L'eco europea delle dichiarazioni britanniche

L'eco europea delle dichiarazioni britanniche L'eco europea delle dichiarazioni britanniche Politica inglese e ifrterjjire'iaziosii nostrane li discorso ilei Trono inglese e le dichiarazioni del Premier Bonar Law che J'hanno seguilo meritano di esser l'etti coti particolare attenzione sopratutto nella parie concernente l'occupazione della Ridir. Da una attenta lettura risulterà chiarito il vero atteggiamento dell'Inghiliorra di fronte alla politica, francese attuale, agli occhi di coloro che in Italia mostravano finora di non averlo compreso esattamente. 1" sialo affermato recentissimamente fra noi clic. l'Inghilterra si fosse limitata ad ima «non partecipazione tecnica nelle operazioni nel bacino della Ridir ». Ronar Law dichiara — o piuttosto ribadisce — che l'atteggiamento inglese è staio ed <\ anziché di semplice non partecipazione tecnica, di aperta e recisa disapprovazione politica, ii Ebbi il senso — ha detto il Premier inglese — che, muovendo quel passo, essa Francia facesse qualche cosa che «irebbe riuscii a disastrosa non soltanto alla Germania, aia anche ad essa .stessa e alla vita economica delVEnropa. Orbene, l'esperimento è stato fatto e il presagio si é dimostrato veridico». Il biasimo non potrebbe essere più esplicito e più grave; ma Bonar Law non si 6 fermato iiui: egli ha indicato, con parola franca,, anche se riguardosa, il dessous politico di questa azione e di tutta la politica francese. « In Francia si desidera ottenere le indennità; ma non si. vuole al tempo stesso che la Germania si rimetta in piedi al punto di poter pattare; si vogliono, in altri termini, due cose antitetiche... L'azione della Francia deriva dal fallo che es^a ha paura; ma da amico sincero della Franchi io uon vedo che cosa essa possa ottenere di buono In questo senso. Una Germania che di qui a, vont'anni avrà una popolazione più che doppia della Francia è cortamente un pericolo, ma questo pericolo non è immediato. E' un pericolo lontano. I nostri amici francesi sono riusciti ora a creare in Germania una unità maggiore di quella che esisteva. Il risultato netto della occupazione della Ruhr e della riva sinistra del Reno, poniamo per dicci anni, non riuscirà ad altro che a intensificare il nazionalismo tedesco. Il pericolo verrà più tardi. Non credo che questo sia un vantaggio per la Francia ». Ciò significa: la Francia si assicura oggi, che il pericolo non c'è, ed i suoi motodi dì assicurazione rendono più gravo e immancabile il pericolo futuro. Si era data importanza, anche in Italia, al fatto che l'Inghilerra mantenesse 10 sue truppe sul Reno. In realtà, quelle truppe, rimanendo là, esercitano uri controllo e una Umitazipiia all'azione francese, sopratutto pei «ffscgm separatisti che Parigi prosegue cory i suoi Smcets e Dorten, proi/elli — in offesa al trattato — dalla Commissione renana. Tanto è ciò vero che in nessun luogo più che a Berlino si teme 11 ritiro delle truppe inglesi. Ciò non toglie che. un simile ritiro, pur lasciando mano libera ai francesi, e quindi agevolando immediatamente la loro azione, avrebbe un enorme valore politico permanente, in senso contrario alla Francia: esso significherebbe, come ha detto esplicitamente. Bonar Law, la fine dell'Intesa. E tuttavia, il Premier ha indicato non meni) esplicitamente la possibilità, che questo avvenga, anche da un momento all'altro: «Noi abbiamo ancora delle truppe sul Reno. Non so se sarà possibile che esse vi rimangano a lungo ». Il discorso del Trono, pur essendo più breve e più circospetto, non tralascia di presentare qualche affermazione notevole. Intanto, quella relativa al contegno italiano di fronte all'azione franco-belga. Sebbene il tradurre il verbo inglese adoperato in proposito — lo countenancc — per « appoggiare» o «favoreggiare» possa esser troppo forte — come osservava il nostro corrispondente da Londra — tutI aviti risulta indubbio, dal contesto, che il discorso del Trono ha voluto qualificare il contegno italiano come diverso da qucli.i inglese, e cioè più favorevole — o meno contrario — all'occupazione