I particolari della tragica giornata a Palazzo d'Accursio rievocati nelle deposizioni testimoniali

I particolari della tragica giornata a Palazzo d'Accursio rievocati nelle deposizioni testimoniali REATI E> PENE I particolari della tragica giornata a Palazzo d'Accursio rievocati nelle deposizioni testimoniali I, notte Milano. \peria ''udienza, il presidente riprende rinieVrogaiorio dei testimoni. saie alla pedana il teste Montanari tiaela- Municipio di Bologna, palazzo d'Accursio nel .._ manina del il si i ro vava nella saletta della segreteria ed eruno c'rca le «ette Vide il Cocchi con il Martelli, gale alla pedana il teste J n0 usciere presso il Munic gj trovò nei locali del palazz g-omo dell'eccidio. La matti verso le u-to. Di nuovo li vide alla sera as sierii. ad altri. Succede alla pedana il testo Fantini Giulio " lo fuggii carponi...,, Dopo alcune contestazioni di poca importanza viene introdotto il n-ste Cambisi Alfredo, anche questi consigliere di maggioranza, calzolaio, occupava il secondo seggio nell'aula. 11 teste alle prime domando rivoltegli dal Presidente, risponde di non ricordare nulla. Narra, in seguito, di essere stato arrestato dopo i fatti e si lagna che in Questura lo abbiano interrogato. Lo appoggia nella protesta l'avv. Grassi della difesa. 11 teste lascia il racconto delle sue sventure e narra come abbia partecipalo alla cerimonia dell'insediamento del Consiglio comunale « tagliando la corda », e scappando nel gabinetto del Sindaco, non appena echeggiarono i primi spari. Avviene una discussione circa il possesso di una lettera che poi risultò essere appartenuta alla Commissione esecutiva della Camera citi Lavoro. 11 teste riprende, narra altre circostanze di lieve Importanza, dice di essere stato rimesso in libenà affermando di essere ammalato. L'avv. Mastellari. di parie civile scatta, facendo notare che il teste ■ « mette le mani avanti ». 11 Presidente .da •lettura dei verbali di interrogatorio subiti antecedentemente dal teste e gli chiede, se abbia qualche cosa da rettificare. Il teste non. precisa, tanto che il Presidente dice: — Dunque, lei non ha nulla da rettificare. —Passa poi a riaTe lettura di un altro interrogatorio subito dal teste allorché fu arrestato 'nell'ufficio di polizia a Bologna e uni insorge' nuovamente l'avv. Grassi. Avv. Grassi: — Sempre interrogatoriI..... Ma si scavalca il Codice di procedura penale! 11 procuratore generale rimbecca: — Il Codice non si scavalca, 1_> si rispetta. Ed il presidente osserva che è perfettamente cosa nuova il pretendere ehe nell'ufficio di polizia non si interroghi un arrestato. Presidente: — Risulta che alla distanza circa di sessanta centimetri dal vostro banco vi erano due persone, che sparavano. Testi. — Mi pare che si spara-sse molto vicino a ine. Io fuggii carponi tanto ehe mi graffiai le inani. Presidente: — E dovevate capitanare un I" L^sìSccatii «uscita l'ilarità nella sala ed il teste viene allontanato. "Accoppare l'avv. Giordani,, I.orenzini Yitiorio, consigliere dell'Associazione mutilati di guerra, riferisse dell'odio che il Cocchi portava al povero avv. Giordani odio che era incomprensibile giacche il Giordani io aveva favorito. .11 tette dice che poco tempo prima dell'eccidio, il cocchi parlando coll'on. Bucco disse che non sarebbe sialo contento se non quando ave-se potuto « accoppare l'avvocato Giordani ». « sono sicuro dice il testo che uno degli assassini sia il Cocchi »■ in altro teste. Dino Zanetti, assicuratore, narra elle nel l'JlS era fondatore della Società Nazionale muli'lati di guerra di Bologna, e riconferma l'odio del Cocchi verso il dioniani. Rifa poi la storia della tragica giornata; Paria degli accordi intervenuti col Questore conini. Poli perchè le forze nazionali non scendessero in piazza, e le informazioni che egli ebDo sui preparativi socialisti. „ ' ..