I funerali dell'alpinista Piero Costantino

I funerali dell'alpinista Piero Costantino I funerali dell'alpinista Piero Costantino , a 6 e i a, l o a a e e , a , . i ù al ai ro i onraa, di ai , l d i o a i s. e a M ri a a, oo a oa a he el a •a.samaegovinoalpinista Piero Costantino, è stato trasportata, nello prime ore di ieri mattina., a Torino, e più tardi al Cimitero. I funerali hanno dato modo a tutto il mondo alpinistico di dimostrare la profonda impressione causata dalla grava: catastrofe e di quanta simpatia ed affetto erano circondati il Costantino ed i suoi giovani amici, rimasti vittime della stessa insidia della montagna. Manifestazione imponente, por il numero degli intervenuti e le notevoli rappresentanze di ogni classo della cittadinanza, Lacrime e fiori La salma del giovino Costantino, trasportata da un'automobile dei sei-vizi funebri, giunge a 'l'orino alle ore 7,30. Coi famigliari, cogli amici, accompagnano il feretro due valligiano vestito nei costumi della valle di Susa inviate da. Condove .per partecipare ai funerali. La salma, trasportata direttamente in via Jttvnrn. 1, dove abita In famiglia, è deposta in una saletla, tramutata in càmera ardente. Si accendono i ceri, si copre. In. grande cassa di noce di fiori: fiori inviati dai parenti e portati da Condove', omaggio dei commossi alpigiani. E si inizia subito il pcllcgriunggio di (intinti vogliono, per un momento curvarsi a pregare dinnanzi alla salma.. Sono co.ntintua e centinaia di perone che in poco tempo sfilano nella salctta esprimendo ui congiunti del morto un pcnsie2-o di condoglianza. Molti gli amici. Vediamo tra essi il Vice-Presidente del Club Alpino il cav. Ambrosio. II. padre e la madre del povero Coslanfino sono come inchiodati vicino al feretro de! figlio che ancora sentono vivo e presento in casa e ritrovano in ogni sguardo, vedano in ogni angolo del loro appartamento, ne, per quanta insistenza facciano parenti «l amici, riescono ad allontanalii. La madre è circondata dai famigliari che inutilmente corcano di .distrarla, pure rievocando la ligura del morto. Il padre sta tulio chiuso nel suo dolore. Alle ore 10. ora fissata per i lunerali. via Juvara e le strade adiacenti s'ono crcniitissime. Molto più di quanlo si poteva immaginare. Una lolla eonrtnc, che cerca, e non tutta riesco, di appressarsi alla, portineria della casa per deporre la propria carta da visita per scrivere il proprio nome tra gli intervenuti. 11 carro che deve trasportare la salma si f«rma dinnanzi alla porta d'ingresso in via Juvara ove già sono ruccolte le bandiere delle Associazioni mentre altri due carri sostano di fronte alla vicina chiesa di Santa Barbara per essere ricoperti di" corono. Le corone sono numerosissime. Tutto le Associazioni alpinistiche, oltre all'inviare, una propria rupyresontanza ufficiale con bandiera, hanno mandato un tributo di fiori. Le corone inviale dai parenti vengono deposte sul primo carro ; campeggia tra essa quella della famiglia che ha scritto sul nastro « Papà, Mamma e Lucia ». Le corone inviate dallo Associazioni vengono poste sugli altri due. Ve ne sono delle liellissiuie. Anche gli inquilini della casa di via Juvara si sono ricordati dell'estinto ed hanno mandato anch'essi una grande corona. Alle ore 10 giungono le compagnie religiose, la Rosine e lo Orfane, poi il Clero. Benedetta la salma, tra lo strallo profondo dei parenti di cui si sentono i pianti sommessi, il feretro viene tolto dalla camera ardente e portato sul carro. Sono i rappresentanti delle diverse Società alpinistiche torinesi che si assumono questo incarico pietoso. Poi s; forma il cortei. Il carro funebre, letteralmente sepolto