Germania e Russia

Germania e Russia Per orientarci Germania e Russia L'occupazione della Ruhr ha messo di fronte ai primo elementare problema delia propria politica non solo Inghilterra e Italia, ma con esse pur la Germania e la lUissia. Per effetto della guerra la Germania ha perduto ad occidente l'Alsazia e la Lorena, a settentrione lo Schleswig, ad oriente la Posnania e parte dell'Alta Slesia. Si è vista togliere Danzica e sciogliere la continuila del proprio territorio, tagliato in due da un corridoio .polacco. Gli allogeni dell'Impero tedesco (francesi, Polacchi, Danesi) erano prima circa»? milioni e centomila; gli abitanti strappati da esso ammontano da 5 a 6 milioni. Il problema storico della Germania adunque è la reintegrazione dell'antico suo Slato. E so non di tutto almeno della parto più strettamente essenziale alla vitalità del proprio organismo. Nulla vieta infatti d'immaginare lina Germania vitale pur senza l'Alsazia e hi. Lorena, o' almeno senza la parte assolutamente tedesca di esse. D'altra parto la. rinunzia al riacquisto di esse sarebbe il generoso e insieme prudente portine per parte di un popolo forte e grande ad una eterna questione, che con le sue alterno vicende di vittorie e di sconfitte turbò sempre la pace d'Europa, e che — ovunque vi segga il diritto — non potrà mai con una soluzione recisa appagare i con tendenti Cosi si può presumibilmente sup porre che mai )a Gei-mania vorrà ritentare le incertezze d'una guerra, che non sia. quella del 1S64, per quel poco di Provincie danesi clic allora ebbe a guadagnare. Ma anche se possa rinunziare all'Alsazia, alla Lorena e al Sud Jiit land, è fuori da ogni morale e storica possibilità che un popolo come il tedesco si adagi nella passiva accettazione d'una violenta separazione del proprio territorio per mezzo d'un corridoio tagliato nel vivo delle sue earni, e acconsenta alla perdita di sbocchi marittimi che si è con lunga fatica slorica conquistato. Quale doveva essere di fronte a questi pericoli la politica francese? Poiché era fuori dalla possibilità della. Francia che la Germania non si ponesse il problema della propria, reintegrazione, la Francia doveva a tutti i costi tentare che esso non diventasse mai, o diventasse il più tardi possibile, un problema imminente. Evitare insomma che di storico il problema si tramutasse in politico. K soprattulto — t a prezzo di qualunque sacrifizio — impe 'dire che la Germania fosse spinta verso la Russia, e gua.rda.sse a questa come alla potenza effettivamente capace di risolve re ;ò di concorrere con lei a risolvere il proprio problema. II che era relativamente facile alla Francia di ottenere con una politica di avvedute concessioni, le quali compensassero l'amor proprio tedesco del lo rinunzie che era stato costretto a fare o con il sorreggere il governo della Re pubblica, tanto più dopo che questo si era posto come meta l'adempimento delle Riparazioni. Questa doveva essere la politica della Francia., inspirata al più elementare tornaconto. E invece proprio la Francia ha, contro ogni suo interesse, incrudito il problema. Prima di tutto con la soluzione che essa ha imposto alla questiono della Alta Slesia. La Slesia superiore non è soltanto un paese che da più di 750 anni era unito alla Germania, e. la cui popolazione aveva compiuto il proprio sviluppo culturale giuridico ed economico, lino dal medio evo, in stretto parallelismo con la Germania: economicamente la Slesia superiore è una fonte di materie prime di primissimo ordine. Ora quale contraccolpo la perdita di essa abbia esercitato sulla economia e sulla finanza tedesca si 6 veduto dal Novembre del '21 in poi. Diminuita od occidente, spezzata ad oriente, la Germania — indipendentemente da Ritte le altro ragioni sentimentali ed economiche che la potevano spingere al riacquisto dei territori perduti — pose allora Danzica, il corridoio polacco e l'Alta Slesia come termini fissi dinanzi al proprio spirito. Il riaverli parve necessità suprema di vita. V. per riaverli ogni mezzo buono. Così l'anello fra la Germania e. la Russia, che nell'interesse della Francia non si sarebbe mai dovuto saldare, lese invece a serrarsi strettamente, li fu proprio la Francia, a fucinarlo nel fuoco dai nuovi e più