__ Marinelli Aurelio, mutilato di guerra, dice ehe nella giornata di doni ..dea era in Piazza quando incominciarono i primi spari, venne ferito da uno dei primi colpi sparati nanna finestra del palazzo d'Accursio. Ma siccome il teste non ha alcun altro di importante da dire viene messo in libertà. . Seguono i testi di accusa. Primo dei oliali e il dottor Antonio Roversi, vice presidente dell'\ssoc, Naz. mutilati di guerra delia .provincia di Bologna. Ricorda e conferma Iodio ohe il Cocchi portava ingiustamente, al Giordani. Anche questo teste dice che i componenti dell'Associazione nazionale mutilati di guerra, dopo l'uccisione dell'avv. Giordani, furono lutti persuasi ehe l'uccisore ne tosso il Cocchi. Gli risulta poi che il Cocchi abbia, parlando con qualcuno ehe è 1 on. Bacco, ditto non essere, contento finche non avesse ucciso il Giordani. Ravà Gino, consigliere di minoranza, riassume circostanze già note intorno a quanto avvenne nell'aula. Dopo gli spari ebbe 1 impressione che l'aula fosse deserta. Ricorda il famoso pompiere che in alta tenuta si sca; gliava contro la minoranza gridando che i consiglieri erano la cagione di quanto era avvenuto Successero colpi di arma da fuoco. Il teste ricorda un individuo di bassa statura con un pastrano marron, che sparava stando dinnanzi al banco del sindaco, contro i consiglieri di minoranza. Ricorda, che. visto ieri in il suo collega avv. Coltiva, il quale Perdeva sangue dalla bocca, egli redarguiva il famoso pompiere che mutò contegno., e lo accompagnò sino alla sala di medicazione ove egli'visitò il collega e gli prestò le primo cure Tentò poi di risalire nell'aula per raccogliere anche il Giordani, ma questo gli fu interdetto, ed egli rimase a fare il suo dovere di medico curando tutti i feriti. Accorse subito dopo alito, pedale o e apprese che il Giordani era morto. Il prof. Puppini. consigliere di minoranza, narra la scena avvenuta nell'aula consigliare con voce commossa ed ò ascoltato attentamente Dopo brevi contestazioni viene messo in libertà c la seduta è rinviata al pomcnSS'O. I Bombe nei giornali e rivoltelle nei cassetti Continua nel pomeriggio l'escussione del testi di accusa. L'udienza si apre alle. 14 coi•interrogaiorio del testei Maiella Giuseppe ■umilivi investigativo di Bologna... Si trovala De Stefani Vide un gruppo di fascisii ette tentava di rompere i cordoni per giungere in piazzi. 1 cordoni però non cedettero. Cercò d persuaderli ad allontanarsi. Ad un tratto nSnca un cestino contenente bombe avvolte, n iòidi di ciorna'.i clie recavano l'indirizzo li Martelli Narra alcuni alrti particolari di secondarla importanza. Viene licenzialo e pli succede il commissario Pagani, che era di servizio col vice-questore e con un colonnellodi'ràntèl'ia alla porta del palazzo d'Accursio Egl vide da una finestra elei municipio cadereRuna bomba, che scoppianoo uccisei un individuo che stava sulla^ \We il tug gi fuggi della folla e procedette alla pe»pu sizlone nei locali del municipio. Narra che in taliili. Ptes.: — I. VS:JU-!1 Sissignore Venne trovata presso ni rinvenuto il cestino delle bfiml)0 Arv/Mazzola: —-Yorsebbe precisare ti put* t3 preciso in cai "rovo la tessera"; ; Teste: — ÌSglVanMcamera dell'ufficio r,.o. I U Gelosi tende a'ehiarirc rhe la tessera si Sn cassetto della sala delle relazioni trovo olio rivoltelle cariche, che erano quelle .usate lai dazieri: nella stanza delle spedizioni, dietro un rotolo di carta trovò due bombe ed una rivoltella. Dice che una ,.omba cadde proprio innanzi al portone principale, lan- ci-it'a da una finestra della sala d'Ercole ' V-v' Mastellari: — Quanto tempo intercc- dette'tra in scoppio della bomba nella piaz- ri e l'invasione da parte della forza pubblica d'elle «ale del Comune? . Teste- — Circa un quarto d'ora. Dopo cir- ci mezz'ora dagli avvenimenti visitai tutte le armi lei miei dipendami e le trova cariche. ciò che esclude éhe gli agenti avessero spa-rato. L'avv Mastellari fa mettere a verbale una ! circostanza detta dui teste e cioè che talune ! persone non furono perquisite perchi1 conoidi funzionari di I'. S. come msospet- ,o tessera del Gelosi venne rin1 venuta quella sera stessa? trovava dietro la cassapanca, dal lato opposto a. quello in cui fu rinvenuto il cestino dello bombe mglAvv.'Mastellari: — Quanto tempo rimase ili SGelosi seduto sulla cassapanca? Gelosi: — Pochi minuti. Avv. Mastellari: — A verbale! Faccio rilevare che nell'interrogatorio durante l'istruttoria il Gelosi dichiarò ehe eia rimasto sulla cassapanca per oltre, mezz'ora. Che ne dice egli ora? Gelosi: — Sarà stato scritto male! (Ilarità). Il teste prosegue con altre, dichiarazioni clic non hanno molta importanza; quindi viene licenziato. Gli succede il consigliere di minoranza Confuc'o Rinaldi. La tragica scena nella Sala Gialla Il Rinaldi richiama l'attenzione del giurati su questo punto: in una riunione dei presidenti di sezione udì lo Za nardi discutere coll'avv. Biagi. Si mise in disparte. Fu allora avvicinato da un giovanotto col soprabito leOJli, il quale gli chiese: « Dove stanno di solito i consiglieri di minoranza? ». Gli rispose: « .Nel primo banco a destra ». e quegli gridò prendendolo pel bavero: « 1 consiglieri di minoranza saranno presi a rivoltellate e colpiti colle bombe a mano ». L'individuo era molto eccitato ed il teste credette opportuno allontanarsi. . Questo — dice — e- un precedente ». e passa alla narrazione della cerimonia di insediamento. Vide durante la cerimonia due individui parlare all'orecchio del sindaco che usci. Quasi nello stesso momento pressoché tutti i consiglieri della maggioranza si squagliarono. e in quel momeiito slava appunto parlando il proT. Albini della minoranza. 11 fatto lo insospetlì. Quasi contemporaneamente udì il primo colpo di rivoltella. Si affacciò alla lini sica e vide nello Piazza il fuggi fuggi della folla. Nell'aula udì il famoso grido-. • Il nostro esercito scappa ». 1 pochi consiglieri della maggioranza rimasti si scagliarono contro di me gridando: « I responsabili siete voi!', Mentre il teste tentava di uscire a sua volta dall'aula, udì dietro le suo spalle due colpi di rivoltella. Allora fuggì e per isbaglio capitò nella Sala Gialla. Quivi si trovavano tre individui: due alla finestra si affacciavano e poi si nascondevano; il terzo era a carponi e teneva iri mano una bomba. Fece per tornare sui suoi passi ed incontrò nuovamente il famoso giovanotto dal pastrano 1,'ald. Anche costui si riparò nella Sala Gialla unendosi agli altri tre. L'avv. coltiva era frattanto rimasto ferito ed egli lo accompagnò all'ospedale. Ricorda che in via Aurelio Safll si sparavano rivoltellate: e si. gridava: Viva la rivoluzione! Quando il teste giunse a casa sua seppe che l'avv. Giordani era slato ucciso." Al teste -vengono mosse varie contestazioni. L'avv. Grassi chiede al presidente- di poter udire i! prof. Fovel. Invila quindi il teste a spiegare le condizioni politiche di Bologna in quei tempi. Il consigliere Rinaldi Confucio allora diee che la situazione era molto grave. Nelle Mie liberali nessuno voleva portarsi candidato nelle elezioni per non entrare in un Comune dove regnava la più completa anarchia. 1 dipendenti comunali spadroneggiavano e non riconoscevano autorità alcuna. Di sera non si poteva uscire. Gli ufficiali ricevevano la sera l'ordine di vestire in borghese per non essere oltraggiati. Far parte della minoranza comunale in quelle condizioni era davvero un eroismo. Il corteo patriottico che accompagnò le bandiere dei reggimenti che si recavano a Roma dovette percorrere le vie della periferia per non passare ai centro della .città, essendo ciò ritenuto una provocazione. Dopo un comizio prò viitimo politiche tenuto dal futuro sindaco Gnudi, la? folla assaltò il Casermone. Le parole del teste suscitano vivaci commenti nel pubblico. On. Grandi: — Lo consta ehe in tempo (Ti sciopero occorresse la tessera della CnmerajJ del Lavoro per acquistare il pane? Teste: — Non mi