La "vita" e la "féerie" nell'arte di G. Charpentier

La "vita" e la "féerie" nell'arte di G. Charpentier Jv o 66 3L a. 9-» al 66 e«io 99 La "vita" e la "féerie" nell'arte di G. Charpentier e e e ù Chi voglia sopere notizie ed aneddoti, della 1 mvila di Gustavo Cliarpentier. indicazioni te- inatiche e tecnìebe di Louise, legga un volu- Umetto' edito in questi giorni dal Cadaeo, gui- ria attraverso il romanzo musicale. Ne avrà I ua bastanza da soddisfare nu'ni curiosità. Qui vpbasterà ricordare elio I» Cliarpontier nacque nel '(iti, in Lorena, studiò a i'arigi. stetti tre anni a Villa Medici, tornò a Parigi nel '■■<). accolto festpsaroentj dagli ammiratori, che lo sa.! 11 larono « nuovo messia, di un'arte rigenerata dalla, linfa popolare». Piacquero le. orchestrali Impressioni d'Italia, fu apprezza-! ta la Vita, 'lei poeta. Ma alcune composizioni in cui Charpentior rifletteva i suoi atteggia-1 memi ili socialista, anzi di anarchico, fecero fiasco e non furono piti ripetute. Dopo di che Charpentior si volse al teatro ed elaboro Louise. Kit è a questo punto che la sua attività comincia a meritare attenzione critica. Forse, un buon Dio della Francia intervenne ad evitare clic il pregevole artist-n avesse sperperato il suo talento per correre dietro a impossibili rappresentazioni artistiche, che altro è propaganda, politica, lotta rli classe, e storia ìli noe. rli qualunque tendenza, altro.e poesia, musica, mie. ]•', l'arie, che era la puì vivida liamma nell'anima dell'ardente giovine, vinse sulle concettosità politiche. Ala la purificazione non fu completa. La letteratura concorse ancora ari intorbidare la sua arte, a. inquinare le sue inspirazioni. E. ciò clip facilmente si compren '.e, la letteratura naturalista in affascinò. Cliarpontier non poteva trovare affinità spirituali con alcuni poeti della line, del secolo, tutta sensibilità., intimità, discrezione, chiaroscuri ed eleganza, riè con i romanzieri e con i novellieri psicologici, indagatori sottili iti animo femminili, descrittori di piccoli ambienti, insomma con i pili romantici tra i naturalisti riolla seconda, metà del secolo. Egli era naturalmente lontanissimo dal Flaubert e dal Baudelaire, che scioglievano la torbidezza passionale nella, purezza della forma, e sdegnavano l'arte sconvolta, e passionale, l'arte effusione. L'arte di Oharicmier era e voleva essere, invece, effu-ia e prorompente, rinarrante e travolgente. Le persone e le passioni rappresentate nell'arte di lìourget, rli Prevosl trovavano rispondenze ed echi nella fine, femminile, delicata musa rli Massène!, ma non potevano soddisfare la mentalità, ì gusti, lo necessità di Charpentlèr. E le ideologie inorali, sociali, politiche che da un pezzo avevano viziato la trascendenza dell'ispirazione artistica, ancora più gli si agitavano nella, mente, e riapparivano a lui ancora più allettanti, lusinghevoli, ammaliatrici, sotto l'eccitazione dell'impressionante arte di Emilio Zola, nella suggestione dei suoi vasti, affollati, quasi corali romanzi sociali, la sua mente incolta, rozza, indisciplinala, facile all'esaltazione, fu pervasa di zolianositno. e lieta di aver trovato in esso Vubi ami-•slum, si delle vinta a quella maniera di rappresentazione artistica, infatti, nel suo teatro, nello sue concezioni drammaliche, negli scritti dopo il suo ritorno a Parigi, e cioè nel periodo delle maggiore diffusione, dei libri di Zola, è. evidente l'influenza .dei procedimenti zolia.ni. Vedremo, anzi, che