Mussolini contro don Sturzo

Mussolini contro don Sturzo -AJLla vigilia del Congresso del !P. F*. a Torino Mussolini contro don Sturzo Roma, 10, notte. L'interesse del momento politico converge su quelli che saranno i risultali del Congresso popolare italiano. E' questo il primo Congresso che du un Partito politico italiano viene tenuto dopo l'avvento del fascismo al potere. Si comprende pertanto il senso di attesa che accompagna la riunione di Torino, dalla quale, più che le consuete questioni economiche e sociali iscritte all'ordine del giorno, si attende la soluzione di una grossa questione politica, cioè, il definitivo orientamento del Partito popolare verso il Governo fascista: non un orientamento generico, come quello tenuto sinora, ma netto, deciso, la cui determinazione è tanto più necessaria di.fronte alla mentalità del Governo e del fascismo rispetto all'opera parlamentare del Partito popolare ed all'azione dell'uomo che è esponente del Partito, cioè, il segretario politico, don Luigi Sturzo. Non dunque le pur importanti relozioni dell'on. ,1 acini sulla emigrazione e dell'on. Boggiano-Pico sulle riforme politico-statali,' costituiranno il punto di attrazione del Congresso, bensì quelle di don Sturzo sull'attività del Partito e dell'on. D.2 Gasperi sull'azione parlamentare. Se il Congresso non sarà, il trionfo dell'equivoco, esso dovrà quindi risolvere ;1 problema più grave che-siasi affacciato al Partito popolare da quando esiste. Il primo Congresso del P. P., tenuto a Bologna, segnò là costituzione del Partito e la prima reazione contro la minaccia bolsccvica; quello del 1920 a Napoli pose sulla via del Partilo la, pietra miliare, della preparazione della collaborazione dei popolari al Governò; il successivo Congresso del 1921 a Venezia segnò per il Partito un punto ugualmente storico, cioè, la prima segnalazione degli eccessi che accompagnavano le applicazioni del metodo fascista. Ora, incomparabilmente più grave ò la situazione che il Congròsso di Torino deve affronfaro. Non siamo più nel terreno delle, idee o delle teorie politiche, oppure nel campo dei fatti isolati. Oggi il Partilo popolare, non solo deve deliberare rispetto al futuro in merito a due problemi — collaborazione e partecipazione al Governo fascista, — ma deve deliberare in confronto ad un determinato atteggiameli lo già assunto dal Governo rispetto al Partito popolare ed al suo condottiero, don Sturzo. Questo problema conferisce gravità all'adunata torinese. E' imitile nascondere ciò che balzerebbe evidente dai fatti. Gli esponenti del fascismo guardano con molta diffidenza all'azione parlamentare del Partilo popolare e considerano l'opera di don Sturzo non conforme alle direttive desiderate dal Governo e vagheggiano di liberarlo dal controllo che, secondo il segretario politico del Partito popolare, il Partito stesso dovrebbe esercitare sull'opera del Governo. La diffidenza del Capò del fascismo verso là centuria parlamentare del Partito popolare può, a prima vista, sembrare inespli cabile. Quel Gruppo parlamentare si è mantenuto sempre ministerialissimo ed i suoi rappresentanti al Governo ingoiarono senza fare motto le pillole più amare, cominciando dal sacrificio della proporzionale, ridotta a cenerentola por le minoranze. Malgrado la volonterosa collaborazione dei popolari al fascismo, l'ori. Mussolini si mantiene notoriamente ostile al Gruppo parlamentare del Partilo popolare, e ciò per due ragioni: l.o perché il fascismo ó 'oggi sostanzialmente anti-parlamentare; 2.o perchè l'on. Mussolini concepisco una funzione del Partilo cattolico ben diversa da quella oggi assegnata, ai popolari. Il primo punto non richiede dimostrazione. I più autentici rappresentanti di quel fascismo imperialista, di cui l'on. Mussolini pubblicamente ha accettato le aspirazioni, proclamano proprio oggi che il maggiore nemico del fascismo è il Parlamento ed esortano l'on. Mussolini a sopprimerlo. Oltre a questa tendenza generica anti-parlamentare, di cui l'attuale Presidente del Consiglio ha dato tante prove, un altro fatto contribuisce alla latente ostilità dell'on. Mussolini verso l'elemento parlamentare del Partito popolare. 