La costituzione di un nuovo Partito cattolico mentre si apre il Congresso del Partito Popolare

La costituzione di un nuovo Partito cattolico mentre si apre il Congresso del Partito Popolare La costituzione di un nuovo Partito cattolico mentre si apre il Congresso del Partito Popolare Formazione fascista Roma, . 1, notte. La formazione del nuovo partito cattolico, che s'intitola Unione nazionale, deve essere considerata come un vero movimento antisturziano che viene a convergere con l'analogo movimento avutosi ieri njediante la' ci rtituzione del gruppo popolare di destra, denominato Nava-Martire-Padjilli dai nomi dei parlamentari che ne assunsero l'iniziativa. I Avi movimenti convèrgenti tendono, dal punto di vista del fascismo, ad indebolire la posizione di dòn Sfarzo al Congresso, e se ciò non potrà avvenire subito, mirando ad indebolirlo nel futuro. L'obbiettivo consiste nel separare da don Sfarzo parte notevole delle forze popolari che dovrebbero, nella peggiore ipotesi, abbandonare dopo il Congresso don Sfarzo aggregandosi al nuovo partito dell'Unione nazionale. Rimane a vedere quale sarà la condotta del segretario politico del partito popolare di fronte alla duplice mossa dei suoi contradittori. Se egli saprà, come altre volte, superare le difficoltà del momento e cementare l'unità' del partito sventando ogni tentativo di . jione, la situazione personale di lui risulterà ingrandita anziché diminuita dal Congresso. Comunque, l'esistenza del nuovo partito dell'Unione nazionale, a fianco del Partito Popolare, costituiva da tempo un fatto inevitabile. II nuovo partito non è infatti che il partito Cornaggia, germinato mesi sono a Milano e che si annuncia ora maturo per la vita politica. Infatti non solo l'ex-deputato cattolico" marchese Cornaggia figura tra i firmatari 'dell'appello oggi lanciato dall'Unione nazionale, ma il programma ora annunciato a base di «vogliamo » del nuovo partito coincide perfettamente nelle grnn'di linee colle dichiarazioni fatte dal leader di nuovo partito in una nota int.'vista appena iurono a Milano gettali i semi del partito stesso. Ciò che interessa conoscere nel momento attuale è questo: e cioò se il partito Cornaggia sorga gradito, come si dice, tanto al Vaticano quanto al Governo fascista. Sarebbe estremamente imprudente affermare che l'Unione Nazionale venga alla luce sotto gli auspici del Vaticano. Le alte sfere pontificie dichiarano di volersi disinteressare delle vicende politiche dei vari Governi che si succedono in Italia e perciò non possono prendere posizione rispetto al complesso programma politico oggi formulato dal partito Cornaggia. Certo, il Vaticano si sente più vicino al programma Cornaggia che al programma Sfarzo, ma si guarderà bene dal pronunziarsi e, sopratutto, si asterrà da qualunque atto che possa nel momento attuale indebolire la posizione di don Sturzo. Si può dire frattanto che, di fronte al partito Cornaggia, oggi in contrasto col partito che per intenderci chiameremo partito Sturzo, il Vaticano rimarrà, per ora, neutrale. Quanto alla coincidenza dei punti di vista dell'Unione nazionale con quelli del Governo fascista, si può ben dire che essa non potrebbe essere più completa.