REATI E PENE

REATI E PENE REATI E PENE Milano, c. sera, L'udienze, ha inizio alle fi,L'avv. Fedi l'tct commemora l'on. Riccardo Luzzatlo. ri sponde il procuratore generale conni). Riastoli. L'on. Gallina, a nome della difesa si associa. Il Presidente risponde brevemente a La deposizione dell'ex-Prefetto di Bologna al processo di Milano tutti. Quindi si inizia il dibattimento. Il Prefetto Visconti Sale alia pedanti il cornili. Giuseppe Viso ' ' I itili, che assùnse la carica di prefetto di Bologna il io agos(o 1020. Trovi'i in quella, pro vi'ieia una pravissima Iona agraria, che durava dal dicembre precedente. 1 in questione aveva un substrato essenzialmente politico e il Governo aveva nominalo una commissione per verificare se esistesse o no anche, il lato economico della controversia. A ciò si aggiunse anche uno sciopero degli impiegati e la occupazione dell? fabbriche. In tale situazione vennero indette le elezioni amministrative. Il teste ricorda che anrhc le elezioni nei comuni procedettero nel modo piti caiinu. salvo qualche, incidente di poco conto. 1 popolari ed i liberali conquistarono sette comuni, il resto tocci'j ai socialisti. Per le elezioni nel comune di Bologna il prefetto tentò risolvere la. questione agraria e riusci a comporlo il 2.") ottobre. S) effettuarono, quindi, le elezioni nelle quali riuscirono vincitori i socialisti, ma la sera delle elezioni non si foco alcuna manifestazione di giubilo, alla quali1 però non si voleva affatto rinunciare. Il testa iniziò imitative con gli on. Zanardi, Bentini e l'ex-sindaco avv. Scopa per la manifestazione, che egli desiderava nop. si abbinasse, per ragioni di ordine pubblico, con quella dell'insediamento della nuova Giunta. Diiraiite le trattative gii venne detto che si intendeva espone la bandiera rossa al balcone del Municipio. Il tesle eerrò di giungere anche ad un accordo con i fascisti ed i nazionalisti, i quali risposero che i socialisti erano liberi di fare la loro manifestazione, ma senza esporre bandiere rosse, nò fare alcun atto antipatriottico. L'accordo si raggiunse su queste basi. Il teste quindi fa un breve cenno delle misure d'ordine da lui prese pei' la giornata dell'insediamento, ilice che nella piazza Vittorio Emanuele, nel pomeriggio tragico del Si, non vi erano che. ■.'àOO persone, delle quali circa 500 venule dalla provìncia. Tutto procedeva — secondo il leste — benissimo, quando egli dalia lineslra vide sventolare la bandiera rossa sulla lorre degli Asinelli. Telefonò al questore perché provvedesse a farla togliere, ma nel contempo gli venne comunicato die i fascisti erano usciti dalla loro sede, di via Marsala, e, sfondando i cordoni della forza pubblica, raggiungevano la piazza. Vennero però respinti. Trattanto si affacciava al balcone il sindaco Gnudl a parlare. S'udirono i primi colui, poi il fragore delle bombe ed il crepitio della fucileria. Quando riioriiò la calma, si recarono nel suo Gabinetto Zanardi. Grassi e Nicolai col sindaco Gnudl, che gli comunicarono che nell'aula consigliare era rimasto gravemente ferito l'avv. Giordani da un proiettile venuto dal di fuori. Tenne per esatta tale versione fino a che l'avv. Origlio ed il prof. Albini si recarono alla loro volta nel suo Gabinetto, dicendogli die nell'aula si era sparato contro i consiglieri della minoranza. Presidente: — Lei disse di aver conosciuto il Venturi. In quale occasione? il teste allora racconta di una dimostrazione avvenuta il 14 ottobre pio vitlinie politiche, nella anale si verificò uno scontro fra forza pubblica e il corteo socialista, conflitto nel quale vi furono parecchi morti. Il Venturi si recò quindi dal prefetto, dicendo che il corteo era stato proditoriamente assalito dalla forza pubblica, la quale, aveva ucciso parecchi operai : perciò gli annunciò che si sarebbe proclamato lo sciopero generale. Infatti, così avvenne. Il giorno dopo, però, le Leghe