della Ruhr. Questo apprezzamento pare che derivi sopralullo dalla condotta del nostro rappresentante nella. Commissiono delle riparazioni, stilla quale non mancammo a. suo tempii di esprimere il nostro parere. Ora, se a l'.oma si ritiene invece di aver fatto la stessa, politica dell'Inghilterra, vuol dire che c'è qui un equivoco — od un insieme ili equivoci -- chfi sarebbe necessario ed urgente chiarire, in Icntaiivo di chiarimento ù costituito dalla unta ulliciosa italiana che pubblichiamo più avanti; ma. non ci sembra che anche questa nula abbia collo il punto essenziale. IV tuttavia importante la dichiarazione, che gli ingegneri italiani sono nella Ruhr unicamente per assicurare !e consegne di carbone in nostro favore, nel nuovo regime creato dall'occupazione franco-belga. Anche le parole riguardanti i debiti interalleati - - sempre nel discorso del Trono — sono degne di qualche attenzione, specialmente da patte di chi, tra noi, ha fatto una sua specialità dell'argomento. «Il mio Governo, nel suo desiderio di accelerare una sistemazióne completa della questione delle riparazioni, offerse ai Governi alleati una concessione di largo raggio relativa ai debili alleati verso questo paese, lo grandemente mi rammarico che sia risultato impossibile di raggiungere un accordo generale ». Si può discutere se In sistemazione dei debiti francese ed Italiano quale era preveduta nel piano Donar t.aw fosse ilei tutti» soddisfacente; e noi non mancammo, a suo tempo, di fare, in proposito le nostre riserve. Tuttavia, l'affermazione fondamentale del discorso del Trono è incontestabile: il piano Ronar Law connetteva espressamente le due questioni, riparazioni <• debiti interalleati. Polemizzava, dunque, contro un mulino a vento quel confratello milanese che, qualche giorno fa. rimproverava, ita po' all'Inghilterra . un po' a r.oi, di voler assolvere dal suo debito la Germania, mantenendo intatto il gravarne dei debiti francese ed italiano. Noi non ci siamo mai sognati di sostenere nulla, di simile: chiunque ha avuto occhi per leggerci può attestarlo. E il punto di vista ufficiale inglese, dalla nota Balfour al piano Bonar Law, era divenuto precisamente quello della ronnessione fra le due serie dei debiti, e della loro riduzione contemporanea; ed è stilla proprio la. politica francese a mandar tutto all'aria, pur di occupare la Ruhr. Soltanto, l'Inghilterra non arrivava — e probabilmenle non arri vera inai — a riconoscere che quello della Francia e dell ! tedia sia un « preteso debito ». Possiamo assicurare il confratello milanese che questa stranissima formula, su cui esso si è impuntato come su una Irouvaille straordinariamente felice, riesce, a Londra, a New York, e un po' dappertutto, salvo nelle sale della sua redazione, assolutamente incomprensibile, ed ottiene l'effetto precisamente opposto a quello ch'esso si propone di raggiungere. Quella che il confratello milanese chiama la nostra politica « furba i censiste unicamente appunto, nel non capire la formula del «preteso debito», e nel giudicarla inefficiente, o piuttosto disastrosa, per l'Italia: e non già, come esso, con benigna arbitrarietà, suppone, nel promettere lungo e nell'attender corto, che non ci siamo mai sognati di consigliare a nessuno. A noi pare che, invece di attribuirci idee che non abbiamo mai espresso, ne pensato, il confratello milanese avrebbe fatto meglio a rispondere alle nostre obbiezioni circa la superfluità di insolentire Lloyd George perchè questi indirizza qualche, parola risentita... alla Francia; circa l'inopportunità di identificare la nostra posizione, nell'affare dei debiti interalleati, con quella della Francia; circa l'assurdità di mettere a base, della nostra, politica europea la solidarietà antigermanica colla Francia. Ma di tutto ciò, 7?e vcrbvm quidam.., C'è ancora \v alti'o punto su cui ci per. mettiamo di rispondere alle repliche del Corriere della Sera con le parole di Bonar Law: là dove questi ha negato che l'Inghilterra non volesse far pagare la. Germania. Lo stesso possiamo dir noi per conto nostro; e aggiungiamo, anzi, qualche