La riforma delle pensioni ed i mutilati di guerra di E. Benito Mussolini

La riforma delle pensioni ed i mutilati di guerra La riforma delle pensioni ed i mutilati di guerra Domenica ha avuto luogo nella nostra citta un'importante adunata di mutilati di guerra, provocata dallo notizie ancora vaghe ed Incerte sul progetto del Sottosegretariato dell'Assistenza militare intorno alla riforma delle pensioni. Si è tenuto cioè un affollatisEimo Comizio al Teatro Trianon ed un Convegno regionale dei delegati dello Sezioni del Piemonte rappresentante oltre trentamila mutilati. Poco prima delle 10 il teatro di via Viotti era già gremito da un foltissimo pubblico composto dai più martoriati reduci di gu ra: mutilati e tubercolotici. Sul palcoscenico attorno al tavolo della presidenza si dispongono le rappresentanze delle sezioni di fuori, moltissime delle quali — circa una trentina — erano intervenute con bandiera. Notiamo i rappresentanti dello sezioni di Alessandria, Cuneo, Novara, Acqui, Alba DoglUini, Agliam, Asti, Casale, Castagnolo, Castellazzo, Costigliele Borgomanero, Oleggio, Varallo, Vercelli, Aosta, Carmagnola, Saluzzo. Sommariva, Crcseehtmo, Novello, Pallanza, Santa Maria, Avigliana, Montemagno, Nizza, Novi, S. Damiano, S. Salvaci?; 'fQrtona' R'eHa- Cavagnolo, Moncalierì, ChatUlon, Crevacuoro, Pinerolo, Mondovl, Cine. Bovcs, Aglio, Fossano, Borgone, Racconigi, Susa, Benevagienna, Donnaz, Rivarolo, Torre Pellico, Paesana, Verrès, San Giorgio. Carignano, Passi « Torino TI presidente, rag. Morello apri ii Comizio esponendo i termini della questione che sono pia ampiamente noti per le pubblicazioni ripetutamente falle. Pronunziarono discorsi di decisa ostilità al progetto Devecchi, R;unpone, Scalvini. l'aw. Vaudacna, Desanctis, la presidentessa dell'Associazione madri e vedovo dei caduti che si associò alle proteste espresse dagli al'jrl oratori, ed altri Un ordino del giorno Il Comizio si chiuse coll'approvazione del seguento orci in* del giorno: . « I Mutilati ed Invalidi di guerra di Torino, riuniti in imponente assemblea coi rappresentanti di tutte le Sezioni e sotto-Sezioni del Piemonte, dopo lunga ed animata discussione, hanno constatato: l.o che il principio fondamentale su cui poggia il nuovo progetto delle pensioni inventato dal Sottosegretario all'Assistenza militare calpesta ignobilmente ì sacri diritti dei Mutilati, coscienti e convinti artefici della Vittoria; 2.o che il sottosegretario alle Pensioni si preoccupa prlncipalmento di escogitare rappresaglie a carico degli autolesionisti o disertori, travolgendo nel suo giudizio e nella sua azione anche i veri mutilati di guerra: 3.o che le sorti degli auto-lesionistl o disertori non intaccano minimamente l'Associazione dei mutilati di guerra già da tempo moralizzatasi colla esclusione dei non combattenti, ma riguardano esclusivamente quelle Autorità militari che hanno compilato del verbali non conformi al vero, circa l'attribuzione della eausa di guerra e di servizio alle invalidità risultanti; 4.0 che il Sottosegretario alle Pensioni è assolutamente inadatto a le<rit>rnrp. avendo dimostrato dj non comprendere l'animo dei mutilati i quali hanno innalzato sempre ed in silenzio atti di fe*| de alla Patria; 5.o che nessun partito o Governo riazionalo potrebbe approvare un prò getto di riforme immorali, umilianti ed anti patriottiche, senza compromettere gravemente di fronte a tutti gli onesti la sincerità dei propri programmi, per conseguenza chiedono: t.o che il Consiglio dei Ministri .respinga il progetto di legge presentato dal Sottosegretario alle Pensioni, perchè, per confessione stessa del proponente, poggia sul principio immorale che la Patria rinnega i mutilati di guerra misconoscendo i loro sacri diritti acquisiti ; 2.o che a Sottosegretario alle Pensioni di guerra venga designata una persona di mente e di cuore cho dia sicuro affidamento di tutelare 11 prestigio ed i divitti dei mutilati. Esprimono un entusiastico voto di plausi •all'invalido di guerra Benito Mussolini, Presidente del Consiglio, per le assicurazioni date al dirigenti della loro Associazione, nonché all'on. Caradonna, mutilato di guerra, che col suo tempestivo intervento ha agevolato in