Per l'avvenire del Teatro Regio

Per l'avvenire del Teatro Regio Per l'avvenire del Teatro Regio Il progetto muntale per la costituzione dell' Ente autonomo Il Comune di Roma ha nominate in questi giorni una Commissione, con l'incarico di provvedere alla costituzione di un Ente autonomo per l'esercizio del teatro Cosianzi, valendosi dello stesso decreto che servi per la costituzione dell'Ente cho gestisce la Scala di Milano. Non è quello di Roma U primo Comune che. chiede di avere la facoltà di applicare i privilegi fiscali che resero possibile a quello di Milano di riorganizzare su basi solido e grandiose il suo massimo teatro lirico: Torino, e già da tempo, ha presentato al Governo una proposta tendente a mettere il teatro Regio nelle condizioni di favore della Scala di "Milano. E poiché si sta parlando della iniziativa romana, iniziativa che sembra destinata ari avere favorevole accoglimento, è. opportuno esporre i termini della proposta avanzata dal nostro Comune al Governo. La prima opposizione La prima istanza indirizzala dal nostro Comune, in accordo con la Società Torinese dei concerti e la Società del Teatro Regio, ai 'Ministro deUe finanze Per la costituzione dell'Ente autonomo per il Teatro Regio, usale al W marzo irei. 11 ministro Facta risponde* va il 3 giugno successivo che il decreto legislativo aveva fino allora ricevuto applicazione per la sola provincia «li Milano, a lavora dell'Ente autonomo del teatio della Scala, ina che la concessione stessa aveva sollevalo cosi forti lagnanze e dato luogo a tali inconvenienti, da sconsigliare in modo assoluto il Governo d all'applicarla ad altre Provincie. L'Amministrazione comunale di Torino non si ritenne persuasa delle ragioni del rifiuto : perocché, rmr nvinta che li tradizioni del teatro Alla Scala, l'eccellenza artistica delle suo rappresentazioni, gli interessi economici e d'arte costituitisi attorno al grande organismo, che divenne centro della lirica italiana, potessero consigliare e giustiiicare transitoriamente un trattamento di privilegio, essa tuttavia non poteva dimenticare che la disposizione dell'art, ifl del decreto (quello che contempla i rrivilegi fiscali) rivestiva un carattere generale di legge e doveva ricevere applicazione a tutti i casi in essa compresi, sempre che l'applicazione dovesse Informarsi a quei criteri d'imparzialità e di giustizia, che il Comune di Torino amo sempre riconoscere nei provvedimenti della Autorità governativa. A questa prima domanda respinta, segui un periodo di tempo in cui il Gomitine attese di vedere se. come ne aveva fatta Pro- messa il Governo. 1 art. 1S del decreto, reta-livo ni privilegi fiscali, sarebbe stato modificato e quindi presentava nuova domanda, corredandola con uno studio sul passalo e sm-e condizioni del nostro massimo teatro, studio riovulo all'assessore Emilio Zanzi «1 all'avv Ferrerò (dell'iUI'llcio Legale), dal quale ricaviamo le presenti informazioni per esporre lo stato della questione. Gestioni passive li teatro Regio di Torino, scrive la nostra Amministrazione, ebbe sempre, fin dalje sue origini, lo scopo di dare inclemente aua mu" do» ,11'uHo Hai Biinin a ,11 «vnlsprfi nrnirrain-r i a sica, all'arte del canto, e di svolgere program; mi di grande importanza culturale, diretti all'educazione artistica del popolo, come recita l'art. 18 dei decreto 4 maggio 1920. Esso è situato nel Capoluogo della provincia eli Torino, il quale ha ben oltre che 300 mila abitanti e si trova quindi perfettamente in condiziono di beneficiare del decreto. Il Teatro Regio sorse, su disegno dell architetto Benedetto Alfieri, per opera del He di Sardegna, al quale una Società, detta rtii Cavalieri, costituitasi nel 1728 per l'esercizio del preesistente Teatro delle Feste, fece il prestito di L. 100.000 in due rate, togliendole a mutuo dal Municipio, per concorrere nella spesa di erezione. Dal 1741, quando tu inaugurato coll'opera ■ Arsace ■■> del maestro Francesco Feo, lino al 1D21-22, il Teatro Regio rimase costantemente aperto ul pubblico per spettacoli d'opera di grande importanza.. Le chiusure temporanee furono dovute alle guerra, come alta guerra europea ed alla requisizione militare di parte dei locali fu dovuta l'ultima negli anni 1916-1019. La