Le nuove escandescenze del bandito Bandissard e il suo allontanamento dell'aula

Le nuove escandescenze del bandito Bandissard e il suo allontanamento dell'aula RIDATI E> PENB Le nuove escandescenze del bandito Bandissard e il suo allontanamento dell'aula (Corte d'Assise di Torino) L'udienza mattutina si apre con un severo monito ne! Presidente all'imputato Baudissani porcile siiti tranquillo altrimenti applicherà seh/.a esitazione alcuno le disposizioni del Codice di Procedura Penale facendolo allenta nari' d all'ani a. il bandito, che in quesiti udienza 6 slato fatto sedere nell'ultimo scanno della gabbia, cioè.,, vicino alla porla d'uscita, dice: — Ieri ini Limitai a rispondere alle domando elio mi vennero rivolle. Nient'alti'6! S'inizia allora l'esame dello persone danneggiate dalle scorribande del IJaudissard. Viene per prima l'esercente Teodolinda Gerard che, una notte, fu derubata di circa 2 mila lire. 1 ladri scassinarono la porta d'ingresso. Dice che i fratelli Baudissard conoscevano la località perche frequentavano il suo esercizio. Un bravo appuntato dei carabinieri Fmilio Parca, oggi ò agricoltore, ma un tempo fu appuntato dei r. carabinieri e in circostanze non paci licite. A Fcnestrcllo venne incaricato di un appostamento in un'osteria di Mentoulles che si sapeva essere frequentata dai fratelli Bnudissard. Fu accompagnato dal carabiniere Genro. Il toste narra Como avvenne il conflitto coi due banditi, conflitto che fu il primo della serie. l'area ed Eugenio Gehre, travestiti da soldati alpini, sapulo che i due banditi avevano fissalo un appuntamento coll'oste Giovanni Perotto, in località Grange, di Inverso Pinasca, olio scopo di trai lare acquisto di legname, decisero — per quanto soli — di affrontarli. I due banditi si slanciarono sul Pareti che. ritrattosi di qualche passo, sparo un colpo contro Alessandro Baudissard che, ferito al dorso, stramazzò ni suolo. Altri ire o quattro colpi il Parca sparò contro Luigi Baudissard, che inlanlo, risalito in bicicletta, si diede alla, fuga. V.n essendo scivolalo sulla carreggiata della strada, il carabiniere lo raggiunse, collutto con lui, riuscendo a dominarlo, mentre costui a gran voce implorava aiuto dal fratello, il quale, rialzatosi da terra, e malgrado fossa ferito, impugnato un bastono, accorse, vibrai: me parécchi colpi al Parca, che a sua volta ferito, cadde; ma si rialzò subito per colluttare con costui, che si pose a grii ire al fratello: « Uccidilo, la faremo franca ! r. Luigi Baudissard, estratta una rivoltella, ne sparò parecchi colpi a tergo dell'appuntatD, senza riuscire a ferirlo. Entrambi presero a percuoterò a colpi di bastone il carabiniere, e solo desistettero quando l'oste Perotto, che era accorso, riusci a strappare il !.- -tene di mano ad Alessandro Baudissard. I fratelli,, inforcate le biciclette, si dileguarono nella montagna. Il teste narra che riportò malattia per 20 giorni circa. Giusenue Cantone, abitante ad Us>eaus, e'ebe a soffrire un furto di circa tremila lire in cartelle, una delle quali fu poi trovata sulla persona di ' Luigi Baudissard, quando In'arrestato in Francia. Dovendosi procedere alla traduzione di atti processuali compilati in Francia, viene chiamato un interprete, il quale dà lettura in italiano, fra l'altro, di un verbale dei gendarmi franco-i, circa un conlltlto tra essi e duo malfattoti, a La Bessóc. Vanità di bandito La lettura di questi"atti dà luogo alle prime escandescenze del bandito, le prime della mattinata: E non saranno neppure le ultime... Presidente e Procuratore lo richiamano all'ordine, ed egli grida: -- Rispettate la legge. Vi richiamo ali ordine io! {ilarità). Cosi non si va avantiI inutilmente consigliato a tacere dal suoi patroni, prosegue: — Non ' ò questo il modo di trattare, lo sono qui per rettificare la giustizia. E' positivo, prego 1 E pbiciiè un carabiniere vuol farlo sedere, grida: — Non mi si tocchi. Io debbo dire quello che voglio I Batto i pugni e grida frasi irose, scondendo le parole; si ravvia la lunga capigliatura al vento, si aggiusta la cravatta e siede