cosa di più, che l'unico modo di farla pagare era quello indicato da noi: lunga moratoria data a tempo, prestito internazionale, stabilizzazione del marco; e il modo più sicuro per non farla, pagar mai ò quello prescelto dalla Francia, e per cui alcuni continuano, fra noi, a manifestare una indulgenza, inesplicabile secondo la logica economica, assurda, e dannosa dal punto di vista dei più essenziali interessi italiani. Alla Camera dei Lords Londra, l',, mattino. Ecco maggiori particolari suda seduta ili ieri alla Camera dei Lordi, ove Lord Curzou parlò ncr il Governo. Occupandosi della questione della lìuìir, lord Curzou dichiarò dio la Francia si trova di fronte a difficoltà enormi e ha il .ufficilo compito di stabilire una nuova organizzazione. L'oratore temo clic le operazioni elio non erano dapprincipio che un movimento economico, in sé stesso legittimo, finiscano per trasformarsi In movimento politico di portata considerevole. Uni, egli dice, assistiamo ad u-::a prova ili resistenza fra i due avversarli. La tirati Bretagna si rifiuta di associarsi a questa operazione poiché pensa che non produrrà mi risultato utile. Se questa operazione fosse proseguita fino in fondo, il risultato potrebbe essere disastroso per gruppi più impegnati; che non la Francia e la Germania. Circa una mediazione non 6 il caso di trattarne a meno elio venga chiesta da una delle parli. Qualche tempo fa l'Italia ha tentato, senza successo, di proporre una mediazione, li' probabile che se questa proposta si rinnovasse adesso, la Germania reclamerebbe dapprima 10 sgombero della Ruhr e la Francia riliutcrebbe fino a che non avesse ottenuto quanto desidera. L'intervento, dunque, non potrebbe che fallire; ma verrà forse il momento in cui una risposta diversa potrà essere data. Lord Curzou ha parlato in seguito della pioposta che è stata fatta di rimandare il problema della Ruhr alla società delle nazioni. Disse che questa proposta 6 già stala fatta ima quindicina di giorni fa, ma non ha incoili rato successo. Lord Grey, parlando della questione della Pulir ha dichiarato che l'Inghilterra e la Francia debbano necessariamente mantenere relazioni cordiali e che divergenze tra la Francia e l'Inghilterra comporterebbero un disastro per la loro sicurezza nazionale e per gli interessi d'Europa. Grey approva il riliuto inglese di partecipare all'occupazione della Ruhr. Ritiene che tale occupazione diminuirà la capacità di pagamento de'la Germania ed aggiunge che è eausa di difficoltà 11 timore della Frància per la sua sicurezza. Se il Trattato di garanzia anglo-americano fosse slato mantenuto, la Francia, cosi come l'Inghilterra, avrebbe potuto esaminare sotto l'aspètto puramente economico la questione delle riparazioni. Grey cosi continua: « Poniamoci le seguenti domande, .•supponiamo che nel ISTI, la Francia non avesse pagato le indennità di guerra impostele dalla Germania; vi è qualcuno che possa credere che i tedeschi si sarebbero comportali differentemente dai francesi di oggi'.' Vi è qualcuno che possa affermare, dopo il Trattato di Versailles, che la Germania abbia fatto ogni sforzo per adempiere alle obbligazioni, ed impedire il deprezzamento della sua moneta, per . impedire ai suoi citr tadini di impiegare capitali nelle banche estere 1 La .situazione finanziaria dilla Francia 6 più difficile di quella dell'Inghilterra; La Francia ha pagato tinaia le riparazioni delle regioni devastate. Ebbene, dice Grey, se noi ci poniamo queste domande e vogliamo dare ad esse risposte onesto, come possiamo dichiarare che l'azione francese della Ruhr sia un'azione ispirata da molivi Incomprensibili?» Grey teme che l'occupazione dia alla Francia soltanto una sicurezza lépiporanen e leghi sempre più la Germania alla Russia. ConciliUouilti suggerisce di ricon alla Società delle nazioni per trovare una soluzione. usione Vìi foemiansa ; SI rialzo dei marco provoca una impressionante serie di cìissesti j ^Servizio speciale Orda - Stampa •■) Boriino, 14, notte. Nonostante lincila parte, di severe ci i-1 ticho all'aziono francese clic contiene il ' discorso di