consta. Grandi: — Lo faremo constare. L'avv. Grassi si alza e protesta, dicendo! che non si deve tare il processo al parlilo socialista. L'on. Gonzales presenta al Presidente la relazione parlamentare dell'inchiesta sui fatti di Bologna. Avv. Mastellari: — e' una relazione che dà un colpo al cerchio e uno alla botte. I tempi volevano così. A questo punio la seduta viene sosPefa-Per dieci minuti. Dopo una breve sospensione, l'udienza è riPTC-ìa. Viene introdotto l'on. Grossi Lionello, ex-deputato socialista di Bologna. II Presidente annunzia che il prof. Fovel non si potrà udire che domani. L'on. Grossi, clic era consigliere, della, maggioranza, dichiara che prima della cerimonia aveva raccolto delle voci che facevano Pre-agire una giornata molto brutta, e che. tali voci gli furono confermate da un amico, certo Franzoni. Egli ne fu colpito, tanto clic eredette opportuno informarne il sottosegretario agli Intorni, on. corradini, ■ ho telefonò al prefetto di Bologna, dando disposizioni perchè fosso garantito l'ordine. On. Grandi: — Facevano la rivoluzione con prudenza! Teste: — No, si cercava di evitare incidenti dolorosi ed "invaino spinti a ciò dai nostri sentimenti di uomini di cuore. On. Grandi: — Perchè ad evitarli non pensò la Sezione socialista di Bologna? Teste: — lo non c'entravo. Presidente: — Va bene! Va bene! Narri Piuttosto il leste quello che avvenne durante la cerimonia. Il teste Ta la sua narrazione, senza dire gran che di nuovo. Siccome il teste non sembra ricordare bene gli avvenimenti, il Presidente legge l'interrogatorio da lui reso al giudice istruttore. " Martelli : colui che si imponeva a tutti,. On. Gallina: — Può -dire qualche cosa delle relazioni tra il prof. Bidone ed il Martelli? Teste: — Non ho mai visto il Bidone insieme al Martelli. On. Gallina: — Allora non erano intimi? Teste: — Non so. Avv. Jarach: — Nessuno era intimo del Martelli drvnbarirldmacmptgefqcscdgfdeG.mcsttiavdcIl teste landi Francesco succede quindi al Crossi. Anch'egli narra j dolorosi incidenti maggioranza, che riferisce i preliminari del la seduta. Parla di una riunione ténuia dai maggiorenti del partilo socialista, nella quale ia1^'meUttere a veS? „ tesle msSa a])a ben noJo narr;i7ion a Rl| iriri(l0,lU u!„.ante la cerimonia di inse torneato si discusse, presente il Martelli, circa le mo dalità della cerimonia di insediamento II 'Mnrielli disse che per tali modulila c'era'un Comitato apposito, Comitato che era ..segrete » anche per in. maggioranza socialista ì.'on. Grandi fa rilevare tale circostanza e I/imputato Pini chiede al teste se il Coinilal.o del quale parlò, non fosse quel famoso llirettoiiti clic venne poi soppiantato dalla Commissione esecutiva per le modalità della cerimonia. Dice ehe il Direttorio funzionò 5 ;il lfl novembre 1921. 11 leste risponde che ciò e vero. Avv. Clerici: — il Martelli, secondo il le sto. tu presente alla riunione del famoso Co| rullato. 11 Pini si limitò a rendere noti Rii accordi presi fra lui ed 11 Questore. Chiero oro. se :1 Martelli era colui che si imponeva a tutti, ! Teste: - Certamente, 1 _„On._5£f?,11 : ~ • fl'i,J Io- eia 11 Lenin «pila compagnia Sotto la poltrona... Tra l'ilarità del pubblico il teste viene al¬ lontanato ed è la volta di Masoli Luisi, iatture al Manicomio provinciale e consigliere della maggioranza, il quale riferisce quello che f_'i:i riferirono lutii i testi precedenti circa l'eccidio. fili succede RandeTH Edoardo, consigliere della maggioranza, di professione postilo. Avv. Jarach: — Come pastaio avete le mani in pasta (ilarità). Quando udì i primi colpi si nascose solfo la propria poltrona, perciò non pati ora de scrivere quanto avvenne. , Presidente: — Sotto la vostra poltrona non erano accovacciati altri due? On. Grandi: — La sotto ora un dormitorio pubblico {ilarità). ' ; Presidente: — Non vi metteste là sotto. In seguilo al grido lanciato nell'aula: «Tutti a terra •? Teste. — Non udii questo grido. Avv. Mastellari: — Il teste prima degli spari vide qualcuno avvicinarsi al sindaco?! 