Il decreto dugli affitti e le liti

Il decreto dugli affitti e le liti Il decreto dugli affitti e le liti Lo stalo d'animo bellico non à del tutto scampano: fermenta (Ma e là ancor::, ad e- : sempio, fra propWetar? di case r. inumimi... ! Una particolare pstcoloBJa si è in au osti ! anni formata.- i proprietari di case, certo duramente colpiti ;>iù di altre classi, tendono un po' a considerare gli inquilini per deiparassiti ; e gli inquilini a credersi aventi | diriito' di godere a sotto-prezzo la casa ; epicologia. che esigiti, e forse un po' demagogici aumenti di pigione di questi ultimi anni hanno sempre più acutizzato, p'onde. non di rado, una latente e sorda ostilità. ; ulta sospettosa diffidenza tra gli uhi e gli altri, una tale tensione di spiriti da renderne ipocondriaci i rapporti... il nodo si era così aggroviglialo, quando il Governo con una brusca reazione :i desini, luti'altro che demagogica, e con il suo stile politico certo non privo di coraggio risolutivo, ha pensato di sciòglierlo con un taglio: la libertà delle pigioni. 11 prestigio e la forza delle leggi derivano, Friniti. doliti loro suprema enunciazione aetratta, in sé stessa: e, poi. dalla minaccia pratica della loro coattiva attuazione. Duplice è i! compilo della magistratura che applica lu leggi: quello potenziale della spada di Damocle sospesa sul capo dei cittadini ribelli, o quello dell'effettivo intervento. Il nrimó compito è di gran lunga il più vasto, socialmente più proficuo, invisibile ma onnipresente. Per i in solo che esiste una magistratura pronta a comporre i dissidi, a colpire i resistenti, la gran pane dei cittadini s'astiene dall'oITeiiderè i diritti altrui. Il secondo compito in unti Società non disordinata deve essere il minore, d'eccezione. Ma le buone leggi devono essere, chiare e semplici, dare appigliò a un minimo dPcotitestazioni, non lasciare troppo incerti, mutevoli e discutibili i diritti. Se no, cominciano i guai. La giustiziti deve Intervenire in via eccezionale nei rapporti quotidiani dei cittadini. .Se la litigiosità s'allarga smisuratamente ; se il maggior Compito, sociale della giustizia, potenziale, invisibile ina onnipresènte; che frena e delimita le rispettive orbito d'azione-degli individui, vien meno; sé quello che dev'essere eccezionale, l'intervento concreto del magistrato, si fa normale, e smisuratamente si moltiplica: non -v'ha soltanto un grave esterno perturbamento, ma un sintomo ili più profondi e gravi squilibrii. La. lotta giudiziaria, evirava ratio, non sopisce, ma acuisce i contrasti ; e più dilaga più grava sitile passività morali e su quelle finanziarie della società : specie in paesi poveri e in •«poche di dilficile econ >mia privata e collettiva. Quale il meccanismo giuridico del nuovo decreto sugli affliti'? E' noto: il pioprietai io che imenda avere la disponibilità rtèll'ap partiimento per il l.o luglio 1923, o elevarne la misura deità pigione, dovrà darne avvisò lall'ìnquilino entro il l.o febbraio IP-.':!. L'inquilino *he non voglia consentire alla riconsegna dell'appartamento o non intenda accettare la nuova misura, della pigione fissata dal locatore, potrà adire la commissione arbitrale costituita presso ogni mandamento, presieduta da un giudice e composta di un proprietario di casa e di un inquilino, il Governo teoricnmento scelse il gesto forte della.liberlà delle ceso : ma poi. praticamente, dovette ripiegare e ricorrere al temperemento delle Commissioni arhilrali. Le quali, sin pure con maggior agilità di mosse costituiscono una giurisdizione special..' con potfstà, ancora maggiori dell'ordinario, perche, ad esempio, le loro derisioni non sonò suscettibili d'impugnazioni e péro nientemeno che definitive. Certo il fiovernn e partilo ria un presupposto, che ha sostenuto con una suggia e opportuna minaccia di eventuale ritorno al regime vincolistico; questo: che la grandissime: maggioranza dei proprietari e inquilini si metteranno pacificamri.'ie d'accordo ed eviteranno il ricorso alle-Commissioni. Noi lemiamo fortemente, e speriamo di errine, che il presupposto sia fallace. Due clementi preoccupano: primo, quello stato di « isti 1 iu'i sopra accennato fra lo One classi di proprietàri e inquilini : secondo, la grande distanza fra gli rdtuali prezzi di calmiere delle pigioui ed i prezzi dell'economia edilizia. Oltre a ciò, una non piccola parte 'di proprietari chiederà probabilmente ed almeno in via iniziale rilevanti aumenti di pigione: cheder mollo.è sempre buon sistema commerciale. Le associazioni dei proprietari di c;i<c mirano — ed è lodevole — a consigli di moderazione. Ma la proprietà edilizia è oggi associata pei- In minor parte. Ci pare quindi ben fondato il pericolo che sulle povere Commissioni arbitrali pioveranno a migliaia e migliaia i ricorsi. Coniincierà così il periodo più grave, quello litigioso. Gran bazze per gli avvocati '. L'intricata legislazione ili guerra è costala cura oi cittadini-clienti. 11 nuovo decreto continuerà, la ■ coltura intensiva delle'cause, malanno specialmente italico. 