Movimento economico

Movimento economico Movimento economico Ll'Associazione proprietari forno Abbiam riferito ieri quanto si diceva negli ambienti operai a proposito della deliberazione presa dall'assemblea dei proprietari in merito al nuovo Concordato di lavoro. Per avere il quadro completo dilla situazione e le diverse impressioni che essa ha suscitalo nei due campi avve-rsari abbiam voluto conoscere il pensiero dei membri della Commissione che venne eletta al termino della animaiissiina assemblea ili lunedi. Questa Commissione che si era già runita martedì, tenne una nuova riunióne ieri nel pomeriggio o questa circostanza ci permise di parlare con tutti i cinque componenti iti essa: signori Serra, Eterno. I.uciotto. Ferraglie e Ninglielli. Riportiamo obbiettivamente quanto ci venne dichiarato da essi — L'atteggiamento dell'opposizione — ri venne detto — nella adunanza di lunedì, più che. da vera e propria avversione al Concordato, fu detcrminato dalla persuasione che si ora fatta strada nell'animo dei più, che. la Direzione dell'Associazione nel trattare per i nuovi patti di lavoro, avesse esorbitato dal mondalo ricevuto dall'assemblea. — E i pieni poteri ? — Nessun verbale d'assemblea r*ca tracce di questa concessione di pieni poteri alla Commissionò che trattava con gli operai Noi abbiam voluto rileggere tutti i verbali ili questo periodo ed abbiam constatato che la Direzione doveva « trattare » non firmare, lauto più clic gli stessi membri della. Presidenza ebbero ripetutamente ad affermare che non avrebbero firmato un concordato contrario ai nostri interessi. Ora, dalo lo stalo d'animo di molti dei convenuti se la Direzione avesse posto in votazione la questione ili fiducia separatamente dall'approvuzioMe ilei Concordato le cose, forse, sarebbero andate diversamente. — Avreste dunqn-3 approvato il Concordato? — Non possiamo nè affermarlo né escluderlo. Certo è che l'ordine del giorno da noi presentato ed approvato dall'assemblea non respingeva il Concordato. Ed è bene che questo ordine, del giorno sia conosciuto, perchè non e stato pubblicato. Esso è del seguente tenore: «I proprietari forno di Torino riuniti in assemblea il li) febbraio 1023, udita la relazione della Presidenza in merito al contratto di lavoro llrmato il 17 febbraio, visto che la medesima non si è attenuta ai voti espressi dai soci m-lle passate assemblee, venendo mono alle stesse precise, ferme dichiarazioni fatte dai componenti la Commissione stessa, non ne approva l'operato e nccando ogni fiducia all'attuale Amministrazione passa alla nomina ili una nuova Commissione con pieni poteri per il da farsi nell'Interesse della classe ». Dunque, l'assemblea, in sostanza, votò contro il Concordato per mandare via la Direzione. — E la voce di scioglimento? — Infondata completamente infondata. Anzi noi riteniamo che questo sia proprio il momento di essere uniti più di prima. Fin dai primi giorni di gennaio si parlò, in assemblea, di aprire trattative per il passaggio dell'Associazione al Fascio, sotto forma di Sindacato. Venne perfino votato, all'unanimità, un ordine del giorno col quale si dava mandato alla presidenza di Irattare col Direttorio. Ma la presidenza non ne fece nulla. Tutto questo per dimostrare che noi non siamo per la disorganizzazione. E neppure siamo contro gli operai. Nessun pensiero di rappresaglia è fra i proprietari forno. Vogliamo, anzi, dirimere tutto le cause che possono far nascere conflitti ira rauitale e lavoro. — La clausola dei turni... — Anche qui imn .siamo stati capiti. Non avversiamo la clausola in quanto essa sia applicabile. Ma abbiamo il diritto, anzi l'obbligo, di tutelare i nostri interessi. Ora l'affare dei turni è grave. Chi è pratico della nostra lavorazione sa dia un operaio, anche se capace e volenteroso, andando a lavorare un giorno qui ed un altro là, non può dare il rendimento che può dare un operaio forse meno capace, ma pratico del proprio « pastino ». I metodi di lavorazione sono diversi da un posto all'altro. E poi non bisogna dimenticare clic molti proprietari di piccoli forni — veri artigiani, non industriali — che lavorano appena tre quintali di farina al giorno non potrebbero sopportare la spesa del turilo senza risentirne un troppo grave danno. Per tulle queste considerazioni, e per il fatto, di capitale importanza, che non si lutò ammettere una limitazione della libertà del padrone di lavorare In casa propria, noi riteniamo ingiusto l'art. 2 del Concordato. Si parla di disoccupali. Ma anche negli altri mestieri vi è della disoccupazione e nessuno si è mai sognato d'impedire ai padroni di "lavorare es>si per far posto ai disoccupati. — Insomma, il Concordato sarà osservato o no? — La risposta generica è contenuta nelle nostre precedenti dichiarazioni. Una risposta pili precisa in potremo dare quando avremo avuto colloqui, che son già iìssaii, con personalità e autorità cittadine. All'assemblea di domani, intanto, noi proporremo che l'Associazione si avvicini a quei Partiti che danno affidamento di dare! un utile appoggio. E con queste parole abbastanza chiare l'intervista ebbe termine. Oggi alle 1G precise, in via Basilica '.). avrà luogo un'assemblea generale dei proprietari forno inscritti all'AssociazionetitSPlpsFddDczpmlvvlrccltdtbcsdsllctctr

Persone citate: Eterno

Luoghi citati: Torino