rosse sconfessarono il movimento. L'imputato Venturi si alza nella gabbia e confuta le parole del teste. Ne nasce un 'battibecco che il presidente seda ben presto. Avv. tìonzales dice che il teste non ha parlato dei manifesti pubblicati dai socialisti e dai fascisti. Teste: — Si. i socialisti pubblicarono un manifesto invitante la popolazione ad accorrere in massa alla cerimonia, proprio quando si stava trattando perche la manifestazione non dovesse aver luogo. Guardie comunali e daziarie 11 teste Zambrini Angelo, ex-guardia ratinicipi le, dice di aver visto una mano armala di rivoltèlla appoggiata ad un banco, ma la figura dello sparatore era nascosta sotto il banco stesso. Avv. Mttstellàri: — Uopo gli spari vide l'on. Origlio'.' Teste: — Mi pare fosse nascosto sotto un banco. Avv. Masiellarì; — Lasci andare, lei è molto male informalo. Il teste dice poi essere sitilo presente ninnilo nell'aula il prof. Bidone curava il povero Giordani. Avv. Mastellata: — Ma il prof. Bidone non è mai stato nell'aula. Senta vada via. presto, lei ha vis'.o troppo poco prima e troppe cose dopo. Il fesfe viene allontanato. Si succedono Stivimi Ivo. guardia comunale; Gavazza Armando, sottócopo dei vigili urbani; Bruschi Giovanni, guardia daziaria. Questi prestò servizio a palazzo d'Accursio durante, la cerimonia dell'Insediamento. Ilice di essere andato in servizio armato di rivoltella; priino degli spari consegno l'arma all'on. /".anardi. Avv. Mastellai'l: — Ma l'on. Zanardi lu detto il contrarlo. Presidente: — Ouai'c la verità? Teste: — Quella che ho eletto poco fa. lo consegnai prima degli sparì la min rivoltella. Presidente: — Questo è. quanto diceste anche in istruttoria. Allora o voi o loti. Zanàidi dite (tili cose non vere. Avv. Mi-stellari : — Ma la logica fa ritenere veritiera la deposizione Zanardi, polene egli avrebbe avuto tulio l'interesse a dire di essersi taite consegnare le rivoltelle prima de- gli 'pari. Invece disse di averle tolte, dopo i colui, alle guardie... li Presidente dà lettura dei verbali di Uiruttorio. ma il tèste non cambia la -uà deposizione. Un teste incriminato L'udienza pomeridiana si inizili con una richiesta dell'avv. Gonzule», il quale fa richiamare il teste N'annetti Riccardo, guardia municipale, clic aveva già. deposto ieri per aleune contestazioni. Siccome il teste nellasua. deposizione nega alcuno circostanze die aveva asserito nell'interrogatorio sci ino. l'avv. Mastellai! domanda i'inerhninuzioho del teste ed il presidente Io fa trattenete adisposizione. E' chiamato quindi a deporre un alno consigliere di minoranza, l'avv. Binilo Binaci. Nella sua deposizione comincia col raccontare gli antecedenti della giornata l dell'insediamento del Consiglio comunale : quindi palla delle condizioni di Bologna nel 1920. Ricorda i giorni decorsi tra la. sfornala delle elezioni e quello doil'ihsedjaniento della Giunta, nei quali ha avuta l'inipres- sione che qualche cosa di sinistro si -tessei preparainlo. Racconta stiliti cerimonia quanto Lia abbiamo sentito dal suo collega. Parla; deila line del povero Giordani e le ultime ■ parole da Ini profferite. 11.teste dice di averi notato un uomo basso, circondato da altri individui che col braccio teso sparava prima! eantro di lui. poi contro l'avv. Giordani. HI teste dichiara die lo sparatore <>ra. di sja auindi Due tura media, vestito di color marron giallo, me non potè osservarlo meglio perche il bagliore dell'arma glielo impediva. L'avv. Bihsei viene quindi licenziato. fili succede il vlce-presftlente della. Federazione impiegati comunali Baldi Giovanni, il (piale depone sulle dilettivi- e sull'attività svolta dalla Federazione-. Conferma che vi era dell'antagonismo fra le guardie municipali e i loro comandanti, in seguito ad alcune contestazioni, l'on. Gallina si oppnnr licenziamento del lesle che viene trattenuto. Si succedono quindi i vigili e pompieri Gaetano