Onoranze ai grandi mutilati

Onoranze ai grandi mutilati Onoranze ai grandi mutilati , i e a i a e à n e . te e . e e l l , e e r l . gL'iniziativa del Comitato madri c vedove dei caduti, di offrirò ai grandi mutilati ed alle « medaglie d'oro » un ricordo in segno di altissima estimazione e riconoscenza, non poteva avere coronamento migliore. Tutta Torino è stata rappresentata alla cerimonia; tutta Torino e accorsa, come, una famiglia intorno ai suoi figli migliori e più provati, a festeggiare i suoi eroi della guerra vittoriosa. Alle 1G, quando la cerimonia ha inizio, il monumentalo salone della Mole Antonelliana presenta un colpo d'occhio magni, fico. La folla gremisce ogni spazio. Le balconate sono tutta una siepe Altissima di persone Essa è, di fronte all'ingresso, occupata dallo rappresentanze delle truppe, che comprendono ogni arma, ogni corpo, ogni reparto. Nella balconata di faccia sono le rappresentanze dei sodalizi civili, con una ventina di bandiere c gagliardetti. Ai Iati, si stipano le scolaresche, alcune delle quali in divisa, frammiste ni pubblico degli invitati. Questi affollano altresì l'immensa salo. Le sedie al centro sono tutte occupato e non bastano alla bisogna ; le alte gradinate laterali riboccano; così che la sala sembra un anfiteatro, ordinatamente invaso dalla folla più varia c pittoresca. Di fronte all'ingresso, ò il palco delle autorità cor una triplice fila di poltrone, dietro le quali spicca un grande stemma sabaudo ornato di tricolori e di sempreverdi. Prestano quivi servizio d'onore le guardie municipali in alta uniforme, mentre all'ingresso tale servizio è in prevalenza disimpegnato dalle camicie rosse del Battaglione Prestinari. Fra le autorità notiamo : il gen. Petiti di Roreto, comandante il Corpo d'Armata, il gen. Bonzani, comandante la Divisiono, il gen. Segato, il colonnello Di Maio, presidente del Gruppo dei grandi invalidi, il comm. ass. Bona per il Sindaco, il comm. Palomba pe<- il Prefetto, il grand'uff. Marlinengo delia Corte di Cassazione, il procuratore del Re, grand'uff. Muggia, il sen. D'Ovidio, don Boria in rappresentanza del Cardinale Richelmy, l'on. Compans di Brichanteau, il comm. Anselmi, presidente della Deputazione provinciale, l'on. Albertini, il comm. prof. Ballerini, il comm. De Aogciis dell'Opera dei mutilati e veterani, ecc. Autorità sono pure sparse fra il pubblico e fra esse notiamo l'on. Fino. L'Associazione fra le madri e lo vedove dei caduti ha mandato una larga e suggestiva rappresentanza di signore in pramaglia e con decorazioni, ed a capo di esse è la presidente sig.a Chinaglia, alla quale 6 un poco riserhuto il compito di fare gli onori di casa in una così eletta festa del valore. Quando la principessa Laetitia ha fatto il suo ingresso accompagnata dal gentiluomo di corte conte Fossati, la banda sulla balconata ha intonata la marcia reale; quando, a gruppetti, sono giunti i mutilati, l'applauso ò scoppiato irrefrenabile ed entusiastico, e fiori sono caduti sugli eroi. Giungono fra gli altri due grandi invalidi in carrozzella, avendo avuto gli arti inferiori irreparabilmente offesi E il loro passaggio suscita un'ondata di commozione cosi viva ed intensa, che lo stesso applauso è percorso da un fremito di passione. I mutilati prendono posto sulla gradinata, a destra delle autorità. Le madri e le vedove si dispongono sulla prima fila delle poltrone, e al centro di esse è la principessa Lnetlzia. L'augusta e dolorosa madre porta al petto le decorazioni guadagnate dal figlio conte di Saleami euI campo dell'onore e della morte. La signora Chinaglia prende, fra il più religioso silenzio, la parola. Ringrazia i convenuti, la principessa, presidentessa onoraria dell' Associazione, le autorità : spiega il significato della festa, che vuol essere un tributo di ammirazione e di affetto per chi compì il proprio dovere per la patria a costo di ogni sacrificio; 6 dà lettura delle adesioni, fra lo quali quelle del Duca d'Aosta, del Cardinale Richelmy, dell'on. Villabruna, ecc. Quindi si inizia il glorioso appello. La signora Chinaglia, ad uno ad uno, legge i nomi dei grandi mutilati. A turno, gli eroici soldati si avvicinano, e ricevono la medaglia-ricordo dalle mani della Principessa, che, con atto di squisita gentilezza e deferenza, si e avvicinata al foro gruppo. Ogni cons°gna di medaglia è accompagnata da gentili o' materno parole della augusta signora, e dai pi't caldi ed ammirativi applausi della sala. Applausi particolarmente affettuosi ed entusiastici sottolineano la consegna della medaglia ai due mutilati in carrozzella o ad un vecchio garibaldino. Un'altra vòlta la folla è presa in una prorompente ondata di emozione, quando, cioè, ricevono l'onorifica insegna le quattro « medaglie d'oro» presenti: Gemelli, Salamanno, Roulent, RossiPassavanti. Quindi è la stessa principessa Laetitia che in ricordo dei figlio caduto riceve la medaglia dalle mani della signora Chinaglia", e la commovente scena è chiusa da nuove acclamazioni. L'oratore ufficiale comm. avv. Motta, pronuncia, in onore dei mutilati, un vibrante discorso, in cui mette in rilievo la parte da essi avuta durante e dopo la guerra per la più completa e vera vittoria della patria. Egli ha perduto un figlio in guerra e le sue parole sono pervase di commozione che si riverhera efficacemente nell'animo degli ascoltatori. Il comm. Bona porta il saluto dell'amministrazione e della città di Torino II vice-presidente dell'Associazione mutilati e invalidi. Rampone, ringrazia la consorella Associazione delle madri e delle vedove per gli onori resi ai mutilati. E per i festeggiati parla brevemente e commosso la « medaglia d'oro » Rossi-Passavanti. Tutti gli oratori riscuotono larghe approvazioni, ed a più riprese accendono fra i convenuti palpiti di fervido patriottismo. Quindi l'adunata si scioglie. Per desiderio della Principessa Laetitia escono primi i mutilati colle loro bandiere. Tutti fanno reverente ala al loro passaggio e la dimostrazione di simpatia dura per essi fin sulla strida, dove si raccoglie un'altra volta la folla, come se a malincuore abbandonasse il luogo della memoranda ed alta cerimonia, e più non volesse staccarsi dai gloriosi eroi.

Luoghi citati: Aosta, Torino