Inasprirsi della situazione nella Ruhr segnalato dai corrispondenti inglesi

Inasprirsi della situazione nella Ruhr segnalato dai corrispondenti inglesi Inasprirsi della situazione nella Ruhr segnalato dai corrispondenti inglesi I uegi'i del 7.o reggimento misto - Il fuoco di paglia del vantaggio economico dell'Inghilterra - L'atteggiamento dell'Italia (Servizio speciale della STAMPA) Londra, 24, notte. Se è' vero che ogKi a Roclmm i francesi hanno operato arrosti in massa, chi sa cosa telegraferanno gli inviati inglesi (ujiclie .so sia. stato rilasciato il borgomastro), i iiuali stamane, prima di questo nuovo affare, segnalavano un « aumento di tensione » [Times)', nonché il « regno del terrore » {Untili Chronlcle) nella Ruhr. E l'inviato del Daily Express ricalcava: « Da ogni punto di vista, militare, commercialo e politico, la Braviti della situazione cresco insieme ad ordì nuova giornata di occupazione. Le cose si fauno di giorno in giorno più militaristiche, o l'autorità dei borghesi conta, sempre meno ». L'inviato del Dalli/ News ha trovato intorno ad Essen « un cerchio di baionette ». U povero diavolo 6 stato fermato sette od otto volte, ieri, entro il termine di poche ore, « da baionette francesi, mentre i miei passaporti venivano scrutati ». L'imminenza di severo misuro di coiit-rollo sopì a i sudditi alleati e sugli altri stranieri che entrano ed escono dalla Ridir ò confermata intanto anche dal corrispondente del Times. Quasi ultimo, inoltre, telegrafando da Colonia, dice di aver visitato ieri il qunrtier generale francese a Dnesscldorf, e di avervi trovato, nei riguardi del futuro prossimo, « minoro ottimismo di quello che vi prevaleva qualche settimana ..ddielio ». Egli, tuttavia, ebbe l'impressione che circa l'eventualità di una vittoria finale le autorità, militari francesi anche oggi non nutrono alcun dubbio. Sugli incidenti sanguinosi avvenuti fin qui l'inviato speciale del Manchester Guaridan non è certo indulgente; pure -esli li crede in buona parte involontari, eiofi i dovuti al fatto che i francesi girano intorno col fucilo carico o col dito sul grillotto nel costante timore di venire attaccati ». Lo stesso corrispondente, in un telegramma spedito l'inviato speciale del Manclieslcr Guardian soltanto ieri, coll'annotazione « ritardato per inchiesta », conferma, insieme colla Reuter, che • per le vie della borgata di Gelsenkirohen numerosi cittadini privati vennero fermati da soldati francesi e spogliati del denaro che recavano in tasca ». Così pure è confermato che un certo numero di militari negri, appartenenti al 7.o reggimento coloniale, sono stati inoltrati nella Ruhr. « La metà delle truppe mandato in tre borgate — telegrafa l'inviato del Daily Coronide — dandone i nomi, sono negri puro sangue ; ed i francesi hanno creduto opportuno di aquarlierarli non in caserme o scuole, ma in case privato o in osterie, e di usarli altresì corno sentinelle di fronte al palazzo comunale di Vclbert». L'arrivo di questi riegri viene narrato anche dall'inviato speciale della francefila Mornlny Post, la quale però nelle slesse colonne pubblica un telegramma del suo corrispondente parigino, secondo cui « il Governo francese pubblica una formale smentita ai referti berlinesi, che il 7.o reggimento coloniale sia composto di soldati di colore: il die sarebbe assolutamente falso ». Per fortuna l'inviato del Ticnes mette le coso a posto, telegrafando di aver appreso al Quartiere Generale francese, a Duesscldorf, che questi soldati negri, appartenenti al 7.o reggimento coloniale, il qualo e reggimento misto, furono mandali nella Ruhr « soltanto per una svista, e elio ora sono stati ritirati ». Intanto, delle crescenti lamentazioni dei marcanti inglesi a Colonia si fa eco in specie il corrispondente del Daily Express. « Le autorità francesi — egli dice — replicano con tatto alle proteste contro la distruzione di questi trattici inglesi; ma tutta la faccenda è illegale >. Tutti i corrispondenti inglesi poi dicono ben chiaro che, ad onta delle dicerie diffuse per le varie capitali, nessun negoziato ò ancora alle viste, perche essi constatano unanimi che la lotta proseguirà, elio le ostinazioni, anziché raddolcirsi, si inaspriscono, e