Bonar Law alla Camera dei Comuni, e sopraiuttò le dichiarazioni clic fecero gli oratori successivi a nome del partito liberalo e del Labour Party, l'impressione generale ri,lottata a Berlino dalle, prime battute della discussione parlamentare inglese si può riassumere in uua parola: « delusione ». Ci si attendeva di pili, ci si attendeva di meglio, ci si attendeva particolarmente un incoraggiamento a continuare nella lotta iniziata nella Ruhr ed una aperta condanna ;ii metodi sbrigativi dei Francesi. Si è rimasti sorpresi e mortificati che nessuna voce di indignazione si sia levata alla Camera dei Comuni, che nessuna fiera espressione sia stata pronunciala, per flagellare l'azione dei franco-belgi nella Ruhr. Con una certa ingenuità, e diciamo pure con un eerto oblio di quello che si è pensato in Germania durante la guerra a proposito delia Inghilterra, si attendeva dalla « uobilo nazione britannica » un gesto d'interessamento tnoraie e M sdegnoso puritanesimo politico. Invece nulla di tutto questo. « Persino il discorso del capo del partito socialista — scrive brevemente il l.okal Anzciger, che trova « stupefacenti » le dichiarazioni di lui - mostra ch'egli guarda con benevolenza, sia [iure neutrale, a quello che succede nella Ruhr ». Continenti dei giornali Anche il \ orwàCrls, all'ala opposta, dice che i Tedeschi rimnnanuo grandemente delusi della sia pure grave dispprovazione che Bonar Law ha dato alla politica francese: poiché tale disapprovazione non ha messo in valore alcun argomento giuridico e morale. « Noi ricordiamo bene — dice il giornale socialista; e dato appunto il colore del giornale stesso, questo ricordo suona meno strano di quello della stampa di destra — che durante la grande guerra l'arma principale usala dall'Inghilterra contro la Germania era la sua forte autorità, morale. In questo modo continua il giornale — l'Inghilterra ha rinunciato alla sua parte di protettrice della morale internazionale ». Ad ogni modo il Yorwaeris trova, che Ronar Raw ha ottimamente definito la doppiezza della politica francese. La Vossi.sche. 7.eìlung trova che il discorso di Bonar Law contiene una resa dei conti; ina nessun piano per l'avvenire; e scrive che veramente » sarebbe troppo forte se il capo di una Potenza mondiale si limitasse a una simile presa di posizione negativa, cioè a questa benevola dichiarazione di neutralità, che corrisponde a una dichiarazione di bancarotta e ad una rinuncia ad ogni influsso politico sul mondo ». Ma il giornale crede che la posizione del Governo inglese sarà chiarita dal seguito della discussione parlamentare, e specialmente dalla necessità di rispondere alla proposta liei liberali e dei socialisti, di chiamare a giudicare la questione della Ruhr la Lega dello Nazioni. La Germania " più che mai soia ,, La Germania adunque ù « più che mai soia». Questo è il commento generale della opinione pubblica e della stampa. La benevola neutralità inglese ricorda in tutto e per tutto la neutralità degli Sali Uniti d'America nei primi anni della guerra mondiale. Molivi di consolazione a questa situazione, che non accenna a chiarire, sono lo considerazioni sulla moneta francese, clic non accenna a migliorare, e il lapido miglioramento invece della valuta tedesca. Onesto fenomeno di aumento impressionante del valore ilei marco mei ita di essere considerato molto davvicino. La Reichsbank continua ti gettare sul mercato le divise estere clic aveva accumulato negli ultimi mesi in conto riparazioni. Poiché di riparazioni per ora non 6 il caso di parlare, le valute possono essere gettate sul mercato. Si nota però che la eosidetta riserva aurea della Banca di Siato non viene assolutamente toccata, li non è detto che con quest'operazione la Reichsbank si spogli senza speranza ili ricuperò delle sue divise estere: poiché verrà il giorno in cui i compratori delle divise estere sul mercato si troveranno nell'impossibilità di comperare, e alla loro volta saranno costretti a gettare divise esicre sul mercato per procurarsi il numerario in inarchi. Ed allora, si fa notare, sarà facile alla Reichsbank di