Il disperato grido della Germania al mondo civile

Il disperato grido della Germania al mondo civile Il disperato grido della Germania al mondo civile Il discorso del Cancelliere al .Reichstag - La pace calpestata - " Come può andare d'accordo questa vergogna con l'onore della nazione francese? „ - Proposte respinte da .Poincaré - L'offerta per un libero accordo fra avversari di pari diritto: " Se ci venisse aperta una strada... „ (Servizio speciale della STAMPA) BERLINO, 6, noltc. Cimo ha parlato oggi al Heichstag per un'ora e mi zzo, davanti ad una Camera completamele affollata. Il discorso è stato frequentemente interrotto da insistenti applausi e da approvazioni da parta dei settori del centro e della destra. 1 democratici ed i socialisti non hanno mai fatto alcun accenno, riè di approvazione, tic di disapprovazione. Qualche violenta invettiva dei comunisti rimbeccata vivacemente dai tedesco-nazionali non ha dato luogo a nessun incidente, per il pronto intervento del presidente. Accenni di massima eloquenza ha trovato il Cancelliere verso la fine del suo discorso, prospellando la situazione della Germania, completamente sola dinanzi a tutto il mondo, nella sua lotta, dopo sette settimane e mezza da che essa è stata iniziala. Presso nessun popolo essa ha trovato una parola di appoggio; e le Potenze firmatarie del trattato di pace tengono verso la Germania colpita il più crudele silenzio. Silenzio doloroso ed esasperante per coloro che credono nel progresso e nel diritto. Le ultime paròle del Cancelliere, che accennano ni proposito di continuare ad ogni costo per la via della, resistenza, sono accolte da molti applausi da parie dei settori di destra e di quelli del centro o delle tribune. "Se questo l'alto avesse colpito qualsiasi altra «azione civile...,, Ecco le parti essenziali del discorso. Appena aperta, la seduta al Reichstag, pronunziò brevi parole di introduzione il presidente dell'assemblea, Loebe, il quale ricordò che questa sedutala stata convocata innanzi tempo, poiché, era necessario che il Governo ed il Reichstag elevassero la voce di protesta per le continue brutalità del regime di occupazione francese. Poi, dono avere commemorato l'ambasciatore tedesco a Parigi, Mover, di cui oggi è giunta notizia della morte, e del quale egli lodò il contegno energico 0 dignitoso tenuto nell'esercizio dello suo funzioni nella capitale di uno Stato dove 1 sentimenti di odio e di vendetta sono tuttora vivaci, diede la parola al cancelliere Cuno. Questi accenna, prima alla nuova occupazione di sabato scorso, operata dalle truppe francesi; e dice: « Se questo fatto avesse colpito qualsiasi altra nazione civile, lutto il mondo sarebbe pieno di indignazione per questa violazione di diritto; ma poiché chi è colpita è la Germania, si. pensa che ciò sia perfettamente normale c rientri naturalmente nel quadro dell'azione della Ruhr ». 11 Cancelliere leggo la nota colla qual2 la. Francia giustifica presso il Governo tedesco la recente occupazione: «Il canale Reno-Iiome, che dopo alcuni atti di sabotaggio era stato aperto alla navigazione per opera dei franco-belgi, è stato nuovamente chiuso in seguito all'affondamento di alcune barche. Il Governo francese ha deciso, per rappresaglia (il Reichstag ride), di occupare i porti di Mannheim e di Carlsruho e le opere ferroviarie di Darmstadt ». « Ma queste violazioni di diritto — dice il Cancelliere — non hanno bisogno di ■' tali pretesti per essere giustificale. Esse si ricollegano naturalmente alla lunga serie di violazioni che hanno preceduto l'occupazione delle città di Offenbu.ro e di Appenweier e l'occupazione di Wescl, e inoltre alle recenti, invasioni, da parte dei belgi del territorio renano