Il giornalista che viaggia di Arnaldo Cipolla

Il giornalista che viaggia Il giornalista che viaggia Arnaldo Cipolla ò di quei pochi privilegiati del giornalismo ai quali la simpatia del pubblico va per invidia. Ali, il fortunato! Poter entrare in una dell© sue valigie.— chissà quali robusto valigie, da viaggiatore sul serio, non da. viaggio di nozzecon le serrature che chiudono o i cinghioni che stringono, incrostato di sole c d'aoqiia salata, indurito sotto le carezze dfacchini d'ogni razza sugli scali e i qnais di mezzo mondo, istoriato in tutto le lingue da tanto variopinto etichette di alberghi e di agenzie... — poter andare con lulontano, sotto cieli nuovi, tra gento diversa, in treno, in piroscafo, in auto, a cavallo! e il cavallo potrebb'ceser anche cammello. Sul cammello attraverso il desertoC'è forse, scusato, un deserto più soffocante della città che ci rinserra da anni, semine sullo stesso lastrico coi propri fastidìtra i medesimi musi o le solite case, ognsetto giorni condannali al ted'o della solita passeggiata domenicale? Partire ù vivere..Un po' d'Africa, uu po' d'Asia. L'Africa vera, intendiamoci, quella dentro, non la prima sabbia a quattro passi da Siracusadonde Ernesto Ragazzoni ritornava deluso per non avervi incontrato nemmeno un leone. E l'Asia favolosa o santa, delle Mille e una notte, dello elefanti, dei falriri, dei coccodrilli, dei roja; l'Asia di Kim • l'Asia fantasia di luci o d'illusioni, dallo città color di rosa, a terrazze o verande silenzioso © fiorite, che a Bergeret davano un desiderio pungente di oltrepassare glinghirlandali cancelli per chiedere all'hurdu accoccolato a guardia dell'uscio: n Scusista di casa qui la felicità? »; l'Asia di Ceylon, l'isola delle porlo, tutta folta di palmo © odorosa di magnolie, questo pa-.radiso terrestre ove, Guido Gozzano respirò la sua ultima speranza, o al mattino: doveva sforzarsi per aprire la persiana contro cui i rami dell'albero dirimpetto orano nella notto troppo ' cresciuti. • Ma i Kipling, i Gozzano, i Borgeret, sono poeti — ognuno con la sua misura; o alla lettrice sedentaria, che la monotonia domestica rondo smaniosa d'intrepido cammino per lo sterminato lontananze d'oltre mare, essi non possono dare interamente la sensazione del viaggiare avventuroso, di quell'andar lesto del giornalista che passa rajrido per vedere di tutto un po■pò.- arrivare primo dove è più difficile giungere. Anche al giornalista viaggiante in misteriose terre tra gente strana, si chiedono art© © poesia; ma non tanto che lo distacchino dalla realtà e gli facciano perdere il trono. Egli devo darci sopratutto l'impressione del movimento verso l'inaspettato nella incessante corsa all'evento per la notizia interessant© : e come si vivo laggiù © come si mangia e si veste" © si ama, che cosa e accaduto o che cosa sta per accadere; con qualo umanità si ha dafar© e in quale ambiento. Piuttosto del quadro lo schizzo, più cronaca che storia, più curiosità che contemplazione, più inchiesta-che commento. Non letteratura, ma cinematografia. La vita girata. Arnaldo Cipolla è di questi non frequenti giornalisti che sanno viaggiare por il gran pubblico del giornale, il quale è bene un film in carta stampata, ogni mattina rinnovantesi sotto gli occhi di tutti. Capacissimo di proporvi a mezzanotte, lì, in redazione, di mettersi in treno alle 6... per il Messico, Arnaldo Cipolla non dà il senso del movimento soltanto, ma della vertigine, tant'egli è pronto, rapido, irruente, inesauribile. In lui lo virtù dello scrittore ravvivano, non spengono quelle che sono le doti essenziali del giornalista; sicché egli riesce ad informare dell'avvenimento e a commentare una situazione descrivendo © raccontando artisticamente, attraverso una sensibilità propria. La sua tavolozza è ricca di colori o la sua fantasia non manca di ali, cosi com'egli ha il cuoro pieno d'impulsi e la forte persona piena di vigore, buona per tutte lo latitudini, per tutti i cimenti, su ogni più aspro cammino ; ma anche dal colorito quadro di ambiento p dal fantasioso immaginare, le cose e le figuro significative, i casi © gli eventi interessanti, che importa vedere e seguire [>©r riconoscere il luogo o Torà, si staccano caratteristicamente; non soltanto descritti © raccontati, ma anche spiegati, interpretati, con intelligente senso di vita, ion conoscenza di dati pratici, con intuito lolitico. In genere il giornalista iranoeso ,-iaggia per, lo stile, © la tua lettera piaco topratutto por la finezza dell'impressiono jersoualissima, por la grazia del tocco deicrittivo, per lo spirito della boutade-, diserto più che istruire. E il giornalista incese, generalmente, viaggia per l'iuchieta e la notizia di fatto, senza distcglic•e l'intelligenza dal pratico dal positivo lai sicuro, senza distrazioni fantastiche, enza abbandoni all'impressionismo. Ma è iroprio del buon giornalista nostro il riuciro all'una ed all'altra, cosa insieme, quoto saper vedere e sentire, indagare e dittitele, componendo in un medesimo quadro il fatto e il sentimento, la notizia e 'impressione, l'aneddoto personale o l'idea .