Doppio cordone intorno alla Ruhr

Doppio cordone intorno alla Ruhr Doppio cordone intorno alla Ruhr Ottimismo ufficiale parigino (Servizio speciale della STAMPA) Parigi, SO, notte. La occupazione della Rhur diventa, di gior no in giorno, perla Fiancia, più complicata I e diffìcile. Il delicato e complesso congegno | tede6eo del traffico è rimasto interamente i paralizzato dagli scioperi. Nelle miniere ili lavoro procede a mala pena: la navigazione • fluviale ed i trasporti ferroviari .sono'ridotti, a zero: i servizi telegrafici, telefonici e po stati subiscono un quotidiano sabotaggio Per i francesi, che si sono proposti di sfruttare quella regione, it problema sta diventando di una difficoltà formidabile. Tra Essen, Duisburg e Uuesseldorf non circolano che automobili. .< 1 francesi che si Irò-1 vano a Duesseldorf sono semplicemente ini- cbottigliati » dice l'inviato speciale di un gior-] naie parigino. Le autorità francesi devono dunque fare fronte anzitutto allo sciopero j ferroviario: a tale scopo tre treni di funzio- ! nari ed ingegneri delle ferrovie francesi e belghe sono stati mandati nella Ruhr. Ap-'t pena essi avranno assunto la gestione del j movimento e del traffico i funzionari tede-: sebi, di cui essi avranno occupato i posti, ' saranno subito espulsi. Resta a vedere se lai massa dei ferrovieri consentirà a riprendere: il lavoro agli ordini dei francesi e dei belgi. ; Ma nel caso contrario saranno mandate sul posto numerose squadro di ferrovieri dei due paesi occupanti. In ogni modo l'autorità francese è certa "di Dolere assicurare il vettovagliamento delle truppe che ora minaccia di rimanere compromesso Dei li-asporti" di carbone destinati alle riparazioni, per il momento, non se ne discorre. Mentre l'autorità francese sta procedendo ad isolare la Ruhr per mezzo di un cordone militare, la Ruhr è già isolata dalla Germania mediante l'interruzione di lulle le comunicazioni che mautenevano il poderoso centro industriale in contatto cogli organi vitali del ReiCjh. Questa interruzione volontaria ha probabilmente scopi più reconditi di quanto si sia creduto dapprima. Uno di essi potrebbe essere questo: la magior parte degli stabilimenti metallurgici della Ruhr consumano carbone deUa Slesia: quando le riserve degli industriali saranno terminate le ufficine non potranno più produrre; e un'altra mussa di disoccupati rimarrà a carico delle autorità francesi. La guerra economica che la Germania ha intrapreso contro la Francia oltrepassa i confini della Ruhr: I ferrovieri tedeschi arrestano infatti i treni austriaci che trasportano combustibile diretto in Frància. Il cordone doganale sleso dai Francesi ad isolare la Ruhr dal resici della Germania, doveva essere applicalo Un da giovedì scorso ; tutti i preparativi erano stati fatti in vista della chiusura del bacino, alla data indicala; ma le autorità francesi hanno rilenuto che onesta misura la cai importanza è eccezionale, con conseguenze politiche ed economiche considerevoli, richiedeva una preparazione delle più minuziose ed una regolamentazione oltromodo precisa. Ed è per questa ragione che fu convenuto che si sarebbe soprasseduto all'operazione. Quésta decisione è d'altronde conforme all'opinione espressa chi parecchi alti personaggi francesi, i quali desideravano vedere coincidere 10 stabilimento del oordene doganale con la fine del mese. Ciò che dichiara il ministro Le Trocquer Malgrado che la situazione nei; territori occupati sia tale da destare lo massime apprensioni, qua a Parigi i circoli ufficiali, e in ispecie quelli del Qua; d'Orsay affettano 11 più sereno e speranzoso ottimismo. Qua si dice che se ieri lo sciopero delle •ferrovie si era generalizzalo sulla riva sinistra del Reno, ed il personale francese aveva dovuto assumere la direzione del movimento dei treni di rifornimento dell'esercito di occupazione ed assicurare il passaggio dei treni internazionali; stamane però la situazione sarebbe improvvisamente migliorata; e i treni circolerebbero in numero « abbastanza rilevante », si da lasciar sperare « hi un prassi l< mo ritorno al