sorridendo, voltandosi verso il pubblico, come sa attendesse dogli applausi Maria Bourcct, una vecchietta, nel caratteristico costume delle vallate di Fenestrelle, viene a dire che fu derubata di molla biancherìa, eli danaro, ecc. Ignora però se il Furio fu commesso dal Baudissard. Questi ir. una nuova sfuriata e grida che diluiti! i delitti commessi in quei giorni si •ià colpa a. lui. Ciò, secondo il sanguinario bandito, è una ingiustizia. Un gendarme francese Viene introdotto Armand Ijnard, uno dei due gendarmi francesi che ebbero la sventura ili Incontrarsi coi due banditi e con un terzo sconosciuto, E' un bell'uomo robusto e veste in borghese. Nana ai cimati come avvenne il fatto: Là sera del 9 febbraio 1919, insieme ad un altro gendarme, Pietro Dcdieu, vide venire loro incontro tre ciclisti sprovvisti di lUine. Vollero avvicinarli per dichiararli in contravvenzione, ma i ciclisti tentarono la fuga, raggiunti però dai gendarmi. Mentre colluttavano, uno dei ciclisti l'eco fuoco sul gendarme Dedieu, che cadde a terra, colpito poi da altri due proiettili. Anche il gendarme Isnard fu fatto bersaglio ad un colpo, die poni schivare. I tre malfattori, approfittando del terrore suscitato'e della oscurità della notte, riuscirono a dileguarsi, fatti inutilmente sesiio a parecchi colpi di rivoltella da parte dell'Isnard. In seguito a telegrammi-circolari, il giorno seguente fu arrestato Ernesto Baudissard o tii i iconosciuto dal gendarme isnard come uno dei tre ciclisti: non però colui che aveva sparato. Stretto daile domande, Unì per ammettere che si trovava in compagnia dei fratelli Luigi ed Alessandro, auando furono termali dai gendarmi. Disse di non sapere chi avesse sparato, ma che entrambi i suoi fratelli orano armati di rivoltella. 11 gendarme rimase lungamente in pericolo di vita. 11 teste narra con parola emozionante il tragico incontro. 11 Presidente avverte i giurati che Ernesto fu poi liberato, perché non partecipò al fattu, essendo scappato prima del coni".ilio. Il leste aggiunge che ha conosciuto perfettamente il Baudissard. Lo ha visto e riconosciuto anche ieri, mentre enti-ava nella .'abbia. Baudissard, a queste parole, urla, grida e da dell'assassino al teste, malgrado i richiami del Presidente ; ma il gendanne insiste con fermezza. Il bandito con voce tonante e roteando gli occhi, grida: — Non ò vero ! Procuratore generale, gli spicchi mandato di cattura per falso 1 [ilarità sfrenala). Lo arrosti subito! Il Procuratore generale sorride. Teste : — Ma come volete che non vi riconosca! 1 Vi ho riconosciuto, vi riconosco pcrfettamerite. Quindi il testo narra elio i malviventi abbandonarono le biciclette e i sacchi da viaggio, i quali contenevano fra l'altro dolio levo da scasso e che il suo compagno fu lunganiente in pericolo di vita e si salvò miracolosamente. Perdette un occhio e dovette essere riformato perché anche la potenza visiva dell'altro occhio rimase diminuita. Il bandito fa al teste un'ultima osservazione lanciandogli occhiato minacciose: — Faccia attenzione a come pariti. Io la metto a posto {ilarità). Il teste racconta che l'Ernesto nejrò d'aver partecipato al fatto e ne riversò tutta la colria, sul fratello Alessandro. Baudissard: — Ma non 6 vero, tutte storie. L'allegria di Baudissard E cosi dicendo il bandito si volta verso il pùbblico ridendo con calma. Dicevamo ieri ehe Baudissard -è ugualmente pronto tanto alla serenità quanto allo... scoppio! Il teste ripete che lo riconobbe esattamente perchè lo prese per il petto e lo condusse .otto il fanale e allora Baudissard s'arrabbia: ■ Io por il petto?! lui?! » Si caccia a incer» sgangheratamente e commenta verso 1 il ipubblico: « Sia neanche dieci persone ci riuscivano. Prova a venire quii Ah, poterti piimdere io per il petto I » : 1 difensori cercano di calmare il loro clien' 'e. ma non ci riescono. Finalmente il bandito mette le parole iroso e rido e s'agita e fa i il buffo. 1 presidente:; — Baudissard ti mando .via... Baudissard: — Non dubitare... A nuove irruenze del bandito il Presidente dà ordine di portarlo via. — No, adesso non patio più. Sto quieto! Presidente: — Per ora li mando via. Carabinieri, portatolo in cella ! 