e l'occupazione di Kocnigswintcr e di Caub ». Il Cancelliere accenna quindi alla recente ordinanza che punisce di pena di morte i ferrovieri che cagionano^ per opera di azione volontaria, un disastro ferroviario, con vittime umane; e definisce questa ordinanza come un editto sanguinario, col quale la Francia rinuncia ad ogni pretesa di diritto, per giustificare la sua azione vergognosa. Che il mondo sappia ! c La Francia — continua il Cancelliere — dal giorno della, sua entrala nella Ruhr ha aggiunto un nuovo anello alla lunga catena dell'isolamento del diritto. A che cosa ha condotto tutto ciò? Creare fra i due popoli vicini, e che abbisognano di tulle le loro forze per guarire delle ferite e riordinare le loro economie, rapporti di odio, che sarà molto difficile in seguilo abolire. Le ultime sette settimane e mezza non sono passate senza lasciare gravi tracce nel nostro popolo. Sono siale sciamane che nessun popolo civile in tempo, di pace penserebbe si polissero vivere. Una pace strappala alla Germania alle ■più gravi condizioni sotto il più aspro sacrificio, viene calpestala salto i piedi dalla, /'rancia, senza che soltanto uno dei numerosi mallevadori di essa muova soltanto un dito per proteggere l'opera comune. Non deve fare meraviglia se i sentimenti del nostro popolo sono contenuti a fatica di fronte alle miserie economiche, 'all'isolamento politico ed a questa offesa all'onore ed al diritto. Se non si vuole che codesta tensione diventi pericolosa, se ii 'diritto internazionale non deva divenire un trastullo ed una incongruenza, bisogna che il mondo sia messo sull'avviso di quello che avviene, e sia reso accorto che nel territorio della Ruhr le ingiustizie si aggiungono alle ingiustizie, fino a creare bina situazione intollerabile. Le noie diplomatiche verbali o scritte non bastano più. Per questo è stalo convocato il Reichstag. Lasciatemi parlare con piena sincerità. La nostra insegna è pura (Grida di pfuH pfùil da parte dei comunisti, e grande eccitazione fra i parliti di destra per qualche minuto). II Cancelliere rilegge !<• dichiarazioni del Governo francese del 'J gennaio, con boi la Francia annunciò la sua «pacifica btpEsmcizCdsdidgpmqfjpeeopazione Scila Rune »t &.<! ii-iflsiaa bbzmstfglbgufacspctmnrpprqn(dsdfecs—ofs i i e i e . . a l e i n a bilancio di questa impresa, dopo sette settimane e mezza. Egli comincia dalla parie passiva flel bilancili, dal primo capitolo. E' quindi una lunga enumerazione di e spulsioni, di arresti, di condanne, per la massima parte note Égli legge le seguenti cifre. Sono siali espulsi dai francesi 55 impiegati delle poste, ?t dell'amministrazinne centrale. i»7| degli uffici finanziari. C00 delt'a.mmiitistrazione prussiana, 700 della polizia; inoltre 87 impiegali sono stati espulsi dal Palai inaio e !) dal Rodeo. Si sono avute 25 condanne contro impiegati delle poste, 22 contro impiegati delle comunicazioni e ?7 eonlro gli impiegati delle finanze. « L'onore dei cittadini tedeschi cosi colpili — dice il Cancelliere — non è che aumentalo. Ma come può andare d'accordo questa vergogna coll'onore della nazione francese? La città deve inginocchiarsi... II Cancelliere enumera poi altri casi •li Ùterjrilorjdj brutalità, contro intere famiglie, donne e bambini, violazioni del diritto di agitazione, e di riunione, persone gettate in mezzo ad ima strada: «... persone sessantenni, in pieno inverno, vennero buttale nella strada, per far posto alle truppe francesi..,,, il Cancelliere enumera, fra gli altri casi, quello del sindaco di Obcrliausen, sessantenne, arrestalo insieme col borgomastro di Essen e con nitri impiegati, p trattenuto per parecchio tempo in una. oscura prigione. E ricorda quindi i folti di