sotto i fiori, preceduto dal clero e dalle compagnie religiose e seguito dai parenti e dalle rappresentanze delle associazioni, da via Juvara svolta sul corso Galileo Ferraris, percorre la via Cernala poi si porta dinnanzi alla chiesa di Santa Barbara. Seguono il feretro il padre, la sorella e lo zio dell'estinto, avvocato Costantino ed un gruppo di nipotini che recano dei fiori. Dopo i parenti vengono le rappresentanze del Club Alpino torinese, nelle sue varie sezioni dell'Unione Escursionisti, dell'Alfa, del Gruppo dei Fascisti Alpinisti «Aldo Milano», dell'Uget, dell'Ussi. della Sari, della Giovane Montagna, del Gruppo Alpinista Fiat, della Unione Sportiva Torinese, dogli ex-combattenti di Cavoretto. Vi è puro una rappresentanza degli Alpini. Anche i nostri valorosi conquistatori della montagna hanno voluto essere rappresentati al funerale del valoroso alpinista. Il Club Alpino è rappresentato dal Presidente conte Cibrario e dal Presidente del Gruppo Alpinisti Accademici prof. Borelli, l'Unione Escursionisti dai rag. Casella, l'Uget dal si gnor Soardi, la Federazione Alpinistica dal dottor Zucchetti, l'Ussi dalla signorina Rosetta Catone ecc. Il saluto alla salma Nella chiesa di Santa Barbara non può trovare pasto che una minima parte della folla che partecipa al corteo. Data la benedi zione alto salma viene celebrate una messa funebre in suffragio dell'estinto, poi il fe retro, sempre portato dai rappresentanti dello Associazioni alpinistiche, viene rimesso sul carro. La commemorazione del morto riesce commoventissima. E' il conte Cibrario che prende per primo la parola a nome del Club Alpino. Egli commemora l'estinto, ricordandone le virtù d'in telligenza e di cuore, la tempra e la esperien za come alpinista. Il Costiuitino, egli dica fu un virtuoso ed im esperto; l'amore per la montagna fu per lui devozione e dedizione Non vedeva nulla di più bello e di più grande. L'anima del Costantino, vive, è in questo momento qui vicino a noi e con la sua vi sono le altro due anime che subirono la me desima sorte. Esse sono qui per ammonii-ci e per rinsaldarci nella fede della montagna. Parla in noi in questo momento l'amore che sentiamo fatto più vivo pei vostri corpi di la niati ; parla in noi il pianto che non sappiamo frenare dinanzi alle vostre famiglie in lutto ; parla in noi la fede che si riafferma nel vostro e nel nostro ideale Al conte Cibrario segue il prof. Borelli a nome del Gruppo Alpinisti Accademici di cui il Costantino faceva parte. Il Borelli è cosi profondamente commosso che a mala pena riesce a dire qualche parola che non giunge nemmeno ai più vicini. Il suo più che un saluto ò un colloquio col morto, del quale non riusciamo a sentire che poche parole in cui accenna al suo accoramento e appello di tutti 1 suoi amici che non sanno capacimrsi che il povero Costantino, il compagno di tante ascensioni meravigliose, non sia piti. Con bell'impeto lirico rivolge poi un saluto alla salma, a nome dell'Unione Escursionisti, il rag. Casella. TI suo saluto è tutto una esultazione della passione della montagna ed un rimpianto per il caro scomparso. Parlano poi ancora, non senza commozione, il dottor Zucchetti, a nome della Federazione Alpinistica, il prof. Soardi a nome dell'Uget e la signorina Rolle, a nome della sterra Associazione. 11 corteo quindi si avvia verso il Cimitero. Seguono i tre carri dalle molte corone, le bandiere ed i rappresentanti delle Associazioni. E la salma trova il suo riposo tra i chuncomprminalstabrsplicpal'ubrEdertesulaprvaprchgaudgebinitaleandiqusudilinoptapdfidpeevcdpSvdsQaddLasulfnpfimpdsqqicqisgpuaeblgfnmsdddsiabpSvsc

Luoghi citati: Condove, Susa, Torino