traffico normale ... Lo sciopero I continua tuttavia a Bonn ed a Coblenza, ove! il personale sedentario ha lasciato in massa li lavpro, ed e slato sostituito da tecnici- francesi. Ma a \\ lesbaden. si enee a«"*iie, uno sciopero di protesta, dichiarato slama* tuia, non è durato che pochi' minuti: gli scioperanti hanno cessato il lavoro.per prò- \testare contro l'occupazione, da parte di sol-itati francesi, di un posto (li scambio: J sol- dati', di fronte alla promessa tormaio ferrovieri di lavorare coscteuzlosamente, si sono alloinaiiati; ed il lavoro è stato ripreso, i La popolazione nella Ruhr si mostrerebbe ; d'altronde resila allo sciopero dei trasporti, j di cui essa sola rimane vittima, poiché il i servizio dei fieni militari e di iiuelli internazionali è assicurato. Li situazione è cosi considerala «con eresconto ottimismo» nei circoli ufficiali fran¬ cesi: ed il Ministro dei Lavori Pubblici, !,rnor Lo Trocquer, al suo passaggio I Bruxelles, ha dichiarato di aver riportato | « la. migliore impressione > nel rapido viagi gio che egli ha compiuto. . Noi ci avviamo i a poco per volta, e più-rapidamente di quel • lo che avevamo sperato, — egli ha deito, — , verso un ristabili memo del traffico ferrovia- -1 tati gii effettBvi di ferrovieri francesi trasferiti nella Ruhr. « Il traffico — egli rio. Malgrado gli scioperi tedeschi, i circolano: e i trasporti sulla riva sinistra del Reno e sulle linee di comunicazione della Ruhr hanno ripreso la loro attività, all'indomani stesso di questi scioperi •>. il Ministro ha poi smentito che siano stati alimeli- fià ha dante in ha tenuto a « precisare », com'egli ha dello, ai rappresentanti della stampa presso il Qua!'- I itero generale a Duesseldorf « il carattere del-| la occupazione franco-belga ». « Quando l'esercito belga-francese — ha dichiarato — è penetralo nella. Ruhr, 1*11 gennaio, ho indicato con un proclama rivolto agli abitami della regione, liliale fosse il significalo del nostro intervento. La parola era chiara e nes- j Simo poteVa ingannarsi. Noi non venimmo qui per procedere ad una operazióne di ordino militare, o ad una occupazione di carattere politico ; ma semplicemente per assicurare la protezione di una missione di ingegneri incaricata dai Governi belga, italiano e francese di vegliare alla stretta applicazione degli impegni soltoscrilli dai Tedeschi. Le nostre intenzioni erano pacifiche. Noi promettevamo di turbare il meno possibile la vita normale della popolazione. E invitammo le ] detto — è stato assicurato unicamente ria squadre militari appartenenti al Conio delle j ferrovie da campo, senza ricorrere a mobi ! litazione di ferrovieri, fi traffico non è cer tamente normale; ma il necessario è stato t assicurato, anche per quello che riguarda il j ri fornimento della popolazione borghese. Del : resto, lo sciopero ferroviario ledesro — ha ' ancora dichiaralo il Ministro francese — non i è stato mai così generale come alcuni hanno : preteso ». ; Parla il qenerale i i treni | : j | | ! ; I i ! ' • , ' ' a parte il generale Degoutte. coman- icapo degli eserciti di occupazione, «precisare», com'egli ha detto, | autorità locali a facilitare il nostro compito, le gli operai a continuare il loro lavoro nel-I < l'ordine e nella calma. . Orbene: ohe cosa è avvenuto',' Nel mo ; mento in cui il nostro upnello, ispirato al I buon senso, slava por essere, inteso dulia po-jzione, il Governo di Berlino ha messo iti polazio gioco tutta la massima azione di cui dispone per proclamare una sollevazione generale della popolazione. La saggezza della classe operaia ha fatto naufragare questo piano; ed allora il Governo del Reich ha ingiunto ai funzionari di mettersi in aperta ribellione contro di noi, e di suscitare dinanzi a noi, anche a detrimento del paese stesso, tutti gli ostacoli immaginabili: rifiuto di obbedienza!, scioperi parziali, atti di sabotaggio, vessazio ni, dimostrazioni, ecc. Questa politica di Piovocazione non è 'riuscita a farci perdere la nostra fiducia nella forza e nella giustizia della nostra causa. Abbiamo esitato di fronte ad una