Gelsonkirchen, 'love-, in seguito al ferimento di due ufficiali francesi, lo città subì una serio di misure di rappresaglia, terminate colla condanna ad una pena di cento milioni di marchi. Poi ricorda il terribile regime sotto il quale fu tenuta Recklingsliausen dal generale comandante quella divisione francese, il generale Leylau. Allorché due impiegati'"si recarono da lui per fargli presento l'impossibilità di eseguire le condizioni imposte, egli rispose che «non sarebbe arretralo dinanzi a ncssìina misura, per quanto crudele, /l„o a che tutta la città non gli Sl fosse inginocchiata davanti,, (Grida di pfw! pfui! dai settori di destra c del centro). Un'altra vittima di rmesti atti spietati contro la popolazione è" stato il direttore governativo delle miniere di feneier, il quale ò morto a Heidelberg qualche giorno dopo di essere stato buttato sulla strado, brutalmente, dalle tnippe francesi. " *1 « lo mi domando — dice il Cancelliere — da chi parte sia l'onore in. questa lotta: e mi domando dov'è l'onore in questa serie di alti brutali, ed oltraggiosi., dalla parte offesa, o dalla parte della nazione che si fa chiamare «cavalleresca», ed in cui furono formulati un giorno nel modo più clamoroso i diritti, dell'uomo? (Si ride) Questo è il primo capitolo del bilancio passivo franco-belga, dopo sci settimane di occupazione. La.Francia cerca, per mezzo di innumerevoli spie, e con tuia propaganda di menzogne, di celare queste verità. Basta guardare al trattato, che doveva portare la pace, per convincersi come il diritto sia slato violalo. " Gli ingegneri francesi non hanno meritato il loro stipendio,, « Qu-.Uo che succede contro la vita, gli averi e l'onore delle popolazioni sotto l'egida degli ingegneri, nel 1923, ricorda euntamente il tempo della guerra dei Trenl'Anni. Hanno almeno gli ingegneri colmato le deficienze nella fornitura del carbone coke? L'esame del secondo capitolo del bilancio franco-belga dice il contrario. La Germania doveva nel 1922 fornire 1J milioni e Ire quarti di tonnellate di carbone, e vi riuscì, salvo un. piccolo margine in meno. Ora la Francia poteva ricevere giornalmente 46,500 tonnellate, senza che avesse bisogno di muovere un dito. Il risaltato del suo intervento fu questo: dall'Il gennaio al 5 marzo, invece di ricevere, come. avrebbe dovuto, del tutto od in grandissima parte milioni 2,1 di tonnellate di carbone, ne ha avuto in tulio 7i nula tonnellate, cioè poco più della quota che la spettora giornalmente! in legnami la Francia doveva ricevere nel 1922 100 mila metri cubi; ne ebbe 92 mila; gli altri avrebbero dovuto esserle consegnati per il 31 marzo di quest'anno: c tutto era stato disposto in conseguenza. In seguito all'invasione non se ne farà pai nulla... Gli ingeaneri francesi non hanno meritalo il loro stipendio! «Aggiungiamo a. tali perdile, quelle del bestiame da macello, delle macchine agricole, dei prodotti chimici, che non saranno forniti più. Questo e il terzo capitolo del. bilancio passivo, al quale possiamo aggiungere le enormi spese per il mantenimento dell'esercito. Vi si aggiunga inoltre la distruzione di beni ptibblici, di opifici, e le maggiori spese, della Germania per provvedere agli operai ed alle popolazioni della Rhur. Questa è la parte passiva del bilancio franco-belga... E con ciò il bilancio è chiuso, perchè una parte attira non esiste. (Approvazioni). « Tuttavia Poincaré è contento del risultalo. Ma saranno meno contenti gli azionisti di questa impresa, i cui dividendi sono scomparsi, ed i piccoli borghesi francesi. Di cenlo alli forni lorenesi, soltanto venti sono in esercizo; mentre il franco perde valore, ed il piccolo rentier francese ha scontato cosi due terzi del suo