Definizione di un bandito

Definizione di un bandito Definizione di un bandito Lo vidi, alcuni mesi ov sono, dopo l'arresto. Nella luco fioca e scialba del gabinetto del giudice istruttore, alle carceri',- risaltava, un profilo tagliato con l'ascia e, sotto i capelli arruffati o crespi e la frouto terrea, brillavano due occhi felini, dai riflessi giallastri. Pareva elio nelle pupille scure splendessero pagliuzze d'oro. UH zigomi, sporgendo sul volto devastato, accusavano la linea e il vigore della mascella. La corporatura, non eccezionalmente massiccia, ora complessa, e in un movimento involontario giocarono i muscoli possenti a significare la forza nascosta, lira lamentoso o querulo, si esprimeva con sottomissione e riguardo: il braccio ferito, legato a!" collo ed inerte, gli dava — nel chiarore incerto della camera, vicino al tappeto verdastro e macchiato di inchiostro e ai fogli dei verbali — l'aspetto di un aquilotti. Oggi sento che scuote i ferri della gabbia, si agita e tumultua, riprende a battagliar». E' tempo di fermar qui la sua immagine. » » » Procediamo con il metodo dei contrari. Ecco il brigante delie città, ohe scivola cauto nell'ombra delle viuzza c- dei labirintici budelli dello metropoli, e si pone a tavola in taverne basso e fumose, tra un popolo di parassiti del vizio e di prostitute, in mozzo a ributtanti intermediari di furti e a ganimedi da trivio: è magro e livido, snel fo e snodato,-"ha 'un suo gergo"infame, dei- ia propotenza, e l'audàcia in lui si mescola all'astuzia. (Non è colpa mia se questa fi- |gurazione sa di cattiva operette, o di ro-|manzesco rancido, ma credo che — spoglia- ;ta degli orpelli decorativi parigini e buttata )ari accosciarsi non sul palcoscenico ma sul jbanco degli accusati — sia sostanziai mento Ivera). |Il carattere che distingue questi vagabondi smagriti e tetri del delitto ignobile è l'amoralità congenita e assoluta: hanno, sì, un codice particolare, ma lo sue nonno regolano un onore che rimane ignoto allo nostre speculazioni giuridiche. Sono l'incarnazióne dei miasmi che ogni grande organismo sprigiona, personificano quei sentimenti di odio, di vendetta, di brama e di anarchia che fioriscono sui margini della società, non trovando da svilupparsi al sole secondo natura. Gli eroi che li rappresentano rimangono sino alla fine — errrasto- lo o capestro — in uno stato di adolescenza Ifisica e morale (di solito i loro atti li segre- cano in età giovanile) e, per il fatto dì es- ser connessi a un ordinamento prestabilite, di cui raffigurano lo scarto inevitabile, vo- gliono, in luogo di coreografiche simpatie, |tnstezza di rimpianto. Compare, come secondo elemento di que- |ota classifica, il bandite occasionale. Può discendere da magnanimi lombi; o salire dal groviglio popolare, o sbucar fuori dalla |compatta borghesia: ifon importa. E_' la fol- jlia che lo muove, ed ubbidisce al richiamo |della sua sonagliera, al tintinnio argentino j dei campanelli fatati delle seduzioni improvvise. Il delitto gli si presenta con il bagliore del lampo, lo afferra, lo incalza, lo travolge. La bestia si scatena, la belva azzanna o dilania. Ma per poco. Difetta di slanon», di'abitudine, non ha (salvo-riel caso di un maniaco geniale conio Landra) continuità d'intenti, nè dottrina, non s'inserisce in ima casta. E' lin isolato, forse un debole, uno sperduto. Dopo il primo colpo pensa, più che ad attaccare o a difendersi, a fuggire: ha paura, è persegui tato dalle erinni del rimorso, non e un cinico ne un tristo. La polizia lo accalappia con facilità, la legge l'irretisce senza rivolta. Al massimo, troveremo davanti ai giudici un esaltato che fa degli sproloqui teoretici: sovemte, invece, è una creatura che striscia o piange, non vuol perire. 11 suo ideale allora è il manicomio: sogna la camicia del pazzo, rabbrividisce per l'incubo della casacca del recluso. I miraggi che sospingono le due specio di |,protagonisti che abbiamo delineate sono: il |denaro o la vendetta. Interesse e amore: il [metallo e la donna, la ricchezza e la. carne. Manca il grande scopo: la libertà. * » » II motivo, la vicenda che lo gettano alla ventura non mi attraggono punte: so che a un determinato svolto della sua esistenza costui si ò accorte che la sua vita contrastava eoa la normalità, e ini basta. La posiziono di ribelle può esser presa anche in seguito a* un avvenimento volgare, qualunque, ma appena superata la regola, il bandite 6 per sempre nel silo regno, in un magnifico esilio. Da allora comincia la guerra, la lotta, senza scampo, senza, quartiere,' per la conquistata solitudiue. "Non lo punge nostalgia della catena o della