11 fatto é questo : la funzione di controllo e di critica, che, secondo don Sturzo, deve accompagnare il ministerialismo del Partito popolare, viene fatalmente ad attraversare la realizzazione della funzione politica che il Presidente del Consiglio attribuisce ai cattolici italiani. Com'è noto, l'on. Mussolini vagheggia accordi diretti col Vaticano e quindi preferirebbe infinitamente, all'esistenza di un Partito popolare, la formazione di un Partito cattolico strettamente aderente alle sfere pontifìcie, come potrebbe essere, act esempio, il Pallilo del marchese Gvrnaggiu In ogni modo, poiché il Vaticano aderisca soltanto sino ad un certo punto a fare l'occhio di triglia al Governo fascista, il regime attuale chiede al Partito popolare una collaborazione esplicita, operosa, senza reticenze e forse senza restrizioni. Si propone insomma l'assorbimento del Partito popolare. Ebbene, poiché don Sturzo, che 6 l'esponente del Partito, non aderisce a questo ordine di idee e rivendica sin da ora al suo Partito la propria personalità, politica e sino ad un certo punto l'indipendenza, ne è derivata una lotta sorda, ma tenace, per quanto sotterranea, tra il Presidente del Consiglio ed il segretario politico del Partito popolare. Don Sturzo ha sinora resistilo. Egli 6 venuto ad un dato momento a trovarsi in divario di idee colla cosidetta tendenza del centro, del centro destro, quella che fa capo al conte Grosoli, agli on. Mattei Gentili, Longinotti e Bresciani, nonché al «trust» dei giornali cattolici. Ebhene, il segretario politico, sebbene si dica che la tendenza del centro destro è gradita al Vaticano non ha ceduto. Si è sospettoto che don Sturzo, per avere un organo proprio, abbia aiutata la creazione di un nuovo giornale popolare a Roma. La cosa è rimasta in penombra, ma è certo nhe il Governo prosegue la lotta contro il segretario del Partito popolare. La stampa ministeriale pubblica informazioni tendenziose, secondo le quali sarebbe già concordato — il che viene smentito — che don Sturzo lascierà dopo il Congresso di Torino la carica di segretario politico. Altre informazioni, della stessa natura e della stessa fonte, affermano che la crisi del Partito popolare non potrà comunque essere risolta se don Sturzo non si ritirerà, poiché la maggioranza degli uomini più autorevoli del Partilo resterà in contrasto intimo con lui. Inoltre si fa balenare la possibilità, qualora don Sturzo persista nell'attuale atteggiamento, di fulmini del Vaticano non contro Luigi Sturzo uomo politico, ma contro-don Sturzo sacerdote.- csvcduggdlvb«dpdm Infine, all'ultima ora, viene lanciala sulla strada che don SLurzo deve battere una piccola bomba, cioè la formazione di un gruppo del Partilo popolare, che fa capo all'ex-ministro senatore Cesare Nava, sostenente come progiudiziale che la collaborazione del Partito popolare al Governo fascista non deve derivare da uno stato di necessità, bensì da. non equivoco consenso, e concludendo con l'esplìcita richiesta che il Congresso chiarifichi la situazione del Partito. Questa tendenza giunge, tra parentesi, particolarmente gradita al Governo perchè incline a quella unificazione dei duo partiti, pure caldeggiata sostanzialmente dall'on. Tovini. E' in tale situazione che si apre il Congrosso, situazione che dimostra quale ardente materia deve fondersi nel crogiuolo delle discussioni. Quale sarà la conclusione? Nel momento in cui le maggiori personalità del Partito popolare si apprestano a recarsi a Torino esse continuano a provedere un nuovo successo di don Sturzo, previsioni fondate sopratutto sull'ascendente personale che il focoso prete siciliano esercita sulle masse. Tutti prevedono che non solo egli sarà calorosamente accolto, ma che la sua tesi centrista trionferà. Ciò si desumo anche dal probabile atteggiamento verso di lui dell'ala migliolina del Parlilo, ala che fa capo al « Domani d'Italia ». In circostanz? normali da quella parte sarebbero venute le sorprese; oggi, invece, malgrado l'avvenuta sconfessione del «Domani d'Italia», malgrado l'espulsione dell'aw. Degli Occhi decretata dalla Direziono del partito, l'ala migliolina non assalirà con troppa veemenza don Sturzo, appunto perchè egli è oggi il bersaglio di qupl Governo dal quale spera che. in seguito, don Sturzo proclami debba il Partito popolare staccarsi.