11 bandito si afferra alle sbarre, fa resistenza, urla Imprecazioni, ma è sollevato quasi di neso ed ft allontanato. Il Presidente commenta : «Bisogna pensare allesso a quell'uomo con un fucile o con una rivoltella in mano. Quindi rinvia l'udienza, a dopo colazione. Nell'udienza pomeridiana è introdotto il maresciallo Giovanni Zimino, Al tempo dolio scorrerie dell'impulato era brigadiere. Venne promosso dopo il fatto a cui partecipò in 1erritorio ili Cantoira, nell'ottobre del 191 n Il bandito — nana il leste —aveva preso dimora presso la famiglia di Vincenzo l'orna, spacciandosi per me.lieo, ed era conosciuto più comunemente col soprannome: «Americano ». La sorpre notturna Il maresciallo narra di avere sospettato'clic l'ospite dei Poma fesse il disertore Alessandro Baudissard. e dispose un appostameno intorno alla casa di costoro. Verso le ere G del mattino del 39 novembre, mente quattro carabinieri stavano all'angolo dell'edificio, il brigadiere, seguito dal carabiniere Paolo Bonchini. entrò improvvisamente in un localo adibito a fienile. Scorse coricato un membro della famiglia: Giacomo Poma, ed a lui vicino altra, persona. Chiesto chi fosse, il Poma rispose che era suo fratello, e aggiungo che I'« Americano » dormiva nello stalla. Persuaso il bfls-adiore che il compagno del Poma fosse il Baudissard, lo invitò ad alzarsi ed uscire. Ma mentre, nello stretto ambiente, il brigadiere si volgeva di fianco, improvvisamente ;_'li fu sparato un colpo di rivoltella al dorso. Sebbene ferito, afferrò per la troia il malfattore, eadendo però quasi subito stremato di forza. In questo momento fu sparato un altro colpo. 11 carabiniere Ronchini si elanciò sul m:iifattore, impegnando con lui una cólluttazlonc. ma nncli'cgli fu sopraffatto, perchè da ripetuti colpi contundenti iriferl'rli ni capo col calcio della rivoltella rimase stordito e privo di forze. 11 malfattore ebbe, in tal modo agio di darsi alla fuga per un vano, predisposto in precedenza, nel ietto del fienile. L'imputato vuole spiegare il fallo e lo fa in modo semplicissimo è, questa volta, con calma: — Io avevo creduto fossero degli aggressori e mi sono difeso. Il Presidente fa presente clic i creduti aggressori erano in divisa di to"li carabinieri. Viene interrogalo il Pe.olo Ronchini. Ora non è piò carabiniere, essendo congedato. Ripete le circostanze eia note. Riparlò dal Baudissard morsi e contusioni. Presidenie (al teste): — Riconosce ora il Baudissard ? iMa costui svelto: — Perfettamente. Sono io. Io mi sono semplicemente difeso come diritto dell'uomo, carabinieri o aggressori che fossero! {Ilarità). 11 testò Pilatonn fu derubalo, quattro anni fa, di quattro palline. Tra i Puiri c'erano i due imputati. Le modalità dei furto di ouhste miattro bestiole fanno perdere molto mnv po. Sj tende a constatare se, in sostanza, si tratta di un furto qualificato o nò. La sorpresa di Catterina Bonetto Catterina d'i Pont Cariavesc, ' racconta, quel che lo capitò la noUo del 3 maggio 1920. I duo imputati la sorpresero nella sua stanza, in lotto. Uno era armato di rivoltella e. l'altro di coltello. Ambedue avevano metà mascherato il viso. Uno aveva 17 o 18 anni c sarebbe il Lorenzalli. .Sforzato un cassettone lo rubarono 150 lire, una polizza di assicurazione ed alcuni oggetti. Poiehé. piangeva, il piò vecchio — cioè il Baudissard — lo restituì 25 lire. Boi due. ma.grado la semi mascheratura, ne riconobbe uno, perché l'aveva visto in paese spacciarsi per ufficiale medico, anzi nei giorni prima gli aveva parlato. Lo riconobbe poi in fotografia e quindi quando fu arrestalo. Da questa impresa i due malfattori passarono immediatamente ad .altra, dirigendosi all'attigua casa di Agostina Gallo. Stava essaa letto, quando udì una voce imporle di aprire la porta, con minaccia di abbatterla. Infatti la porta fu forzata ed i duo individui dal volto bendato, intimarono alla donna di consegnare il denaro, accompagnando la richiesta con percossa al capo ed al collo ridia