fra il primo atto rli Louise, scritto rome bozzetto di per se stante, negli anni romani, e gli altri tre. aggiuntivi poi, 0 pensati a Parici, a Montmartre, c'e un evidente divario di intenzione e di risultati. Egli, che non poteva aderire ai romantici della letteratura, di cut Manon. hell' '84, può considerarsi quasi l'espressione musicale, non adori neppure ad altre tendenze musicali delincatesi dopo il '70, nel periodo che i francesi si compiaccioifto chiamare il rcnoiieenu, Lgli si differenziava dalla tendenza franckiana, fra mistica e culturale, che aspirava al rinnovamento nazionalistico e dotto della musica francese, e propugnava sopratulto le formo sinfoniche 0 da camera; e Chnrpontier negava ogni valoro alle musiche non teatrali, perchè non destinate alla folla, tutte preso com'era dall'amore degli spettacoli, dal desiderio della partecipazione della Mia al teatro d'opera. Egli si differenziava altresì, per ripugnanza d'idealità e per inconciliabilità, di temperamento, dai wagneriani, I-alesi o larvati, primo fra tutti dal D'Indir ; dedito com'era all'osservazione della folla, della strada, dei fatti umani, t'.harpentier derideva le astrazioni ed i simboli di Wagner, salvo a carlere egli stesso, come vedremo, nella Più banale simbolistica. E si difrerenziava, infine, per altre repugnanze ed altre inconciliabilità, dallo spirito nuovissimo degli impressionisti, intimo, aristocratico. — ricordiamo che l'Après midi d'un faune apparve meni re egli scriveva Louise. E se pure dopo averlo differenziato dai mnSsenet- -Inani, rlai francMani, dai wagneriani, dai ile- bussysti, volessimo avvicinarlo ali unico na, 1 turalfsta d'un qualche mento, al Brunean^ ve dstpgplccqngazmdvgpo a o i e o e i a o ilremmo che neppure un tale accostamento è autorizzato, fi Bruneau, che musicò alcuni libretti dello Zola nello stesso decennio ia 'tii Louise fu elaborata 0 rappresentata, e i-Ite pure trattò il dramma d'ambiente popolare con preconcetti di tesi sociale, fu assai andò, mancò rli qualsiasi comunicativa, invece in Lottile lo Clvarpentier, Pure intornidando con preconcette ideologie e con materialistiche e simbolistiche ubbie il suo spontaneo, sentito abbozzo, fu più caldo e. in cerw senso, più lirico, più poeta. *'"■* Del resto nelle proprio simpatie egli Portava un vero entusiasmo, e non era soltanto un teorizzatore, ma un pratico. Amava la si rada, la folla, e veramente ne viveva. Mirava a manifestazioni collettive e, per la collettività. Specialmente due sue composizioni e due suoi gesti, che precedettero di poco la prima rappresentazione di Louise, attestano questo suo bisogno di agire con masse, di rivolgersi allo masse. Rievocando le feste P'> a. 1 polari del tempo della Rivoluzione francese, ai i a, o e , a l. i r o a. o I à i ai o a e , haeo o lal e e inme ae. e a n o. ta ;i rharpentier mise la sua musica a servigio delle cerimonie ufficiali. S'ha da inaugurare, per esempio, un monumento a Watteau? Monumento, cerimonia ufficiale, strada, corteo, luminarie, discorsi del sottosegretario delle Bèlle Arti, questo lo entusiasma; egli non si raccoglie nell'intimità silenziosa a meditare sull'arte di Watteau per trarne delicate ispirazioni, ma organizza uno spettacoloso corteo, attraverso le vie della città, ed alla line fa suonare, presso il monumento, una sua < Serenata a Watteau ». Egli stesso organizza Ir feste di Montmartre, per l'incorc .azione di un'operaia, simbolicamente proclamata Musa ilei lavoro, e scrive