repressione sanguinosa e brutale. Noi non siamo dei massacratori. Noi non ci facciamo una gloria di agire contro le popolazioni borghesi, come i discepoli di Bisinark. col ferro e col fuoco, e non vogliamo che l'erba non rispunti là dove i nostri cavalli hanno messo i loro piedi. In questa Ruhr che due anni fa è stata teatro ili violenze spaventose, perpetrate dalle truppe tedesche contro la popolazione tedesca, i soldati francesi hanno dato esempio ili una moderazione e di una umanità di cui la loro patria deve essere fiera. I Francesi "imporranno la loro volontà., i l-a moderazione — hacontinuato il genera le Degoutte — non è però sinonimo di debolezza; ed errerebbe gravemente chi credesse che la nostra pazienza sia illimitata'. Non abbiamo trascurata nessuna delle possibilità per giungere ai lini che ci proponiamo senza urti e o I abbiamo trascurala nessuna delle possibilitàe! per giungere ai lini che ci proponiamo senzaa urti e senza incidenti. Abbiamo lasciato ài i- dirigènti tedeschi il tempo di pesare le loro , decisioni. Se essi si ostinano in una lotta * violenta ed in un atteggiamento/di sfida, la i responsabilità del mali che i concittadini del - \Xol£ paese risentiranno ricadrà su di essi, -imic^è ,M ona <.0iilt uon si puù dubitare- è" - ,o6 cne , f„.„cesi non si fermeranno a mez-i , i e ; , j i ¬ si ;osa uon si può dubitare; e ncesi uon si fermeranno a mese-za stradi, siimene imporranno là loro volon- t;i, infrangendo quella degli avversari. Gli aiu funzionari che Inumo ricorso all'osmi- ,-ionisiiio sono biafi arrestali ed espulsi; e lo slesso avverrà .di lutti coloro che iiou vor- ranno riconoscere i diritti ohe noi detetiiii-ino dal trottato e dalla, legislazione interini-/.fonale. Gli autóri di atti di sahòiaggio so-un stati e saranno castigati Ih "conformità delle prescrizioni del Codice militare. Qualora non si possa impadronirsi di essi, i loro capi-servizio saranno ritenuti responsabili. Sanzioni di ordine più generale, non tarderanno ad essere prese; ed'allora si vedrà a cho cosa avrà portato il paese la pazza politica di Berlino. La storia.giudicherà so veramente i tedeschi sono sempre animati dallo stesi so spirito clic fu cosi funesto ai loro concittadini, o che avrà condotto il loro paese alla rovina. «In quanto a noi, quello che chiediamo è ragionevole e giusto Non si tratta di costruì- gore gli operai tedeschi ad un lavoro di schiavi. Si tratta di costringere i loro padro«< ni. i magnali della grande industria che sino'' ad óra sono stati indennizzati dal Governo tedesco a pagare le nerdite che la guerra,' ha causato. Essi hanno potuto otl'encre persino di non pagare io loro imposte. Per riparare le nostre regioni spaventosamente devastate, essi avrebbero potuto consacrare un poco delle cure che mettono ad accumulale benefici considerevoli. Noi ci adoperiamo e ci adopereremo a questo line, per quanto sarà necessario, e coi mezzi che bisognerà adottare. Nulla ci distoglierà da questo nostro compito. La sorte dei tedeschi è così rimessa nelle loro mani ». Le minacce dell'Oriente Nord e dell'Oriente Sud Al Quaì d'Orsay si giudica, dunque, come vi dicevo più sopra, la situazione nella Ruhr con ottimismo, nonostante i varii ostacoli chef. vengono frapposti dalle Autorità germani-che. Anche il generale Woygand è ottimista, Lgli riferisce che la manifestazioni ostili nel-la Ruhr sonò dovute sopratutto ai funzionari! Superiori e subalterni, che obbediscono agli or-,, dini di Merlino, e che non bisogna assoluta-, niente credere alle notizie esagerato di fqfpto tedesca. Intani, egli assistendo ad Essen ad' "na dimostrazione in favore di Thyssen, ha' con?ta- dl° ! convermti, non molto «li merosi, non erano che alti funzionari ed im Piegati dello Stato. Al Qua! d'Orsay si smen ttsce poi che si sia inni avuta, intenzione di ridice. tirare gli ingegneri dalla Ruhr. Anzi, sì saranno assunti anche ingegneri inglesi, 0 si aggiunge cho sono siate ricevine offerte, di buoni ingegneri tedeschi di Berlino. Notizia quest'ultima clic, naturalmente, non vi .rac¬ l'scP '"'l0 ,)rr m"'° fieDi"' di