Stampe e pubblicazioni artistiche in Germania

Stampe e pubblicazioni artistiche in Germania Stampe e pubblicazioni artistiche in Germania Che la Germania non abbia perduto della sua eccellenza in fatto d'arti tipografiche e graficho l'hanno mostrato recenti esposizioni tenute anche all'estero, in Italia a, Firenze ed a Roma. Di libri brutti so no vide con qualche abbondanza appena immediatamente dopo la guerra: por la mancanza di materiali e di personalo provocata dallo sforzo supremo, por la timidità dei capitali, per la depressione di tutto il mercato ed altresì, penso, per la crisi d'incoi- tezza generata dalla Rivoluzione, — non forse dovesse davvero sorgerò il novus ardo fcroppo diverso dal precedente. Si ebbero al- lora valanghe di pubblicazioni economiche. Tutti avevan fame di libri o tutti volevano spondero poco, perche la carta stampata era un surrogato del cibo scarso, e perchè i danari erano effettivamente misurati e ai credeva con quei misurati denari di ri- parare, a furia di lavoro e d'ecouomie, agli sconquassi della catastrofe. Quest'ultima speranza, si sa, fu crudelmente delusa. Oggi la stampa più attiva, in Germania, e quella dei biglietti di banca. A poco a poco però, e già nel 1920, il libro diventò incomprabilo per intero categorie di persone. Contemporaneamente le aspettazioni messianiche ed i bollori mistico-politici cadevano; l'onda democratica si ritirava. Il custode naturale della coltura tedesca, il medio ceto, oppresso dal rapido depauperamento © dal conseguente marasma morale, disertava le librerio; le_ quali invece vedevan sorgere nuovi attivissimi clienti negli arricchiti di guerra o del dopo guerra o nei collezionisti per speculazione. In capo a tre anni il libro tedesco presenta una notevole trasformazione: quello ora tipico è migliorato immensamente per carta, caratteri, rilegatura e con molte illustrazioni in mezzo ad un testo abbreviato. Sul mercato il libro d'arte e in genero quello di lusso tende a preponderare ; anche il libro di letteratura o di scienza ricupera di dignità esteriore e di prezzo. H commercio editoriale, che si credeva dovesse specialmente soffrire delle difficoltà finanziarie del paese, preso invece nuovo fiore. Il libro s'era fatto bensì una cosa di lusso, ma appunto perchè cosa di lusso si vendeva. Anch'esso diventava una semplice merco, il cui acquisto significava, insieme al vantaggio per lo spirito, un buon investimento di" capitali. Così stando lo coso, come il gioiello è la merce idoale, più ricercati di tutti furono i libri più costosi. E' un fatto quanto mai caratteristico por la Germania questa svalutazione spirituale del libro collegata colla sua rivalutazione materiale. Caratteristica perchè l'amore della bella opera tipografica non può esse re che d'un paese il quale ha una grande tradizione di coltura, ma anche perchè è un nuovo segno doloroso — e non importa se sotto apparenze magnifiche della tragedia tedesca. H libro costoso può tuttavia esser come una. luce capace di dar lume © conforto oltre la casa di chi lo possiedo. Lo hanno le biblioteche, i circoli, lo si sfoglia dal libraio, Un'aìtra ragione poi dell'abbondanzadelle opere illustrate attuali va ricorcata10 si può prender a prestito od ammirare dal conoscente "ricco. Intendo parlare, si capisce, delle opere non pacchiane solo ori e cuoi rari, ma delle nobilmente bolle, contenenti riproduzioni d'arto ad esempio o grandi illustrazioni geografiche. Anche certe pubblicazioni senza figure, pure stampe di lusso possono far del bene a degli umili. Io non potrò tanto presto dimenticare quanto mi disse tempo fa uno studente tedesco povero, parlando con me di Dante. Fra le impressioni più vive del centenario dantesco essergli stata in un giorno di più amara bolletta la lettura nella biblioteca di qualche canto della Commedia