- L'Unione nazionale è precisamente quel partito cattolico, incondizionatamente nazionale, che l'on. Mussolini vagheggia da tempo come mezzo per facilitare i suoi accordi diretti col Vaticano. Il programma Cornaggia è infatti di pretto stile mnssoliniano come contenuto, e lo è anche in un inciso — che viene sottolineato nel mondo politico -- dove s'invoca «un'Italia grande sul mare nel commercio e nella banca ». Il Governo fascista, che ha in ogni modo favorito, per non dire provocato, il sorgere del partito Cornaggia, darà anche in seguito tutto il suo appoggio a questo partito, che intanto esprime anche il punto di vista del Governo rispetto al Congresso di Torino. S. La posizione di don Sfarzo Le discussioni preparatorie al IV Congresso del Partito Popolare, che si apre stamani a Torino, si svolsero in tale atmosfera di serenità che si era indotti ad- escludere la possibilità di dibattiti vivaci. All'ultima ora, invece, per il risoluto atteggiamento della destra., e per l'intervento di elementi estranei al partito, vien fatto di credere che si avranno contrasti appassionati. La sinistra, come già a Venezia, fatta qualche affermazione di principio, che sarà un richiamo ai deliberati dei precendenti Congressi ed al programma, della democrazia sociale, farà blocco col centro e mirerà con esso a battere la destra, forte di personalità, ma scarsa di aderenze nella massa che prende parte ai dibattiti politici. Da Venezia a Torino La flsonomia di questo Congresso si presenta assai diversa di quello di Venezia nell'ottobre del 1921, ! congressisti erano allora assai più numerosi, e in tutti il desiderio di evitare ogni discussione che potesse dividere gli animi e minare la unità del partito. Uno solo il proposito: fare una grande affermazione intorno a don Sturzo per consentirgli le maggiori realizzazioni programmatiche nel campo parlamentare che si presentava ormai aperto a tutte le conquisto popolari. Più che un Congresso fu-una festa, ed i congressisti avevano l'aria di gente accorsa ad una sagra per osannare alla vitalità del Partito ed alla abilità del suo condottiero. La posizione di don Sturzo no:: è certo oggi quella che era quando si tenne il Congresso a Venezia. Egli continua ad essere la massima personalità del Partito, ma il Partito non si identifica più in lui. Questo traspare dai discorsi dei congressisti. Ed è evidente che, mentre a Venezia tutte le correnti che si dibattevano nel seno del Partito si sforzavano di accostarsi a lui, qui si nota il lavorio che da più parti si va facondo perchè le correnti maggiori non si allontanino da quello che sono le sue direttive. Il paltugliono della destra, che a Venezia era esiguissimo, per il ti.v.tarsi della situazione politica nazionale si è ingrossato, ha trovato armi migliori, o non punta più contro lasaia sinistra, ma anche contro il centro, Riunioni preparatorie Nella giornata di feri è giunta a Torino la grande maggioranza dei congressisti. Alla sede del Partito, in via Principe Amedeo N. 26, e stato tutto il giorno un andirivieni di gente per avere informazioni sugli alloggi, per il ritiro della tessera. L'Ufficio Stampa, che fa capo a dòn Giulio De Rossi, ha cominciato a funzionare ed è pure stala aperta la segreteria del Congresso. In serata l'ufficio informazioni dava già presenti moltissimi deputati, tra cui parecchi ex-ministri e sottosegretari di Stato. L'on. Rodino, che deve presiedere il Congresso, è giunto tra i primi. Gli onorevoli Micheli, Longinotti, Tovini, Gronchi, Milani, Mattei-Gentili, Bresciani. Cappa, Bosco-Lucarelli. Miglioli, sono giunti in serata. L'on. Mauri sarà a Torino stamane. Nel pomeriggio di ieri è stata tenuta una importante riunione : quella dei segretàri provinciali politici. La riunione è stata presieduta dà don Sturzo ed ha avuto, secondo quanto si sa, una notevolissima importanza. Quanti parteciparono a questa assemblea, che ebbe carattere informative, hanno riportata la impressione che il Congresso si risolverà in una riaffermazione della unita e della vitalità del Partito al disopra di ogni