11 testo tituna e l'avv. Mastellari con aria mefistofelica dico al Presidente: — Incoraggi per favore il teste, assicurandolo che quello che io domando avveniva prima degli SI\"n. l'ra l'ilarità, che conquista l'aula 11 teste dice, che non ha visto o per lo meno non ricorda bene questa circostanza. Bernardi Giovanni, disegnatore delle Ferrovie e consigliere della maggioranza, entrò nell'aula del Consiglio la sera del 31 ottobre, ove i presidenti dei seggi procedevano allo scrutinio. Non ricorda si siano profferite minacce contro la. minoranza. Narrando i fatti accaduti nell'aula dichiara di essersi riparato, dopo i primi colpi, dietro la spalliera di lina poltrona. Udì vicino a sè esplodere un altro colpo di rivoltella. L'udienza è quindi tolta e rinviata » domani. L'interrogatorio degli imputati al processo per la rivolta delle regie guardie (Tribunale, Militare di Torino). Stamane quando s'apre l'udienza del processo contro le undici regie guardie — il primo nucleo dei eoo imputati che devono comparire avanti al tribunale militare — un folto pubblico si assiepa nella tribuno. Prosegue. .l'interrogatorio dogli imputalL-i quali si esprimono malamente riuscendo a stento a farsi intendere dal txibuna'le. La guardia Antonio Polente ricorda che quando si iniziarono i tumulti si trovava in cantina a bere una bottiglia di barbera lisci e ne.l cortile udì il tenente colonnello Veocltiarelli che invitava le guardie regie a gridare: «V'iva la bandiera della guardia regia! ». Il maggiore Garino, a sua volta. invi-; fava nlla calma, ma le. guardie scappavano dal portone e fu allora che si frammischiò ad esse. lìimprovero una guardia che sparava. Vicino alla caserma Cernalo, il maggiore Gavino, che li aveva seguiti, fu colto da una ..lisi di pianto. Filippo Romeo, di Catania, dice che al momento delia rivolta si trovava a letto. Parecchie guardie lo destarono dicendogli: "Vestiti, vieni, vi è adunata! ». Vedendo gli altri armarsi, si armò anch'egli. Nel cortile si trovavano più di duecento guardie. Fu preso in mezzo e trascinato fuori. Aggiunge che è affetto da malattia nervosa, per la quale dovetti; rimanere a letto venticinque giorni. Francesco l'.asu, di Sassari, narra che, trovandosi a letto, fu svegliato da colpi di moschetto. Uscito con gli altri intese llschiare dietro di lui alcune pallottole di moschetto. Riportò una ferita al braccio da un prolettile sparatogli a tergo, l'u ricoverato all'ospedale, d'onde passò al carcere. Presidente: — In camerata sparaste anche voi? Casti : perdio udii alcune guardie suggerirmi: rspa in spara». Ma non è vero che i.i abbia delio di aver sparato quaranta colpi fuori della casèrma. Domenico Montingelli si trovava nella IIo sparato .Ire colpi, di pistola sola di convegno, giocando a tombola con I5. quando udì -ridare: «Viva la altro guardie, quando reeia guardia! V'iva il Re; Vogliamo la ban diera! ». l'seito. udì il colonnello Veechiarelli che ordinava di rientrare nell'ordine. Rientro- in camerata, d'onde alcune guardie lo trascinarono «iù nel cortile. Il portone era aperto: tutti uscivano: usci anche ozli. 11 mag !piore Garino, puntando la pistola, gridava : I«Formatevi, o sparo! ». Ma non gli si diede [caserma: all'angolo retta. Volle tornare in di via Viotti e via fiet.ro Micca, np fu impediti da altre guardie. Colà vide la guardia ,Vitelli ehe aveva preso per il petto un carabiniere. 