La Camera approva i patti con la Jugoslavia e torna in vacanza

La Camera approva i patti con la Jugoslavia e torna in vacanza La Camera approva i patti con la Jugoslavia e torna in vacanza Vivace dibattito tra i socialisti e l'on. Mussolini - Le sue dichiarazioni sulla politica estera e interna - " Quello che accade accade per mia precisa volontà e dietro miei ordini tassativi,, - La intangibilità delle 8 ore - "Se la Francia ci chiedesse una solidarietà più recisa l'Italia si riserverebbe... „ - Solo venti voti contrari al Trattato di Rapallo Roma, 10, notte. II Governo fascista lia posto oggi, i;on le dichiarazioni dcll'on. Mussolini alla Càmera, là seconda pietra miliare dui proprio cammino. Vario cose importanti sono avvenute nella seduta colla quale la Cantera ha. chiuso i suoi lavori per essere riconvocala -alla line di aprile. L'assemblea ho, Ira l'altro, dopo un'interessante discussione approvato con soli venti voti contrari (e non di socialisti) il trattato di Rapallo, aprendo cos'i la possibilità, di una razionale intesa sul terreno economico olla Jugoslàvia. Ma sopra ogni particiiriOr-|jsllmsitramcdalsalare della giornata dominano le dichtarazionl del Governo, che investono la pò litica interna come Ja politica estera e co istituiscono la sintesi del programma dell'oli. Mussolini nel moiiiento attuale. Jl discorso dcll'on. .Mussolini si compone di tre elementi : indicazione dei metodi che il Governo si propone di seguire tanto verso il Parlamento quanto rispetto alle varie correnti politiche del paese, pensiero del Governo circa la politica interna, visione deli'on. Mussolini in politica estera. Circa i metodi del Governo fascista il discorso di oggi è il logico (gli avversari diranno il fatale) prolungamento del discorso del 16 novembre. Anche oggi si può dire che lo stile è l'uomo. Infatti, la accentuata personalità, del capo del fascismo e la. sua mentalità come uomo di governo si ripercuotono esattamente nel discorso di oggi, come ebbero la loro ripercussione nel discorso ili tre mesi addietro. Forse esisto qualche lieve attenuazione nel concetto oggi manifestato rispetto alla Camera ed agli avversari del fascismo, ma sostanzialmente siamo alla stessa concezione ed alle stesse minacci e verso gli elementi politici ostili. Verso la Camera, presa nella sua collettività, il presidente del Consiglio fu oggi un po' meno amaro. Non esitò infatti a riconoscere che la settimana di lavori oggi chiusa segna qualche punto di rialzo delle azioni della Camera. Non assoluzione dunque, ma semplicemente un'attenuante. Però l'on. Mussolini ha rincarato la dose del disprezzo verso gli avversari dichiarando, con evidente allusione ai socialisti, che non vite-ile pecore rognose al suo ovile. Verso gli avversari, supposti o reali, del Governo fascista il presidente del Consiglio fu non meno esplicita del l(i novembre, dichiarando «sito sarà contro di essi durissimo ed inesorabile. Sempre sul terreno generico dell'atteggiamento politico del Governo, sono ancora da rilevare aitre frasi dell'ori. Mussolini. Egli ha ennneiato un principio fondamentale della propria condotta, esponendo la diversità che corro tra lo Stato liberale e lo Stato fascista La differenza è questa: che lo Stalo fasci sta non solo si difende, ma attacca. Ora, « lo Stato che attacca » ò sembrata a taluni parlamentari una concezione indubbiamente nuova ed originale. Questa, che fu la parto più energica del discorso, ha conquistato per il suo impeto la maggioranza ministeriale e gli spettatori delle tribune, che applaudirono concordemente Delle duo altre parti specifiche del discorso, e cioè politica interna e politica estera, quest'ultima e apparsa indubbia mente la più organica e razionale ed ot tenne approvazioni senza riserve, anche all'in fuori della materialità degli applausi. L'exposé di politica estera lo si giudica equilibrato, rassicurante, ispirato ad una visione realistica, senza essere pessimistica, della situazione. Vennero favorevolmente rilevate, anche nei commenti dei corridoi da parte di deputati specialisti in materia, le