tendenza e che risulterà in modo indubbio che don Sturzo k oggi ancora la persona che meglio di ogni altra può rappresentare il Partito. « La destra, si dice, darà battaglia in pieno, ma' l'attacco non potrà 'avere che scarsa efficacia perché le persone che lo muoveranno risultano compromesse per i loro atteggiamenti rispetto al fascismo". Il problema della collaborazione non potrà determinare delle divisioni perchè praticamente la collaborazione è ammessa da tutti ». Nella riunione dei segretari provinciali politici" si è fissata la Impostazione del lavoro del Congresso e si sono precisati i limiti entro cui andrà contenuta la discussione. La prima sedata del Congresso, che si inizia stamane p.: ore 10, "sarà occupata dalla relazione di don Sturzo. La relazione del segretario politico sarà proceduta dai discorsi inaugurali del Cnngresso. Parlerà per primo il sindaco di Torino, jrrand'uff. Cattaneo. Seguiranno il presidente della Sezióne torinese del Partito, eomm. Maschio, e il presidente dei Congresso, on. Rodino1. Nel pbmerig^.- si avrà' là relazione sulla situazione parlamentare, fatta dall'on. De Gasreri, poi la discussione sulle due relazioni. Là discussione proseguirà in una seduta serale, che si prevede finirà verso le 2". A quell'ora i congressisti sono invitati ad una funzione religiosa nella chiesa di Santa Maria. Venerdì mattina si avrà il voto politico, doptrie rep 'io di don Sturzo e dell'on. De Gasperi. Un manifesto del Partito La Sezione torinese del Partito popolare ha fatto affiggere il seguente manifesto: « Oggi si radunerà nella nostra città il quarto Congresso del Partito Popolare italiano. Ai popolari, che da ogni parte d'Italia qui convengono con la loro fede cristiana e patriottica per r." .ffermare, nella unità e saldezza dello proprie energie, l'alta funzione e la caratcristica personalità del Partito, noi porgiamo il paterno augurale saluto. La città di Torino, le cui antiche tradizioni di generosa ospitalità e ili ossequio ad ogni nobile e libera manifestazione della vita civile sono ognora presenti all'animo riconoscente di tutti gli italiani, guarderà a questa solenne adunata di un partito — che primo oppose all'anarchia del dopOjgnerra una salda vittoriosa barriera di coscienze e di volontà — con un animo scevro di preoccupazione di parte, memore della passione con la quale il partito consacrò perennemente le Proprie enorgie alla prosperità ed alla salvezza di Torino e della Patria. Questa, che è l'ispirazione profonda dei Partito, sarà l'anima vibrante del Congresso. Viva il IV Congresso del P. P. I.I Viva Torino! Viva là Patria! ». " Unione Nazionale „ Roma, il, notte. Nel dibattito della vigilia ilei Congresso nazionale del Partito popolare interviene oggi un fatto di notevole importanza: la formazione di un nuovo organismo politico dei cattolici. Esso si denomina Umane Nazionale, ed è formato dagli uomiui di 'destra. I promotori Tra i promotori di questo organismo autonomo sono i signori : prof, dottor. Luigi Acetoni, comra. aw. Luigi Amato, prof. rag. Alfredo Aloia, conte Luigi Anton ielli-D'Qulx, conte Luigi AUiertonl, principe Luigi BoncomPagni Ludovisi, senatore del Regno ; conte Agostino Biglione di ViarfKi, conim. avv. Valentino Berna, barone aw. Franco Blasi, conte Alberto Dardi Sarzelli, conte Carlo Rarbiano di Belgioioso, Francesco Balestrieri, avv, Domenico Calmaver, on. marchese Carlo Cornaggia-Castiglione. conte ing. Luigi Castelli, dottor Giuseppe Cosentini, conte ing. Piero Caccia Dominioni, march, aw. Angelo Del Toro, barane comrn. Francesco Derossi, di SuPpetaVetere. presidente di Corte d'Appello, dottor àw. Mario