gestione fu tenuta da parecchie Imprese private e da Società, fr.. le quali giova ricordare la Società dei Cavalieri, che concorse nella costruzione; ma dai resoconti conservati negli archivi risulta che gli esercizi sì d'Impresa, come di Società, furono quasi sempre passivi, nonostante i vari privilegi ed i .sussidi concossi. Uopo il trasferimento della capitale a Firenze fu intesa tra il Demonio dello Stato e la Ciltà di Torino la cessione a questa del Teatro Regio. In relazione alla gratuità della cessone il Municipi tare la destinazione la sola ad uso di t regolare servizio del medesimo secondo gliusi e nel modo che fosse per reputare piùconveniente, senza alcun vincolo intorno allascelta degli spettacoli, salva l'osservanza della legge e dei regolamenti vigenti nella materia. A documentare la impossibilità in cui il Teatro Regio si trovò a funzionare senza sussidi anche nel periodo in cui era proprietà demaniale e godeva di privilegi governativi e di sussidi municipali, l'Amministrae i o -J o^ o o o e e l zlone ricorda le crisi clic si ebbero dalla fondazione del teatro sino al passaggio di questo al Comune, a causa dello abolizioni delle doti. La gestione comunale Passato il Teatro al Comune, questo deliberò nella seduta consigliare del i gennaio 1871 le condizioni generali per la concessione per il quinquennio 1871-876. Dal Capitolato approvato si rileva che il Consiglio Comunalenella sua maggioranza, ritenne che nessun arresto dovesse avvenire nelle manifestazionartistiche di grande importanza nella Cittàdestinata a trasformarsi ed a ringagliardirsper virtù propria, indipendentemente dalla sede della capitale; che il Comune aveva l'obbligo di attendere alla gestione del Teiìto. di cui aveva accettato la concezioneche la gestione per spettacoli d'opera e ballonon potesse ottenersi se non tediarne unacospicua dote le ciò nonostante le ottimeevezioni affacciato da autorevolissimi consiglieri contrari ad ogni sussidio), che furi ziom; del Teatro Hcyio fosse non ijuella soltanto di allestire grandi e degni spettacolima. eziandio di rappresentarvi ogni anno un'opera nuova per Torino e durante il quin pensare a<! iperboli 1 quennio due opere nuovissime, ua scriversi appositamente da autori già favorevolmente noti Scopo questo nobilissimo di arte e di educazione ben intesa, la quale concorre in ogni tempo a formare quella elevazione spirituale, che se non può dare risultati immediati e diretti, non manca mai di assicurare indirettamente effetti benefici di cultura nella compagine sociale. il glorioso passato Quali le risultanze ? Chi si faccia a riandare la storia del massimo teatro torinese che l'Amministrazione la presento al Governo, è tratto a convincersi che non furono male spesi i fondi dell'erario comunale accordati a titolo di dote o sussidio, e non può trattenere un senso di sorpresa nell'apprendere quale alto contributo all'arte lirica abbia portato il Teatro Regio e quanta dignità di intenti abbia presieduto alle sue 'manifestazioni. Non uso a magniloquenze, sciavo anzi di quanto possa suonare esagerazione ed anche solo riconoscimento di meriti, il popolo piemontese, e quello torinese in specie, amò sempre ed ama tuttavia considerare migliore ciò che si fa fuori delle suo mura o che da fuori gli venga, in confronto di quanto esso sa fare in casa propria. Ma in casa propria esso aveva visto fondare nel 1515 la Cappella Regia, soppressa nel 1S70, che ebbe periodi di grande splendore, durante i quali ottenne il vanto di essere fra le più perfette scuole d'Europa, e formò il pTimo nucleo dell'Orchestra e dei Cori colle scuole dei vari strumenti e del car.to, sotto le direzioni d'Invérnizio Somis, di Giovanni Sebenico, di Domenico Cignani, di Stefano Fiorò, di Gaetano Pugnani. E perciò non stupisce che essa fin dal 1856 abbia -potuto fornire gli elementi aU'Orchestrajiegolare e permanente del Teatro Regio, istituita con regolamento ministeriale 12 ottobre 1857. che ne (Issava il numero in CO professori con scrittura per 18 anni. Poiché è incontrastato che la base dell'eccellenza d'uno spettacolo lirico sta nella esecuzione orchestrale, e poiché alla bontà nell'Orchestra corrispondeva sulle scene del Regio il valore degli artisti, mentre