca coll'accentio alla Palestina. La relaziono è approvata. li siamo all'ultima relaziono sullo discussioni rli sessione. Riferisco sull'emigrazione l'on. Stefano Jaeiiii. Su questa relazione parlano /.anol.ti e .Suola. Risponde il relatore. La relazioni è approvata. 11 prof, nou giano dà lettura delle conclusioni della relazione fatta stamane sulla riforma, costituzionale dello staio. Pcrran propone l'invio di un telegramma a Mons. Lagnici- e ne dà lettura. /lodino. L'idea va bene ed 8 accolla. Alla forma penserà la Presidenza Ferrari, nota chc l'on. Boggiano non ba parlalo della riforma costituzionale già attuala dal Governo fascista: milizia nazionale e Gran Consiglio fascista. Fa presente che queste due istituzioni hanno carattere anticostituzionale. Nasce un incidente tra il Presidente e l'oratore perché il Presidente afferma che jl Ferrari sconfina dui tema. Interviene Don Sturzo precisando che nei tema non può trattarsi della riforma dello statuto Albertino. 0 riforme sono quelle a cui vorrebbe accennare il Ferrari Rileva altresì che il Punito popolare non e formalista ; avendo delih'srato di auspicare l'inserimento dèi movimento rivoluzionario fascista nell'orbita costituzionale non "ilo fare ori delle questioni di forma. Parlano don Nicola e Castagna. Rispónde il relatore prò; Boggiano. L'ordine del giorno ò approvato. " Constaiazioni di don Sturza E siamo ai saluti. Don Sturzo sale alla tribuna. Il Congtessu lo acclama per qualche min u io. •' Ilo dumandalo la parola — dice Don i sturzo — per fare alcune constatazioni. Anj zitutto per ringraziare la sezione di 'l'orino, per ipicl largo concorso che ha dato alla riuscita del congrèsso... Voci: — Viva Torino 1 marzo. — Inoltre per due a tirili gli amici congressi.-.;i che noi abbiamo dato oggi al paese imo spettacolo molto notevole. Mi sembra che :! nostro congresso sia slata la prima manifestazione di un partito organizzato, nella sua pienezza di assemblea, nella libertà interiore di manifestazione del suo pensiero, nella esterna libertà di agire e ut muoversi, riandò cosi una espressione, un significalo a tutti coloro i quali oggi o consentono o dissentono dall'attuale ordine di 1 oso. perchè il popolo possa aspirare a quella vita normale che non deve essere uè la debolezza né l'esasperazione che avevamo nel periodo dal dopo guerra ad oggi, ma l'esercizio di una liber'h che sa i suoi doveri e la sua misura. E noi dì questa libcrià. che senza bisogno di esserci limitata da altri, viene ita noi stessi controllata nel suo esercizio e nella attività Ouo, e che tende a dure im maggior risalto di convinzione Interna o .li pratica attività esterna, erodo abbiamo dato mi esempio uon dimenticai) il e negli annali delia nostra vita italiana. E questo ho voluto rilevare perche noi possiamo, tornando al nostro lavoro noi vari comuni, nulle sezioni, nei giornali, nelle amUllnisfrazioni locali, nelle opere pie. nello organizzazioni sindacali eri economiche, nelle varie manifestazioni pubbliche, nello varie contingenze private, possiamo e dobbiamo cercare di tar valutate a noi ed agli altri la necessità di un giusto esercizio della liberla in modo che coloro 1 quali quest'oggi non sentono — come dicevo tori — uno stato turbato da un istinto di dominio arrivino a persuadersi che solamente tu questo largo esercizio ed in quesla attività collettiva, po- a.w.rn.Mis. r ssw tro paese, l'esercizio più tranquillo delle I I... ttività del lavoro u cicliti produzione, per- 't . possiamo essere meglio apprezzati al'itiu-rno C(( all'estero e dare alla nostra patria un avvenire molto migliore di quello che non è stato il tormentoso passato, Noi questo io faremo nella modestia dei nostri mezzi, nella coscienza elio il nostro lavoro non è perduto, coinè non è perduto nel creato né il profumo di un piccolo fiorellino im il movimento di uria piccola cellula. K noi abWtuno la fedo che i non si moltiplichino (tU'inllnito o che le cellule crescano perchè hanno in se la vita e una ragione di vira. = Noi lo abbiamo detto ieri: noi. Partilo popolare, abbiamo una vi'a e una ragiono di vita (Applausi), lì questa vita intima e Iti nostra fede, la nostra convinzione, elio la vita collettiva del nostro Paese deve farsi sempre miglioro e le sotti dulia nostra Pallia sempre più pròspere. Questa convinzione devo essere produttiva di lavoro e di sacri; Ibi., perchè nel lavoro e nel sacrificio noi possiamo adempì veramente al nostro ...mio di tigli devoti d'Italia e dare a qUf ,ia nostra madre la prova del nostro .librino affelto. {Prava; applausi vivissimi e prolungati). ... n Quando ci diranno che noi starno usciti da questa assemblea con un equivoco, che nói non abbiamo saputo avere una concezione politica, ma