L'adunata sindacale fascista

L'adunata sindacale fascista L'adunata sindacale fascista Le Corporazioni sindacali fasciste i i inesi anticipando ili qualche giorno, hanno voluto celebrare In loro prima festa del lavoro, aflettiianclola. ieri, anziché aJ 21 aprile, per approfittare della presenza n Torino del Principe ereditario e delie personalità fasciste che per l'occasione erano lui convenute. Pertanto la C.ohfedi'razinnn e la Federazione d'accordo avevano fissati', per ieri mattina al Politeama Chiarella radunata, dei Sindaca ti :'"" udire la panda, del segretario generale roram. Edmondo Rossoni r por inaugurare numerosi gagliardetti di Sindacai! di recente formazione. 8 gagliardetti dei vari 1 fìssati ni i;!ìinin oani ile II Così ieri mattin.'. i componenti Sindacati mossero dai vari puri ppl coheentramento e si recarono rolla, che fu ben presto gremito ordine di posti. Lungo la balaus palchi corre un lungo festone tri. palco scenico, quando entriamo in t.vitro è tutto un scintillare di aste metalliche dei pricliardetti le cui lancie dorate mandano bagliori intermittenti sul fondo scuro degli abiti macellili. Accanto ad ogni alfiere dei .gagliardetti inaugura noi sia la madrina, per lo più una. piovano r-i^u.irina, cosi che lo spettacolo eh'' offre il pai eoscenico è di unti, simpaticissima freschezza, e vivacità- Noi palchi, nelle bar-eaccie, nelle poltrone stanno tutte lo per- tonalità del fascismo e moltissime signo. re e signorine. 1 .a platea, c le gallerie rigurgitano di pubblico allento e composto. Quando compaiono sul palcoscenico, in-sieme, l'ori. Devecchi, il comm. Rossoni ed il signor Bagnaselo, la. folla li saluta ulalà eri , Bagnasco, • con un cenni il Convegnr iuta, tutti i i ] l'l'Imi : i ro- ili osto eri oii della, mano, p spiega lo rcsenti é poi con formidabili scianti, il signor tenuto ì! silenzio dichiara aperto scopo di esso. Si aggiunge: «In verità voi >iii-:' oggi ini! la prova più certa di ciò che por quattro anni io andavo ad ogni istante proclamando: che il Fascismo è soprattutto un movimento di popolo, del nostro meraviglioso popolo italiano, erede, talvolta inconsapevole, di una. civiltà millenaria, che neri può tollerare di essere precipitato nell'abisso da criminosi divulgatori di barbarici miti stranieri ! A sostenermi ed fortificarmi in questa mia indomita fede verniero Edmondo Rossoni, mirabile sa«citatore di energia, e Cesare Maria Devecclii, da taluni dipinto quale temperamento aristocratico, ma che si è seniore invece dimostrato l'amico più sincero e più generoso dei lavoratori. Rammento di lui che un giorno, avendogli io manifestate alcune mie trepidazioni per la valanga che si precipitava nelle nostre file, pgli mi disse: « Non temere; accoglili tutti tranquillamente, che il popolo lavoratore non sa tradire ! ». lr.d io credo che egli sia nel vero. Credo che il Governo di Benito Mussolini abbia proprio in voi i suoi più fedeli sostenitori, pronti ai più duri sacrifìci onde la sua gigantesca npe- ra di restaurazione nazionale sia portata a rompimento. Per questo io vi invito ad inaugurare questa nostra prima grande adunata con un triplice alala ai duo grandi Capi presenti ed al grandissimo Duce lontano, ma più che mai vicino al nostro spirito ed al nostro cuore». Grandi applaaisi e. poderosi aiolà coronano le parole dell'oratore. Vengono quindi inaugurati i gagliardetti dei seguenti Sindacati: Tessili, madrina signorina SandrucCi Giovanna : Professori universitari, sig.na Maria. Bosi ; Lavoranti panettieri, sig.na Maria Reda : Federazione sindacale, signorina Olga Collini : Maestri, signora Maria Coggi'ola-Cnttica ; impiegati privati, signorina Maria Masnnte : impiegati d'assicurazione, signora Alessandra Pavésto : Imniegati statali, signora Clementina Artale ; "Operai statali, signora Giovanna Petrone : Officina Carte Valori, signorina Risa Colombo; Odontotecnici, signora Nicoletta «De Barbieri : Esercenti e commercianti, signora Gina Ruffatto ; Proprietari forno, signorina Adele Catti ; Lavoratori mensa, signora Maria Davidi; Operai metallurgici, sicrnorn ved. Grosso : Edili', signorina Delfina Pederzani : Gasisti, signora Eugenia Bavera ; Ferrovieri TorinoLanoz, signora Oliva ».vn-Berve : Ferrovieri Torino-Rivoli, signorina. Cignctfi Maria Antonietta. ' Prende quindi la parola il sottosegretarin al