le decorazioni, i vestiari, gli attrezzi conferivano per molti anni il primato al Teatro Regio coi nomi del Galliari, del Severi, del Moja, del Ferri, del Fontana, appare degna di fede la critica dei tempi, il cui tenore laudativo — quando si prescinda dai fattori accennati o luesti siano ignorati — potrebbe indurre a o ad un senso di soverchia contentabiliià della critica slessa e del mibblico. Se po' si scorra il lungo elenco delle onere scritte, espressamente per il Teatro Regio, è con vero compiacimento e con legittimo orgoglio che si leggono i nomi di: Paisiello, Cima rosa. Cherubini, Zip -,relli, Pugnani. Federici, Coccia. Meverbeer, Mercadante. Nicolai, Petrella, Peiirotti, Cagnoni, Rottes-ini. Catalani. Onesto passaro non suffie'entemente conosciuto ed apprezzato può tuttavia dimostrare io scopo di alta cultura e di incremento della musica, empre perseguilo rial Tpatro Regio e rosti- tuire un buon viatico per legittimare la do 1 m,„,i, a: iu...: ',.,,,._». ... I z ' manda di costituzione dell'ente autonomo rp esercizio, ora che il Governo, riconoscendo di non dover trascurare le sorti dall'arte musicale, ha col Decreto-legge 4 maggio lfr20 «tnbilitn le condizioni ed i mezzi per favorire le gestioni dei «mandi teatri d'onera e delle esecuzioni orchestrali a scopo culturale. La motivazione della richiesta Fatta la cronistoria del teatro e messene in rilievo le beni inerenze, ecco come l'Amministrazione r resenta eri illustra la richiesta di costituzione dell'Ente autonomo. 11 Comune di Torino si propone di costituire l'Ente autonomo per l'esercizio del Teatro Regio, associandosi la Società Torinese dei Concerti orchestrali e la Società per la gestione dello stesso Teatro Regio. Il Comune,, che é proprietario assoluto del teatro, senza doverne dividere menomamente la disponibilità con palchisti : che mantiene da anni un Liceo musicale, che mantiene una scuola di canto corale ad integrazione del suo istituto musicale, di cui è parte anche il Teatro Regio, ritiene suo dovere di non demandare ad altri la costituzione dell'Ente e di partecipa.e anzi a «mesto direttamente e fattivamente, pur chiamando ad associarsi al suo intento due Società, che per gli «,opi Un qui perseguiti possono apportare all'ente un prezioso contributo di opera, di sovvenzioni, di attività e di autorità morale similmente a quanto si fece per l'Ente autonomo della Scaia, l'Ente autonomo per il NvsePngaWCpilaCrlefrcò aitrFlfirfum1pagtrQlttWarenca■evgfPtnpnr'iNadrpJtctnctctdvdfntS3dgtli esperimento. Ma l'esperimento, nell'inten- , zione dei partecipami, non tradisce cria l'in- I tenz-ono di non dare continuità al nuovo "r- nanismo: anzi tende unicamente a pernicire-re modificazioni o miglioramenti, che la e.-ncnenza pcissa sumeri™ in nuesta materia ,n „?.te snra„ Hrriminlstrato da un Consiglio r Lfirtl8 ,mem1;n' t'OU'Preso il presidente? Il ?^fJdinte e due .-membri saranno eletti dal r,nA'eH»nf^ì!,-,al£; di Torino 111 r-iPPresen„'?«?a^df,'.1? CiU'tl due, membri saranno nomi 1 nati dall'\s*pmhi^~*rtià''cZ'.:Zt*-'a^"''J "Se1 Jt,," 2„"„.SJ;?ml?.l?,a- d£Ua. Spoeta Concerti e o e , i a a , o a, n®, artistica, die l'Ente si propone, e1. secondo quanto ci risulta, in questi giorn -.11 comm. Depanls, membro della Società dei due. da quella della Società g a del Teatro Regio. Il Consiglio potrà nominare un Cons? ?ÀnILe,.deleeÌlt?-n1,ConsiSlio avrà a disposi del Teatro, le entrate di esercizio, 1 provento del diritto addizionale del Decrem„Lm?egl° S92ùl «sussidio annuo del Comune, le somme delle due Società: e potrà ?,Ì2.1metter8i al riparo da Offni eventuale rovescio e provvedere degnamente a due serie S',furandl er;nf-?rli orchestrali in autunno e in ^^veJa..da !enGrsl nel He-i0 ° ^ un altro locale adatto. l'Oliali apriranno e chiuderanno la stagione d'opera, da condursi, questa come quelli, con intendimenti di aite e di educazione e da rendersi accessibili al pub mico di ogni condizione. Avrà l'obbligo di dare rappresentazioni d'opere e concerti di carattere popolare per Io scopo di educazio- , o - conqerti e della Società del Regio, sta ado prandosi perchè la questione passi decisamente nel campo pratico e si awii, con opportune sollecitazioni presso il Governo, alla buona soluzione.