tutta Italia la giusta reazione dei mutilati. Chiedono infine che le future riforme tecnico-giuridiche delle pensioni privilegiato di guerra abbiano per fondamento il diritto e non l'umiliante elemosina ». La dimostrazione a a a — Terminato il Comizio i mutilati. Incolonnatisi con le bandiere alla testa, sfilarono *n perfetto ordine ed assoluto silenzio, dignitosamente per via Roma e Santa Teresa recandosi innanzi al Teatro Alfieri. Da questo sta uscendo in quel momento il pubblico che aveva presenziato alla consegna del gagliardetto al Gruppo aviatori Gino Lisa, cerimonia cui aveva assistito l'on. Devecchi. Quando il Sottosegretario. alle Pensioni, in divisa da generale della Milizia nazionale, esce dal Teatro scoppia una clamorosa dimostrazione. I.mutilati gridano: viva MussoliniI viva CaradonnaI viva l'Italia! Ma cogli evviva si gridano anche a gran forza degli « abbasso » e si fischia. Dai due assembramenti, quello dei mutilati e quello degli amici dell'oli. Devecchi, cho inneggiano al suo nome a gran voce, partono e s'incrociano invettive. Qua e là si nota anche qualche disgustoso tentativo di colluttazione. Qualche mutilato si lamenta di essere sfato malmenato e queste proteste trovano eco. L'on. Devccchi sosta indeciso eppoi ritorna indietro in teatro o poco dopo, seguito dallo autorità, si affaccia al balcone dell'Alfieri con a Hanco il comandante del Corpo d'Armata generale Di Rorcto, per parlare. Il suo apparire rinnova le proteste. Si grida da parto dei mutilati: «Abbassate le bandiere! Andiamo via tutti! ». L'invito 6 accettato. Le bandiere vengono, capovolte, Intendendo i mutilati — per espresse loro dichiarazioni — con questo ulto dimostrare la loro ostilità al progetto del Sottosegretario. Quando subentra una relativa calma l'on. Devecchi pronuncia poche parole per esprimere il suo profondo dolore per quanto e avvenuto e le sue parole vengono applaudile dalle autorità civili e militari cho ha accanto e dai fascisti rimasti nella piazza sottostante. Frattanto i mutilati, dopo aver improvvisato un breve Comizio all'imbocco di via Pietro Micca si ricompongono in corteo e accompagnano le bandiere alla sede della loro Assoriazionc, sciogliendosi poi senza altri incidenti. La deliberazione del Convegno Nel pomeriggio, aUe 15. si sono riuniti alla sedo di via Monte di Pietà i delegati delle sezioni piemontesi, Dopo serena ed obbiettiva discussione, alla quil3 parteciparono Segrò di Biella, Nay di Novara, Milani 'di Novi Ligure Ravazzi e Rossi di Alessandria. Morello, Latini e Rampone di Torino, Caudina di S. Giorgio Eanavese, Ceva di Vercelli, Calabrese di Asti, Cappolli li di Avigliana. Pellegrini di Torre Pellice, Naloli di Mondovl, Mini di Aosta, Soldini di Hivarolo, venne approvalo il seguento ordino del giorno: « Il convegno regionale dei rappresentanti dello sezioni e sottosezioni del Piemonte riunitosi alla sede del Comitato regionale in Torino, esaminata la situazione creata all'Associazione nazionale mutilati, a tutti gli invalidi di guerra ed alle famiglie dei caduti dal sottosegretario allo pensioni on. Devecchi, afferma solennemente: l.o II diritto dell'Associazione nazionale mutilati n continuare nella propria opera di assistenza morale e materiale svolta ininterrottamento per cinque anni con altissimo spirito di italianità o "on elevato sentimento di sacrificio, escludi, o qualsiasi inframmettenza che no menom. 'autonomia. 2.o Riafferma che le pensioni privilegiato di guerra sono un sacro ed intangibile diritto acquisito verso lo Stat~ per 11 sacrificio crmpiuto a fnvore di tutta la nazione e non debbono avere iniquo carattere di elargizione. 3.o Che gli inscritti stessi all'Associazione nt—ionale mutilati deplorando che, autolesionisti e falsi invalidiper quanto in piccolissimo numero, ubbiano carpito pensioni di guerra, affermano non essere lecito confonderli artificiosamente colla grande massa degli autentici mutilati4.o Preso affo delle dichiarazioni del consocS. E. Benito Mussolini presidente del Consiglio e di S. E. Caradonna membro del Comitato centrale dall'Associazione, riconfermano piena ed Incondizionata fiducia nel Governo che ha assunto 11 potere nel nome sacro di Vittorio Veneto ».