- Dunnue, secondo le previsioni pressoché generali, non si crede alla scissione del Partito. Si crede invoce che il Congresso riaffermerà la nronria fiducia nel segretario politico. Si teme soltanto che dal Congresso — al cui esilo il Governo è interessato a fondo — possa uscire l'approvazione di una formula intermedia che costituirebbe la consacrazione dell'equivoco. Questo pericolo, serondo concordi impressioni dei vari ambienti politici estranei al Partito popolare, dovrebbe, per la sincerità della vita' politica, essere ad ogni costo evitato. S. Bl gruppo di destra . per il fascismo Roma, 10, notte. Una nuova manifestazione del pensiero popolare sulla collaborazione col fascismo si è avuta in una serio di adunanze, alle quali nanno partecipato numerosi parlamentari e notabilità del Partito. A conclusione della discussione si è votato il seguente ordine del giorno, presentato dal senatore Nava, dagli onorevoli Martire e PaduUi, Derossi, Sansonetti. Paradisi Mieoni: • Un gruppo di popolari riunito a. Roma por deliberare intorno al Congiresso di Torino, riaffermato ctie 11 partito popolare Ila le sue particolari specifiche funzioni sociali nell'opera di rinnovamento sptirttuale, politico ed economico nazionaleconsiiIeiNindo cho una feconda, collaborazione al Governo deve deMvare non da uno stato di necessita, ma da sincere ragioni non equivoche di- consenso attinenti al pensiero ed alle tradizioni religiose, sociali e aaiti'lottiche cui il partito popolare hi inspira: afferma che la collaborazione, già attuala dal popolari pai-tecipando al Governo e sostenuta chiaramente dalla maggioranza del partito e. dalla stampa più autorevole possa corrispondeo alia, dignità del parlilo stesso «d avere efficacia por il supremo interesse nazionale: reclama elio il partito liberi la sua responsabilità da quella delle frazioni lo quali ubbidiscono u sorpassato od esteriori valutazioni politiche del dopoguerra vagheggiando una solidarietà col partiti demasftìglcl che contrasta, collo necessità ili una ricostraziono nazionale fondato sulla pacificazione tra ie classi e sul rispetto delle Istituzioni unitario del paese: afferma, che ai Congresso ili Torino spetta II compito di riconoscere e consacrare, senza artificiose transazioni, la chiarificazione precisa di programmi e di responsabilità di cui quasi» ordine del giorno fi documento decisivo ». A proposito di questo ordine del giorno, un comunicato della Segreteria dei P. P. I., rilevando la notizia della costituzione di una destra nazionale in seno al P. P. I., avverte che « la costituzione di gruppi di qualsiasi Titolo o colore in seno al parlato stesso è snia esclusa fin dal Congresso di Napoli del irett, e non può turnare che in dannu dell'unità del partito ». Il Corriere d'Italia, organo popolare, relativamente al dibattito dello tendenze, scrive stasera, Ira l'altro: «Non si può negare che una distinzione di tendenze sia avvenuta tra i popolari sul modo di concepire la l'unzione del partito nel mni.-.nto presente. Il problema non è impostato oggi. Nell'atto stesso della rivoluzione fascista sorse il dilemma se convenisse o non convenisse ai popolari dare al noverilo, che da quella rivoluzione sorgeva, la collaborazione. Noi, su .questo giornale, rispondemmo subito e senza esitare affermativamente, e possiamo constaiare che se allora il nostro pensiero parve da pochi condiviso ed approvato, esso si è oggi largamente dilfuso negli strati del partito e viene chiaramente approvato negii ordini del giórno dello Sezioni. Certo, oltre a coloro che a sinistra negano la collaborazione, vi sono nella rimanente inasta del partito modi diversi di intenderla. Per noi. essa è semplicemente, un dovere, per attuare il quale riconosciamo sia necessario superare stali d'animo giustificati da manlfestalzioni discordanti della vita politica odierna e specialmente localo, ma pensiamo possa essere fraiiea lucute ed