Tutta la Germania ferma nel proposito di resistenza

Tutta la Germania ferma nel proposito di resistenza Tutta la Germania ferma nel proposito di resistenza Parlamento e popolo unanimi coi Governo (Servizio speciale della STAMPA) Serlino, 2, notte. La chiusura del cordone doganale verso la Germania ha ora ottenuto lo scoyo di rendere più vivace, anziché più debole, la resistenza tedesca. Mentre si annuncia che nei territori occupati i rappresentanti dei sindacati , degli operai e degli impiegati hanno riconfermato la loro salda volontà di resistere, fino al completo successo, contro la violenza francese, invitando il Governo a non lasciare mancare il vettovagliamento, ed incitando i produttori tedeschi ad evitare ogni dannoso rincaro dei generi di prima necessità, affinchè la popolazione della Ruhr si senta pienamente appoggiata; a Berlino il P.eichstag ha votato un prestito di 500 miliardi di marchi per sopperire alle- spese derivanti dalla occupazione della Ruhr. TI Governo ha deciso di non piegare, e di continuare la lotta, a fondo, per il trionfo del diritto. Dichiarazioni di Curio a un giornalista Il ministro dello Comunicazioni ha confermato ai dirigenti delle ferrovie tedesche della Ruhr l'ordinanza del 20 gennai-, che già conoscete, e alla quale non dove essere fatta nessuna deroga in nessun caso. II ministro fa presente ai dirigenti dei vari dipartimenti che molto dipende dal loro contegno e dai loro ordini perchè si mantenga salda la resistenza dei ferrovieri. E' notevole una intervista accordata dal Cancelliere Cuno al rappresentante di un giornale di Rotterdam. Cuno ha dichiarato d'essersi reso conto, fin dai primi giorni in cui assunse il Governo, delle pravi difficoltà della situazione. Egli cercò di vin cere je difficoltà con pacifiche trattative, discutendo la nuestione delle riparazioni e , . . „ ■„ ,,„n„ accaparrando* 1 appoggio della sfrnnde industria a cui la Francia teneva molto. «Ma alle trattative la Francia ha preferito la violenza — ha dotto Cimo; — ed ormai la nostra politica di resistenza è molto semplice, perchè è politica voluta allo, unanimità dal Governo,- dal Parla mento e dalla coscienza popolare. Quello che noi abbiamo sofferto nelle ultime settimane non farà altro che rendere più salda questa nostra resistenza. Perchè — ha proseguito Cuno — il nostro popolo è cosi fermo nelle sue decisioni? Anzitutto perchè sa che il Governo non ha tralasciato nulla per risparmiare questa, dura prova; e poi perchè la Francia non gli ha lasciato alcuna, scelta. La semplicità della nostra politica deriva dal lutto che le peggiori conseguenze della occupazione non potrebbero essere più gravi di quelle che si verificherebbero se noi cedessimo. Il nostro popolo comprende perfettamente che noi dobbiamo portare la* lotta (ino al punto in cui la nostra resistenza passiva, spingerà lo violenza all'assurdo ». 11 cancelliere Cuno ha poi detto che ancora non è giunto il momento di intavolare trattative, ad iniziare le quali la Germania ha posto già ripetutamente chiare e precise condizioni. Contro il militarismo francese La stampa berlinese intanto adotta un linguaggio sempre più aspro; ed anche il Berlitier Tageblatt perde spesso la calma, cosi necessaria a tutti i tedeschi in questo(critico momento della loro storia: perchè è certo che nella sorda lotta che si sta svolgendo fra la Francia e la Germania, non potendo essa vincersi sui campi di battaglia, vincerà colui che avrà mantenuto più a lungo il suo sangue freddo, A tale proposito il Vorwaerts, che è l'unico foglio che non perda la misura dei termini, pur esprimenrlo giornalmente le più energiche proteste contro le violenze di ogni sorta, disapprova oggi gli eccessi avvenuti a Koenigsberg e le dimostrazioni ostili ai membri dell'Intesa avvenute a Francoforte. (A Koenigsberg furono operati sessanta arresti, in seguito all'assalto dato al Consolato francese ed alle dimostrazioni ostili contro il Consolato polacco). Il giornale socialista scrive che se la classe operaia tedesca riuscisse colla sua resistenza a vincere il militìlrismo francese, questo fatto significherebbe la più grande rivoluzione della storia mondiale. « Ma dal giungere a questo scopo — prosegue il giornale — siamo ancora molto lontani. Noi non dobbiamo proporci la rivincita e la liberazione della Germania da tutti i suoi obblighi finanziari; ma semplicemente la sconfìtta del militarismo trionfante coll'occupazione detla Ruhr. Dobbiamo proporci di ricondurre la Francia alla ragione, alla realtà economica ed alla pronta liberazione del territorio a torto occupato ». Nessuna probabilità di crisi ministeriale Questa sera una parto della stampa di destra, la Deutsche Allgemeinc Zeitung ed il Tag fanno una levata di scudi contro un giornale del mezzogiorno e contro alcuni deputati socialisti. 