una composizione per orchestra, cori e danze, che fece Poi parte di Louise. Cosi per Ini la strada s'identifica con la scena e la .sostituisce, il chiasso stradinolo ispira la musica e ne fa le veci. Cosi la vita è scambiata per l'arie. Cosi spinge a limiti estremi le sue simpatie pel naturalismo, limiti che troviamo pure varcati in Louise. In ouesta semplice storia della giovine operaia che abbandona la casa paterna- per seguire un poeta bohème, egli -i compiacque di vedere ass .i più di. una semnlice storia. Ora con discorsi enfatici o propagandistici del poeta seduttore, inneg-riante .Ile teorie del libero amoro ed ai capovolgimènto delle attuali istituzioni familiari, ora con accenti alle condizioni dei lavoratori rispetto ai ricchi, ora con coreogralìohe rappresentazioni, tendenti ad esaltare la squisitezza e la poeticità della folla, 1 harpentier portò in questa semplice storia riflessi zoliani, vi introdusse rmelle esagerazioni, quelle amplificazioni, quelle maniere di teorizzare su un caso isolato, di rappresentare un cantuccio di ture la tesi attraverso l'emozione ed il palinondo come tutto il mondo, di far trionfare la test attraverso la emoziono ed il : pilo ri4 un enisorlio che fecero parie del sistema zoliano, e costituiscono ouel Mio. di meno lirico e di più oratorio, tribunizio, avvocatesco era nel modello letterario. Cosi facendo, egli sperò di dare al teatro rli musica un romanzo a serie, che si sarebbe potuto intitolare zolianamcnte Hìslovre natii relle di una famiglia operaia parigina alla fine del \!X secolo, ed abbozzò la trilogia, di cui Louise fu la la prima parte; sperò ohe la sua musica, una vivace pi-osa musicale, riecheg'.'iante la vita vissuta, avrebbe rappresentato I.i vnetieWntn onera d'arte dell'attualità. Egli era infatuato della Vita, colla letterala conquista del dramma lirico compiuto dille idee filosofiche e sociali. Il dramma deve tradurre la natura e la Vita, tutta la Vita, niill'altro che la Vita Fale costo agli ri carne vigorosa; rifulga l'era delle opere jratte di Verità, rli Verità e .-iii.'-ora"'dì"veritÀriNon sappiamo che farcene di Dei, Eroi e Sa- j f mirici che non esistettero mai; prèndiamoI m i nostri simili quali sono, ,- ingrandiamoli j Uno a. dar loro l'aspetto eroico 0 divino ». nOnesti enfatici periodi, che fan parto di • una lunga chiacchierala di Charpentlèr, prò vano quanto e'-rli fosse, influenzato da una parte dalle più pettegole voci anti-wagneriane dall'altra dalla. a ò e a o e e , a a , ; , r o del boulevard parigino, scuola, naturalistica e dalla dottrina umani turista, e quanto male celi avesse assimilato parole, e concetti altrui. » vai la pena'di segnalare alcune sue inconcludenti massime di pretesa filosofica., come questa: » La Verità lui due- faccio: l'Apparenza e l'Essenza, e cioè la Realtà e l'Idea». 'Ma qui importo ricordare che alla vita vera, reale, ecc., alla quale egli ed i suoi contemporanei credevano di fare per la prima volta tanto onore, era già. stato elevato, in Francia» una ventina, rli anni prima, uno splendido monumento. Senza alcuna pretesa di idee lilosnllohe e sociali, ma componentìo Per felice intuizione una delle più belle e pure opere d'arte i-iizet aveva 'reato precisunienti; « esseri di carne vigorosa ". Carmen e José, di cui basta evocare il ricordo perchè tutti t personaggi di Charpeulier 0 ni Brunenti appaiano assai meschini, l-'.d anche un'opera di vita, nel senso di j Ch tir rentier, era stala. .Cavalleria