cronaca. l'OiijjhÒ stata messa qua. in circolazione da fo/uc bene autorizzata. plomatica ] se. quindi, rd Guai d'Orsay la situazione nella Iìuhr è considerata con tutta tranqull lilé. anche, per l'accordo pieno e cordiale con l'Italia e rei Belgio, non altrettanto può dirsi di due questioni dell'Oriento europeo: una 'Oriente-Sud) c quella turca, l'altra (OrienteNord) è rappresentata da Metnul. A proposilo della questione turca, si osserva al Oual d'Orsay che la prossima seduta plenaria di Losanna sarà di una. imnortanza eccezionale; occorro che le proposte che dovranno essere presentate ni turchi non rivestano il cavaliere definitivo di un ultimatum. Ciò potrebbe urtare la suscettibilità turca, e, dato lo spirito di intransigenza dimostrato in questi Ultimi giórni da Ismet Pascià, potrebbe condurre ad una rottura definitiva. Si osserva che è necessario fare approvare invece u-na sospensióne celle discussioni per uri e arto' tempo, per dar modo di continuare iti via di- trattative e venire ad un accor¬ j do. La rottura sarebbe altamente deprecata tanto dalla Francia quanto dall'Italia, che se Buono Concordi la stessa politica conciliativa. Si spera però che con lo sforzo di tinti si potrà a Losanna uscire dalla situazione pre sente. Il corrispondente londinese del Petit l'ari slen segnala che nei circoli ufficiali inglesi si manifesta una viva ansietà chea la situa /ione a Costantinopoli, e che si è appreso' ieri sera da for.'c autorizzata che, dati gli eventi che possono prodursi nella capitale ottomana, le autorità britanniche In quella' ciirù hanno deciso di trasportare la lóro base a Gallipoli. Anche la questione di Meme) si presentar oscura. In conclusione al Quai d'Orsay la questione turca e la questione di Menici pre occupano vivameut'e por l'importanza e per eli interessi che coinvolgono nonché per l'ec- i^^SV^^^^^^^^}1Ì s, ^ZJXfè^fàx$'$$2ìWi '„,., supe,.nre a mi,-\\o momento attuale L'attribuzione ?. Krupp di ricche terre in Ucraina l'n telegramma da Varsavia al Journal segnala il formidabile sforzo che Ivrupp .sta compiendo iti Rùssia, la quale avrebbe per lui. e non soltanto, pare, per lui. sospeso t suoi si-tetri C statismo comunista Una delle prime conseguenze de! nuovo metodo di. Governo è stata l'ammissióne del capitale'straniero. Cesi furono avviate e concluso „tratlative con la Societàtedèsca.deltaCasaKrUPP; Fu posto come principio che, essendo lai Russia disorganizzala e povera, non poteva! pagare in contanti le ordinazioni che avrebbe falle presso Krupp. Era perciò necessario che essa pagasse in natura, sotto forma di concessioni. E' perciò stato condur¬ so un contratto, fecondo IH aliale sono cedute, I 11 Krupp 2;, mila deciatine (la dectatina vaia "« ettaro <>.(,) di ricchissime 1errc dell'Ucrai- ; na. nella regione dei Cosacchi del Don. Qua I Sfa- concessione dovrà essere messa in e*mj ciztq da Krupp prima che siano trascorsi set 11. Governo di Mosca riceverà dal 10 ai 15 0/0 della produzione. 11 resto potrà essere asportalo. Il numero degli operai stranieri che vanno in Russia per sfruttare queste'terre non potrà oltrepassare il SO 0/0 del numero totale degli operai e quello degli impiegati il 75 0/0. Dopo 35 anni la concessione avrà tini; e le terre ed i materiali ridi.venteranno proprietà dello Stalo. Siccome Krupp non possiede capitali disponibili bastevoli, egli ha ottenuto dalla Società Russo Asiati«a llrqulmrdt la promessa della collaborazione di capitali inglesi, ed americani nella impresa lino alla concorrenza del 7-i 0/0 delle spese o dei benefici. La Stefani ha da Parigi: I giornali scrivono che la giornata è stata di una importanza, particolare nella Ruhr al causa della sostitfczione del personale francese nelle ferrovie e nelle poste e telegrafi agli agenti tedeschi nelle località ove questi ultimi hanno scioperato! L'operazione si è effettuata nella più grande calma. Non si segnala alcun incidente. Su tutte le reti francesi si sono offerì* volontari in rilevante numero. Lo sciopero è sfato esteso alle ferrovie renana, ma il servizio dei treni internazionali e assicurato.