11 motivo è questo. Si è discussa oggi al Reichstag la chiusura di esso per 10 giorni; ed il giornale del mezzogiorno ha pubblicato oggi che la caduta del gabinetto Cimo era ormai inevitabile, so si voleva venire Hnnlmenta a trattative colla Francia, fi giornale aggiungeva che il successore di Cuno sarà certamente Wirth, il quale si sarebbe già dichiarato pronto ad iniziare trattative allo scopo di porre fine all'insopportabile stato rli cose nella Ruhr. La Deutsche Allgemeinc Zeitung insorge vivacemente, affermando che non c'è una sola persona di buon senso in Germania la quale pensi ad un ritorno dell'ex-cancelliere Wirth, « il cui nome — scrive il giornale, lieto che gli si presenti ancora una occasione per attaccare appunto Wirth — è assolutamente legato all'avvilimento della Germania in questi ultimi tempi ». Il Tag, dal canto suo, crede che le voci diffuse provengano da un esiguo numero di deputati socialisti, i quali sognano sempre il ripristino dell'i: Erfullungpòlitik ». Ad ogni modo, ogni voce di crisi per il momento e assolutamente tendenziosa: poiché Parlamento e popolo sono unanimi con il Governo. Curiosa protesta francese L'ambasciatore francese a Berlino ha consegnato all'ufficio degli Estori una nota verbale, nella quale protesta contro la limitazione del traffico ferroviario, limitazione che colpisce anche i treni internazionali. T giornali, riportando questa nota, la qualificano come illogica, dato che, precisamente in seguito all'occupazione dello Ruhr da parte dei francesi, il traffico tedesco si è trovato completamente intralcialo. A Koenigsberg, come vi ho già accennato, durante le dimostrazioni avvenute ieri contro i francesi, sono s'aie arrestate una sessantina di persone. Dono l'assalto dato al Consolato francese, i dimostranti hanno rotto tutti i vetri anche del Consolato r.nlfioeo. Le dimostrazioni sono, continuate poi durante la notte. Le autorità sono stato costrette a mettere numerosi rinforzi di. truppe dinanzi n tutti gli hòtels abitati dai membri delle Commissioni dell'Intesa. Per sciogliere gli assembramenti dei dimostranti, lo truppe hanno sparato in aria. Le strade che conducono agli alberghi sono stnte quindi sbarrate. A Parigi si dichiara £'nQipgtroii di Mossili non valgono il wo... (Servizio succiala della | critica. Stampa »] > notte. Ora che lu sospensione delle spedizioni di carbone e di colie nella Germania non occupata è un fatto compiuto, e che non vi 6 più da aspettare che i risultati di questo provvedimento, l'attenzione dell'opiuionc pubblica si rivolge verso Losanna, per osservare le fasi della seria partita che sì sta colà terminando di giuocare. Non vi è stata rottura, perchè Ismet pascià ha chiesto alcuni giorni per rispondere, mentre lord Curzon, per quanto abbia fretta di riprendere la direzione del Foreign Office, ha acconsentito a rimanere a Losanna fino alla prossima settimana. Si nota quimli un certo spirito che tende alla conciliazione, che autorizzerebbe anche a credere a coloro i quali affermano che vi sono proprio ora le migliori probabilità di riuscire a. concludere la pace. Ed è perciò che si è tanto più sorpresi nei circoli politici francesi della emozione provocata a Londra e a Losanna dall'atteggiamento della Francia. Nel settembre scorso, a proposito dell'incidente di Cianak, Poincaré fece sapere a Londra che la Francia desiderava realizzare la pace in Oriente; e questa fu l'ori gine prima di quella nota francese comunicata a Losanna, che ha evitato una rottura lasciando la porta aperta ad una soluzione soddisfacente. Quali possano essere gli errori commessi in Oriente, è evidente che la Francia, d'altra parte appoggiata dall'Italia, come in questi circoli ufficiali si riconosce con non celata soddisfazione, porrà in opera ogni mezzo per impedire la ripresa, della guerra in quella parte dell'Oriente. La Francia, qui si dice nei circoli autorizzati, non vuole conciti dere pace separata con la Turchia: essa vuole semplicemente mantenere l'accordo degli Alleati: ma un accordo che conduca alla pace, c non alla guerra. La Francia sa troppo quali ripercussioni immediate un conflitto armato in Oriente avrebbe, per il giuoco naturalo di una coalizione turco-russa da una parte e di una coalizione russo-tedesca dall'altra, sulla situazione generale; e come la guerra in Oriente poirebbe non essere che il preludio di una guerra sul Reno. Orbene. — e questo Io si afferma qui nel modo più energico e reciso — " i petroli di Mossili non valgono in verità che si giuochi così la sorte del l'Europa ». Il malinteso franco-britannico sarebbe svanito; mentre —- è sempre qui che lo si dice — grazie all'atteggiamento assunto dalla Francia a Losanna si può conside rare oggi che la pace orientale non è ìrri mediabilmeiite compromessa, e che molte probabilità di intesa continuano a sussi sfere, li si aggiunge che. lungi dal cercare di isolare l'Inghilterra, la irblitiea ili Poin care permetterebbe di trovare una uscita onorevole da una situazione che la diplomazia britannica aveva reso estremamente lmalo

Persone citate: Cancelliere Cuno, Cimo, Curzon, Poincaré, Wirth