Il consiglio dei Ministri

Il consiglio dei Ministri Il consiglio dei Ministri Perchè l'Italia non tSell' inchàssf a suite sgsess strafotto delle nuove Provincie — SI decreto pm fitti approdato Roma, 4. notte. Oggi alle oro 14, sotto la presidenza dell'òn. Mussolini, si è riunito il Consiglio dei Ministri, presenti tutti i minisiri e il sottosegretario alla Presidenza on. Acerbo. Conferenza di Parigi. — Il Presidente ha riferito sullo svolgimento della Conferenza di Parigi. Egli ha detto che la lì ciò a azione italiana nella Conferenza dì. Parigi ha esaminato il progetto inglese e ita riscontrato die non risponde agli interessi, italiani. Infatti, la moratoria che si vuol concedere alla Germania ■per quattro anni, anche per le riparazioni in. natura, -priva il nostro paese delle forniture di carbone finora ricevute in conto riparazioni, e ci, obbligherebbe a. comperare il combustibile in Inghilterra od altrove, al prezzo di mercato. Non vi è bisogno di rilevare, le conseguenze che ne deriverebbero, oltreché all'equilibrio del nostro bilancia, anche sul corso {iella nostra moneta. Trascorsa la moratoria, l'Italia, dovendo cedere all'Inghilterra la. | maggior parie dei suoi buoni ricevuti in conto riparazioni dalla Germania, non avrebbe più modo d'iscrivere alcuna somma di gualche importanza, all'attivo del proprio bilancio. Col progetto inglese l'Italia verrebbe, inoltre ad essere privata della possibilità di far valere i suoi crediti verso gli Stati ex-nemici fuori della Germania nel riguardi dei debili interalleati, e per ottenerne il regolamento il nostro paese dovrebbe riconoscere all'Inghilterra la proprietà di un mezzo miliardo di lire oro, che le nostre Banche di emissione hanno depositalo in quel paese; Inoltre, dovrebbe fare rinunzia di tutti i suoi erediti verso gli altri Alleali minori, quali la Romania, la Cecoslovacchia, eccetera, ed in pari tempo cedere all'Inghilterra un miliardo e mezzo di marchi oro rappresentati dai buoni della prima serie del progetto. Con l'accettazione dei progetto inglese, nell'insieme, l'Italia, mentre non riceverebbe praticamente alcuna somma dalla Germania, dovrebbe per contro rinunziare ai. suoi credili verso gli Alleati, rinunziare ai suoi crediti verso gli Siali cc-ncmici fuori della Germania, senza aver nemmeno la garanzia che la totalità dei suoi debiti venissero annullati. Per tali ragioni si considera impossibile accettare, alto stalo delle cose e nella forma attuale, il progetto inglese. Il Consiglio ha approvalo le. dichiarazioni del presidente consentendo nelle direttive della Delegazione italiana a Parigi. Inchiesta sulle spese di guerra, — Il Presidente del Consiglio annunzia poi che il presidente delia Commissione pattamentaro d inchiesta sulle spese di guerra, on. Mazzùiam, irli 'ha trasmesso eniro il 31 dicembre 192~, ai sensi di legge, la relazione generale deh opera compiuta dalla Commissione di cui espone un Dreve riassunto. Nel primo volume e. contenuto il seguente brano su cui, dico il presidente, credo opportuno richiamare l'attenzione del Consiglio: « I risultati complessivi delle indagini, mentre documentano in modo irrefragabile lo sforzo poderoso che l'Italia ha fatto per conseguire e meritare la vittoria, valgono a distruggere in gran par; te quell'edificio di accuse e di sospetti coi quali, dopo Vittorio Veneto, piacque a inolii in Italia e fuori svalutare moralmente la guerra, esacerbare le sofferenze che da essa derivarono, avvelenine i dolori che nelle case in lutto erano silenziosamente oflerti alla patria, olocausto sublime quanto il sangue nobilmente versato». « Nel comunicare con vivo comniacimento questa constatazione — ha detto il Presidente — credo doveroso, accogliendo ben volentieri il voto della Commissione d'inchiesta, di esprimere a nome del Governo e della nazione i sensi della più viva riconoscenza verso il gcn. Dall'Olio che, preposto al difficile e delicato servizio delle armi e munizioni, seppe svolgere la sua azione con appassionalo e puro fervore patriottico, tanto che quest'uomo, a cui la patria tanto deve e che ebbe facoltà illimitate nel maneggio di miliardi di lire, oggi vive in povertà e le sue due figlie, che furono durante