ricomperale le divise estere buttate fuori-con accortezza in questi giorni. Tale rimedio pare così semplice, clic vi sono già entusiasti, i quali domandano ce. rammarico perchè noti vi si sia pensato prima. Invece di assistere ora al ritorno del marco sulle sue posizioni di partenza, si dice, si sarebbe potuto impedire il rapido deprezzamento dei giorni scorsi, che ha già influito sensibilmente sui prezzi. Questo ragionamento sarebbe buono, se l'inflazione cartacea cessasse. Invece è tutto il contrario. L'odierno bollettino della Ranca dell'Impero mostra che anche la scorsa settimana la stampa delle banconote hn continualo. Nell'ultima settimana sono siali emessi 303 miliardi di nuova carta; e la circolazione cartacea ammonta ora a duo bilioni e olii) miliardi. Mercoledì delle Ceneri Data la grande percentuale della popolazione di tutte le classi, che giocava uà lungo tempo al ribasso, c speculava sul rialzo dei valori industriali, oggi col rapido tracollo del dollaro e dei titoli industriali si è avuta una serie di fallimenti e di rovine di fortune private, piccole e grandi. Parecchi ' titoli industriali hanno perduto sino al quaranta per cento del In. > valore. Chi è stato costretto oggi a realizzarli ha perduto ingenti fortune. Si ricorda a questo proposito il famoso giovedì ulti del primo dicembre. 1921, che segno una vera càtasirofe pelle fortune private ed i banchieri in Germania. In quella occasiono falli anche la Ranca del Palatinato. Per la giornata di oggi, si è convenuto di definirla un vero e proprio mercoledì delle Ceneri. Poiché il carnevale è proprio finito - un carnevale di lutto per i berlinesi — ~i è pensato di concedere una quaresima più gaia. Da domani l'ora di chiusura dei pubblici esercizi sarà riportata alla mezzanotte, e saranno nuovamente permesse le danze nei locali pubblici per tre giorni alla settimana. Una nota ufficiosa sui!'atteggiamento dell'Italia Roma, li, notte. L'accenno riguardante l'atteggiamento dell'Italia nella questiono della Ruhr contenuto nel discorsi inglesi, provoca una noia, ufficiosa, nella quale è detto: • Tale accennò non aderisce esattamente alla, realtà. Infatti, non e esatto affermare, che, mentre i. Governi, ili. Francia, e. del Uclgio lanino cominciato /ni. eseguire, il loro pi:ino il Governo Italiano ha. sostenuta la. loro azione. T.a. posizione, assunta. dall'Italia, in questa fase. del. contrasto acato per le. riparazioni tedesche, ha. avuto tali, precisazioni, che non. può in alcun modo inr/cncrare equivoci. L'Italia, ha, cioè, partecipato soltanto e. limilatamente, al. controllo tecnico dei. bacino deliu. Italie, senza prendere alcuna parte, alla operazioni di. carotiere militare, e. politico. Vale. n. dire-, l'atteggiamento dell'Italia si a mantenuto su di. una. tinca propria, vicina alle direttive, adottale. dall'Inghilterra. Infatti, non. bisogna dimenticare, che il Governo britannico sì è limitato alla. non. partecipazione. tecnica, ma. non. ha ritirato le sue truii.ne. dalla Ttenania. lù' evidente, d'altronde, che l'Italia non avrebbe, potuto condurre, altra politica, e. che la. partecipazione Uccisa dal Governo italiano ed controllo tecnico nel bacino carbonifero rispondeva, come risponde, nl'.c necessità imposte, al nostra paese, ili. no,), essere assente laddove, si. decideva praticamente la questione, delle consegne di carbone, consegne indispensabili, ai nostri bisoG»i industriali .,. § Parigi non si ì soddisfatti... Parigi, il, notte. I circoli francesi uou si mostrano troppo soddisfatti delle dichiarazioni di Bonar Law lilla Camera dei Comuni. I giornali parigini osservano che le dichiarazioni di Bonar Law, per quanto improntate ad un profondo spirilo di cordialità, indicano tuttavia che il prtino ministro britannico non si rende ancora esililo conto della situazione creata alla Francia dall'atteggiamento tedesco, dopo la Crina dilla pace. II Petit l'uiisian scrive: « Bonar Law tenie in sostanza clic la vittoria della Francia sulla resistenza attuale del Reich determini la catastrofe finanziaria tedesca. La Francia può rispondere clic l'Inghilterra