interamente, praticato senza rinnegare nulla dei principi! dell'imita e dell'autonomia del partilo. Il Congresso di Torino dovrà, secondo noi. proporsi di determinare un più chiaro affermarsi delle varie 'tendenze che esistono — ed è naturale che esistano — in seno al partito di fronte a questo problema, che non è evidentemente un problema di pura e semplice tattica». I/arrivo di don Sturzo e i lavori del Congresso Proveniente da Roma, è giunto ieri mal timi, a Torino don Sturzo. Egli presiederà oggi il Consiglio nazionale, del Partito Popolare, ili preparazione del Congresso, 11 Congresso si terrà al teatro Scribi-, (via Giuseppe Verdi), e si aprirà domani, giovedì, alle ore 9. Nella prima seduta, colla nomina della, presidenza si avrà la relazione del segretario politico don Sturzo. Al pomeriggio, alle ore 10, seconda seduta con la relazione sulla situazione politica fatta dall'ini. De Gasperi e inizio della discussione sulle due relazioni. Venerdì, nella antimeridiana, re plica di don Sturzo o dell'on. Do Gasperi sulle due relazioni e voto. Nel pomeriggio sedute di sezioni. Sabato mattina, rela zinne sui deliberati della l.a. 2.a e 3.a sezione, e relazione sulla riforma costituzionale fatta dall'on. Roggiano, e votazione della nuova presidenza dei partito e Consiglio nazionale. Nel pomeriggio relazione sui deliberali della i.n e 5. a sezione, votazione sulla riforma costiiazionale e saluto di chiù stira. I,'interesse del Congresso è in conseguenza ristretto alla prime tre sedute, gio\edi c \cnerdl. i! Consiglio dei Ministri Roma, 10, notte. Oggi, alle ore 15, ?i è. riunito il Consiglio dei ministri sotto la presidenza dell'on. Mussolini, presenti, tutti i membri del Gabinetto. Pensioni di guerra. — Il Consiglio riprendo iu esame la relaziono dell'on. Giuriati, presidente della Commissione speciale sui riordinamento (lolle pensioni privilegiate di guerra. Alla discussione partecipa anche lon. Rocco, sottosegretario alle pensioni. La relazione esamina tutti i punti del problema (revisione di concessioni per errore di fatto, violazione della legge, niul.amen'o dello stato di fatto, indegnità sopravvenute, norme per la distinzione fra combattenti e non combattenti, consolidamento degli assegni speciali, miglioramento per superinvalidità, conces: sione di pensioni al genitore quando arrivi a 60 anni e allo sorelle nubili e fratelli inabili al lavoro, assegni alla vedova che si rimarita, provvedimenti per ufficiali invalidi di guerra, ecc., eoe). Dopo ampia discussione le conclusioni della relazione, che fu redatta in accordo colle Associazioni degù interessali, sono approvale e il Consiglio da incarico ih conseguenza all'ori. Rocco di concretare al più presto le conclusioni oggi approvato in apposito disegno di legge che dovrà regolare la riforma tecnico-giuridica, propriamente detta dello pensioni a costituire il testo unico della materia. Miglioramenti economici per i funzionari di P. S. e bilancio per la Milizia Nazionale. — 11 Consiglio approva uno schema di decreto concernente provvedimenti per taluni servizi della P. S. o la sistemazione dei funzionari della stessa. E' approvato poi il bilancio della milizia volontaria per la sicurezza nazionale. In base a questo bilancio riceveranno una speciale indennità, che non dà diritto a pensione, solo gli ufficiali e i militari che presteranno servizio permanente presso gli alti Comandi. Le cifro definitive di questa indennità sono state fissato dal presidente del Consiglio. Agli ufficiali, ai graduati ed ai militi elio non prestano servizio permanente presso i dotti Comandi, non compete alcuna annuale indennità o paga giornaliera. I testi definitivi dei due decreti saranno redatti d'accordo col miniselo delle finanze. Organizzazione dei mercati a dettaglio. -- Il Consiglio affronta poi il problema del costo della vita e la necessità dell'organizzazione dei mercati a dettagliò, allo scopo di fai' risentire nella vendita al minuto le diminuzioni già verificatesi e che si verificheranno nei prezzi di fabbricazione- o di resa sul fondo. Il ministro dell'Industria o Commercio, on. Rossi, legge una esposizione in