capitale. Quanto poco successo ha acuto la prima tappa dell'invasione, quanto poco ne lui avuto la seconda, quella delle restrizioni, Inalo meno ne avrà la terza lappa del signor Poincaré: quella dell'isolamento, del LqplssilcelsFgpsmsdscvfcrbveItdsd"el«condsctm i o o e . a ui , l Lì» successo clic Poincaré non desidera... « Un. successo veramente c'è; ma non quale il signor Poincaré desidera: Cd è una più forte ed unanime derisione delle polio, lozioni del Reno e. della Rhur per la resistenza. La semplice rapina, di territori non serre a nulla. K questo paese della Rhur ila le sue leggi, segrete, e misteriose, che lo vendicano rimiro Vini usare. Se ì francesi, rimarranno ancora a lungo nella. Rhur e se ri. portano colà degli, stranieri, la maledizione della, slerililà ii. perseguiterà sino sul loro proprio lerritoiia! Le forze della Francia s'iranno consunte giorno per giorno. Questa è la resistenza passiva elle lissuspgcuticdfadlproclamiamo ancora una colla, come I<t|isola, arma dei disarmali, come la. sola ar-\*ma pacifica contro la violenza, e. I'ingiù- rstizia! (Approvazioni). Non. ci stancheremo di. continuare nella resistenza, sinché lo seopo non sia.raggiunto con quegli accorili che assicurino inni, pace libera ed onorevole ». Il Cancelliere, contesta 1 affermazione francese che questa resistenza sia artificialmente, alimentata dal Governo. « Una resistenza artificiali! — egli dice — sarebbe da. un pezzo crollata. Questa invece Irò- \ fpIispz">dva le sue radici profonde nei cuori; anzi essa si è eslesa nel territorio del Reno da Ire anni occupalo; e le popolazioni, dolio tre anni di. sottomissione volonterosa, alle disposizioni della Commissione renana, si sono dichiarale oggi completamente <•</'dali con quelle delia Ruhr». " Per l'unità e la salvezza PapslisLl, mdelia Jvepubblica .. | ,L'oratore passa ad esaminare lo stato neconomico del pese; e dice che in questa I lotta economica e politica sono congiunte. I «- i' . o f«0i carbone, di materie prime, di lavoio | fce ne sono abbastanza nel territorio non \ moccupato — continua il Cancelliere — nonostante toccupazionc e la linea doganale del Reno. Siamo riusciti ad opporci con successo alla caduta del marco. Purtroppo ciò ha prò- ilo qua e là dei danneggiali tra gli onesti borghesi; ma ciò era assol"tamente necessario. Non si poteva in queste condizioni politiche lasciare cadere la moneta in.un abisso senza fondo, e lasciare crescere i prezzi». A questo scopo il Cancelliere ammonisce tutti i possessori di denaro a sottoscrivere al prestito aureo, necessario per sostenere lo Stato in questo critico momento. «Videa dello Sialo —■ dice il Cancelliere _ è sentila con più. [orza e con più rispetto del solito in questi critici momenti. La storia giudicherà degli nomini e dei partiti in questi tempi, per quanto avranno fatto per l'unità e per il salvataggio della Repubblica tedesca. Ora si tratta, appunto dell'integrità dello Stalo. «La Francia poteva avere da noi carbone, legname, materie prime, sino all'estremo limile delle nostre possibilità, se duravano le condizioni di pace; e le può avere anche oggi, se si potranno stabilire chiari e leali accordi. Non si lotta quindi ■per questo. Nessuna alterazione dei dati di fallo potrà corroborare la menzogna che la Germania abbia rese impossibili le trattative. Nessun Governo ha respinto fondamentalmente i carichi, delle, riparazioni darivantigli dal trattato di Versailles, ed ogni Governo ha fallo quanto stara in esso per adempiere agli obblighi, nei limili delle sue possibilità. Dall'll novembre 1918 al 30 settembre 1922 è stato consegnalo' un valore di miliardi 5,G di marchi oro per territori demaniali dei paesi perduti; 1 miliardo marchi