rusticana. Dunque, vita ed esseri ili carne vigorosa erano già nell'arie assai prilliti della Pseudo IIlosotia rli Charpentior. Ma c'è da osservare qualcosa, di più importuni", ed è questo: 1.0 che al fatto pratico, fuori rielle teorie, in arte, in teatro, la cOst detta - Vita. >• di Cliarpentier si riduce alla più esteriore forma rli vita, alla, forma più (éerìiiue. ner usare una parola frequente in Charpentior, alla forma più spettacolosa ed annariscenle. cioè alla meno intima-, 2.p elio impotente a rappresentare in modo artistico la proclamata realtà di vita. Cborperitier si rifugia, occorrendo, nel più banale simbolismo; f rhi- intontente, inoli re. a scolpire personaggi ninniti in forma divina, egli impasta, con povera creta fragili fantocci. Féerie, testualmente Sìieetacle ruvissant, e féerique, sono parole che ricorrono sovente in Cliarpentier ed in Louise. E' evidente che in féerie è insito il concetto di esteriorità, sia puro rli uno esteriorità estetica. In ogni caso è l'opposto i'i quella vie. forte, intimi, possente, tanto conclamata. a questo Proposito cito aleni.e frasi di Charpentlèr: .l'ai vau.lv. nic.ler dims .Intieri, le féeriaae un. rèe!.; altra. La rie contieni tont.es les féerie*, et le fauhourft, renIre de In vie des rilés. est. son f/ruiiil thvMre... Louise dice fra le braccia dell'amante: C'est. ime féerie... e dire, inóltre: Henuis le. jour un je me suis dbnnèe, tonte penne, semhle ma destiate, le. crais réver sous un elei de féerie.... « Questa commedia moderna, dice Charpentior di Louise, è talvolta una féerie. Vi ho iiit.rodotto — aggiunge — una specie di Personaggio Invist'-ùo r> presente, il piacere di Parisi, il piacere stesso che rompe la famiglia e distrugge l'umile focolare popolare ». Dopo tanta féerie un simbolo. K che fa per simbolo'.' Un personaggio ili seconda Jnoa, un nottambulo, incarna la Parigi tentatrice, lussuriosa, concupiscente, elle Irrita i desideri. Onesto nottambulo dovrebbe rappresentare, secondo .alcuni, il fato greco del dramma di Louise. Ed erro come Cliarpentier presentò ritti sto fato greco alla prima rappresentazione. All'alila, un personaggio misterioso, il nottambulo, avvolto in un : -nitolto, passa per un quadrìvio di Pariai; qualche disgraziata vendltriee. ambulante sta li ini'i-eddoiila a. mettere a posto la merce. Il nottambuli', anziché andarsene tranquillamente a dormire, vuol mostrare elio non è punto stan co della sua notie d'orgia, e fa la corte alle venditrici. Le rotali, infine, gli domandano chi mai egli sia. r.d allora il. fato greco si slaccia il mantello ed appare in vestito carhévalosoo, tutto scintillante, con lampadine elettriche sotto il vestilo, come una corista ballerina della Danza delle Libellule, si gira e rigira, e fa. DiUiette fra lo stupore dolio venditrici di calilarrosf'. OueSto, secondo Charpentier. è un simbolo. Ma. per fortuna Louise non è tutta una féerie esteriore. So tale fosse la 1 asoleremmo alla t-'ioia doeli amatori di spettacoli coreografici e cinetnnlograflei, e non ce ne occuperemmo. In Louise v'è di meglio; Ve poesia, vi è dramma. Risogna -rintracciarlo questo dramma, poiché snesso le concettosità e 'e coreografie si incuneano fra gii elementi di veni, poesia; ed è quello che faremo altra volta. a. d. o. bdsabatmdsiddcs

Persone citate: Baudelaire, Bruneau, Charpentier, Emilio Zola, Flaubert, Gustavo Cliarpentier, Intieri, Manon, Parisi

Luoghi citati: Charpentior, Francia, Italia, Lorena, Parigi, Verità