1 cittadini entreranno, in l'empi cosi rosei..., in un altro mure di guai e di spese. E' inutile Illudersi: davanti alle Commissioni ora eiealfi si instaureranno, sia pure con minori complicazioni iti procedura, dello vere e pròprie cause. L'esperienza di altre Commissioni arbitrali istituite in questi ultimi anni, è lì per provarlo. Gli avvocati, se anche non ufficialmente ammessi, a. tenore dell'art. della legge 15 giugno 189,3, n. U'.io. lo saranno di necessità ufficiosaménte, come in fatto si impose m'osso altre GoiTitnissjionì arbitrali : ad essi ad ogni modo fi ben naturale che i litiganti ricorreranno per pareri c-d assistenza. Quanto ai magistrati se sono inumi sempre ben magri di compensi economici, sono però oggi ricchi... di valanghe di .unse in decisione; e frammezzo ad una litigiosità oggi intensa e tripla dell'ante-guerra, non sanno più da clic parte voltarsi. L'on. Oviglio ha promesso anche lui eli annientare i loro sparuti emolumenti: ma per ora ite annienta soltanto il carico delle responsabilità e del lavoro. Ora. coinè fronteggeranno le Commissionla mussa, forse ingente, dei ricorsi, delle cause v Dove troveranno i magistrati il tempo di fare le migliaia wi sopraluoghi diurninei lot tilt, die forse s'imporranno per ùntpronta constatazione di ubicazione, di emblemi; di natura delle case ? La legge, poi'non ha creduto di ilare alcun criterio dcondotta : non ha stabilito ne i minimi né massimi dei prezzi di pigione, ciò che avrebbe forse prevenuto a agevolalo molte causeha lasciato alle Commisi ioni larghissime e totali facoltà. La n-sa dei ricorsi, l'indole loro, le assorbenti aiti" incombenze dei magistrati, renderanno assai probabilmente difficile e lenta l'azione delie ('.'immissioni; enel buio d'ogni norma e nella moltiplicazione di e-se, instabili, contraddittorie, mutevoli, estremamente contingenti e casuali le decisioni. Quel compito d'eccezione della giustiziadi dirimere soltanto i conili iti più acuti e inconciliabili, diventerà forse normale e quotidiano. Abbiamo equi.:-.) una viva nostra preoccupazióne: ma facciamo voli eli - proprietari e inquilni accòlgano il saggio mònito del Governo eie: uccompagna il decreto, di attenersi a sensi di mi clorazione e dstringere tra di essi diretti amichevoli rapporti. Badino di valersi fi mono possibile de] congedo giurisdizionale della legrie. di lasciarla il più possibile lettere morta, e dnon dar troppo Incremento all'industria delle liti che da imi, pur troppo, è già bcu in flore ! I proprietari di case popolared il «uovo reerime dei fitti Sotto la presidenza del comm. Luigi tirasssi è radunato il Consiglio direttivo dell'» Unione proprietari case di 4.a categoria» ed ha votato le seguenti deliberazioni: «Compresi della difficoltà in cui si c- li-ovato il Governo, di dare cioè maggior applicazione ai concetti informativi ben più ampcontenuti nel comunicato governativo l.o gennaio 1923; rendono omaggio alla evidente volontà di portare il poderoso argomento deregime degli affitti e della ripresa edilizia nell'ambito normale della sua logica soluzione; fanno voti: Lo) die | roprietari drase di -i.a categoria ed inquilini accolgano il monito che viene dall'alto, e ciascuno, pequanto di loro competenza, trovino la via ad *«n pacifico accordo, scevro da una parto d spirito vessatore, e dall'altra di eccessiva reticenza nel sottostare a cruci ragionevoli aumenti che sono inevitabili per* portare gli aflìiti alla pura corrispondenza delle quintuplicato spese conservative ed amministrative, ed all'onere tributario più che duplicato, pur escludendo ogni rivalsa per i gravi danni sopportati da sei anni di vincoli e di reddito assolutamente Insufficiente ; S.o) nel fondato timore che alle trattative amichevoli, in alcuni casi, farà ostacolo l'eccessivo egoismo di alcuni proprietari non compresi delie particolari coni ingenze- sociali che oggi debbono imperare al disopra di ogni particolare interesse, anche fondamentalmente legittimo, e che troppi inquilini delle classi popolari siano tuttora imbevuti di velenoso odio di classe, frutto di sei anni di sfrenata, propaganda contro la proprietà, sempre ed in ogni caso odiata per fini politici, consigliano di mantenere alle Commissioni paritetiche la facoltà di giudicare soggettivamente sulle questioni secondarie ad esse demandate, correlative ni rapporti tra proprietari ed inquilini, ma. nella queslione principale della quota fitto esprimono il fervido desiderio che il Governo ordini per gruppi di categorie di stabili, la ricerca dell'equo fitto da applicarsi con criterio oggettivo nelle vertenze, quindi con quote determinate al netto delle imposizioni future, sia per previsioni di redditi, sia per qualunque nuovo provvediménto fiscale : 3.o) che ove la fissazione di cui al n. 2 non risultasse possibile, le. Commissioni nel giudicare quali amichevoli compositrici, tengano presento clic le proprietà di 4.a categoria sono oggi in deplorevole abbandono, ed in .assoluta necessità di riparazioni conservative, nonché iti gravo disavanzò nei redditi in confronto degli oneri molteplici, e che non hanno goduto dei notevoli aumenti legali usufruiti da case appartenenti a categorie superiori ». *** Il Circolò San Secondo e riazza d'Armi ha indetto per lunedi lo correlile, alle ore nella sua sede sociale, in via Lagrange 7, una riunione nella quale il prof. avv. Emilio Bohaudl illustrerà la nuova legge sugli attilli e si esamineranno t provvedimenti da •adottarsi per la sua equa applica/ione. Oltre ai soci, sono invitati a partecipa ni 1 proprietari di stallili sili nelle due regioni da cui il Circolo prende nome.

Persone citate: Emilio Bohaudl

Luoghi citati: Armi, Oviglio