avrebbe Impedito questa resistenza, schierandosi al nostro fianco. I Tedeschi si mostrano cosi recalcitranti perché possono profiliarc della neutralità inglese ». Il Petit Journal è dello stesso avviso: afterma che soltanto la divergenza di vedute tra Parigi e Londra costituisce il principale, se non l'unico sostegno della resistenza tedesca; e si meraviglia che uomini politici i quali conoscono la Francia e le sono sinceri amici, ignorino tanto la psicologia francese. « Il fatto è tanto più segnalabile — continua il giornale — in quanto l'opinione pubblica britannica di giorno in giorno si accosta sempre più al punto di vista francese ». Lo stesso giornale osserva che Mac Bonald ed Asqulth, 'mentre rimproverano alla Francia di avere occupato la Ruhr, non prospettano alcun progetto per risolvere la questione. Il Galileis ed altri giornali osservano che Fonar Law conimene un errore quando rimprovera alla Francia di perseguire due fini contraddittori, affermando che la Francia desidera che la Germania paghi, ma che teme nello slesso tempo che essa sia abbastanza forte per pagare. E' invece esattamente il contrario — dichiara il Gaulois — e cioè la Francia teme che la Germania diventi abbastanza forte per rifiutare di eseguire le clausole del trattato, che rinnegò subito dopo averlo firmato (Stefani). /! uncini uei giudicati passibili del!» iicn.i di morte Parigi, 14, sera. Il Consulto di querra. della -.mir occupilta Ita giudicato passibili della pena di morte i sci uqenti. della polizia tedesca arrestali e Celscnkirchen ciic avevano ferito due qen.darmi francesi. 6o"" stati espulsi il. borgomastro c il capo della polizia di Wehviinlcl per rifililo di obbedienza. A Ducsseldorf le autorità francesi hanno sospesa per 15 r/iorili la Gazzetta Renana e West fai Ica che si pubblica a Ducsseldorf, in seguito all'atteggiamento di. odio verso i franco-belgi rd n'Ia pubblicaslonc di false notizie. I giornali dicono che continuano ad affluir." presso le Autorità francesi nella Iiutir drnuiuiic dì assunzione in servizio da parie di personale di agni classe di. disoccupati, i quoti si offrano di. lavorare agli ordini delle Autorità di oveupazone nelle miniere o sulle ferrovie. H malcontento aumenta nella riasse operaia. Gli operai. ìianno tenuto numerose adunanze nelle quali sono slate presentate alcune mozioni auspicanti, la ricerca di un accordo con la, Francia ed attenuanti, clic la classe operaia nonpuòcontinuare a seguire un Governo di capitalisti nella via senza uscita in cui si. è cucciato. ani). li! Francia SÌ par.a , ». 01 Uìia lUlSlira COIlClliaìlVa pei' Smirne Lo navi alleate ridotte a dieci (Servizio speciale della ■» Stampa ■) Parisi, li. notte Gli ambienti politici francesi si mostrano ottimisti circa la questione di Smirne. Gli Alti Commissari alleati a Costantinopoli hanno consegnato, come già sapete, al rappresentante del Governo di Angora a Costantinopoli, la risposta della Gran Bretagna. dell'Italia e della, Francia alla Noia turca, reclamarne, la partenza dello navi idleate ancorate a Smirne. I Governi alleati rifiutano di ammettere la pretesa dei kemalisti. N'egli ambienti francesi si ritiene ora clic i circoli turchi non vorranno dare seguilo alla loro •intimazione. Però si ritiene che. d'altra par¬ to, crii Alleati debbano dire una dlmostrazio- ne del loro spirito di conciliazione, nell'interesse stesso della pace, ed anche per offrire ai turchi la prova manifesta che le grondi Potenze non hanno alcun secondo pensiem. nessuna mila di aggressione. Gli Alleali, secondo il punto di vista degli ambienII politici francesi, dovrebbero ridurre a dieci le unità navali a Smirne, invece dello ventidue che vi si trovano in questo momento, cioè precisamente di quelle che vi si trovavano prima dell'ultimatum. In questo modo le grandi Potenze mainerebbero assolutamente la legittimità dei loro diritti a conservare le navi da guerra nelle acque turche, e nello stesso tempo darebbero prova di fronte alla Turchia di uno spirilo di moderazione; ciò che potrebbe grandemenlo facilitare il definitivo regolamento del conflitto.