cui l'argomento è illustrato ampiamente. Lo stesso annuncia poi che. di concerto coi ministri delle Finanze, del Lavoro e dell'Agricoltura, sta compiendo indagini preciso sul costo della vita in Italia, per l'organizzazione dei mercati stessi nei principali centri. A tale sco po egli convocherà entro i! mese, in Roma, i presidenti e i segretari delle principali Camere di commercio, i rappresentanti della Cooperazione e quelli dei maggiori Comuni per esaminare quali provvedimenti convenga adottare, per .miglJqrnTe,..rca'Ktini;',zazipne fte» mercati e per influire cosi favorevolmente' sui prezzi. Provvedimenti diversi. — Dopo alcune misure per le colonie, il Consiglio approva numerosi provvedimenti di ordine finanziario, fra i quali più importanti sono i seguenti: proroga del regime provvisorio della Compagnia Sudbahn fino a tutto il l.o ottobre 1927; norme per il collocamento a. riposo d'ufficio del personale anziano delle manifatture tabacchi; determinazione al 31 dicembre 1933 del termine ultimo utile per la presentazione .delle domande di concessione della polizza gratuita di assicurazione per i combattenti: determinazione del termine per chiedere alla Commissione superiore di Venezia la revisione dei concordati omologati e delle decisioni definitive per il risarcimento di danni di guerra a giorni 150 a partire dalla data di omologazione del concordato o della decisione G deLla data di pubblicazione della legge per le omologazioni e lo decisioni di data anteriore; soppressione della sezione manifattura tabacchi di Rimini itale soppressione consentirà di realizzare un'economia di circa 3 milioni di tire annue). Inoltre sono stali approvati i seguenti sellami di decreto: a) estensione alle nuove Provincie della legge sulla contabilità generale dello Stato e di quella relativa alla Corte dei Conti (lo stesso decreto contiene norme anche per il conferimento delle pensioni al personale proveniente dal cessato regime) ; b) .autorizzatone per la messa In vendita di una nuova specie di sigaretta denominala « Eja », da esitarsi al pubblico al Prezzo di lire 239 al Kg., e quindi a 22 centesimi caduna; c) organico del personale del Provveditorato generale: d) aggiunte e modificazioni alle disposizioni concernenti il trattamento economico e di carriera degli impiegati civili e degli ufficiali, per estendere i benefici concessi ai combattenti della guerra 19.151918 anche a quelli delle, guerre coloniali o di ogni altra campagna; e) disposizioni dirette ad estendere alla competenza delle Intendenze di finanza la decisione sui ricorsi per le tasse, noncliè per le sopratasse di carattere civile accertale dagli uffici del registro ; 0 istituzione di una Commissione Per la risoluzione delle controversie derivanti dall'applicazione del regio decreto 30 settembre 1922, contenente le tabelle dogli stipendi e le norme di carriera per il personale delle Amministrazioni dello Stato. Provvedimenti contro il contrabbando. — Su proposta del Ministro delle Finanze, di concerto con quello della giustizia, è poi approvato uno schema di D. L. contenente nuovo norme e sanzioni contro il contrabbando. Fra l'altro ò stabilito che la forza pubblica potrà fare uso delle armi quando il contrabbando avvenga a mano armata, o in unione di tre o più persone quantunque non armate se chi abbia attraversato il confine con merci di cohTrabbaudo, non obbedisca alla intimazione di fermarsi dopo che questa sia stata ripetuta e vi sia la certezza che si-i sfata udita, o si rivolti, o prenda la fuga. Esame getiorale delie condizioni del bilancio. — Il Consiglio indi procede ad un ampio esame delle condizioni del bilancio e di tutta l'azione finanziaria del Governo. Alla discussione partecipano il Presidente n molti ministri. Le comunicazioni del Ministro dello Finanze sono approvate. Il Consiglio infine delibera su altri provvedimenti di ordinaria amministrazione. La seduta è sospesa alle ore 19,30 per la imminente partenza del Presidente per Milano. Il Consiglio si riunirà nuovamente p^r la traltazi . j degli importanti argomenti ancora inscritti all'ordine del giorno, giovedì 19 aprile allo oro 15. r