11 maggiore Garino ordinò nuovamente alle guardie di incolonnarsi, ma non fu obbedito. Finalmente, giunto in via Bertoln. sali sopra un tram, die lo portò alla caserma. Giudice Relatore : — Chi avrebbe suggerito di portarsi, alla Caserma C.ernaia? Montingelli: — Non so: la voce parti da un gruppo di guardie. Dietro domanda del Presidente aggiunge poi che ha fatto la campagna Ci guerra ultima, che fu feriìo due volte nella offensiva del Piave. Da ultimo conferma di essere uscito dalla caserma dietro i compagni, che camminavano scompostamente ed urlando. Agostino Tot oro dichiara èlio pa?sò la sera del fatto parlo in cantina e parte in camerata, nonni fino alle ore 5, quando fu svegliato e disarmato. Luigi Ma.nucci dice che il baccano incominciò nella compagnia delle guardie a cavallo ed il primo colpo di pistola fu sparalo nel cortile, dalla guardia De Domlnicis. I difensori vogliono sapere se questa guardia 6 sotto processo. Pubblico'Ministero : — Cc-rlamenie. I difensori protestano per lo spezzetlamento del processo e minacciano di sollevare incidente. L'imputato aggiunge che dopo il colpo del De. Dominicis altre guardie spararono. Gli ufficiali gridavano: «Cosa fate? Vi rovinatei ». Il maggiore Garino, colla pistola in pugno, comandava: «Ragazzi, per quattro: aneliamo dove volete». Fu poi còlto da uno scoppio 'di pianto. Vide la guardia Montingelli1 afferrare un carabiniere che portava un filetto d'oro sul mantello, mentre la guardia Cavalieri teneva il moschetto in atto di offera. Nei pressi della Caserma Cernala parecchi ufficiali si avvicinarono al dimostranti, gridando: «Ragazzi, cosa fale? ». L'imputato MaTtucci ammette di psserc uscito con moschetto e pistola, ma afferma di non avere sparato. Presidente all'imputalo Montingelli :' — Udiste quello che disse il Martucoi a vostro carico ? . Montingelli'. — Non 6 vero. ' Viene per ultima interrogala la guardia Giuseppe Cavalieri, la quale si difende in una maniera tutta eccezionale. Egli dice che quella sera era già coricato e dormiva tranquillamente, quando udì la sparatoria. Egli, per timore, si buttò sotlo il letto, ove stette circa due ore. lincile il tumulto terminò. Udì le esortazioni del tenente Cabotto, il quale diceva : « Usciremo quando i nostri superiori si metteranno alla testa». Vide rientrare la guardia V'ilelli. che disse di essere stata sfiorala da un proiettile. Presidente (all'imputato Martuccil : — Diceste dii aver visto il Cavalieri a prendere pel petto un graduato carabiniere. Martucci : — I-V vero. Cavalieri: — Io dormivo sello il letto. , E con questa battuta termina l'interrogatorio, degli imputati. Quando s'apre l'udienza pomeridiana l'avvocato Poddigue. della Difesa, si alza per svolgere l'incidente annunciato nell'udienza antimeridiana. L'oratore chiede il rinvìo della causa, e la riunione di tutte le cause che si dovranno discutere per la rivolta delle regio guardie, per ragioni natiche di economia e di giudizio. « Un unico dibatlito — dice il patrono — consentirà un più esatto giudi zio complessivo sui fatti ». Il difensore svolge abbondanti argomenlazioni giuridiche in sostegno della sua richiesta, e chiede clic il Tribunale, in base al regio decréto 21 febbraio 1919. voglia intanto concedere la libertà provvisoria agli imputati. L'avvocato militare, tenente Guasco, si oppone, osservando che si traila di fatti distinti, successi in momenti diversi. Per tutti gli imputati che dovranno comparire avanti al Tribunale Militare non sussiste la stessa imputazione. Fn processo eccessivamente vasto, nel quale si dovessero giudicare circa duecento imputati, renderebbe mollo difficile il giudizio. La lihertà provvisoria non può essere poi consentita per la gravili dei reato, dice il P. M.. il quale conclude chiedendo che il Tribunale Tospingu le istanze della Difesa. Replicano ancora brevemente l'avv. Pnrtdigue e gli altri difensori, avvocati Cavalli. Baràvalle e Balbo, e quindi ji Tribunale si ritira in camera di Consiglio. Dopo circa tre ore di riunione, il Tribunale esce ed il Presidente dà lettura dell'ordinanza, colla quale respinge tutte le istanze delia Difesa e dispone ii proseguimento del dibattimento, Dopo la rituale ammonizione al testi, l'udienza è folto e rinviala a sabato, alle li. i telefoni DF.r.tA « ) AMPA » PORTANO! MOMMI 11.15 DlREBIONE — 11-36, 2,V*1 rtED»ZIONE — 65-01 Seguendo i.j Cron/.". istCRcnMUNAt.i).