solamente una semplificazione ci struttura tecnica, voi potete d.ro qualche cosa di diverso, perchè il vosi;.' slancio e il vostro palpito non può essere dato da un movimento di equivoco, ina. è dato da un movimento di convinzioni (Applausi vivissimi). V. la convinzioni) non si radica mai sull'equivoco, perchè la nostra mente è una logica istintiva, una dirittura di pensiero, anche senza avete studiato la logica, e che corrispónde allo stato reale che si va man mano determinando nella vita di un Paese. E i nostri amici di sinistra, che hanno portato qui un s:n-;o di idealità in ceno nodo esasperalo, di una non perfetta equazione, tra le idee venni,etite vissute e sentite e-la realtà diversamente concepita, io mi auguro nomano nella attività pratica del lavoro quotidiano e nel senso realistico della vita, convincersi che l'azione nostra centrista non é stata e non è. come si è detto, una somma 0 una sottrazione di destra o sinistra: è invece una valutazione realistica delia vita del nostro Paese e dell'attività poli; tica di questo momento per una ragione di carattere dinamico. Perché, come gli altri Vogliono portare un pensiero e tradurre in realtà al di fuori delie vècchio formule c nelle vecchie tradizioni che sono state un involucro, il quale si è bastantemente svuotalo iti sostanza, lo Sialo costituzionale democratico italiano, cosi noi. ctell'nltiro lato di i creta, di questa queota realtà, fii questa creta, di questa si Inazione presente e reale, vogliamo fare.chefi si inserisca tutta quella palle di ideali! di pensiero, di convinzione e di programma di cui è falla In nostra fede, la nostra Iradizione neo-guelfa, la nostra concezione filosofica della vita pratica e la nostra convinzione cristiana. Vogliamo che nella realta si inserisci quosto bri movimento morale ed etico cnc ne r:.'hi<! attorhò ri noi e fuori del del nòstro Partito... [Applàusi vivissimi': dal pnicìd si o'ìitàiìà a d"n Sturzo garofani bianchi). « E' questo bianco fioro che mi rivela e mi ricorda lulln la passionò giovanile '«Ite «.ostro democrazia cristiana. (.■Ipptausi vivissimi- tulli l congressisti serio in piedi, pteudendo). Mi auguro che questo bianco uore sia baciato col medesimo affollo, non /no dai giovani della nostra sinistra, non solo dai giovani e dagli adulti del nostro centro ma itiche da quella destrn, che é notata sembrale per un momento di concetti e di criteri reazionaria'; In destra vada anche essa verso la fede nella democrazia cristiana e viva anche ossa nel nostro Partito veramente con senso democratico. ,p, cosi ho flutto. Speranze di vita rigor ciiosa, previsioni di difficoltà notevoli, di lotte, di sconfitte e di trionfi. No, non per noi lavoriamo! E il trionfo non è nostro, ma dell'idea; e la sconfitta è nostra, non dell'idea ». Una dimostrazione entusiastica accoglie te ultime parole del prof. Sturzo. (ili applausi scroscianti durano parecchi minuti. Si intona l'inno « Bianco fioro ». Tutti i congressisti sono in piedi. Le personalità pia autorevoli abbracciano e baciano ripetutamente don Sturzo. Il presidente on. Rodino accolto da vivis sinii applausi rivolge ancóra un ringraziamento alia città rii Torino e alla stampa. Ringrazia il Comitato organizzatóre e pariicolarmentn il corani. Maschio pei- la riuscita del Congresso. Afferma clic il Congresso è riuscito una magnifica affermazione di fede e di Ubera forza. 11 partito, egli dice, sente 1 nostalgia del Vangelo: noi vogliamo che ritorni Cristo (applausi) ma non sullo labbra ma nei cuori (Applausi vivissimi). Ancora una volta, egli ilice, amici, io grido con tutta la forza dell'anima mia: « Viva l'idea cristiana, viva il partito popolare, viva l'Italia • (Applausi scroscianti .salutano le ultime parole dèi presidente). Il congresso é dichiarato finito alle le,15. 1 giornalisti all'Associazione della Stampa Non appena chiuso il Congresso agli inviali speciali dei giornali italiani è stato offerto un licevimenlo all'Associazione della Stampa. Ari accogliere gli ospiti si è trovato ludo il Consiglio direttivo o un buon numero di soci. Non mancò nelle affollale salo la presenza di qualche signora. Il consigliere, delegato Raffaele Nardini rivolse ai colleglli il saluto del giornalismo torinese, dicendosi Usto dell'occasione offerta dui Congrosso dt riaffermare quei vincoli di solidarietà che . ..iscono lutti quanti datino il loro lavoro e la loro intelligenza al giornalismo. Rispose per -li inviti speciali dòn '.'creisi, uno dei decani del Plornalismo lombardo ningraziò per la cordiale fraterna accoglienza, esaltando a. sua volta l'affettuoso cameratismo giornalistico il quale vuole anche rivendicare il supremo bene civile della libertà: la libertà, anzitutto, degli scrittori.