gravi danni economici e dello nuove umiliazioni politicbc che inflisse alla propria rivale. La Francia non bailo che la Russia si trovava in una posizione per molti rispetti simile a quella della Germania, e. clic perciò forti interessi tendevano dall'una parte e dall'altra a riunirle contro di lei. La Russia ha perduto dalla guerra più eli ogni altro Stato, perdio è soprattulto a speso di lei che si sono costituite la Polonia, la Lituania, l'Estonia, la Lettonia, e che a .mezzogiorno si ò con la Bossarabia ingrossata la Rumenia. Ora anche per la Russia è lecito supporre ch'essa possa, senza grave offesa alla propria vitalità, rinunziare a una grossa parte del territorio polacco; ma essa non potrà mai, pena l'arresto del proprio sviluppo, rinunziare ai suoi sbocchi maritiimi sia verso settentrione che verso mezzogiorno. E più la sua agricoltura e il suo commercio ingrandiscono, più essa sentirà il bisogno, anzi la categorica necessità del mare. Tutta la storia deila Russia ft uno sforzo verso il mare. La forma sociale e politica non ba a che fare con cotesta necessità. La Russia può cambiare novamente di costituzione: alla repubblica dei Soviet può succedere tutto quello che si vuole — un'altra repubblica, un impero, una monarchia liberale —; la necessità del mare resta. E poichò tra i! mare c lei stanno quegli Stati tagliati fuori dal suo conio, più presto o più tardi secondo le circostanze, ma in ogni modo certamente, ella andrà contro quegli Sfati. Anche, qui la politica della Francia non lasciava dubbi. Ogni mira doveva essere intesa a protrarre nel tempo più lontano la fatalità di colesta, marcia. Invece la Francia, spingendo la Germania verso la Russia e creando il punto di coincidenza dei loro interessi, è venuta proprio essa ad affrettare la necessità per tutte e due di abbattere la barriera di Stati che oggi le divide. Ora chi ha eretto quella barriera, appuntò per dividere per sempre le due nazioni, è. la Francia. Essa, dopo averli creati, si ,\ costituita loro protettrice e si è legata ad alcuni di essi, come alla. Polonia con particolari trattati; mentre la necessità della comune difesa contro il medesimo nemico ha stretto in alleanza militare alcuni altri, come la Polonia e la Romenia. La marcia perciò della Russia, e della Germania contro tali Stali — da, qualunque parte cominci, dalla Polonia o dalla Bessarabia — diventa la marcia contro la Francia. Non si assevera epiì ch'essa sia imminente. Fino a che duri il timore della Francia, Russia e Germanio non si moveranno. Non appena però il timore cessi, la marcia sarà inevitabile. Ma la potenza della Francia viene a lei oltre che dalle forze proprie dal sistema di amicizie c di alleanze che la dovrebbero sorreggere. Fino a quando l'Intesa era un i sistema organico di politica difensiva per tutti i suoi componenti, e soprattutto fino i a quando l'Inghilterra vigilava alla guar- dia del Reno, il pericolo non poteva alla Francia essere mai urgente. Germanio vi Russia, per quanto miranti allo stesso li- ( ne, si guarderanno da ogni tentativo ehe|possa tirare loro addosso la forza dell'In ghilterra o anche solo arrischiar di privarle dol sussidio di lei. Ma l'occupazione della Ruhr ha allentato — non vogliamo ancora dire scompaginato — il più saldo baluardo della politica francese. Più cìie nella forza delle proprie alleanze la Francia ha creduto nell'onnipotenza proprio ed ba ubbidito alla, suggestione di un immediato interesse. Ha spezzalo e sconvolti' la Germania, si & impossessata di nuovi territori e di quasi tutto il suo ferro e iì suo carbone. E' avvenuto però che mentre essa credeva di distruggere per sempre la sua nemica e render impotente ógni avversario, la sua egemonia, fatta tremeri- la sicurezza della Francia c per la pac- d'Europa. da a tutti, ha réso i più vitali interessi di j ogni potenza europea collidenti con i suoi, Ora la collisione degli interessi, facendo- j. ■ ■■ . . ,. " . ..•/-.„ si acuta, può sciogliere ogni amicizia. Ger- mania e Russia già hanno il senso clic si viene creando una nuova situazione in ! Europa. Diciamo anzi di più: sentono eh': i la situazione del U tende a rovesciarsi, Or sta qui appunto il grande pericolo ^ i- r.-Li„ . L. .„ JJ

Persone citate: Polacchi