la guerra infermiere in ospedaletti da campo, oggi sono costrette a lavorare per vivere. La figura del gen. Dall'Olio valga di esempio al popolo italiano per il modo con cui si deve servire la patria. Como risulta dall'inchiesta, i funzionari che inalvearono al loro dovere, sia civili che militari, sono pochissimi. Da quanto mi riferisce lo stesso presidente on. Mazzolarvi quelli passibili di vere e proprie sanzioni penali saranno appena quattro o cinque, e nuelli passibili di sanzioni i^eiplinari qualche diecina. Queste cifre, messe in relazione col mimerò complessivo di funzionari civili e militari che servirono lo Stato per affari e servizi per la guerra, numero che si può calcolare di parecchie centinaia di migliaia, dimostra che l'onestà della quasi totalità dei funzionari addetti ai servizi fu pari alla fede ed al valore dei combattenti. La Commissione d'inchiesta, in proposito, ha, durante il corso del lavori, denunciato crii atti all'autorità giudiziaria per quattro o cin» que casi. Io, per mio conto, eseguirò lo spoglio delle relazioni per deferire ai vari ministri i nomi di funzionari colpiti da severi giudizi della Commissione per i provvediménti del caso, la'nltra conclusione, che si ritrae dardi ahi ^;lla Conrmissieme, è che l'esperienza desìi anni di guerra ha ancora t una volta confermata la verini che lo Stato è I incapace di assumere funzioni d'industriale I e di commerciante e eli sostituire i vantaggi della libera iniziativa. Onesta incapacita si rileva soprattutto nel servizio dei ersjv.bnstt- ! bili e. approvigioriarnenti alimentari. Questo ! concetto è largamente svolto nel capitolo terzo del primo volume ». 95 miliardi. . Ricuperi, — Dalla relazione ! risulta ohe lo somme spese per la guerra, salvo definitivi accertamenti ancora in cor- ! so, possono farsi ammontare a tti miliardi eli I lire. Non comprese nella relazione generale sono lutto le relazioni speciali riguardanti ì «iii.roìi recuperi, ohe sono siate mandate al Ministero delle Finanze (Tesoro), competente ad eseguire ; recuperi medesimi. Onesti ammonti) n.v a 3'J0 milioni di lire circa. Ma a queste cifre bisogna aggiungere una somma notevole eli recuperi, che sono striti deliberati senza detcrm>n»zione di cifra, che si riferiscono sopreduito a rannorti della marina mercantile, le cui contabilità seno ancóra in corso di iieiuidazlone. SI aggiunga elio la Commissione in molte occasioni ha promosso transazioni, che sono riusi-ite di grande ini lità all'Erario. » La Commissione ri'tncMeóla — ha proseguito il Presidente — pel sopravvenire del 31 dicembre, ba tiovuto sospendere molte procedure iniziate verso parecchi fornitori. 1° nrononsrn ohe, per senso di equità c eli giustizia queste Trecci!lire siano eonelotte a termino, e poiché In Commissione si è sciolta, le ulteriori indagini saranno affidate- al Comitato liemidatore esistente presso i! "Ministero delie finanze, lo trasmetterò al Senato e aìla Camera i volumi dell'inchiesta, e contemporaneamente invierò ai varil ministri, secondo la competenza di ciascuno, le relazioni speciali ohe riguardano la loro Aitimin'stradone. I ministri si compiaceranno eli esaminare attentamente tali relazioni e di proporre al Consiglio dei ministri tutti rjuei provvedimenti d'ordine amministrativo, finanziario, disciplinare, ecc., che essi crederanno necessari nell'interesse generale del Paese, in armonia col programma dei Governo, che dall'esperienza del passato vuol trar tesoro per quàlunctue eventualità avvenire ->. I! Consiglio prende atto delle comunicazioni del Presidente, approva le proposte e vota un ringraziamento alla Commissione, e in particolare ai Presidenti di essa, onorevoli Carnazza e Mazzolimi. Gli atti saranno domani inviati ai presidenti del Senato e della ca mera. Il catenaccio alle onorificenza. — Su proposta del Presidente, il Consiglio dei ministri ha deciso che da oggi tino al giorno dello Statuto (3 giugno in-23) i ministri sospendano tutte le proposte di onorificenza per gli Ordini della Corona d'Italia, dei Ss. Maurizio e Lazzaro e del Lavoro. Estensione alle nuove provincie delta leggo e del regolamento comunale c provinciale. — 11 Presidente presenta-uno schema di Regio Decreto