malcapitata. La Gallo consegnò una scatola contenente 110 lire, ma colui che impugnava la rivoltella disse : « Lazzarona ! fuori le cedole ! ». Protestò essa di non possederne. I malfattori frugarono nei mobili, inposses=andosi di oggetti preziosi. La Gallo nulla aggiunge d'importante. Ripete die il più giovane dei due, i| biondo (che sarebbe il Lorenzatti). armato di coltello, faceva la guardia, mentre chi Parlava, chièdeva e dirigeva l'operazione era l'altro; cioè il Baudissard, che aveva-visto un mese i>ri-::i in compagnia di cei-to P. Battista Roccaglio no.. Lo riconóbbe poi in fotografia e in carcere perfettamente. Lo riconosce anche all'udienza, ma Baudissard osserva: — Cucila è matta-"! Vuole gli astronomi... Baudissard a voce alla dice: — Debbo spiegare una cosa. Da undici mesi sono magnetizzato. Desidero che faccia citare gli astronomisti {Ilarità), Avv. Gianotti: — Chi airi e remo Cbionio. Avv. Ollivero; — Probabilmente il nostro difeso intende dire i medici psichiatri. Presidente: — Ma c'è stata già una perizia psichiatra. Baudissard: — E tutt'altra cosa ! C'è ('uniche cosa di misterioso in me che è proprio magnetismo. Signor avvocato, citi gli astronomisti {Risa). Avv. Gianotti: — SI, citeremo gli astronomisti. E faremo venire l'Euriscopio. Il teste Urietti venne aggredito e ferito da due individui. Uno lo riconobbe ne] Baudissard. Morello Maria ò una ostessa di Rivara. Mentre una sera stava chiudendo l'esercizio, si presentò il Lorenzatti il quale pretese di essere servito, minacciando, in caso contrario, di far saltare la casa colla dinamite. E fece vedere alcune cartuccia di dinamite, di fronte- alle quali., arrivò la cena che fu consumala dal Lorenzatti e dal Baudissard arrivato poco dopo. Cross Caterina è la zia... fortunata dell'imputalo Lorenzatti. Narra che costui non era una perla di ragazzo e su ciò non vi sono dubbi. Ma a proposito di qucsla deposizione, la difesa solleva un incidente perchè come zia non può deporre in qualità di testimone. Il Presidente, avverto che essa depone come parte lesa, perchè ij Baudissard la insegni armato di rivoltella. E c'è in atto una denunìiuncià della Cross, cpnerciù dove essere udita. Ma un altro incidente apre... Baudissard, per conto suo, e battendo i pugni sul banco, grida: — E' una vergogna, è una indegnità, io non ito mai minacciato nessuno ! {Rumori). Ma la Cross tiene testa e grida: — Si. è vero, mi ha Inseguito per il paese gridandomi ogni sorta di ingiurio e di minacce, colla rivoltella in mano. Infine sparo due colni di rivoltella che mi terrorizzarono I Il Prnc. Con. spiega che l'ira di Baudissard era spiegata colla... tutela che egli aveva dei Lorenzalli, il untile appunto era slato denunciato ila'la zia. Baudissard urla battendo i pugni: — Domani vedrai ehi sono io i — Lo so già. La tragica cattura Colla deposizione del maresciallo del carabinieri Ponce! Giuseppe, si arriva alla tragica scena della cattura dei due banditi 11 pruno maggio del 1921 fu destinalo brigadiere a Rivaia. Dopo il fatto fu giustamente promosso a maresciallo. Non conosceva il Baudissard, ma sapeva della sua presenza nei dintorni. Una aera lui e il suo socio spararono al grido: » Carabinieri avanti », cóntro la caserma. i carabinieri risposero coi moschetti b i malviventi fuggirono. Avvertito la mattina del 30 maggio dei disordini che accadevano nell'Osteria della Paco, insieme a due militi s'avviò a quella volta. Sapendo con chi aveva da fare, fece armale i moschetti con caricatori a mitraglia. * limilo scorti del l.or-.ui/.atli che era appunto uscito dall'osteria per sorvegliare so fosse giunta la forza pubblica. Questi avvertì tosto il Baudissard Che si porlo all'ingresso e, sporgendo la mano impiumante la rivoltella Incominciò a far fuócc* li brigadiere Poncou mal-rado fosse colnirt) al dauco sinistro, entrò, correndo, n.-U'oiteivizio, seguito dal carabiniere Bcrtalot, ir. entro l'altro milite •-i te Hiava fuori. Il Baudissard continuò a sp'arnrè ferendo ancora il brigadiere al glnóccliió ih siri ed al capo, ritraendosi poi à riparo delle persone bell'ostessa e della sua figlia, quando il brigadiere gli puntava 11''moschetto* Ad un Imita il Bnudissard si slancio ver.