che gli stessi industriali della Ruhr sono decisi a resistere, anche per il solito argomento elio sarebbero rovinati in ogni modo. Le ripercussioni economiche di questa oscura e pericolosa tragicommedia qui in Inghilterra non si fanno ancora sentire. Anzi avviene il contrario; e ciò dissemina nel pubblico grosso un momentaneo senso di abitudine e. di indifferenza a quello che si svolge laggiù. Per il momento infatti il mercato inglese ne risulta avvantaggiato. Lo esportazioni carbonifere in ispecie continuano ad aumentare. La paralisi della Ruhr, dove i binari delle ferrovie recano ormai cinque settimane di ruggine, spinge l'Europa verso Carditi e New Castle. I franco-belgi, che ora annunziano di essere aitine riusciti ad esportare dalla Ruhr ben 2:";U0 tonnellate di combustibile al giorno, in luogo delle 50.0(10 tonnellate di prima dell'occupazione, hanno dovuto somprare qui in Inghilterra, nel gennaio scorso, mezzo milione di tonnellate di carbone in più che nel gennaio 1022. E le statistiche di febbraio segneranno senza dubbio ulteriori iaumenti. Anche la Germania ha raddoppiato i suoi acquisti; e l'esito il che, per esempio, una asili quantità di carbone, la quale a New Castle, ai primi di febbraio, costava 21 scellini alla tonnellata, l'altro ieri ne costava 2S; e ieri non era venduti: volentieri nemmeno a 30. Senònchè gli uomini responsabili sanno che questo è un fuoco di raglia, e che poi verranno ineluttabili i dolori. — Il fuoco di paglia non fu voluto dall'Inghilterra — essi dicono: — Alcuni inglesi ora vi si riscaldano; ma il domani snrà-freddo per tutti quanti. Non si può dunque restare eternamente collo mani in mano. — Questa era la esatta tósi della mozione liberale dell'altra sera. E dopo averla respinta per ragioni di parte alla Camera, le stesso forze ministeriali stanno ora adottando alla spicciolata, fuori della Camera, gli elementi costitutivi della moziono di Asquith o di Llovd George. Ha incominciato, come sapete. Ronar Law. col suo appello all'America; lo ha seguito ieri lord Robert Cecil, il quale, avendo combattuta in Parlamento, come prematura ed intempestiva, la proposta liberale di chiamare subito in causa la Lega delle Nazioni, ha poi lancialo, in nome di un sodalizio di propaganda leghista che egli presiede, un manifesto secondo cui la Lega devo essere chiamata in causa senza indugio, (alo essendo l'opinione della travolgènte maggioranza popolare britannica. Oggi infine un gruppo di autorevoli deputali conservatori scrive al Times una lettera che dice lo slesse coso, e vuote essere anch'essa imo svegliarino per il Governo, esattamente come la mozione liberale, incluse Lega od America, onesti conservatori amano molto le fortune del loro partito; ina non sono stupidi. Saremo brevissimi sul toma dell'atteggiamento italiano riferito ieri sera dal collaboratore diplomatico del Daily Telegraph, u proposito delle pubblicazioni e delle ciance che si fanno a Parigi ed altrove intorno a nuove combinazioni europee, con granilo piacere di alcuni organi di quassù, che pur esteriormente danno qualche segno di corruzione. La conferma emnnante attraverso la Stefani è giunta qui conio il cacio sui maccheroni. E il corrispondente del Times da Roma dimostra come il comunicato italiano debba essere interpretato noi miglior modo possibile, giacché, trasmettendo!», egli aggiunge: « Questo Governo si rifiuta di associarsi in qualunque modo ad un progetto la cui origine è interamente francese, e che servirebbe gli interessi della Erancia. Si considera che una simile alleanza, benché possa offrire al l'Italia corti vantaggi economici temporanei sarebbe politicamente rovinosa per l'Italia » La taccia di menzógna, lanciata da Poi:i care contro chi parla di annessionismo francese, coll'aggiunia per altro che « la Francia non lascerà la Ruhr tinche il debito non sia pagato », suscita finora un solo commento: quello del laburista Datili Herald. Questo argomenta «ho tale accusa « lungi dall'alleviare, serve soltanto ad acuirò i sospetti intorno ai veri obbiettivi della politica ci Poincaré. , M. P. Cuno riafferma il proposito drmfGl—lipnaddtrssmllqrfnuccssr

Persone citate: Asquith, Llovd George, Poincaré, Robert Cecil, Ronar Law