cuccia, non lo sfiora il desiderio di cancellare la macchia, di redimersi rientrando nel gregge, sotto la guardia dei tradizionali pastori e dei ringhiosi molossi. E' libero o sovrano. Sfida romantica, se mai ve ne fu. Noi sorridiamo ni ricordo dei briganti col feltro a larghe lese, il coltellaccio alla cintola ed ,1 trombone spianate, che spuntarono ad intervalli nel secolo scorso per declamare dei meravigliosi versi alessandrini o accompagnar su sconquassate rime la wsica del divino Verdi : era l'ultimo sprazzo dell'idealismo individuale, non sostituito ancora da quello collettivo di una massa omogenea e monocorde, che annega l'uomo nella sua fluttuante marea. ' Queste anime singolari ed ::;nco rompono con le loro unghie, la grigia tela, che ci ricopre e ci curva : scendono dalla montagna recando a noi, avviliti e servili schiavi delle convenienze, il profumo della solitudine alpestre, il gelido sofiìo della grandezza e sublimità doile cime. Sono i camosci della società, in attesa di diventarne i lupi..Tutta la vita allo sbaraglio, pronti alla fuga, disposti all'attacco, vincono ogni malinconico cercator di emozioni o dilettante di energia. Intorno ad ersi nasco la leggenda e — so fossero, come noi, malati di letteratura — potrebbero assaporare la dolcezza di viverci, di confondersi nella fantasia, di gustare le glorio immaginaria a loro attribuite. Sinfonie di melodrammi e paurosi ricami di creatura ingenuo li accompagnano: scaturiscono le. fonti sul cammino. Mi preoccupano le Veneri agresti che il bandito conobbe e — forse — fecondò. Ebbero, coscienza del dono regala e si dimostrarono all'altezza romantica di palpiti voluta, oppure soggiacquero — contadine pavide e insensibili, stupide c riluttanti — al fuoco del novello Giove, al suo selvaggio fascino? Talora — penso al passato — accauto all'erculeo e barbuto brigante mostravasi il corpetto rosso, il busto pieno, il 'volto florido o lo trecce nere d'innamorata fanciulla. Oggi ritengo si debba disperare donna — o magnifiche femmine dai fianchi robusti e dalla devozione infinita ! — ha disertato l'avventura e l'uomo è rimasto — di nuovo — il principe, e si accontenta di ghermire di tratto iu tratto (per poi subito lasciarla, colombella spaurita) come nibbio o falco la preda che gli appare nel sentiero o nel bosco. Nell'atmosfera greve del carcere protestava la propria innocenza e rettitudine. Infatti non agì se non por procurarsi il vitto o per difendersi : lasciato nel suo isolamento avrebbe sospesa ogni azione. Non la malignità lo mosso, ma l'ardore del sangue. La libidine, di devastare dei suoi confratelli cittadini, di continuo in agguato, l'accanimento morboso degli altri,' protagonisti episòdici, sono a lui estranei, non li concepisce: presuppongono il digrignare dei denti dell'invidia che agogna. Ed egli null'altro volle che l'indipendenza. Per.questo idealista, la morale non è'pa-. rola priva di senso. Non scriviamo l'apologia di un irregolare, di un refrattario. Ammirate, o lettori, la carovana che sale alla caccia. Si divide e si distende, allungando i suoi tentacoli per agguantare la belva. Oppure inchinatovi al cospetto del Caso, che rinchiude o **» il bandito in una trappola, sì da con segnarlo con lacihtà agl'inseguitori stupiti e coraggiosi che lo aggrediscono e lo soggioSal,°- Nol> disinteressati spinti, che gover na if> scetticismo e la letteratura, ci sentia1,10,dl ««muraro contemporaneamente i di «odi e ì sacerdoti della legge e il ribelle dl<? 1 ha calpestata ed infranta. E, per tran quilhzzarvi, afirettiamoci a spiegare che trattasi, nel caso specifico, di entusiasmo estetico. • * • La tragedia ha le ali mozze, si trasforma in commedia: dalle aure montano e dalle gesta impressionanti si cade sul tavolaccio viscido di una Corto d'Assise. Spennacchiato, immiserito, l'uccello rapace ha dei sobbalzi che l'artista può, senza abbassarsi, ritrarre con fermo disegno. Ma ormai l'epico è lungi, e la cronaca conviene e spetta, alla matita nervosa di un collega, non alla penna del commentatore che traccia ara beschi in margine alla vita e non l'ama — forse per ciò — e spreme dalla realtà sol tanto il succo amaro, senza vagheggiarla, Che penseranno i giurati di Alessandro Baudissard, l'ultimo bandito romantico, so praggitint© un istante a rompere il monoto no còrso di una civiltà industriale, unifor- ,ne 0 progredita! Non lo so, e non m'im porta, che la sua parte — per quel che mj concerne —b terminata e conchiusa. Ho inteso non delinearne il ritratto,' ma rende ro a ciascuno evidente la sua « qualità definire e distinguere

Persone citate: Alessandro Baudissard, Landra