riserve manifestate dal ministro dogli esteri circa la condotta dell'Italia nell'eventualità di un'accentuazione della politica franco-belga rispetto alla Rulir. Ugualmente venne giudicata opportuna fuori e dentro l'aula, la dichiarazione rassicurante ' all'internò ed all'estero che la politica del fascismo non è una politica di avventure e non può quindi costituire la scintilla di nuove guerre, neppure quella temuta oltre i confini, agli albori delle fortune fasciste, di un conflitto tra l'Italia e la Jugoslavia. Sopratutto irunquillantc e gradita suonò la dichiarazione che l'Italia, ancora spossata dallo sforzo compiuto nel conflitto europeo, tende a rinnovare le sue forze e a non provocare complicazioni. Infine, nel mondo politico si giudica con molto favore la visione realistica della politica estera che l'on. Mussolini volle eontraporre a quella idealistica del socialista napoletano onoicvole Arnaldo Lucci. - Accoglienze meno calorose trovò invece la parte del discorso riflettente la politica interno. Vi si riscontra un'energia che rasenta la brutalità, energia che non sembra proporzionata agli avvenimenti. Molti deputati osservavano, sotto voce, negli ambulatori, che l'on. Mu&solini deve essersi lasciato vincere dalla sua impulsività dichiarando testualmente clic «non c'ò niente da discutere in politica interna» ed aggiungendo pure, di fronte agli arresti avvenuti per delitti contro la sicurezza dello Slato: «non mi importa di sapere se esista o non un complotto ». Infine ò sembrato a molli strano che l'on Mussolini abbia detto che, sino a quando egli sarà al banco del Governo, la Camera non si tramuterà in comizio. Concepire il controllo parlamentare senza discorsi, sia pure contenuti entro limiti ragic/nevoli, sembra a molti un assurdo. L'on. Musso lini ha poi innestato nel suo discorso un episodio di cronaca molto commentato a Montecitorio, anche perchè' l'interessato smentisce «la Milano l'azione attribuitagli Si tratta di questo: il presidente del Con siglio ha, in termini piuttosto vaghi, ac cennato ad nvances che i socialisti avrebbero fatto, servendosi di Gregorio Nofri, presso lo stesso on. Mussolini. Gregorio Nofri (da non confondersi coll'ex-deputato Quirino Nofri) 6 un vecchio socialista ed industriale di Milano, attualmente addetto all'amministrazione del giornale La Giustizia. Il Nofri si recò in Russia con la prima comitiva di deputai! italiani che si recò a studiare il bolscevismo sul luogo. Era al tempo del ministero Nitti. Il Nofri ■in col la!'orazione col Pozzali. pubblicò, con - prefazione dcll'on. Turati, un libro intitolato La Russia com'è, libro 1sisldsnAcmilssscsfndqsiraErnLttntccudsepancrmpnvImgdbdszlclolcsmollo I Otafivn una firma sospetta- T venti voli c.on- cpianto si ritiene, dì depuNella discussione fu note- rari fi |jail/d; scettico verso il bolscevismo. L'on. Mussolini disse che avances non precisate, da lui respinte, furono fatte dal No fri in nome di Turati. Ma quest'ultimo, seduta stante, negò qualunque passo fatto verso il regirne fascista ed affermò doversi trattare di pettegolezzi. L'on. Mussolini nulla replicò. Dal canto suo il Nofri da Milano afferma nulla risultargli di quanto afferma il presidente del Consiglio. Un'altra parte della seduta di oggi richiederebbe un ampio commento, cioè la discussione sul trattato di Rapallo la cui approvazione fu votata anche dai socialisti. Anzi, l'on. Modigliani aveva presentato un ordine del giorno, che non fu accettato doll'on. Mussolini solo perchè rono, a destra. vole l'energia eolla quale l'on. Giolitti re-1 plico alle affermazioni deli'on. Giunta, J contrario alla politica seguita per il trai- ! fato di Rapallo e verso Ga.briele D'Annuazio all'epilogo dell'impresa di Fiume. No- ! t.cvoli furono infine le spiegazioni deli'on. Orlando circa la situazione creata a Pa-| rigi nel neriodo delle trattative per la con-1 clusione della pace. i s. : S, E. Frassati ricevuto da! Re Roma, 10, sera Questa mattina, allo 9,30, il Ro ha ricevuto in particolare udienza S. E. il senatore Frassati. Il colloquio 5 durato tre quarti d'ora.