Supini e Crosa.ra Cario, e il coirmi. Vincenzo Cavarti, comandante dei pompieri. I.'in.r. Cavata afferma dui qualche giorno uriniti il Cocchi gli chiese dei vigili per il servizio di polizia. La serti di venerdì giunse poi una ordinanza de' sindaco culla quale si richiedeva por l'insedinhìenlo del Consiglili comunale un drappello di onore. Fra i militi preseci'i per questo servizio c'erano soltanto ritte elementi bolscevichi, tali Mnffoli e Poni. Quest'ultimo fu quello che inveì contro il Giordani che vanne poi espulso dal Il comm. Cavavo conferma l'Indisciplina dei militi. Escludo però che qualche pompiere abbia «pntato nell'aula. Durante la deposizione un commento dell'avv. Clerici provoca una vivace ed energica protesta da palle del testimonio. Fit-'mo feste della giornata è il colonnello Pesavento Ivo. della finanza, la cui deposi-1 ziono liuti riveste alcun carattere notevole ci perciò viene licenzialo. La seduta viene " tolta e rinviata a domani. | [ I i; I I I I I uomini e una bestia Il hallo sull'aia (7 ntmuute Penale di Torino) Giovanni, abitante in Corso Jlcgii Bava Giuvntini. abitante in Corso Margherita, un giorno si trovò sulla via BrozoTo allo scopo di prendere il treno Tonno. Sulla strada, trovava (quando si die la fortuna !) un calesse guidalo da certo Ter-) siilo l'orniicn e pregava l'outonicdonte di accoglierlo sul veicolo. Annui il guidatore, ma percorso qualche centinaio di metri, dovendo I il cavallo annullare unti dura salita, il 11..va I discendeva dal calesse seguendolo a piedi. Il Formica al lei-mine della salila, non si curava più di quegli che era rimasto a piedi i- metteva il cavallo al galoppo, cosicché il Bava non lo potò più raggiungere. Rincórse tuttavia ti calesse, almeno per non perdere il treno e giunto a Brozolo sul piazzalo della stazione ove il Formica s'era fermato, pago 10 scolto... Cioè assali in modo furibondo e spieiato lo scortese auiòmedonte e lo colpì sonoramente, tanto da mandargli a spasso un dente e da fratturargli una costola oltre ad altre lesioni di minar conio. Il Formica rimase malato pei1 t)U giorni e per altri .'io lu impossibilitato di attendere allo sue occupazioni. Il furibondo pedone, difeso dell'avv. Vittorio Girilo, fu. condannalo a 5 mesi di reclusione, di cui 3 eondonnti per eflutio dell'amnistia, con beneilcio della condizionale e noti iscrizione nel carlellino. 1 giudici ammisero in suo favore la .semi-ubbriachezza. I.a notte del li agosto IMI ili Verrua Savoia, una comitiva di giovani si recava, a ballare nell'aia di certo Doppiano, malgrado 11 divieto da lui opposto in un momento antecèdente. Nell'aia stavano covoni di paglia che il Doppiano temeva s'incendiassero : questa la ragione del rifiuto. 11 Doppiano, che eoi IìkIì si trovava giù a letto, scese nell'aia | al suono della fisarmonica e ai rumore del [ ballo, rimproverando i giovani, (juesii reagivano violentemente. I figli Doppiano scesero in aiuto del padre, attorniato dalla comitiva : ne nàcque unti baruffa nella quale il Doppiano diuseppe colpiva con una chiave, clicteneva in tasca, il più scalmanato ilei giovani, causandogli ima lesione all'occhio destro guarita iu giorni io e con incapacità prigioni) 30 di attendere alle sue ordinarie occupazioni. Il bollo ha avuto naturalmente un seguito, senza, iisarmonica, nell'aula del Tribunale Penale, sul banco degli accusati comparvero i Doppiano, padre e figli : e. fra i testi, i ballerini di quella notte. Doppiano Cario ed il tiglio.Giacomo — difesi dall'avv. Giulio — poterono dimostrare di non avere commesso il ferimento di cui al capo d'imputazione e furono assolti. L'altro iiglio. Doppiano Giuseppe, autore di quel tremendo colpo di chiave, si buscò 4 mesi di reclusione, di cui :ì condonali per amnistìa. In suo favore il Tribunale- ammise la provocazione grave. corpo, '' | ;I.'01' '•

Luoghi citati: Bologna, Brozolo, Milano, Torino, Verrua Savoia