che ha già sottoposto all'esame della Commissione consultiva centrale per le nuove Provincie (dei cui voti ha tenuto conto in quanto non ferissero il principio della unificazione legislativa del Regno, o non tendessero a procrastinare l'estensione della legge), per cui si dispone la pubblicazione nei territori annessi della legge comunale e provinciale (testo unico i- febbraio 1915, Numero li8) e del relativo rew!a«enio '12 febbraio 1911. N. 297) nonché eli vÉft decreti luogotenenziali e regi che hanno modificato runa o l'altra. Esso contiene inoltre le principali norme modificative transitorie riconosciute indispensabili per la prima applicazione dei nuovi ordinamenti. Dopo avere esposto il decreto, l'on. Mussolini invita il Consicìio dei ministri ad approvare lo schema di decreto, n Cos'i — conclude il presidente — si avrà il compimento politico e morale della grande vittoria che ci ha condotto alla redenzione dei nostri fratelli ed alla conquista del territorio che è parte integrante e indissolubile della Nazione italiana ». Dopo osservazioni dei ministri De Stefani, Giuriati e Oviglio, il Consiglio approva lo schema di decreto. Circoscrizione amministrativa delle nuove Provincie. — Dopo di che il Presidente presenta una serie di schemi ili Decreti, con ì ipiali si fissano le circoscrizioni amministrative delle nuove Provincie. La soluzione dei grave problema è in relazione: alte conclusioni a lui presentate'dal Presidine della Commissione consultiva entrale, on. Acerbo, conclusioni che egli ha accettato. Il Presidente illustra ampiamente l'essenza e le ragioni dei provvedimenti. Trentino. — Propone la costituzione di una ùnica provincia con capoluogo Tr nto, comprendente l'attuale Trentino e Alto Adige, con dieci circondali: Rovereto, Riva, 'irato, itone, Borgo, Cles, Cavalese, liolzano, Bressanone e Merr.no. Il circondario di Ampezzo passerà alla provincia di Bellu n. Con Decreto a parto, pii, si provvedeva al passaggio delle poche centinaia di abitauti di Val ci'Astico dal territorio della provincia di Trento a quello della provincia di Vicenza. Zetrei. — Per il territorio della Dalmazia annessa propone a costituzione d Ila provincia di Zara con capoluogo Zara . con unico circondario. Confine orientale. — Il Presidente ricorda eh1 molte soluzioni sono : ate prrspettate per le circoscrizioni della Venezia Giulia in pencolare, fa rilevare che i voti dei '-'asei sono contraddittori fra di loro poiché ciascuno eh essi prospetta la situazione dal puri ih di vista dell'interesse locale. Ad esempio, 33 Fasci del Goriziano hanno chiesto la fu- sionc con Udine. La soluzione che egli propone al Consiglio è la seguente: l.o Provincia unica de! Friuli, con Udine capoluogo, "a quale, oltre ai circondari esistenti (Tolmezzo, Cividnle, Pordenone), avrà quelli di Gorizia, Gradisca e Tohn'no. A Tolmezzo si uniranno i tedeschi del Tarvisano. La zona marittima del Friuli (Grado e frazioni Isola Morosi ni) verrà aggregata a Trieste unitamente all'intero distretto giudiziario di Monfalcone, Aquile] a resterà a far parte delle provincia del Friuli. Il disir-*tln politi'-,-» di Pasturala passerà alla provinr.ia di Trieste cóme pure il distretto giudiziario di Sestina e Quattro Comuni del "Corp.oniano, necessari ad assicurare la continuità territoriale fra Monfalcone .e Trieste:' 2.o Provincia di Trieste, con capoluogo Trieste e con circondari eli Trieste * Postumi». Ne faranno parte :i distretto giudiziario di Monfalcone, il Comune di Grado, la frazione Isola Morosini, Moggia, l'attuate distretto politico eli Posfum'.a" (meno 1 distretti giudiziàri .ii Sterza e Vipnnceò) s il d'otrottò giudiziario di Sesana, oltre a Quattro Comuni. Malchin», 8 'vi- San Pelagio, Aurislnn, de! distretto giudiziario i'i Cornelio; 3.0 Provincia Istria, con capoluogo Po!a e con circondari di C: d'Istria, Parenzo, Pis'.no. Pota, oìosca. Abbazia e Lussino. A capoluogo della provincia propone pila, coinè città -jiù importante e i ìpolosa, rk-.?a di traiizioni romane, meritevole di speciale considerazione avendo, in ceguito all'annessione all'Italia, perduta l'imnortanza ohe aveva «•otto la cestita Monarchia, come sede di alti Comandi della Marirfa militale. Il