oro rappresentato dalle miniere della Sarre; -4,2 miliardi per i beni militari abbandonati; G miliardi sono costituiti dal valore del naviglio consegnalo; 2,3 di carbone. Le proprietà tedesche all'estero sono valutale in 11,7 miliardi. Si tratta, di un totale di •15,G miliardi di. marchi oro già consegnali (Commenti, approvazioni della Camera). .Si aggiunga il disarmo, la distruzione degli apparecchi da guerra ed industriali, le riparazioni pagale in contanti, e. le perdite subite dal paese. Tutto ciò fa ammontare il totale a 56 miliardi di marchi oro. Conosce il mondo questa cifra? — domanda il Cancelliere. -- Gli uomini di Stato alleati la conoscono bene; ma essi la tengono segreta ai loro popoli ,,. dusucdIl Cancelliere combatte anche l'idea della fioritura apparente dell'industria tedesca, il di cui valore aureo è invece sensibilmente ridotto. " Noi volevamo la conciliazione ira i popoli; e la vogliamo ancora,, « Le proposte che facemmo, par conseguenza, dovevano servire a ciò — esclama il Cancelliere, passando alla parte più importante del suo discorso: — Preparammo perciò le nuove proposte per Parigi, e pregammo, con tulle la debite forme, le Potenze di accettare, da noi la formulazione sfritta di queste proposte, e di permetterci di esporle in una particolareggiata discussione. Se le nostre proposte [ossero siate accolte, avremmo salvato il corso del marco dalla caduta subita dopo la occupazione della Rhur. Dietro alle nostre propaste stava come garanzia l'industria tedesca, con tutte le se forze. Era ed è un ingiustificato rumore che la economia tedesca volesse sottrarsi al pagamento. Lo Stato e la. industria tedesca erano e sono decìsi a dare a questa garanzia la debita forma leale. Offrimmo inoltre trattative per la colìaboraziojie 'deXVeponomia francese con lineila, tedesca, e per la costituzione di un sistema comune di economia pacifica. Nessuno ci diede ascollo! (grida di: Udite! udite!). « Nel. Libro Giallo francese, si dice che si Imitava solamente di ilémarches va' portare ad un probabile incontro; ed è giusto. Ma le tra.llttlive per l'incontro, u cai dovevano seguire I -. proposta scritte di un 'piano nsallain.en.te e minvlnmcnic elutinnito, non si ebbern. Oggi se ne vedono chiaramente le ragioni: in occupazione della. Rulir era già una cosa decisa ». Il Cancelliere parla dell'ultimo etntativo fallo per dare assicurazioni alla. Francia, anche dal lato '"Mitico, per quanto riguarda la immunità ilei confine renano. '• Tulle le offerte erano falle a cuore grave - dice |il Cancelliere; — e se la Francia le ha re \*1'inte, !''<> nonnulla nulla alla vostra gin r'" "oUliea. Noi volevamo lealmente I \ fatti per distaccare dalla Germania stessa le riparazioni e la concitazione, fra i popoli; e I-i vogliamo aurora. Ma la Francia vuole invece chiaramente quello che è sempre sialo il suo scopo politico: non si. Irai la per essa, delle riparazioni, aia della, distruzione della Germania,,. "Se ci venisse aperta una strada : Il Cancelliere ricorda nuovamente i do>.amenti segreti Oariuc, i quali proponevano di dividere la Germania; e i recenti tentativi Provincie del Beno. Se la Francia fosse riaacita a. smembrare la Germania — ma dui più profóndo del cuore sono convinto die non riaseinl — ciò significherebbe non la felicità o la pace per la Francia; ma la sventura e In irrequietudine per l'Europa. Questa è la. questione davanti alla quale sia oggi l'Europa. La latin Unirà quando la Francia, riconoscerà lilialmente la. lealtà della volontà della. Ger- , mania di procedere ad un libero accordo fra | ,;fi avversari di pari, diritto, e sopra conce nfenM basi economiche. I " ''" 0Ta. ? T'?:r" ?on bicóni e trattative, I «,:m inmi « stative. Non. spetta a no,, oro firn: offerte, e non. ne potremmo nemmeno | fm. flnchjj noi dovrcmn asflistcrc ogni ni0T. \ m „ im annullamento di valori nel territorio i ò e i i a e o , n i i n i o i a i ; delia Ruhr, che ci toglie la possibilità di farci un'idea chiara, sulla nostra capacità dì prestazione. Troppe volte noi siamo stati delusi (grida di : Mollo giusto !) ; ma se. ci venisse uverta una strada che conducesse senza alcuna pressione e. con piena eguaglianza ili diritto ad una aperta discussione ispirala al concetto del diriilo e della ragione, il Governo si metterà immediatamente per quel cammino. Ma il Governo non sottoscriverà nessun patto la cui esecuzione sia impossibile, né potrà approvare nessuna disposizione che abbandoni ad. una sorte incerta il, territorio del Iteno, della. Ruhr o qualsiasi altro territorio illegalmente occupato. Se la Francia vuole la capitolazione della Germania, essa urterà contro l'ineluttabile volontà della Germania di non capitolare. Se la Francia vuole, la distruzione della Germani/i, la Germania vuole vivere ! Questo « il suo diritto e il suo dovere di fronte al proprio popolo, come di fronte al mondo. " Completamente soli! ,, ilfa che cosa dice il mondo nella presente situazione? Che cosa dicono quelle Potenze il cui nome sia ai piedi del trattato di Versailles e che hanno impegnalo il loro nome ed il loro ed il loro onore per la esecuzione del trattato slesso? Esse ladono. Non sanno forse quello che avviene nella Ruhr? Non bastano i rapporti di una quantità di testimoni sopra centinaia e. cenlinaia. di casi di. condanne, di espulsioni e di multrattamenli, che avvengono nella Ruhr; oppure in lutto il mondo il concello del diritto è completamente morto? lo non voglio appellarmi ad alcuno. Oggi, in questi giorno in. cui si decidono le sorti, dell'intero popolo tedesco r. tutta, una intera parie della terra che è minacciata, voglio solla7ito constatare che noi, dopo selle sciamane e mezzo di lolla, per il diritto del nostro popolo e per il diritto dei popoli in generale, siamo completamente soli. Con l'ocupazione della Ruhr i stato impedito il ritorno n lutto il mondo nella via della pace ed è stala impeti ita l'opera di ricostruzione dell'economia mondiale, distrutta. La questione che si agita in Germania non è soltanto di interesse tedesco, ma mondiale. Eppure da per tutto si tace. Questo è terribile, è esasperante, per coloro che credono al progresso della vita dei popoli ed alle pacifichi' vittorie del diritto. Colora che hanno la .potenza Sulla terra non limino il senso di perdere oggi un'ora preziosa per debellare definilivamenle l'odio, ii sentimento della lotta, e. il seni ime n lo della violenza? « .Voi siamo completamente soli. Tanto più forte però è. l'appello che oggi io laccio al mio paese di non abbandonarsi ad un facile, ottimismo, ma di prendere lo lotta cosi, come è. in tutta la sua severità e con 'tutta a (a sua gravitale di rimanere uniti, valorosi. i a mo entdi sdisciplinati, conservando la concordia, astencndosi da gesti e da parole irriflessive, di pensare ai bisogni del prossimo e di cercare di lenirli net modo migliore. \oi dobbiamo resistere flno al giorno in cui anche la parie avversaria vedrà che è impossibile vìncere con le armi la disarmata Germania e flno a che l'accordo onorevole di popoli eguali in diritto potrà sostituirsi alla violenza militare. Quando questo giorno verrà non sappiamo, ma din questo giorno debba venire, lo sappiamo con certezza. Per questo ,.ol comballiamo e soffriamo una lolla in, citi la Germania non rappresenta soltanto il suo proprio interesse, ma i'intcrcsse ed il diritto dell'umanità ».

Persone citate: Cimo, Heidelberg, Mover, Poincaré, Rodeo