Di Renzo, aw. comra. Girolamo Falco, conte aw. Francesco Fontana, avvocato Piero Formichini. comm. avv, Raffaele Guido, prof. Giovanni Giacumbi, conte Alberto Gazelli di Rossana, conte Ludovico Gavazzi, senatore del Regno; barone Romano Gianotti, conte Alessandro Giulini, Giuseppe Giani, avv. cav. uff. Cesare Gesmundo. dottor Raffaele Marsiglia, comm. dottor Vincenzo Marzano, cav. uff. Gaetano Mezzanotte, dottor Pasquale Palomba, Francesco Pisani. Luiei Petrocini. Prof, dottor Guido Polisieri. conte Francesco Pironiolln di Capi acorta, conte ,.,-v. comm. Enrico Pocci, consigliere provinciale di Roma: conte Luigi Provana di Collegno, nobile dottor Vittorio Prunas TòW. S. E. il generale Cario Porro, senatore del Regno: Silvestro Rizzoli, dottor cav. Pasquale Pozzi, aw. comm. Giovanni Rotondo, conte Pio Rnnnzzi Do Bianchi, dottor Enrico' Rivari, conte avv. Giovanni Sci;-?io. conte ine. paolo Senni, conte Alberto Sorniani, cav. ing. Vittorio Vainone, conte comm. avv. Giovanni Vulcano, Gaetano Zangara, conte prof. Alberto zorli, nobile Alessanlro 7ino/roni Casati. II manifesto I promotori dell'Unione Nazionale, che ha scelto la sua sedo provvisoria in Roma, lanciano oggi il Jsegilento proclama: « A nome dell'Unione Nazionali:, noi lanciamo un. vigoroso squillo di adunata. Chiamiamo a raccolta le migliaia di spiriti di eroi che nella religione di Cristo e nella de"oAone alla patria ed al ne fecero offerta della loro giovinezza per la conquista di confini all'Italia; chiamiamo fi raccolta le migliaia di giovani che. combattuta eroicamente la guerra, portarono nella loro casa e nel loro lavoro l'orgoglio del sacro dovere compiuto ed il profumo della religione .- n. tifa sui campi di battaglia; chiamiamo a raccolta tutti gli italiani, vecchi e giovani, che vollero e che vogliono una patria augusta e forte ed una religione libera e rispettata. Agli spiriti di eroi chiediamo di assistere e guidare la nostra opera; 'agli uomini di buona volontà chiediamo di unirsi a noi in polente schiera per la conquista di altissimi scopi per la patria e per la religione. Noi vogliamo che l'Italia, ritrovata la sua pace interna, si àvvil decls'ttmentc versò gli alti destini voluti dalla Provvidenza ed indicali dalla sua storia. Vogliamo che la nazione sia retta da un Governo forte, espressione vera e decisa della volontà della maggioranze, soggetto alla salutare azione, di legale controllo delle minoranze, ma non alle indecisioni ed al capricci di esse; vogliamo che nei suoi rapporti coll'estcro l'Italia sia guidata dal sincero desiderio della pace, ma ispirata sempre a sentimenti di dignità e di onore, senza viltà e senza dannose rinunzie, e perciò alla altrui utopia delle Intemazionali contrapponiamo il sano sentimento del confine, troppo impresso nell'animo di coloro che lo difesero palmo a palmo; alla politica del disarmo e dello svilimento dell'esercito contrapponiamo la volontà di un esercito alto nel suo prestigio, tecnicam.enlc adallo e spiritualmente preparalo ad essere il nucleo della riazione in armi per la sua difesa: alla politica di coloro, che dimenticarono ogni dovere civile nella lotta per gli interessi privati e particolaristici, contrapponiamo il sentimento della legqe suprema del bene della patria: alla loro denagogia, differentemente colorata ma sempre distruttrice di ogni attività, contrapponiamo il principio della Ubera e sana iniziativa individuale incoraggiata, regolata e guidata dallo Stato: alla politica della cooperativa-Stato che rende l'uomo macchina, contrapponiamo il principio economico delia cooperativa-mezzo per creare la piccoli economia del singolo, base