•enerale. la figura e la cifra. Non un carello soltanto per ritener© i fatti, nò solo Ima fantasia che vada a zonzo per conto uo tra le cose © gli avvenimenti cho ci iremo conoscere, ma percezione e sensibiità insieme, Icodac e pennello, occhi o «ima. E' per taluni di questi aspetti che 1 misconosciuto giornalismo italiano dico alvolta di più e meglio del giornalismo di uori. Ma Arnaldo Cipolla è sialo puro un •ioniere del giornalismo viaggiante. Fu il •rimo ad attraversare l'altipiano etiopico, opo avere viaggiato nell'Africa occidentale; © quando"altri, stanco di girare il londo, già anelava al riposo redazionale. U'instancabilo Cipolla non pareva vero di ifar le sue valigie per l'incantato Oriente. )alla Corto di Mouelik alle foresto del iongo, dal Sepolcro di Gesù all'indescrijibile tempio di Madura, dulie sabbio d'A'abia alla Jungla, sotto la tonda del boiuino e sullar terrazza del grand'PTotel comopolita, tra i fakiri di Allahabad e lo rmonioss spalle dello bello principesse insane alla festa da ballo di lord Rendili», il solitudine o nella folla, col ghiaccio per iuscino nella cuccetta del Pungiab-Mail e on. 1© fragole per déstcrt alla tavola del rina di Junga a duemila cinquecento moiri, or travolto dnlln tuilm ebbra di innatimo ed ora rapito dal plenilunio nel dosero, eh© cosa non ha veduto e provato, che cosa ha da raccontare ancora questo nostro infaticato viandante del giornalismo? Ecco raccolte in volume le sue corrispondenze dall'India, mandateci l'estate scorsa. Favolosa terra davvero, so egli ci confessa esserne sbigottito e sente il bisogno, a pagina 93, di a smontarsi un poco». Ma in questo pagine giornalistiche non e ò soltanto la natura ardente di una terra meravigliosa ; c'ò anche l'umanità dolorante di uno sterminato mondo costretto in forme di civiltà non sue. Arnaldo Cipolla ha sentito al vivo la tragedia indiana, immensa tragedia di razzo o di domini, dai cui oscuri sviluppi dipendono le sorli non di un impero soltanto. Rileggetelo: * « Jansi 6 una granile stazione dove, s'incrociano lineo che vanno ad Allahabad, a Làsàkar, a Canwpore, ad Agra, olita enormi tutte, piene di maraviglie, abitate da centinaia di migliaia d'anime, il centro di quest'India mostruosa, coperto di ferrovie a quattro binari. Tieni affollatissimi d'indù ci passano dinanzi, convogli che trasportano brandelli di inconcepibile umanità, o rovesciano sui marciapiedi uomini ambigui dalla faccia dipinta, donno che sembra pieghino sodo'il peso dei loro enormi monili d'argento, musulmane coperte di bianco che paiono delle piccole tendo coniche ambulanti o chiuse. Neppure le aperture per gli ocelli hanno, ma due finestrelle coperte da reticolati di tela. Che persone progredite devono ossero questi musulmani d'india! Intanto alcuni rivenduglioli ri offrono frulla meravigliose, ovverosia bacilli di colera e di dissenteria in liberta, volitagli di penne di ■pavone grandi come flabelli e Taf Mulini di marmo in miniatura, di fattura squisita. . ■ Quando riprendiamo la corsa ìi quasi notte. La campagna è esausta dall'oppressone del sole diurno, i castelli sullo colline sembra debbano involarsi nell'atmosfera pesanle, carica di polvere, carica di tormento. Sinnio tutti corno ubbriachi. Le noslre percezioni sono confuse, affannose, indeterminate, come quelle di fumatori d'oppio. Hanno ragione gli Indù, ha ragione Claudi: — A clic vale questa civiltà clic aumenta il tormento iiegli uomini? A che valgono questi velocissimi treni che permettono ni iioslri poveri corpi di sfidare le più ireiuende arsure, i più spaventevoli calori? Dove vogliamo arrivare, che cosa vogliamo far noi della vita? Siamo più felici noi qui, a migliaia di miglia dalla nostra patria, dai nostri nfretti, su questo irono che corre verso l'Himalayn, o 6 più felice il miserrimo indù chi al calai' del terribile sole esce dalla run tana per intendere lo stridio dell'insetto che si risveglia alla frescura notturna? Un secolo e mezzo ili contatto con la civiltà occidentale hanno condoto l'India alla rivolta conlro di noi. K dico noi per diro Kuropa, perchè qui Kit europei sono da unsi parte e gli asiatici dall'altra. E questa constatazione fatta dalle Indie significa che noi sentiamo che la civiltà occidentale e effimera e destinala a perdere il suo dominio sull'Asia. Il « Pungiab Mail », meraviglia moderna, correndo a otlantn cliilómeli'i fra il dedalo dogli affluenti del Gange non è fallo per esaltarci... ». Cosi viaggiando il giornalista interessa e diverte. Vi affaccia all'inconsueto, allo straordinario, vi porta in casa mondi lontani, con tante figuro e tanto luci o curiosità; vi fa conoscerò un Giosuè Carducci redivivo ad Amristar con tanto di zazzera, e di barba © un Amilcare- Ciprìani e dei Max Nordau puro da lui incontrati da quelle parti, oppure vi presenta con discrezione le bollo lo bianche fanciulle che scendono dal Cachemire agli harem dei marajà; e insiemo vi rendo pensosi dei più formidabili problemi sociali e politici no' quali maturano i prossimi eventi, nonehò lo occasioni di nuovi riaggi per Arnaldo Cipolla. GINO PESTELLI

Persone citate: Arnaldo Cipolla, Claudi, Ernesto Ragazzoni, Giosuè Carducci, Guido Gozzano, Kipling