presidente rivela al Consiglio che la soluzione da lui proposi» ha i r-eguenii votitnricei : l.o) soddisfa le aspirazioni della grandissimi! marreiomnzn ileùn popolazione italiana dona zotin ; 2.ol ore-) la provincia di Trieste con funzioni naturali per le speciali esigenze delta grande città maritiinia; Onesta infatti si completa v' proprio specchio d'acmi» con le due branche di Monfalcone e di Mucfirta e co»,troUa eri piez'/-*» ''^''a linea ferroviaria Postumi» --jesana - Trieste, gii sloveni dei suo territorio verso i quali essa dovrà, compiere la funziono --tori:.! di assorbimento. Ad evitare, però, che la pressione della popolazione allogena potesse in un primo tempo diventare soverchia su Trieste ha proposto appunto olia il Comeminno venga, aggregato alla, provincia del Friuli ed il disi "etto plueli7.ì»i'in di ste-'i ■••lo nroviricia d'Tsfria; 3.o riconferma l'antica unità storica della provincia d'Istria. Pnssoibin-iP.nlo, della quale a Trieste non è stato più richiesto nemmeno darli 'lotnvevoii epponenil politici triestini: l.o risponde nienamen1'' ed alte neecssiià di ordine nazionale, perchè la pro> vinchi unica del Friuli s'impone per ima saggia politica di confino, olio è di somma importanza per l'Italia. I.'Auslria terme sempre diviso il Friuli occidentale da quello che chiamò Friuli Illirico: ragioni perfettamente opposte consigliane,! di riunire il territorio nel suoi confini sforici e naturali. L'assorbimento dell'elemento slavo, compatto e immoroso, e di quello tedesco del Tarvisano, non potrebbe verificarsi in una piccola provincia, coinè sarebbe quella di Gorizia, in cui l'elemento iteti? liano sarebbe unieunienic equivalente a quei-"" lo allogeno, mentre colla formazione di' un*i grande provincia è tacile prevedere l'assorbimento dello popolazioni allogene, le quali "L troveranno cosi in assoluta minoranza nella vita amministrativa. Gorizia, d'altra parte, non fu mai capoluogo i provincia. Sotto l'Austria ebbe le cos.r dette autonomie ■ e la Dieta; ina restò sempre un capitanato, cioè, una sotto-prefettura. Ora una provincia siffatta sarebbe in balia degli allogeni e rappresenterebbe una debolezza etnica e militare dei nostro contine. Gorizia, intanto, conserverà il Comando della Divisione militare>e tutti gli altri unici dipendenti. Acciocché, poi, essa possa spiegare quella funzione speciale che le c particolarmente assegnata nella nuova storia d'Italia, il Governo proyvederà sollecitamente ad istituirvi e svilupparvi importanti istituii di cultura genemle e'tecnica, in modo da costituire della città un centro importante di irradiazione di italianità. E in tali sensi presenteranno proposte concreto al Consiglio i Ministri dell'Istruzione, dell'Industria e dell'Agricoltura. lì Presidente conchiude dichiarando che, al disopra delle preoccupazioni, anche se nobili, di ordine locale, delle quali sono stati autorevoli interpreti anche valorosi esponenti delle grandi correnti politiche, che sono largamente rappresentate in seno al Governo, alla soluzione di questo problema non poteva e non può presiedere che la sola preoccupazione dei supremi interessi nazionali. E la soluzione che egli sottopone al Consiglio risponde a queste alte esigenze, in appresso, allorché l'opera di nazionalizzazióne dPlle minoranze! allogene sarà grandemente avviata in quella zona tanto sensibile del nostro confine ied n ciò, certo, con la forza che proviene dalla millenaria nostra civiltà, coopereranno alacremente tutti gli italiani, iu ispecie quelli che oggi si stringono fidenti nel nome della patria attorno al Governo), certamente si potrà procedere ad un nuovo esame dell^ condizioni particolari di quella zona per rivedere, se de! caso, le decisioni odierne. O;-ni .in'anto, tulli, amebe a eosto di qualche doloroso sacrificio, fatto nell'interesse superiore dell'Italia, dovranno eseguire sinceramente p devotamente- le decisioni che ii Go! verno prenderà. I Alla esposizione del presidente è seguita | un'ampia discussione da parte e'-! Consiglio; • il ministro Désti farsi l.a dichiarato che, l'depotu'iido momenianeamenle in vesto di ministro, senio il di vere di esprimere al I presidente la soddisfazione di tutti coloro