della personale iniziativa; all'odio di classe, che impoverisce l'individuo ed il paese, sostituiamo il rispetto del lavoro, il rispetto della proprietà, intesa come mezzo di produzione, la giustizia e la gerarchia tra i collaboratori, l'obbligo a tutti i validi di un profìcuo lavoro e dei contributo per li vita del debole impossibilitato a produrre; alla politica dell'accentramento, del monopolio e dell'asservimento di esercizi industriali cuntrapponiarno la volontà di uno Stato semplice ed "agite che diriga e guidi la vita di tutti i singoli nella nazione e della nazione nel mondo e 'Quindi vogliamo che lo Stalo sia. sostenuto dal proporzionale contributo di tutti i cittadini, reso mena oneroso nel semplificato sistema statale. > All'equivoca areligione di coloro, che pure hanno l'aria di monopolizzare la fede, contrapponiamo la nostra leale e coraggiosa dichiarazione di essere cattolici apostolici romani. Non per simulare il. carattere di rappresentanti ufficiali od ufficiosi della Chiesa, superiore nella sua spirituale missione "d tulli i. parliti ed a tutti gli Stali, ma perché apertamente domandiamo che sia assicurata alla Chiesa cattolica tutta la libertà e la dignità rispondenti alla sua alta funzione morale ed al suo immenso valore storico di gloria italiana. Chiediamo che l'Italia, prima tra le nazioni cattoliche, tuteli nel consesso dei popoli gli interessi della fede e dei fedeli, chiediamo che in Italia la Chiesa sia libera nella sua propaganda nei suoi enti e nelle sue aggregazioni. Vogliamo che la morale cattolica ritorni nella scuola e nella famiglia; vogliamo la libertà della scuola ma senza respingere il controllo dello Stato sulla serietà dei programmi di studio, sull'igiene, sull'educazione fisica e patriottica della gioventù. Vogliamo inoltre l'avviamento e la preparazione dei giovani all'utile lavori), affinchè si riduca il numero di sterili intellettuali e si aumenti il numero del produttori. Vogliamo che siano valorizzate al pia presto le energie potenziali del paese e particolarmente del Mezzogiorno, della Sicilia, della Sardegna e delle nuove Provincie, favorendosi ed incitandosi dallo Stato le iniziative che tendono a tale scopo. Vogliamo che sia ripresa la civile tradizione di Roma colonizzatrice per valorizzare al più. presto le colonie e creare un utile sbocco alla mano d'opera n'azionale; vogliamo che sia ripresa la superbo, tradizione delle repubbliche marinare che chiama l'Italia ad essere grande sul mare nel 'commercio e nella Vanca. Stretti intorno alla gloriosa bandiera nazionale, sotto l'egida della monarchia di Savoia, scendiamo in campo a testa alta, a viso aperlo, senza equivoci e senza incertezze, convinti che òggi le nostre direttive ci affiancano ai partiti nazionali che hanno dato ni paese un Governo forte, sostegno e tutela delle più alle idealità italiane. Noi aderiamo ad essi lealmente. 'A quei partiti aderiamo nel desiderio di consolidare l'unione delle forze nazionali, coll'occhio fisso al radioso ideale della rapida ricostruzione del paese nell'ordine e nella dignità ... Parere e previsioni dell'on. Martire Parallelamente al movimento dell'Unione Nazionale si hanno lo manifestazioni già segnalatevi del Gruppo popolare, che viene chiamato brevemente N'ava Martire iPadulli», poiché questi tre furono i tre firmatari dell'ordine del giorno riferitovi ieri per la chiara collaborazione coi Governo. L'on Martire, ad illustrazione dell'ardine del giorno votato, ha fatto al Giortfale dtftatta L'ora estiva nel Belgio Bruxelles, 11, mattine Il Consiglio del ministri ha deciso di ado; 1 tara l'ora estiva a datare dal 27 aprile.