-- la finestra per fuggirò, ma non -M fu possibile essendo munita di inferriata. Fu in quel momento rito il brigadiere gli esplodeva un colpo di moschetto a mitraglia fratturandogli la mascelle, destra, sebbene ferito, il Baudissard puntava la rivoltella contro il carabiniere Bcrtalot, ina il colpo non parti, essendosi inceppata II carabiniere a sua volta rispòse con due o tre colpi dbmoschetto che ferivano il Baudissard alla spalla, spezzandogli l'omero destro. Engel cosini nel coriile inseguito dal carabiniere che lo afferrò e riuscì, dopo colluttazione e cpll'intervento dell'altro carabiniere, a mettergli i ferri. Durante questo conflitto il Lorenzatti, brandiva pugnalo e coltello. Impressionante è i! racconto di questa tragica scena svoltasi in quella osteria intitolata alla Pace. El Bandirmi stdle prime si fece schermo, come allibiamo detto, dietro il corpo della figlia il - i padrone, cosicché, i carabinieri non pntcronc subito sparare. Quando fu ferito alla mascella, il bandito gride»: — Ah. sono perso ! l'orilo e già a terra, il Baudissard simulò più gravi condizioni gemendo: « Muoiol muoio! » Ma profittando d'un fstantc di di.-.tit lunzii-ne del carabiniere che lo teneva, temo <ii ribellarsi e di ferirlo colla stessa di lui. rivoltella. Aliontctna-.o por Sa seconda volta Baudissard torna a,gridare-. _ Tmlo quanto denuncia il maresciallo è falso. Non è veto che fu ferito, è un bugiarde! „ ,. Presidente: — Como, non fu ferito?! — Sono infamie. Chi sono io? Un burattino? Sono un uomo diffamato dalla giustizia o dal maresciallo.. Signori avvocati, fategli la radiografia... i direu- :ii lontano di calmarlo, ma l'altro a voce altissima e con faro da commediante prosegue : . . — Sono magnetizzato. E' un'infamia chn io sia it! carcere senza avere, chiamato gli astronomi.,. Sii.no una vittima ! Ho il magnetismo. Il pubblico, che non crede a questo magnetismo, anzi lo ri.iene una trovata di dubbio gusio, rumoreggia contro l'imputato. Quqsli si agita rnpoi si fa togliere da un carabiniere :'! paletot e quindi si toglie la già.. a. ri.-.'un.i,infinsi il braccio destro. ' Presidente (stupito): — Ma cosa fate? — Faccio vr.i!ri-e ii braccio che mi hanno feritOi spezzalo, onesta è la civiltà italiana !„. Presidente: — E quelli ci'ie avole ierito e ammazzato voi? — E perchè mi avete ferito? mi avete rovinato? Bella umanità, bella civiltà italiana I Il pubblico rumoreggia e si grida: — Ma basta, ma basta ! 11 Presidente rimprovera Baudissard e il pubblico. 11 bandito siede finalmente brontolando. Poi. mentre il Presidente legge gli interrogatori! d'istruttoria del Poncet (il quale effettivamente in ([nell'occasione diede prova di grande coraggio) Baudissard grida al teste: — Vigliacco !-Questa è la. giustizia italiana! La misura essendo colma, il Presidente indignato fa allontanerò ancora dalla gabbia l'imputato. 1.1 quale questa volta non fa. opposizione ma r :ce gridando altre ingiurie al teste e ripetendo : — Questa ù la giustizia italiana i Un piccolo ricordo Ritornala la calma il Poncet. precisa ci* Baudissard gli sparò contro appena lo vide, prima che i carabinieri entrassero nell'osteria. Il bravo maresciallo è stato lungamente malato. Fu pei promosso. Delle sessantamila lire che costituivamo la tiiirlia per l'arresto — a quanto iiare — del pericoloso bandito, non ha avido un soldo. Desidera però un ricordo. Ha fatto istanza all'autorità giudiziaria perché gli venga venduta la pistola colla quale Baudissard gii sparo sette colpi. — Adesso — osserva il valoroso ìmàreh sciallo — appartiene un po' anche a me! Tanto più che ne ha mà ricevuto i proiettili. Ed sperabile che la superiore autorità dia qiirstn segno di prodigalità a chi ha arrischiato la vita e catturalo un tanto delinquente. A questo punto l'udienza 6 slata rinviata a sta in ano. M. —><?>- TEtEFOKI -.ree «stampa» PORTANO I nume3i il-'Ji DuiESlOKfi ••- 11-20, 2540 REDAZIONI — (5501 '-!..,':!'::• la CnoXACA OntbrcomunAU).