in una splendida edizione italiana della Bremer Presse. La vesto tipografica avevacontribuito moltissimo alla sua commozio-ne Gli era parso di vedersi venir incontro11 poeto cinto di quei panni incorruttibilmente gloriosi che solo l'immortalità può dare, e consolarlo. Per quel giorno il povero studente aveva sopportato con più mansuetudine l'appetito. nella quasi impossibilità pratica, per 1 tedeschi, di viaggiare. Chi conosce questa gente sa che non per nulla i loro antichiavi barbari furono i protagonisti di tantemi'n-azioni. Quando un tedesco è statoqualche tempo fermo in un luogo è cornopreso dalla tarantola e 6ente il bisogno dicambiar aria. Il grande slancio commercia-1© dell'era wilhelmina ed, in un certo sen-bo il precedente slancio scientifico, hannopur, tra l'altre, questa ragiono psicologica alla base. Popolo giovano, il tedesco ha sempre sete di nuove impressioni, di « .brlebnisse ». Il modo più spiccio d'averne, si sa è viaggiare. Ma disponendo di marchi Oggi si fa poca strada. Di qui la fortuna enorme dei libri illustrati di viaggi o di descrizioni di paesi. Tanto meglio poi se il paese in questione è.una vecchia o nuova patria data dalla nostalgia alla felicita: l'Italia, la Grecia, la Cina, l'isola di Bali...; oppure se è la patria senza confini deiià fantasia, l'Arte. Non c'è forse più grande casa editrice tedesca che non abbia pubblicazioni d'arte. Le raccolte note anche fra noi prima della guerra, come i rossi .Klassiker der Kunst sono ormai suporatissime. Si stampa indifferentemente di antichi, di moderni e di modernissimi. Sarà tempo ohe in Italia si ponga attenzione a queste nuove miniere. Utile sarebbe certo un'esplorazione sistematica e vagliatri-. ,„ „,,_i- rioni oe fatta da competenti, la quale si nsoi-in proposte concrete d acquistò peri. biblioteche ed i nostri Gabinettivesse le nost-e biblioteche - -™ informared'arte. Io mi limiterò oggi ad intorniarema una intrapresa, che rappresenta quanto di più perfetto si stia facendo in questo campo. . _. Spirito animatore di essa e quel giulio Meier-Graef© noto per i numerosi studi sugl'impressionisti francesi e Bull arte moderna. Editore è il Piper di Monaco, 1 editore, ad ee., della grande traduzione completo di Dostojewski, dei discorsi di Budda (Neumann) e d'un nuovo monumentale Schopenhauer. L'idea al Moier-Graefo ed al Piper era già venuta prima della guerra; i primi preparativi furono interrotti dallo acoppio delle ostilità. Lo smarrimento fu breve. Appunto per reagire al misoneismo nazionalista nel 1916 uscirono le primepubblicazioni, dedicate ad artisti tedeschi ©d a francesi. A render solida fin dal principio l'impresa e dar risalto al significato morale ch'essa veniva ad avere si fondò, per sostenerla, una Società detta dal nomo d'un grande a fungo misconosciuto pittore tedesco « Marécs-Gcscllschaft ». A sei anni di distanza dalla nascita la Marées-Gesellschaft conta già una quarantina di pubblicazioni. Sono questo di due specie: libri o cartelle di fac-simili. Libri 6'intendo in gran formato, dovo il testo non rappresenta una novità, essendo costituito da qualche breve opera, famosa (il Clanico, di Goethe, la Sciocca starla, di Dostojerwskij gli Amori, di Ovidio, il San Giuliano, di Flaubert, la Lucìndc, di Fr. Schlegel, la j fiaba doU'Ofberdingen novalisiano, ecc.) © dove l'interesse sta tutto nella magnificcn za della stampa e nel valore dello illustra[ zioni. Certo volte il testo non è stampato, | ma inciso su rame in un bel carattere ori ghiaie e riprodotto poi come un'acquafor, te ; le illustrazioni allora hanno la stossa grazia leggera della scrittura. Così le poo! sio di Saffo nel testo greco. Diciamo subito ! per vero che questi t libri > hanno un < i| loro più limitato. Da una parto l'opera leti- teraria scelta acquista un carattere un po' prezioso ; dall'altra, come gl'illustratori son tutti tedeschi e di tendenze modernissime, la loro opera parrà a degli stranieri più un documento, interessante e nobile certo, dello spirito tedesco contemporaneo che una prova di definitiva bellezza. H maggioro merito della Marées Gesellschaft sta, a mio avviso, nella pubblicazione dolio cartelle. Un ottimo principio informatore fu anzitutto quello di limitare la scelta dello riproduzioni ai disegni, agli acquarelli ed ai pastelli. La maggior parte dei quadri ad olio sono troppo grandi, ondo la loro stampa, per quanto si faccia, si riduce sompre ad una insufficiente traduzione. Colla saggia restrizione menzionata invece si può raggiungerò, grazie ad un perfettissimo procedimento eliotipico e ad un accuratissimo ritocco, l'esattezza del fac-siniile assoluto. Un'altra conseguenza di notevole significato sociale è l'ovvio pensiero di pubblicare, invece delle solite i cose artistiche » più o mono noto, cose in gran parto inedito. Le cartelle finora edite, in grandi tavole sciolte, sono una buona ventina. Il maggior posto lo tengono gl'impressionisti francesi da Dolacrois o Géricault per Guys, Marret, Daumier, Cézanne, Renoir a Vau Gogh. Per accennare al meno generalmente noto di questa grande lignee dirò che i 15 acquarelli di Guys bastano mirabilmente a rievocare la vita parigina del secondo impero, chiudendola nello linee sicure ma delicate d'una malinconica leggenda. Alla Francia è anche dedicata un'altra cartella di deliziosissime cose settecentesche: Watteau, Fragonard, Boucher, Laucrot, Chardin, Greuze per non citare che qualcuno. Agli artisti di stirpe ■ germanica non è fatto ancora grande spa: zio. Diirer vi compare coi suoi paesaggi co11 lorati della giovinezza: un occhio casto, serio e profondo; c'è una veduta di Trento fra .l'altre. Di Rembrandt ci son fatte conoscere le leggende religiose : in poche line© il mondo immenso della Bibbia. Hans von Marées e Luigi Corinth hanno pure ciascuno una cartella. Di Brueghol paesaggi e disegni contadineschi. Una cartella è dedicata a disegni di Rubens. Un'altra cartella China ci presenta delle stampe colorato cinesi: rami, fiori, tazze lucenti, animali curiosi, frutti, uccelli, tutto un mondo di visioni tenui, indicibilmente delicate e senza geroglifici schietto, colle quali la Cina rivendica sul Giappone una notevole priorità artistica. L'Italia finalmente è rappresentata con duo cartello. Nella prima, di disegni acquarellati, i grandi veneziani del 700. G. B. Tiepolo con sette fogli mostra degli originalissimi gruppi religiosi; « Il battesimo d'un infedele » m'ha particolarmente interessato. Il Canaletto indugia deliziosamendavauti a S. GiaGuardi in setto opei-o ci dà una forte impressione del suo genio facendoci passare da visioni veneziane ad una città orientale ed a una fantastica città in fiamme. Il periato colore della laguna nei i Dintorni di Venezia » e l'armonioso specchio del maro in un altro pae i saggio sono tra le cose più commoventi di | tutta la raccolta. La quale chiudono Già- i te in cortili, in giardini e de 1 comò di Rialto. Francesco l corno Guardi con S. Maria della Salute, G. B. Pinaresi con un'Architettura e Pietro Loughi con una notevolissima goyesca ■ scena di danza. La seconda cartella ci tra sporta da Venezia a Roma ed a Pompei. I j freschi antichi delle Nozze Aldobrandini, i certi paesaggi e certe figure di donna pom | poiane ci compaiono dinanzi belli d'una i stupefacente freschezza e modernità. Sa , rebbe lungo descrivere come si converrebbe questi dieci Affreschi antichi. A me pare siano il capolavoro della Marèe» Gc- scllschaft. Si potrebbe ancora parlare dell'annuario della Società il Gamjmed, divenuto una dolio pi" importanti pubblicazioni sull'arte in Gerì ìia, ma questo mi porterebbe troppo lontano. LEONELLO VINCENTI