Tesoro, on. Devecchi, e. dopo aver accennato rapidamente all'essenza intima del fascismo ed alle caratteristiche salienti del Sindacalismo fascista, pronuncia vivaci parole contro quei datori di lavoro che non ancora si sono convinti che il fascismo intende dare tutta la sua protezione alle giuste, legittime ed enne rivendicazioni della massa lavoratrice, perciò voler costituire delle classi lediate. li discorso Rossoni Salutato da nuovi applausi, si avanza alla ribalta il comm. Rossoni, segretario generale della Confederazione ci e 1 ! e Corporazioni sindacali nazionali. Egli pronuncia un discorso d'intonazione prevalentemente polemica contro i socialisti ed i comunisti. Dice che. il Sindacalismo rosso, quando era in auge, aveva l'esagerata pretesa d'imporre un enorme sovraccarico itile aziende industriali, per salari troppo alti. Poi accusa il socialismo di basarsi su teorie sbagliate e si chiede: « Cos'è il marxismo?». E risponde cìie è una teoria semplicista le cui previsioni si dimostrarono tutte fallaci. La dottrina marxistica., dice, non ha potuto attecchire in Italia perchè da noi non esiste l'accentramento del capitalo e la produzione è ._niidata dall'intelligenza. «In Dalia abbiamo un artigianato che prima di tutto sa essere italiano e ripudia le utopie internazionaliste ». - • , i L'oratore dice poi che gli avversar! del fascismo constatano che anche questo fa la lotta di classe. « Adagio ! — esclama — prima di tutto bisogna parlare, se ma: di lotta di classi, giacché nello stesso seno «IpIIc grandi classi scopniano antagonismi e. battaglie, com'è avvenuto recentemente fra. a arari bieticultori e zuccherieri. Si tratta di contese economiche che sono nell'ordine deilo cose. Tuttavia, se lotta vi dev'essere — come c'è sempre stala nei secoli - non è detto che ossa debba sfociare nel socialismo». Proseguendo l'oratore ha un vivace attacco al liberalismo che dice «finalmente morto, e brìi morto», accusandolo di avere sempre voluto dar ad intendere che il vero patriottismo consistesse nel togliere il pane ai lavoratori. Dà noi una dclìni rfone dei ti supremi i«-ia » facendo notai'' t re al restii, è anche in così che se l'azienda soffi Olio». Nel 19-'20 rossi preparavano il fallimento c invano a gridare «abbasso l'Italia ! a questo punto l'oratore muove con cita critiche ai Governi liberali che after ma. furono sempre deficienti di energia t di ideo chiare. Dopo alcuno altre trecciate alle < • intive socir^isip che dice abb an • e -! i .una cuccagna pei' i loro àtaniinistiiuol il lJtfì=;o:ii insiste su uno dei punii fond.iimentaii del Sindacali.!"' fascista che quello A' corunonsare i Involatori non rondo i loro bisogni, ma secondo i ' ro meriti. Afferma poi, -n passali' che io classi medie, ancho per colpa loro, fusenza privi- iiiteressi della P .'I ol¬ili ... Ed viva- rono sempre 1" vittimo dichiarando che il Sindacalismo fascista terrà fede nella sua tkione ài due puliti essenziali : micia, degli interessi dei lavoratore e sviluppo delle competenze e delle capacitò. Venendo a parlare della: collaborazionc di classe ripeto che dev'essere sincera e j leale dn entrambe le parti. Nifi vi sono, dice, ancora datori di lavoro così arretrati i quali credono idic la scpinparsii dei Sindacati rossi sigiiifìehi umiliti libertà per i padroni ili lare ijùaMtò credono. Bisogna disinpatii.ai'iv; n fascismo e contrariò agli stupidì scioperi ch« infierivano nel passato, n;a non s'impaurisce di alcuna forma di creare un iridi.), l'orati altro Italia dice (•'•)>' llS! hison alt li- ter-1 re Se fai di' e la necessita imperiale ed dell'Italia è la sua ncces- jv aratori lo frultare, senzi lasciar asmigràziono i nostri lavoratori oj iv.piiaìisii stranici'!, «• il pròleturiato devo tapiri- èli espansionistica sita ; ». Una larga ovazione saluta, la fino del ( discórso che era sialo frequentemente in , teìTOtlo da vivi applausi ai punii più saienti. In n lezzo agli applausi ed agli ulula il teatro si sfolla. In via Principe Tommaso i SihdìU'iili rictiinpongnuo le fila attorno ai gogliardelti rd a grandi cartelli indi.-'ioii. Ogni Sindai;àfo ha alla tc:-ta •1 segreta! io provinciale! e quelli, sezionale. Appena la colonna è formata il corteo si mette in marchi per recare al Principe Umberto 'di Savoia il caloroso saluto dei lafascisti torinesi.

Luoghi citati: Italia, Torino