La solenne consegna dei Cimeli Alfieriani ad Asti

La solenne consegna dei Cimeli Alfieriani ad Asti La solenne consegna dei Cimeli Alfieriani ad Asti Asti, 2, mattino. Asti ha vissuto ieri una indimenticabile giornatti di fede e di vibrante entusiasmo. Sin dalle prime ore del mattino per le vie della città, pavesate di bandiere, si notava un'insolita animazione, accresciuta anche dal continuo arrivo di forestieri dalle città, vicine. Col treno delle 9.50, provenienti da Torino, sono giunti il prof. Brondi, rettore dell'Università di Torino, il eomm. Montcrsino, l'infaticabile animatore della cerimonia, il prof. Joubert in rappresentanza del ministro della Pubblica Istrw'unc francese, il prof. Piero Gribaudi, rettore deil'Istifuto superiore di commercio di Torino, il signor Gylbert, sindaco di Montpellier e l'assessore della P. I. Cnbnnnes, il sen. marchese Boi-sorelli ed altre personalità del mondo gplifico e letterario. Alla stazione i delegati francesi ed italiani vennero ricevuti dalle principali autorità locali civili e militari, dnll'on. Leopoldo Baracco, dal prefetto di Alessandria*." gen. Etna, dal comandante dello Divisione di Alessandria gen. BeBregónze, giunti in precedenza. Festose accoglienze furono rese da un gruppo di studenti universitari al prof. Brondi, cui rivolse, un breve saluto il signor Federico Giani. Al Municipio venne quindi offerto agli ospiti un sontuoso ricevimento. Formulò brevi espressioni di cordiale omaggio il sindaco coroni. Secondo Pia, ed a lui rispose ringraziando, a nome, della intera delegazione francese, il sindaco di Montpellier, Gilbert. Alla loro uscita dnl palazzo comunale i delegati vennero fatti segno ad una calorosa (limosi razione da parte della numerosissima folla che gremiva la piazza S. Secondo. La banda musicale eseguì ripetutamente gli inni nazionali e la Marsigliese, tra gli interminabili applausi dei presenti. A mezzogiorno ebbe luogo nello storico palazzo dei Conti 01tolenghi, una colazione, offerta in onoro della delegazione francese, dal conte' Mario Otloleiìghi. Al levar delle mense parlarono apnlnuditissimt il prof. Gribaudi, il corniti. Pia, il console gen. della Francia, venuto da Genova. A tutti rispose con espressioni fervidissime il conto Otlolenghi. Nel pomeriggio gli invitati si riunirono nel salone principnle del Museo Alfieri, appositamente riordinato per l'occasione dal piitore Giuseppe Mannone, ove trovatisi i cimeli ed i manoscritti, la preziosa eredità alfieriana. consegnata dal Comune di Montpellier alia città di Asti, che ne diverrà custode vigile e severa. Le bellissime sale del Museo, sito nello storico palazzo ove nacque Vittorio Alfieri, racchiudenti notevoli capolavori artistici, e preziose antichità storiche, furono oggetto di viva ammirazione da parte dei visitatori che notarono il ritratto ad olio del Poeta, eseguito dal pittore Fabre, indugiandosi anche nella camera dove per vari anni abitò e studiò Vittorio Alfieri. Pronunciò quivi elevate parole il rettore dell'Università, prof. Brondi, riscuotendole più calorose ovazioni. A lui seguirono il comm. Pia, il sindaco di Montpellier Gilbert, il prof. Joubert della Sorbona, il prefetto di Ab . idria gen. Etna, i quali conclusero i loro discorsi inneggiando alla concordia delle sorelle latine. Dal palazzo Alfieri si formò, quindi, un imponente corteo, intercalato da bande musicali, a cui presero parte quasi tutte le Associazioni patriottiche con vessillo, una rappresentanza della Milizia Nazionale, e un grande publico, che rispose con irrefrenabile slancio, all'appello di questa grandiosa cerimonia commemorativa. In piazza Alfieri, a.i piedi del monumento, venne deposta una magnifica corona d'alloro in ferro battuto. Davanti a numerosissima folla, nel Teatro Alfieri, gremitissimo, il prof. Attilio Momigliano, insegnante di lotterò all'Università di Catania ed oratore ufficialo della giornata, spiegò l'alto significato della festa odierna, lumeggiando In figura del Poeta nazionale. L'oratore fu entusiasticamente nplaudito. Alla sera la Amministrazione comunale raccolse a banchetto all'Albergo Beale gli ospiti, i quali si recarono poi al Teatro Alfieri dove ebbe luogo una rappresentazione di gala con l'opera Un ballo in maschera. A metà dello spettacolo vennero eseguiti a grande orchestra gli inni nazionali e francesi. Durante il banchetto serale parlarono ancora l'on. Baracco, l'on. Brezzi, giunto da Alessandria, il pi'of. Gribaudi ed il signor Gylbert, sindaco di Montpellier, che, dichiarandosi commosso per le dimostrazioni di cordiale simpetio. avute, disse come il Governo francese sia felice di poter esaudire le legittime aspirazioni di Asti, consegnandole le restanti eredità di Vittorio Alfieri, custodite nel musco Fabro di Montpellier.